Scadenze fiscali, occhio allo stop ai pagamenti

Il nuovo calendario fiscale contenuto nel decreto legislativo 1 dell’8 gennaio 2024 prevede lo stop alle comunicazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate nei periodi di agosto, fino al 31 agosto, e nel mese di dicembre. Lo stop alle comunicazioni però non implica lo stop ai pagamenti. Ecco a cosa devono prestare attenzione i contribuenti.

Stop agli avvisi dell’Agenzia delle Entrate, ma atttenzione ai pagamenti

Chiarisce l’Agenzia delle Entrate che sono interessati dal blocco gli avvisi bonari e le lettere di compliance che vengono inviate dall’Agenzia delle Entrate. Sarà questa a dover bloccare l’invio di una serie di atti nei periodi compresi tra il 1° ed il 31 agosto e tra il 1° ed il 31 dicembre . Il fermo coinvolge le comunicazioni inerenti:

  • esiti dei controlli effettuati automatizzati del Decreto n. 633 del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972;
  • comunicazioni che dipendono da controlli formali che vengono effettuati ai sensi dell’articolo 36-ter del Decreto n. 600 del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973;
  • liquidazione delle imposte dovute che risultino essere assoggettate a tassazione separata;
  • inviti che sollecitano agli adempimenti.

Naturalmente nel momento in cui tali atti non sono inviati in un certo senso risultano sospesi anche i termini dei pagamenti relativi a tali avvisi.

Dal decreto legislativo 1 del 2024 non vengono però sospesi i pagamenti relativi ad avvi emessi in precedenza e che hanno i tempi di scadenza degli adempimenti nel periodo di stop delle comunicazioni. Occorre erò ricordare che il blocco dei versamenti risulta già previsto da altre due disposizioni, che prevedono dal 1° agosto al 4 settembre un blocco per il versamento di somme che siano dovute a vario titolo. Per il mese di dicembre invece non vi è alcuna norma che prevede la sospensione dei termini di pagamento. Ne consegue che stop ai versamenti vige solo per il mese di agosto.

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Incassi Pos non dichiarati, arrivano gli avvisi del Fisco

Arrivano i primi avvisi bonari per l’anno 2022 per il riscontro di difformità tra gli scontrini emessi e i dati provenienti dal Pos, l’Agenzia delle Entrate effettua i controlli in tempi record.

Avvisi del Fisco su incassi Pos non dichiarati

Migliaia di contribuenti stanno ricevendo comunicazioni inerenti le difformità riscontrate dall’Agenzia delle Entrate in merito a difformità tra le entrate registrate con il Pos e gli scontrini emessi, questi avrebbero un valore inferiore rispetto alle reali transazioni effettuate e di conseguenza è necessario regolarizzare la posizione. Avere entrate registrate con il Pos di valore superiore rispetto agli scontrini fiscali, di fatto vuol dire che c’è una fetta di potenziale evasione fiscale.

L’avviso che l’Agenzia delle Entrate sta inoltrando in questi giorni contiene un elenco dettagliato dei pagamenti elettronici ricevuti dall’interessato e relativi ai mesi per i quali si rileva lo scostamento.

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Cosa fare se si riceve una lettera di compliance dall’Agenzia?

Chi riceve una lettera di compliance dell’Agenzia delle Entrate in cui si riscontra difformità tra i dati rilevati dalle transazioni Pos e gli scontrini può chiedere ulteriori delucidazioni in merito all’Agenzia. Inoltre può segnalare fatti e circostanze non conosciute dall’Agenzia delle Entrate e che possano dimostrare la regolarità delle operazioni e quindi evitare l’accertamento fiscale. Questa operazione può essere effettuata anche con la collaborazione di professionisti e intermediari.

Nel caso in cui invece il contribuente dovesse rilevare la correttezza dei dati contenuti nell’avviso dell’Agenzia può regolarizzare la posizione avvalendosi articolo 13 del d.lgs 472/1997 (ravvedimento operoso) con riduzione delle sanzioni in base al tempo trascorso tra la violazione e la regolarizzazione della stessa.

Nel caso di omissione nel rilascio degli scontrini è ancora possibile fruire della sanatoria prevista dall’articolo 4 del decreto legge 131 del 2023. Questa consente di regolarizzare le violazioni collegate alla mancata trasmissione/ emissione anche se le stesse siano state già constatate non oltre la data del 31 ottobre 2023. L’utilizzo di tali strumenti riparatori consente di evitare conseguenze più dannose, come la sospensione della licenza collegata a plurime violazioni dell’obbligo di emissione di fatture e scontrini.

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Lettere compliance Agenzia delle Entrate: chi la sta ricevendo?

