Una petizione per “liberare la benzina”

Adiconsum, l’associazione italiana difesa consumatori e ambiente, ha aderito all’iniziativa popolare Libera la benzina promossa da Fegica Cisl, Faib e Confesercenti, per denunciare le accise sui carburanti che in Italia sono vecchie di 90 anni e sono causa di prezzi sempre troppo elevati.

Per ora, le firme raccolte dalla petizione sono 500.000, provenienti da ogni colore politico e settore imprenditoriale, nonché da privati cittadini.

Per l’Italia il prezzo dei carburanti ha un peso probabilmente maggiore rispetto ad altri Paesi, perché la maggior parte dei prodotti e dei beni, all’interno dei confini nazionali, si spostano su camion, che, ovviamente, necessitano di continui rifornimenti.
Ciò significa che il continuo aumento dei listini provoca una reazione a catena che va ad influire sul potere d’acquisto delle famiglie, sempre più basso.

Insomma, sembra di trovarsi in un vicolo cieco, nel quale risulta difficile trovare una via d’uscita. La petizione “Libera la benzina” è nata proprio per far conoscere a tutti questa pericolosa situazione.

Vera MORETTI

Contro i rincari dei carburanti alle 12 suona il clacson

E’ indetta per oggi la manifestazione nazionale contro il “caro carburanti”. A far sentire la loro voce, o meglio i loro clacson nella capitale sarà tutto il popolo della strada, lavoratori e autotrasportatori in prima linea. Si tratta di una vera e propria emergenza: la mobilità come diritto rischia di essere seriamente compromessa, questo l’allarme che lanciano i promotori (CNA-Fita a cui hanno aderito Federconsumatori, Adiconsum, Fit-Cisl, Filt-Cgil, UilTrasporti, Faib-Confesercenti, Fegica-Cisl, Transfrigoroute Italia Assotir, Anitrav, Cna Servizi alla Comunità-Autoriparazione, LegaCoop Servizi e il ‘Corriere dei Trasporti).

Le accise su ogni litro di benzina sono aumentate da 0,56400 a 0,57130 euro, mentre sul diesel sono passate da 0,42300 a 0,47220 euro. In un anno il prezzo della benzina è passato da 1,37176 euro/litro a 1,62300 euro/litro. Il diesel è passato da 1,21531 euro/litro a 1,50600 euro/litro. La nuova manovra proposta dal governo rischia di non risolvere il problema riguardante la distribuzione: ad oggi ancora il 90% delle pompe è controllato da grandi gruppi petroliferi.

Oggi ad ogni rifornimento si continuano a pagare accise che dovrebbero essere “progressive” ed essere eliminate una volta superata “l’emergenza” da sanare per le quali sono state introdotte (vedi ad esempio la guerra d’Abissinia). Ma così non è ed ogni anno si pagano 19 miliardi di euro per finalità non ben specificate in violazione della Costituzione (ex art. 53).

L’aumento della tassazione indiretta dal 2005 ad oggi è stato di 2 miliardi di euro l’anno. recentemente è stato prorogato al 2015 l’accisa “extra” per fronteggiare l’emergenza degli sbarchi dal nord Africa che teoricamente doveva perdurare solo fino a quest’anno (per un valore annuo di 8 miliardi di euro). Forte di tutte queste ragioni, gli italiani che ogni giorno devono fare i conti con una tassazione esagerata sui carburanti chiederanno al governo di rimediare quanto prima e in modo efficace.

 

 

Benzina troppo cara? Domani c’è “il Libera la benzina! day”

Faib (Federazione Autonoma Italiana Benzinai) e Fegica (Federazione Gestori Impianti Carburanti e Affini) , di concerto con le rispettive confederazioni (Confesercenti e Cisl) e con la collaborazione delle organizzazioni dei consumatori Adiconsum, Adoc, Adusbef e Federconsumatori, hanno indetto per domani, 7 giugno 2011, il Libera la benzina! day.

La manifestazione prevede la presenza nelle piazza delle maggiori città italiane di punti raccolta di firme a sostegno del progetto di legge per la riforma della distribuzione carburanti.

A Roma, inoltre, si terrà una conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, con la partecipazione di alcuni degli oltre 60 Parlamentari che hanno depositato il ddl.

Con la manifestazione del 7 giugno, i promotori del Libera la benzina! day prevedono che sia raggiunta e ampiamente superato l’obiettivo delle 500.000 firme di semplici cittadini che chiedono l’approvazione della riforma per un mercato dei carburanti davvero concorrenziale e prezzi più bassi.

Questi i numeri dell’iniziativa  a tre mesi dal suo avvio ed alla vigilia della manifestazione:

  • 450.000 firme di semplici cittadini a sostegno del ddl di riforma
  • il progetto di legge depositato in entrambi i rami del Parlamento da oltre 60 tra senatori e deputati appartenenti a tutti i gruppi rappresentati: PdL, PD, Lega Nord, IdV, UDC, FLI, Responsabili, Misto.

Ma quali sono gli obiettivi dell’iniziativa?

  1. realizzare un mercato all’ingrosso dei carburanti equo e trasparente per impedire la doppia velocità di adeguamenti dei prezzi;
  2. estendere ai carburanti le competenze del gestore del mercato elettrico e dell’acquirente unico per condizioni più competitive;
  3. separare il ruolo di produttore e distributore e vietare l’obbligatorietà del regime di fornitura in esclusiva a favore dei petrolieri;
  4. portare i prezzi dei “no logo” su tutti i 25.000 impianti della rete ottenere un prezzo diffusamente inferiore di 6/8 cent al litro.

Tutto chiaro? allora Save the date! Domani c’è il Libera la benzina! day.