Le opportunità di lavoro arrivano dall’artigianato

Contro la crisi economica, che ha reso pressoché impossibile trovare lavoro, soprattutto se si è giovani, il rimedio è reinventarsi ed aprire una propria attività, oppure tornare ai vecchi mestieri, quelli che, per molto tempo, erano stati messi da parte o, comunque, considerati poco allettanti.

Un settore che ora torna in auge è quello dell’artigianato, che spesso manca di ricambio generazionale, poiché il passaggio tra padre e figlio è sempre meno frequente.

Ebbene, questo potrebbe essere il momento più propizio per buttarsi a capofitto in una nuova e fiorente avventura lavorativa, che racchiude in sé buone opportunità anche dal punto di vista economico.

Perché proprio adesso?
La risposta è semplice: per molti artigianati titolari di prima e seconda generazione, è arrivato il momento della pensione e, a meno che non ci sia qualcuno pronto a cogliere il testimone, anche quello di chiudere definitivamente le serrande.

Sarebbe un peccato riporre in un cassetto esperienza ed arte, due delle caratteristiche che hanno contribuito a far conoscere l’eccellenza della manodopera italiana anche se, negli ultimi anni, la burocrazia e le nuove leggi non hanno certo giocato a loro favore.

Tartassati da tasse e tributi, gli artigiani sono pronti ad attaccare i ferri del mestiere al chiodo, anche se con un dilemma sul destino della loro attività: vendere o chiudere?

Certamente la domanda troverebbe una risposta più facile se si sapesse a chi lasciare la bottega, e lo si farebbe più volentieri se andasse a finire in mani sapienti ed appassionate.
E’ qui che entrerebbero in gioco le nuove leve, disposte ad apprendere un mestiere e portarlo avanti con cura ed entusiasmo, e al contempo uscire dalle liste di disoccupazione, ormai sature.

Ma non è così facile reperire un apprendista fidato e capace a cui lasciare tutto e per questo ci sono le organizzazioni della rappresentanza artigianale, che possono gestire una staffetta generazionale a favore del lavoro manuale, ma con l‘aggiunta della sfera digitale e del web, che sarebbe in grado di svecchiare la professione e di aprire nuovi orizzonti, sfruttando in primo luogo l‘e-commerce.

Se questa opportunità venisse presa in considerazione, troverebbero lavoro almeno quattrocentomila giovani, ora alla ricerca disperata di un’occupazione.

Vera MORETTI

I giovani e il lavoro (che non c’è)

 

Ormai da molti anni il Censis e il Forum Ania-Consumatori molto raramente forniscono informazioni positive, ma gli ultimi numeri resi noti fotografano una situazione ai limiti dell’impossibile. Nel giro di dieci anni nel nostro Paede, infatti, si sono persi 2,3 milioni di posti di lavoro tra i ragazzi fra 18 e 34 anni e gli occupati under 35 sono diminuiti di 12,7 punti percentuali, dal 58,7% del 2004 al 46% del 2013. La scomparsa del lavoro per i giovani è costata al nostro Paese più di 152 miliardi di euro.

«La crisi e i suoi riflessi negativi sull’occupazione – ha dichiarato il presidente del Forum Ania-Consumatori, Silvano Andriani – in particolare quella giovanile, hanno contribuito a portare a un impoverimento materiale di ampie fasce di cittadinanza. Assicuratori e consumatori concordano sulla urgenza di intervenire su questo fronte, per un welfare più equo, efficace ed economicamente sostenibile, che sia in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini».

Sarebbero, inoltre 3,2 milioni i ragazzi che pensano che sarebbe il caso di emigrare e trasferirsi all’estero per ritrovare il tanto abito lavoro. Anche perché, anche tra quelli vivono fuori casa, 980 mila non riescono a coprire le spesso innumerevoli spese mensili  e 2,3 milioni ricevono regolarmente un aiuto dai genitori.

