In Liguria, oltre 6.500 pmi rischiano di chiudere

E’ un brutto momento per le piccole e medie imprese liguri: la situazione, a causa della crisi, è talmente drammatica, che oltre 6.500 pmi rischiano la chiusura entro il primo trimestre 2014, e 20mila lavoratori rischiano di perdere il posto.

Questi dati, stupefacenti quanto drammatici, sono stati resi noti dal Comitas, l’associazione che riunisce le microimprese nazionali e che ha voluto tracciare il bilancio delle piccole attività alle prese con la crisi.

Ciò che determina il rischio chiusura di così tante aziende è, in primo luogo, il calo dei consumi, ma anche l’aumento della pressione fiscale e le difficoltà nell’accesso al credito bancario, diminuito del 10% nell’arco di un solo anno.

Ma il futuro è reso ancora più incerto dalla Spada di Damocle dell’aumento dell’Iva: se l’aliquota passasse dal 21 al 22%, infatti, i consumi della regione calerebbero ulteriormente, con un’incidenza preoccupante per le imprese artigiane, che secondo l’associazione dovrebbero essere supportate con sgravi fiscali e semplificazioni burocratiche.

Vera MORETTI

Venditore, cercano te!

Un’azienda di Savona che si occupa di autoveicoli e mezzi di soccorso è alla ricerca di agenti plurimandatari dislocati in tutta la regione.
I candidati, infatti, dovranno occuparsi dello sviluppo di un pacchetto clienti su tutto il territorio regionale, per la vendita di autoveicoli, e in particolare di mezzi di soccorso.

I requisiti richiesti sono il possesso di diploma di maturità e almeno un anno di esperienza nello stesso ambito, o comunque nelle vendite.

Per saperne di più, Infojobs.it.

Matrimonio in prestito

A maggio, come ogni anno, oltre alle rose fioriscono i matrimoni.
Ma un evento che dovrebbe suscitare solo sentimenti positivi, sta diventando causa di crucci e pensieri.
La crisi, infatti, rischia di minare i sogni di gloria delle novelle spose, che per il giorno del sì desiderano che tutto sia perfetto.

Se qualcuno decide di puntare su una cerimonia low profile, c’è anche chi non vuole rinunciare allo sfarzo e decide di chiedere un prestito.

Questa tendenza è stata confermata da Facile.it, il portale che si occupa di comparare prezzi di assicurazioni e affini, in collaborazione con Prestiti.it, che hanno analizzato oltre 20.000 richieste di finanziamento presentate negli ultimi 6 mesi in Italia scoprendo che, se nel 2011 la percentuale rappresentata dai prestiti per i matrimoni sul totale di quelli richiesti era dell’1,7%, oggi è arrivata al 2,4%, vale a dire un incremento del 41% in appena due anni.

A ridursi è, invece, l’ammontare del finanziamento richiesto, che da 16.000 euro è sceso a 9.000, anche se non si tratta di importi omogenei in tuta Italia.
I finanziamenti più consistenti vengono richiesti nel Lazio (12.570 euro in media), che precede la Calabria (11.700 euro) e la Puglia (10.450 euro); prima regione del nord il Veneto, dove la richiesta media si attesta a 9.925 euro. Importi decisamente più contenuti nelle Marche, in Liguria ed in Sardegna dove non si superano i 6.000 euro.

La Campania è la regione dove i prestiti sono maggiori, almeno quando si tratta di organizzare matrimoni e altre cerimonie, tanto che da sola rappresenta circa il 17% del totale; da notare come, in questa regione, i prestiti per matrimoni siano più del 4% di quelli richiesti, dato quasi doppio rispetto a quello nazionale; a seguire si trovano la Lombardia (14,7%), la Sicilia (10,8%) ed il Lazio (8,3%).

Ricorrono al prestito personale finalizzato al matrimonio soprattutto i dipendenti privati, ma il 6,5% di chi fa domanda è pensionato; questi ultimi sono i genitori degli sposi, che decidono per il finanziamento per regalare ai loro figli un matrimonio da favola.

I richiedenti più giovani sono gli umbri (30 anni), i marchigiani e i sardi (32 anni), i più anziani i lombardi (37 anni), gli abruzzesi (39,5) ed i campani (40 anni).
Chi ha presentato una richiesta di prestito per matrimonio ha intenzione di restituire il finanziamento in circa 58 rate, ma dove gli importi richiesti sono maggiori anche il piano di restituzione si allunga, arrivando a sfiorare i 6 anni (Lazio; 69 mesi – Calabria; 68).

