Alemanno (Confassociazioni): “Tessera professionale e cessione crediti rafforzano le professioni”

La recente partecipazione del Vice Presidente Vicario di Confassociazioni, Riccardo Alemanno, al Forum della European Professional Card è stato un momento per fare il punto sull’importante strumento della tessera professionale e sul ruolo di Confassociazioni e a livello nazionale e internazionale.

La partecipazione al Forum della European Professional Card – ha infatti ricordato Alemanno, che è anche Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristiha avuto come principale motivazione quella di evidenziare alla Commissione Europea l’importante presenza in Italia delle professioni di cui alla L. 4/2013. La conseguenza evidente dovrebbe essere l’inserimento delle professioni associative nel sistema della tessera professionale europea. I prossimi passi saranno quelli del confronto con il ministero delle Politiche Europee. Il percorso non sarà rapido e agevole, ma si deve iniziare al più presto, poiché la Commissione Ue si è data un anno di tempo per sperimentare il nuovo sistema informatico di riconoscimento dei titoli professionali“.

A margine del forum – ha continuato il Vice Presidente Vicario di Confassociazioniho avuto modo di confrontarmi con il Presidente dell’Albo dei Consulenti del Lavoro, nonché Presidente del Comitato Unitario delle Professioni, Marina Calderone, con la quale si è soprattutto dibattuto di problematiche previdenziali. Ma non basta. Pochi giorni prima, su invito dell’on. Azzurra Cancelleri della Commissione Attività Produttive, ho avuto modo di incontrare presso i gruppi parlamentari in Roma, una delegazione del Movimento 5 Stelle. Nell’incontro si sono affrontate varie tematiche relative al lavoro autonomo professionale, in particolare l’iniziativa con la quale i parlamentari vogliono dare la possibilità, anche ai professionisti, di accedere all’istituto della cessione pro-soluto dei propri crediti, possibilità che oggi hanno solo le imprese. Ci siamo dichiarati ovviamente favorevoli e abbiamo evidenziato alcuni aspetti di carattere fiscale che andrebbero chiariti per rendere operativa al meglio la futura modifica normativa”.

Il 4 marzo scorso, infatti, gli onorevoli Dino Alberti e Azzurra Cancelleri hanno depositato una risoluzione in Commissione Finanze alla Camera che impegna il Governo ad estendere al lavoro autonomo professionale la possibilità di cedere pro-soluto i propri crediti a banche e intermediari finanziari. Una risoluzione molto apprezzata da Confassociazioni

La crisi e il credit crunch hanno messo in ginocchio i professionisti, che devono anche vedersela con i ritardi nei pagamenti da parte dei committenti, sia privati che pubblici. Il reddito medio dei professionisti è crollato di oltre il 18% dal 2007. Solo 3 professionisti su 10 vengono pagati puntualmente, il 19,5% con un ritardo che va dai 3 ai 6 mesi e il 16,8% è costretto ad aspettare più di 6 mesi. In particolare, se il committente è pubblico, per il 20,7% il ritardo è di oltre 6 mesi, mentre il 6,8% dichiara addirittura di non essere mai stato pagato.

Con questa risoluzione – ha concluso Alemannosi evidenzia un rinnovato interesse verso il mondo del lavoro autonomo professionale. Dopo la Legge di stabilità, la presentazione da parte del Governo del Ddl sul lavoro autonomo come pure l’attenzione da parte di un gruppo parlamentare ne sono la conferma. Saremo sempre pronti a collaborare con chi vuole dare soluzione ai tanti problemi del settore. Confassociazioni e tutte le Associazioni che vi aderiscono, hanno sempre sostenuto il confronto costruttivo con le istituzioni al fine di dare supporto e voce al settore del lavoro autonomo professionale”.

Alemanno (Int): “Partite Iva? Free lance? No, semplicemente professionisti”

Il ddl sul lavoro autonomo di imminente discussione in Parlamento offre l’occasione a Riccardo Alemanno, presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, per una riflessione articolata su professioni, professionisti e partite Iva.