Questo non è un paese per giovani…

Jacopo MARCHESANO

Incentivi alle imprese per giovani e donne a Massa Carrara

di Vera MORETTI

Per favorire il reinserimento nel mondo del lavoro di inoccupati e disoccupati, la Provincia di Massa Carrara ha pubblicato un avviso per disciplinare i criteri e le modalità di concessione di agevolazioni finanziarie per la creazione d’impresa.

Per questo, dunque, si tratta di un’iniziativa rivolta, oltre che ai disoccupati/inoccupati, anche ai lavoratori in cassa integrazione o in mobilità, purchè, e questo vale per tutte queste categorie, siano iscritti nelle liste anagrafiche del Centro per l’Impiego della Provincia di Massa Carrara e che abbiano reso dichiarazione attestante l’immediata disponibilità al lavoro.

Gli incentivi sono messi a disposizione al fine di sostenere il lavoro autonomo e l’avvio all’impresa.
Nello specifico, sono rivolti al sostegno dell’imprenditorialità e alla cultura del lavoro soprattutto giovanile e femminile, ma anche alle persone e servizi di accompagnamento per la creazione d’impresa e l’autoimpiego, in particolare se si tratta di progetti a favore di immigrati.
Per quanto riguarda le donne, poi, c’è una particolare attenzione per quanto riguarda la creazione d’impresa e di lavoro autonomo in settori innovativi.
La società o l’impresa, dovrà avere sede legale e operativa a Massa Carrara e provincia, e dovrà appartenere al settore delle microimprese e piccole e medie imprese.

Il contributo concesso potrà essere, al massimo, di 15.000,00, euro, al netto IVA, da utilizzare per le spese di:

  • Canone di locazione prime 12 mensilità (al netto della cauzione e degli oneri accessori), a partire dalla data di inizio dell’attività, nella misura non superiore al 90% della spesa, fino ad un massimo di euro 11.300,00);
  • Consulenza e assistenza per l’avvio dell’attività (start-up), fino ad un massimo di €. 800,00;
  • Parcella notarile fino ad un massimo di € 900,00;
  • Pubblicità e promozione (logo/marchio e grafica dell’ insegna pubblicitaria) fino ad un massimo di € 1.500,00;
  • Contratti per allacciamenti/collegamenti utenze fino ad un massimo di € 500,00;

Ad eccezione, ovviamente, del canone di locazione, le altre spese dovranno essere sostenute a partire dalla data di iscrizione alla CCIAA (per l’imprese individuali) e dalla data dell’atto notarile costitutivo (per le Società) ed entro e non oltre la data di presentazione della richiesta di erogazione contributo.

La domanda di partecipazione dovrà pervenire entro il 12 giugno e potrà essere consegnata a mano oppure per raccomandata all’indirizzo:
Provincia di Massa Carrara
Settore Formazione Professionale e Politiche del Lavoro
Piazza Aranci, 1 Palazzo Ducale
54100 Massa

Aumenta il numero di stagisti assunti alla fine del tirocinio

E’ in aumento il numero di stagisti assunti alla fine del tirocinio. nel 2010 sono stati circa 38mila i giovani che dopo avere hanno effettuato uno stage o un tirocinio sono stati assunti dalle aziende che li ospitavano secondo i dati di Unioncamere.

Erano 37mila gli stagisti assunti nel 2010, si tratta quindi di un ottimo incremento. Dati positivi nonostante il numero di imprese e stagisti sia calato rispetto al passato. Durante lo scorso anno, infatti, le imprese che hanno ospitato giovani in cerca di una esperienza di lavoro, il 32% dei quali laureato o prossimo alla laurea, sono state il 13,3% del totale (erano il 14,8% nel 2009).

Il numero di stage attivi sono stati in totale 310.820 a fronte dei 321.850 del 2009, con una contrazione che ha interessato essenzialmente il settore dei servizi e quello dei servizi di alloggio e ristorazione.