Vera MORETTI

Accordo tra Intesa Sanpaolo e Confartigianato Piemonte

E’ stato siglato un importante accordo tra Confartigianato Imprese Piemonte, Confartigianato Fidi Piemonte e Intesa Sanpaolo per facilitare lo sbocco sui mercati esteri delle aziende associate.

Le imprese regionali riceveranno un supporto dai due desk di consulenza nati con l’accordo presso la sede di Confartigianato Imprese e di Confartigianato Fidi Piemonte.
La banca e le associazioni imprenditoriali si impegneranno a promuovere incontri mirati per presentare agli imprenditori le opportunità più interessanti e aderenti alle diverse realtà locali.

Negli ultimi anni, le imprese piemontesi sono sempre più proiettate verso l’estero, tanto che, se nel 2005 la propensione all’export era pari al 30% nel 2005, è arrivata al 34% nel 2011 e si prevede un ulteriore aumento, fino al 36%, nel 2013.

Ad allontanarsi sono i mercati verso cui conviene maggiormente fare affari: se, da una parte, le imprese del Piemonte sono concentrate verso Germania e Francia, che assorbono ancora il 28% della regione, i Paesi di sbocco risultano essere quelli emergenti, nei confronti dei quali è previsto, entro il 2015, il superamento nei confronti dei mercati mondiali più conosciuti.
Ad oggi, solo un terzo delle imprese piemontesi è diretto verso mercati ad alto potenziale.

Per questo motivo, l’accordo siglato è quanto mai fondamentale per studiare un’efficace strategia di crescita all’estero, grazie al ruolo di connector che Intesa Sanpaolo può svolgere tra i flussi commerciali e di investimento cross-border.

Le aziende associate avranno a disposizione un programma completo di servizi, dalla partecipazione a fiere ed eventi fino alla promozione di vere e proprie missioni imprenditoriali. L’accordo apre la via anche ai servizi a maggiore valore aggiunto, dalle
soluzioni personalizzate di cash management, trade finance, investment banking, al supporto nella costituzione di partnership e joint-venture tra società italiane ed estere.

Intesa Sanpaolo effettuerà anche un monitoraggio costante dei mercati, per mettere a punto nuove opportunità o calcolare i rischi ai quali si va incontro qualora dovessero sorgere problematiche.

Le imprese possono accedere direttamente alle informazioni disponibili attraverso il portale Trade Esplora che Intesa Sanpaolo ha realizzato in collaborazione con la società francese Export Entreprise S.A.
Una delle soluzioni più innovative è Export Facile, che copre fino al 100% il rischio d’insolvenza dei debitori esteri a fronte dei crediti ceduti pro-soluto e che rappresenta una fonte di liquidità aggiuntiva e alternativa alle tradizionali linee di credito.
Attraverso il portale GreenTrade le imprese possono seguire in autonomia l’andamento dei cambi e attivare direttamente strumenti di copertura del rischio.

Antonio Nucci, Direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo, ha dichiarato: “L’accordo rafforza ulteriormente il lavoro che stiamo facendo con le Associazioni di categoria e con i Confidi per migliorare il merito creditizio delle imprese e per utilizzare al meglio i sistemi di garanzia collettivi. Una pre-condizione per affacciarsi sui mercati internazionali è la dimensione aziendale. In quest’ottica le reti d’impresa rappresentano uno strumento dalle molte potenzialità che promuoviamo concretamente attraverso il Laboratorio regionale per le Reti d’Impresa istituito a dicembre 2012 con le principali associazioni datoriali e il Politecnico di Torino. In collaborazione con i partner dell’accordo abbiamo previsto una serie di incontri sul territorio con il coinvolgimento dei nostri specialisti estero: l’obiettivo è stimolare e orientare una mentalità imprenditoriale più aperta allo sbocco sui mercati ad alto potenziale”.

Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, ha aggiunto: “In questo accordo abbiamo voluto inserire soluzioni concrete per i nostri associati. Riteniamo infatti che l’espansione della propria attività all’estero sia una strada obbligata per molti di noi e che un partner come Intesa Sanpaolo possa facilitare questo percorso. Pensiamo e auspichiamo che la condivisione con la banca, fin dalle prime fasi, di un progetto di crescita all’estero contribuisca anche a facilitare e velocizzare l’iter di accesso al credito. Mentre il sistema delle imprese, particolarmente di quelle piccole, resta in attesa dell’attuazione del decreto che sblocca 40 miliardi dei crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione giungono i dati dei flussi relativi all’ultimo anno. Da essi la conferma che, pur tra sensibili differenze territoriali, l’erogazione del credito alle imprese continua a calare e a confermarsi tra le principali cause di chiusura delle aziende. Ecco perché questo accordo è un passaggio importante che contribuirà a colmare l’attuale lacuna del difficile accesso al credito per evitare che gli ingranaggi dell’economia reale si fermino”.

Ha concluso Adelio Ferrari, Presidente di Confartigianato Fidi Piemonte e Nord Ovest s.c.p.a: “La stipula di tale accordo è del tutto coerente con la mission del nostro Confidi, volta a sostenere l’accesso al credito alle pmi anche sul terreno dell’export, che oggi costituisce una eccellenza del sistema produttivo piemontese e nazionale. Inoltre questa nuova convenzione evidenzia il fattivo rapporto collaborativo da tempo instaurato dal nostro Confidi con Intesa Sanpaolo sul territorio piemontese e ligure, nonché la costante sinergia in essere con il sistema associativo Confartigianato di cui, seppur nella reciproca autonomia gestionale ed operativa, siamo parte integrante e propulsiva“.

Vera MORETTI

Accordo tra Confartigianato Savona e UniCredit

Al fine di favorire le imprese savonesi, e agevolarne l’accesso al credito, è stato siglato un accordo tra UniCredit e Confartigianato Savona.
Alla firma erano presenti Vladimiro Rambaldi, Deputy Manager UniCredit Nord Ovest, Giancarlo Grasso, Presidente Provinciale di Confartigianato Savona e il Direttore Mariano Cerro.

Obiettivo di questa intesa è favorire le imprese iscritte a Confartigianato Savona con una serie di specifici prodotti e servizi che UniCredit ha messo a punto appositamente per le pmi locali che aderiranno a Ripresa Italia, iniziativa volta a supportare le imprese nella fase di rilancio dell’economia attraverso una serie di prodotti e servizi sviluppati attraverso il dialogo e il confronto con l’Associazione.

Vladimiro Rambaldi ha dichiarato: “L’iniziativa al fianco di Confartigianato Savona nasce dal costante e costruttivo dialogo che UniCredit ha in questi anni sviluppato con le associazioni nell’ambito delle piccole e medie imprese locali, finalizzato a disegnare soluzioni concrete capaci di dare sostegno alle aziende nelle diverse fasi del ciclo economico. ‘Ripresa Italia’ si pone nel segno della continuità di attenzione alle esigenze creditizie delle PMI e offre loro un importante sostegno in una fase economica difficile come quella attuale. Il territorio di Savona, infatti, è per la banca molto importante, conclude Rambaldi, e questo accordo è la prova della vicinanza di Unicredit alle realtà locali, consapevoli che tra i compiti di una banca vi è il ruolo di motore dello sviluppo economico e sociale di un territorio e dei cittadini che vi risiedono: noi vogliamo farlo offrendo, al contempo, la competenza di una grande banca internazionale e la flessibilità di una banca del territorio”.

Le piccole e medie imprese avranno a loro disposizione una vasta gamma di finanziamenti a breve e a lungo termine, come, ad esempio, mutui chirografari, ipotecari e mutui per aperture di credito, dedicati sia alle imprese già esistenti che a quelle in fase di avvio.

Giancarlo Grasso ha commentato questo accordo con entusiasmo: “Mai come in questo momento di difficoltà economica la possibilità di reagire con efficacia è rappresentata dalla disponibilità di maggiori risorse finanziarie in grado di sostenere l’impresa nelle molteplici azioni volte a rendere più competitivo il nostro sistema economico”.

Vera MORETTI

Antichi mestieri, la Liguria in prima fila

Per fortuna, in Italia, c’è chi si rende conto dell’importanza di preservare il tessuto di mestieri e professioni che costituisce da sempre la ricchezza della nostra economia e che è messo a rischio da crisi e globalizzazione. La Regione Liguria, per esempio, che nei mesi scorsi ha pubblicato un bando 2 milioni e 270mila euro per la valorizzazione degli antichi mestieri, che ha visto la partecipazione di 22 aggregazioni di imprese del settore artigiano che hanno presentato i propri progetti.