A breve in Parlamento – esordisce Alemannoinizieranno l’analisi e la discussione del ddl sul lavoro autonomo approvato dal Consiglio dei Ministri. Le norme in esso contenute riguardano sia i professionisti indicati nella Legge n. 4/2013, sia i professionisti le cui attività sono ricomprese in ordini o collegi”.

In questi giorni – prosegue Alemannoho letto e sentito varie modalità di individuazione dei soggetti interessati: partite Iva, free lance, autonomi precari, popolo del lavoro autonomo, ecc. Poiché da decenni seguo e faccio parte del suddetto settore professionale, chiedo al mondo dei media, degli esperti, dei commentatori e dei politici: non sarebbe più semplice, poiché esistono norme specifiche che già individuano questi soggetti, parlare semplicemente di ciò che essi sono, cioè professionisti?”.

Dico questo – puntualizza Alemannonon solo per senso di appartenenza, ma per il fatto che sembrerebbe quasi che questo settore sia popolato da una schiera di sfortunati costretti all’uso della partita Iva come ultima spiaggia. Certamente l’inserimento lavorativo nel mondo professionale non è semplice, soprattutto per i giovani: i problemi diretti ed indiretti sono molteplici per tutti. In taluni casi è vero che ci sono soggetti ‘costretti’ ad aprire una partita Iva e per arginare tale deprecabile fenomeno esistono specifiche norme; ciò però non deve far venire meno la dignità di essere professionisti, persone che lavorano e danno lavoro, che credono nella professione, che hanno investito nella loro professionalità e che non sono pressapochisti della partita Iva”.

Piangersi addosso – afferma con decisione Alemannonon aiuta, come non aiuta essere identificati come una sorta di richiedenti soccorso. Chiedere, come è stato fatto, più tutele ed equità non è una invocazione disperata ma è la giusta richiesta di diritti”.

Pertanto – conclude Alemannochiedo a tutti coloro che tratteranno del ddl sul lavoro autonomo di parlare e scrivere di professionisti, perché di ciò si tratta. Spero possa essere compreso il senso del mio intervento, il cui intento non è polemico ma chiarificatore, e ringrazio dell’attenzione che sarà data alla mia richiesta”.

Int, Confassociazioni e indice INI – PEC

Riccardo Alemanno, presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT), anche nella veste di Vice Presidente Vicario di Confassociazioni, ha chiesto al ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi e al Sottosegretario Simona Vicari la modifica legislativa dell’Indice INI-PEC, per l’inserimento degli indirizzi di posta elettronica certificata dei professionisti di cui alla L. 4/2013.

Non è la prima volta che Alemanno solleva la problematica: già nel 2013 aveva segnalato al Mise la necessità di integrare l’INI-PEC. Purtroppo, sino ad oggi tutto è rimasto invariato nonostante la stessa norma istitutiva dell’INI-PEC indicasse che i primi elenchi inseriti, relativi alle imprese e ai professionisti iscritti in ordini o collegi fossero solo un punto di partenza.

Il che è logico se si vuole che, attraverso l’INI-PEC, la Pubblica Amministrazione possa individuare gli indirizzi Pec di tutti i soggetti produttivi, professionisti Legge 4/2013 compresi, e inviare così loro comunicazioni ed atti con valore di notifica e con risparmio di tempo e costi.

Il problema oltre che di ordine logico, stante alla ratio della norma, è divenuto poi operativo quando l’Agenzia delle Entrate prima (Pec per obblighi antiriciclaggio) e poi il sistema TS (Pec per invio dati sanitari) individuavano nell’indice INI-PEC il sistema per verificare gli indirizzi Pec degli intermediari fiscali.

Pur avendo superato i problemi operativi, grazie all’intervento dell’Int ed alla disponibilità dell’Agenzia delle Entrate, non è però ancora risolto il problema in modo definitivo e gli ostacoli superati oggi dai tributaristi potrebbero presentarsi anche per altri professionisti di cui alla L. 4/2013.