In Italia l’evasione fiscale è ancora a livelli molto elevati, proprio per questo motivo sono numerosi i contribuenti che stanno ricevendo lettere dall’Agenzia delle Entrate. Nel solo 2023 è previsto l’invio di 2,6 milioni di lettere compliance Agenzia delle Entrate ai contribuenti. Ecco chi sono gli interessati e come usare gli strumenti deflativi per evitare sanzioni.

2,6 milioni di italiani stanno ricevendo lettere dall’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate ha lanciato il piano di potenziamento delle attività di controllo, in particolare ha annunciato il Piao (Piano Integrato di attività ed organizzazione) l’obiettivo è ridurre la propensione all’evasione del 5% entro il 2025 e del 16% entro il 2026. Tale attività è piuttosto complessa e non si avvale solo di strumenti sanzionatori/punitivi, ma anche di attività volte a migliorare il rapporto tra contribuenti e Fisco con un approccio più amichevole. Saranno utilizzati gli strumenti di cooperazione internazionale e le tecniche di analisi e valutazione del rischio.

In base alle indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate, anche avendo come punto di riferimento le nuove politiche adottate dal Governo, si prediligerà un rapporto collaborativo preventivo con il contribuente sia in fase istruttoria, quindi durante l’accertamento, sia in fase di definizione della pretesa tributaria. Saranno potenziate le attività di controllo non solo relativamente alle imposte da versare in seguito alla fase dichiarativa, ma anche sulle agevolazioni fiscali e tributarie a cui chiedono accesso i contribuenti, ad esempio i crediti di imposta maturati. La fase di controllo sarà rafforzata anche grazie alla cooperazione con Guardia di Finanza, Agenzia Dogane e Monopoli e attraverso il coordinamento tra le varie strutture provinciali, regionali, nazionali.

Lettere compliance dell’Agenzia delle Entrate per ridurre la conflittualità

Per quanto invece riguarda le lettere il cui invio è stato annunciato dall’Agenzia delle Entrate, occorre sottolineare che si tratterà di lettere di compliance volte a promuovere l’adempimento spontaneo da parte del contribuente e quindi a ridurre la conflittualità. Nel frattempo ricordiamo che è possibile chiudere tutte le controversie con l’Agenzia delle Entrate attraverso gli strumenti deflativi previsti nella legge 197 del 2022, legge di bilancio per il 2023.

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Stop dell’Agenzia delle Entrate a cartelle fiscali, controlli e comunicazioni

Stop a controlli fiscali e a lettere di compliance: i contribuenti possono tirare un sospiro di sollievo, almeno per un po’. Ecco perché.

Dall’ultima settimana di luglio non sono più inviate cartelle fiscali e lettere di compliance

Il periodo estivo è quello in cui molti lavoratori vanno in ferie e di conseguenza anche i dipendenti e funzionari dell’Agenzia delle Entrate, ecco perché dall’ultima settimana del mese di luglio 2022 alla prima settimana, compresa, del mese di settembre non ci saranno comunicazioni ai contribuenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.

A dare la notizia dello stop a cartelle fiscali, controlli e comunicazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate è stato il presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, Elbano de Nuccio.

La sospensione riguarderà l’invio delle comunicazioni di irregolarità inerenti le dichiarazioni fiscali e lettere di compliance. Attualmente questa sospensione dei termini è diventata una sorta di consuetudine, ma l’obiettivo è codificare la stessa in modo da avere ogni anno la certezza di sospensione delle comunicazioni da giugno a settembre.

A questo deve però essere aggiunto che, in base all’articolo 7 quater, comma 16, del decreto legge 193 del 2016, in vigore dal 2017, i termini per la trasmissione dei documenti richiesti dall’Agenzia delle Entrate ( o altri enti impositori) ai contribuenti sono sospesi dal 1° agosto al 4 settembre. Non rientrano nella sospensione le richieste effettuate nel corso di attività di accesso, ispezione e verifica, nonché relative alle procedure di rimborso ai fini dell’imposta sul valore aggiunto.

Altre sospensioni

Sempre dal 1° agosto al 4 settembre sono sospesi i termini per il pagamento degli avvisi bonari, cioè le comunicazioni inviate in seguito a controlli automatizzati e quelle inviate dopo i controlli formali e inerenti le liquidazioni delle imposte su redditi a tassazione separata. Tutti i termini ricadenti tra il 1° e il 22 agosto sono differiti al 22 agosto senza applicazione di interessi e sanzioni.

Lo stop ai controlli fiscali attuato dall’ultima settimana del mese di luglio alla prima settimana di settembre ha l’obiettivo non solo di dare un po’ di respiro ai contribuenti, ma anche agli operatori di settore di avere maggiore tempo per porre in essere tutti gli adempimenti fiscali necessari visto il cumulo di dichiarazioni, auto-dichiarazioni e obblighi vari da rispettare.