Da qui la proposta emendativa presentata dall’Int: all’articolo 6-bis del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 concernente “Codice dell’amministrazione digitale” introdotto dall’articolo 5, comma 3 del decreto legge 18 ottobre 2012 n.179, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2012, n.221, aggiungere: 6) I professionisti esercenti attività di cui alla Legge n. 4 del 14/01/2013 pubblicata in GU n.22 il 26 gennaio 2013, che non rientrino nelle fattispecie di cui al punto 2), dovranno comunicare il proprio indirizzo Pec utilizzando gli strumenti telematici resi disponibili dalle Camere di commercio per il tramite delle proprie strutture informatiche al fine di ottimizzare la raccolta e aggiornamento dei medesimi indirizzi.

Infatti Alemanno al sottosegretario Vicari, che si è resa disponibile a valutare la richiesta, ha evidenziato: “La scelta di inserire inizialmente gli indirizzi Pec di imprese e professionisti iscritti in ordini o collegi è stata evidentemente di carattere operativo, poiché non era ancora vigente la Legge n. 4/2013 relativa alle professioni non ricomprese in ordini o collegi. La mancanza dell’inserimento degli indirizzi PEC dei professionisti della L. 4/2013, quali ad esempio i tributaristi, ha comportato problemi operativi per altri obblighi normativi o funzioni professionali quali l’invio della Pec all’Agenzia delle Entrate ai fini antiriciclaggio, obbligo normativo a cui i tributaristi sono soggetti, e l’invio telematico al sistema TS dei dati sanitari da parte di un intermediario fiscale autorizzato; i tributaristi sono intermediari fiscali autorizzati, ma il sistema controllava la Pec tramite l’INI-PEC causando il blocco della procedura. Da qui l’esigenza non più rinviabile dell’inserimento in INI-PEC degli indirizzi Pec dei predetti professionisti”.

Alemanno inoltre ha assicurato che le associazioni di rappresentanza professionale di cui all’art. 2 della Legge n. 4/2013, ricomprese negli elenchi del Mise e aderenti a Confassociazioni, tra cui l’Istituto Nazionale Tributaristi sono a disposizione per supportare l’implementazione dell’Indice INI-PEC.

Giovedì 28 gennaio, inoltre, presso il Mise si è tenuto un incontro tra tecnici del ministero dello Sviluppo Economico coordinati dal Vice Capo di Gabinetto Consigliere Edoardo Battisti e una delegazione dell’Int composta dal vicepresidente Vicario Sergio Alfani e dal Consigliere nazionale Costantino Bianchi. I tecnici del ministero hanno ben compreso le motivazioni della richiesta, che non incontra problemi dal punto di vista tecnico-operativo. L’auspicio è che ora la politica attui in tempi brevi la modifica normativa.

L’ Istituto Nazionale Tributaristi partner del portale wecanjob

L’ Istituto Nazionale Tributaristi (INT) è partner del portale WeCanJob, realizzato per fornire indicazioni sul mondo delle professioni e dei mestieri a chi si affaccia al mondo del lavoro e a chi ha necessità di individuare nuove possibilità di lavoro.

All’interno del portale, l’ Istituto Nazionale Tributaristi ha contribuito a curare la pagina dedicata alla professione di TRIBUTARISTA, pagina in cui si trovano indicazioni sulle principali peculiarità della figura professionale e video informativi che, in forma semplice ma esaustiva, le rappresentano.

Particolarmente soddisfatto il presidente dell’ Istituto Nazionale Tributaristi, Riccardo Alemanno, che ha dichiarato: “L’INT una volta di più ha dimostrato di volere indirizzare il proprio impegno in campo sociale oltre la rappresentanza professionale, che resta ovviamente la nostra mission principale, e proprio nella direzione dell’impegno sociale va questa nuovo sfida. Sono infatti certo che il portale wecanjob sarà utile a chi vuole districarsi nel mondo del lavoro, in particolare delle professioni, tradizionali o innovative che siano, ovvero svolgerà un servizio di grande importanza sociale con informazioni corrette ed analitiche”.

Voglio quindi ringraziare particolarmente il Consigliere nazionale Tiziana Pucciarmati – ha concluso il presidente dell’ Istituto Nazionale Tributaristiche, con grande disponibilità e professionalità, ha prestato volto, voce e ed esperienza personale per i video informativi. Ora diffonderemo in modo più capillare possibile il nuovo portale anche attraverso i social, i comunicati stampa, il nostro sito internet ufficiale, nonché ogni tipo di comunicazione anche verso le istituzioni”.

I tributaristi: la Legge di Stabilità va nella giusta direzione

La Legge di Stabilità licenziata ieri dal Consiglio dei Ministri trova buona accoglienza da parte dei tributaristi italiani: è infatti una Legge di Stabilità dai contenuti positivi e che va nella giusta direzione, secondo il parere dell’Istituto Nazionale Tributaristi.

Il Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi nonché Vice Presidente vicario di Confassociazioni, Riccardo Alemanno, ha infatti commentato il varo della manovra economica e di bilancio per il 2016 con un lungo e articolato intervento.

Non sono uso sbilanciarmi, ma da una prima valutazione ritengo la Legge di Stabilità certamente positiva. Almeno da una veloce analisi, gli interventi vanno verso la giusta direzione (partite Iva, sgravi, incentivi, semplificazioni, welfare, ecc.). Ovviamente si dovrà fare una più approfondita valutazione sul testo ufficiale e soprattutto seguire il percorso parlamentare ed attendere anche la valutazione della Commissione Ue. Sia come Presidente dell’INT, sia come Vice Presidente vicario di Confassociazioni seguirò con attenzione il percorso della manovra e con i nostri esperti daremo il supporto necessario per, dove è possibile, migliorare ulteriormente gli effetti sul lavoro autonomo e sulle famiglie. Devo però dare atto al Presidente Renzi e al suo Governo di avere varato una delle più positive manovre degli ultimi anni”.

Certo tutto può essere migliorato, ma i segnali sono sicuramente positivi; ad esempio, io avrei preferito un intervento prima sull’Irpef e poi sull’Ires e non viceversa, come pare sarà (Ires dal 2016, Commissione Ue permettendo, o 2017 e successivamente Irpef), ma si deve capire, tutti, che se si vuole essere d’aiuto al Paese, si devono lasciare da parte le esigenze di categoria e tanto più le personali e supportare quegli interventi realizzabili e sostenibili nell’interesse del Paese, tenendo conto dei limiti di bilancio. Non possiamo pretendere che problematiche vecchie di decenni vengano superate in brevissimo tempo, altrimenti dovremmo prepararci a sopportare una sorta di Legge Fornero anche in ambito fiscale-amministrativo. Dico questo non per ritornare sulle troppe critiche all’ex ministro Fornero, costretta dalla contingenza a fare sulle pensioni ciò che non era stato fatto nei precedenti vent’anni, ma per fare capire che il percorso di normalizzazione del nostro Paese non può essere immediato, per accontentare i vogliosi del tutto subito, ma continuativo e costante”.

Ripeto, mi pare si sia presa la giusta strada, le mie non sono e non vogliono essere valutazioni politiche, ma solo valutazioni tecniche e con un po’ di presunzione e di buon senso, anche perché nel nostro Bel Paese ogni manovra economica sembra svegliare un popolo di 60 milioni di ministri delle Finanze; ma non è come nel calcio dove 60 milioni di CT fanno solo sorridere: in ambito economico-finanziario le sparate di taluni e le critiche strumentali e non costruttive di altri possono fare seri danni”.

Equitalia e tributaristi, alleanza in nome della semplificazione e dell’efficienza

di Davide PASSONI

Il convegno Equitalia – INT “Confronto e collaborazione per migliorare il rapporto fisco/contribuente”, che si è tenuto il 24 settembre scorso, a Milano è una di quelle occasioni che gli addetti ai lavori, come i tributaristi, i fiscalisti, i commercialisti o gli agenti della riscossione non avrebbero dovuto perdere. Ma sarebbe stata un’ottima occasione anche per imprenditori o professionisti che, sentendosi vessati dal Fisco, avrebbero potuto capire qualcosa in più e, forse, rivedere certe posizioni preconcette.

Basterebbero i nomi di tre delle voci di punta intervenute – Riccardo Alemanno, presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, Vincenzo Busa, presidente di Equitalia e Giorgio Benvenuto, ex numero 1 della Uil, ex senatore ed ex deputato, attualmente presidente della Fondazione Bruno Buozzi – per far intuire la portata dei temi trattati nel convegno.

GUARDA LE INTERVISTE VIDEO DEL CONVEGNO EQUITALIA – INT

Dopo una prima parte più tecnica, affidata a Giuseppe Zambon, consigliere nazionale dell’Istituto Nazionale Tributaristi e coordinatore della Commissione fiscalità dello stesso, e ad Andrea Umberto Daglia, responsabile dell’Ufficio legale e contenzioso di Equitalia Nord, i quali hanno illustrato, rispettivamente, le diverse istanze di rateazione della cartella esattoriale e gli istituti amministrativi per la sospensione della riscossione coattiva, l’evento è entrato nel vivo con la tavola rotonda che ha visto la partecipazione di Alemanno, Busa, Benvenuto e di Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni.

Una tavola rotonda per non addetti ai lavori, in un certo senso, dal momento che le parole chiave lungo la quale si è snodata sono state “semplificazione” e “buon senso”. Da un lato, Busa ha ricordato che trovare un equilibrio tra lotta all’evasione ed equità fiscale non è per nulla semplice; da qui il ruolo antipatico e impopolare che l’istituto da lui presieduto cercherà sempre più di mitigare con una mission ben precisa: dialogo con il contribuente per “tagliare” al meglio le esigenze sacrosante della riscossione fiscale con le esigenze di quest’ultimo, migliorando l’efficienza e l’efficacia dei processi riscossivi. Un proposito bello e facile a dirsi, molto più complesso da mettere in pratica.

Ed è qui che interviene l’importanza dei cosiddetti “corpi intermedi”, intermediari fiscali incaricati di mediare tra amministrazione tributaria e contribuente; in importanza che Alemanno, per parte dei tributaristi, ha ribadito con forza. Così come ha ribadito la necessità del rispetto sommo per il loro operato, la cui complessità non è per nulla favorita dalla complessità del sistema fiscale, anzi. Come fare dunque, chiede Alemanno a nome dei tributaristi, per operare una semplificazione vitale, oltre che necessaria? Formule magiche non ce ne sono, e nemmeno si tratta di un processo a breve o medio termine; un passo iniziale sarebbe quello di utilizzare meno norme e più buon senso nell’approccio alle casistiche pratiche legate alla fiscalità.

Una posizione ampiamente condivisa sia da Busa sia da Giorgio Benvenuto. Specialmente quest’ultimo, che nei suoi 60 anni di vita sindacale e politica ne ha viste di tutti i colori, ha ricordato come la difficoltà tutta italiana di scrivere leggi semplici sia legata alla nostra tendenza a normare per fattispecie, sia a livello di leggi ordinarie sia a livello di normativa fiscale. Se l’amministrazione fiscale, in questo senso, collaborasse ad innescare un processo di semplificazione, saremmo già a metà dell’opera. Benvenuto ha poi ricordato come Equitalia nacque con il consenso di tutti i partiti politici insieme allo Statuto del contribuente, per creare un’alleanza tra cittadino e amministrazione tributaria. Fu una serie di errori politici che portarono alla sistematica violazione dello Statuto a distorcere progressivamente e in modo crescente la percezione del ruolo di Equitalia. Tempo perso, che va recuperato.

In questo senso, Busa, raccogliendo l’invito dei tributaristi, ha ricordato che il sistema fiscale italiano non sarà mai davvero semplificato fino in fondo se non perderemo il vizio di avere un approccio casistico alla disciplina delle fattispecie, invocando sempre una norma astratta per risolvere un problema concreto; è necessario smettere di creare normative in base ai principi e non ai casi concreti e, qualora si tratti di principi, vanno sempre applicati con il buon senso.

Parole sottoscritte in pieno da Deiana, che ha ricordato anche l’importanza del dialogo e del confronto tra associazioni professionali, istituzioni e amministrazione fiscale e tributaria. Le associazioni professionali, ha sottolineato Deiana, sono il filtro di competenza intermedia tra i vertici, composti dalle istituzioni, e la base, formata dai cittadini-contribuenti. Questi ultimi, in quanto azionisti del Paese, devono avere fiducia nelle istituzioni e devono dare il proprio contributo per migliorarle. In questo, ha sottolineato Deiana, le associazioni professionali, tra cui anche l’Istituto Nazionale Tributaristi, sono fondamentali.

Conclusione del convegno affidata ad Alemanno. Il presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi ha invitato innanzitutto a non creare un clima di esasperazione intorno alle tematiche della fiscalità e della riscossione, ribadendo con forza la necessità di un alleggerimento della pressione fiscale. Tra i compiti ardui dei tributaristi, infatti, oltre a esserci la necessità di stare dietro a una normativa fiscale che cambia a ritmi parossistici, c’è anche la difficoltà a spiegare al contribuente il perché di una pressione fiscale che lo porta a mollare allo Stato oltre la metà dei propri redditi. In questo senso, maggiore semplificazione non significherà probabilmente minori tasse, almeno nell’immediato, ma sarebbe un segnale positivo. Quello del quale molti cittadini, ormai esasperati, avrebbero almeno bisogno.

Dal convegno Equitalia – INT sono dunque emerse visioni convergenti, buoni propositi e comuni intendimenti. Ora, il difficile, è tradurli in misure concrete. I tributaristi li conosciamo e sappiamo che ce la metteranno tutta per fare al meglio la loro parte. Ma l’amministrazione tributaria? Noi siamo qui e l’aspettiamo al varco.

Convegno Equitalia – INT: le interviste video

di Davide PASSONI

Le interviste video a tre dei protagonisti del Convegno Equitalia – INT “Confronto e collaborazione per migliorare il rapporto fisco/contribuente”, tenutosi a Milano il 24 settembre 2015: Riccardo Alemanno (presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi), Vincenzo Busa (presidente di Equitalia) e Giorgio Benvenuto (presidente della Fondazione Bruno Buozzi).

Il presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi Riccardo Alemanno, a margine del convegno, fa il punto sul rapporto tra l’istituto da lui presieduto ed Equitalia, propone la “ricetta” dell’Istituto per snellire la fiscalità italiana e pone l’accento sul ruolo fondamentale che i corpi intermedi, tributaristi in primis, svolgono nel rapporto tra amministrazione fiscale e contribuente.

Convegno Equitalia – INT: Intervista a Riccardo Alemanno

Il presidente di Equitalia Vincenzo Busa, a margine del convegno, fa il punto sul rapporto tra l’istituto da lui presieduto e i professionisti e le piccole imprese.

Convegno Equitalia – INT: Intervista a Vincenzo Busa

Il presidente della Fondazione Bruno Buozzi, Giorgio Benvenuto, a margine del convegno, dà una sua lettura personale della situazione della macchina della fiscalità italiana e lancia un messaggio alle nuove generazioni.

Convegno – Equitalia – INT: Intervista a Giorgio Benvenuto

Alemanno: confronto, collaborazione e informazione nel dialogo con le istituzioni

In occasione del convegno di oggi organizzato a Milano dall’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) con Equitalia, il presidente dell’INT, nonché vicepresidente vicario di Confassociazioni Riccardo Alemanno torna sul tema della collaborazione, del confronto e del dialogo tra l’Istituto e le istituzioni.

Il convegno ‘Equitalia-INT confronto e collaborazione per migliorare il rapporto fisco/contribuente’, organizzato da INT in collaborazione con Equitalia – dichiara Alemannoha tutti gli ingredienti necessari per un dialogo sempre più aperto con le istituzioni. La chiave di volta per compiere il salto di qualità nel mondo professionale, oggi, è essere predisposti al confronto, alla collaborazione, all’informazione, valori fondanti su cui si basa la logica stessa di Confassociazioni”.

Per la nostra categoria professionale – prosegue Alemannoè molto forte la necessità di approfondire la normativa di riferimento perché i tributaristi, così come tutti i professionisti dell’area fiscale, per conto dei propri clienti, hanno rapporti continui con Equitalia. Da qui la necessità di esser chiari, motivazione numero uno che ha dato l’input al convegno. E cioè la strumentalizzazione eccessiva del ruolo di Equitalia, finora gestita in malo modo da Concessionari privati tanto da trasformarla, nell’immaginario collettivo, in un male nazionale. Ma non è così e nella giornata di oggi il messaggio che vogliamo lanciare è chiaro: tutto è migliorabile e se c’è una cosa da modificare è la normativa a monte e non il lavoro svolto da Equitalia”.

Un punto condiviso da Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni: “La chiarezza è fondamentale per dare vitalità al sistema paese. La nostra Confederazione con le sue attuali 205 associazioni in rappresentanza di più di 350mila professionisti iscritti dialoga continuamente e positivamente con tutti gli organi istituzionali per avanzare soluzioni. Con le nostre #30AzioniperlItalia, presentate lo scorso 9 luglio al Tempio di Adriano, abbiamo decretato la fine del tempo delle parole e la nascita di quello delle soluzioni da proporre, da realizzare e da mettere a disposizione di chiunque abbia a cuore il futuro del nostro Paese”.

Il cambiamento, quello positivo e propositivo, è possibile – conclude Riccardo Alemanno -. E questo l’altro messaggio che vogliamo lanciare nell’incontro di oggi, che vede la sua luce anche grazie ad una parola data al Presidente di Equitalia, Vincenzo Busa, a seguito del rinnovo del protocollo d’intesa nazionale con INT, sull’organizzare insieme un convegno. Non poteva essere diversamente, la promessa ha preso corpo e siamo certi che, in una visione di medio/lungo periodo, il rilancio del Paese basato su questi valori diventa un dato concreto e reale”.

Alemanno: tra INT ed Equitalia un rapporto proficuo

Come ricordato da Infoiva nei giorni scorsi, il 24 settembre prossimo l’Hotel Michelangelo di Milano ospiterà il convegno “Equitalia – INT: confronto e collaborazione per migliorare il rapporto fisco/contribuente”, organizzato dall’Istituto Nazionale Tributaristi in collaborazione con Equitalia. A due settimane da questo importante appuntamento, Infoiva ha sentito il presidente dell’ INT Riccardo Alemanno.

Presidente Alemanno perché un Convegno in collaborazione ad Equitalia?
Le motivazioni sono più d’una, ma basterebbe già il fatto che i tributaristi, così come tutti i professionisti dell’area fiscale, hanno rapporti continuativi con l’Ente per conto dei propri clienti e che pertanto è molto importante approfondire la normativa di riferimento. Però non posso sottacere altre motivazioni che personalmente ritengo altrettanto importanti, la prima è relativa al fatto che con il Presidente di Equitalia Vincenzo Busa, per il quale nutro la massima stima, si era già ipotizzato un evento nazionale INT – Equitalia nella primavera di quest’anno quando si è rinnovato il protocollo d’intesa nazionale; quindi, poiché per me è importante mantenere le promesse, ecco il convegno di Milano.

La seconda?
La seconda si riferisce al ruolo di Equitalia, troppo strumentalizzato da politicanti e non, tanto che nell’immaginario collettivo Equitalia appare come uno dei mali dell’Italia. Nulla di più falso. Equitalia, finalmente, dopo anni di disastrosa gestione di Concessionari privati è riuscita a dare un impulso al recupero di tributi, imposte e contributi non versati nelle scadenze dovute. Vorrei pertanto riuscire a lanciare un messaggio, cioè che tutto è migliorabile e si possono incontrare problematiche ed anche errori nella fase di riscossione, ma se una cosa deve essere modificata è la normativa a monte e non il lavoro svolto da Equitalia.

Sono previste due relazioni e una tavola rotonda a cui parteciperanno importanti protagonisti del mondo istituzionale, come saranno gestite?
Circa le relazioni saranno ovviamente i relatori a gestire l’argomento. Abbiamo concesso loro veramente pochissimo tempo, ma si tratta di due esperti della materia e sapranno dare indicazioni interessanti. Per l’ INT sarà il Consigliere nazionale Giuseppe Zambon, il quale ricopre anche il ruolo di Coordinatore della Commissione fiscalità, che illustrerà “Le istanze di rateizzazione, sospensione ed annullamento della cartella esattoriale”; per Equitalia Andrea Umberto Daglia, responsabile Ufficio legale/contenzioso di Equitalia Nord, che illustrerà “Gli istituti amministrativi per la sospensione e della riscossione coattiva”. Argomenti tecnico-operativi che i tributaristi affrontano spesso per conto dei loro assistiti.

E la tavola rotonda?
Circa la tavola rotonda dal titolo “Il ruolo di Equitalia tra lotta all’evasione ed equità fiscale” sarà la giornalista Maria Carla De Cesari a gestire le domande e gli interventi del Presidente di Equitalia Busa, del Vice Ministro all’Economia e Finanze Morando, del Presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato Marino, del Presidente della Fondazione Buozzi Benvenuto e del sottoscritto. Sarà un interessante dibattito da cui spero si possano lanciare messaggi positivi e soprattutto veritieri. Io, per non smentire una certa indisciplina cronica, chiederò alla moderatrice un brevissimo spazio per togliermi pubblicamente un sassolino dalla scarpa, anche se rischio di andare controcorrente, ma per saperlo si dovrà partecipare al convegno.

Dalla costituzione di Equitalia l’ INT ha avuto rapporti sempre collaborativi: che bilancio può stilare di questi anni?
Professionalmente parlando certamente positivo, ma mi piace anche sottolineare la positività dei rapporti umani. Durante questi anni ho avuto il piacere e l’onore di conoscere persone capaci e corrette, che hanno sempre favorito il dialogo e il confronto. Sono sempre le persone a fare la differenza, ciò non toglie che restano spazi di miglioramento circa la semplificazione degli adempimenti e, per quanto di nostra competenza, siamo e saremo sempre disponibili alla collaborazione volta a migliorare il rapporto fisco-contribuente.

A Milano un convegno di INT ed Equitalia

L’Hotel Michelangelo di Milano ospiterà, il 24 settembre prossimo, il convegno “Equitalia-INT confronto e collaborazione per migliorare il rapporto fisco/contribuente”, organizzato dall’Istituto Nazionale Tributaristi in collaborazione con Equitalia.

I lavori verranno aperti alle 14.30 con due relazioni tecniche a cura di Giuseppe Zambon (INT) e Andrea Umberto Daglia (Equitalia) ed alle 16,30 si terrà una tavola rotonda dal titolo “Il ruolo di Equitalia tra lotta all’evasione ed equità fiscale” a cui parteciperanno Giorgio Benvenuto, Vincenzo Busa, Mauro Maria Marino, Enrico Morando e Riccardo Alemanno che sarà moderata dalla giornalista Maria Carla De Cesari.

Si tratta sicuramente di un appuntamento molto importante ed interessante per gli addetti ai lavori, poiché verranno trattate tematiche estremamente delicate ed attuali, in un panorama di confusione e di incertezza.
L’incontro è infatti stato organizzato proprio per affrontare argomenti cruciali e per riuscire a studiare una strategia per poter migliorare il rapporto fisco/contribuente e renderlo il più collaborativo possibile.

Vera MORETTI