Secondo Luca Costi, segretario regionale di Confartigianato Liguria, “la presentazione di ben 22 progetti per il bando della Regione Liguria dedicato agli antichi mestieri è la dimostrazione della vivacità delle imprese artigiane liguri che credono con forza nella formazione dei giovani per dare continuità alla propria attività“.

Il buon risultato del bando – dice Costinon era affatto scontato. Già nel passato bandi simili che prevedevano l’aggregazione delle imprese avevano ottenuto scarsi effetti. La forte sinergia con la Regione e l’azione di contatto e assistenza delle imprese da parte delle associazioni hanno determinato una risposta massiccia. Crediamo che la scelta della Regione di creare occasioni concrete di incontro tra la domanda delle imprese e mercato del lavoro sia la strada giusta da percorrere per contrastare la disoccupazione giovanile che in Liguria, come nel resto d’Italia, ha raggiunto percentuali allarmanti, così come il fenomeno dei Neet, giovani che non lavorano né studiano. Ora auspichiamo che la Regione possa prevedere una seconda edizione del bando per rispondere a coloro che non hanno potuto partecipare a causa della complessità della procedura“.

Dei 22 progetti presentati, 13 hanno ottenuto un finanziamento per un totale di oltre 2 milioni di euro. “La rapida risposta della Regione Liguria alle domande presentate – dice ancora Costiconsentirà alle imprese dei progetti vincitori di creare immediatamente occasioni concrete di nuova occupazione, giovanile e non solo, in un momento particolarmente difficile. La dotazione finanziaria, che va da circa 100mila a oltre 230mila euro a progetto agevolerà l’avvicinarsi di giovani a professioni della tradizione artigiana ligure, anche attraverso l’accompagnamento alla nascita di nuove micro e piccole imprese“.

I progetti che hanno ottenuto l’ok ai finanziamenti vanno dal settore floreale a quello del cioccolato, dalla sartoria alla falegnameria, dalla lavorazione della filigrana alla costruzione di muretti all’artigianato della carta.

L’ultima elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato su dati Istat-ministero del Lavoro-Unioncamere ha analizzato il mercato del lavoro per gli under 30 e la formazione “sul campo” dei nuovi assunti; ebbene, stando ai risultati dell’elaborazione, gli artigiani liguri, nel 2011, hanno investito circa 47 milioni di euro in formazione di giovani nella propria azienda. Un risultato che sottolinea la sensibilità della regione per la salvaguardia dei mestieri tradizionali.

A Imperia, un bando per far diventare verdi le imprese

Le tematiche legate all’ambiente e al mondo green sono alla base di un bando pubblicato dalla Camera di Commercio di Imperia e dedicato in particolare alle imprese della provincia, all’interno del progetto “Green Economy per la competitività delle imprese della Provincia”.

Il concorso è rivolto in particolare alle pmi, che verranno selezionate dalla CCIAA nel numero di 50, purché siano disposte ad intraprendere un percorso formativo mirato a sensibilizzare e diffondere i principi della Green Economy, quindi sostenibilità ambientale, salute e valorizzazione dell’ambiente.

Le imprese aderenti potranno beneficiare di molti vantaggi, a cominciare da una maggiore visibilità, ma anche la possibilità di utilizzare l’etichetta green, oltre a ricevere una formazione gratuita sui temi dell’economia verde, senza tralasciare l’opportunità di venire in contatto con altre imprese green.

Per partecipare al progetto c’è tempo fino al 7 maggio 2013, ma saranno accolte le prime 50 richieste pervenute.

Vera MORETTI

Agente nella telefonia, cercano te!

I gestori di telefonia mobile, per accaparrarsi il maggiori numero di clienti, si sfidano a colpi di offerte.
Poiché si tratta di un mercato in fermento, anche le richieste di lavoro in questo settore sono in aumento.
Nella provincia di Genova, ad esempio, si ricerca un account TIM che si occupi della vendita diretta di servizi dell’ICT.

Tra i requisiti richiesti:

  • Diploma di Maturità o Laurea
  • Esperienza nella vendita di servizi e preferibilmente nel settore TLC
  • Buone doti relazionali
  • Possesso di auto propria

Ciò che invece l’azienda offre:

  • Training formativo curato anche da Telecom Italia che porterà ad un processo di certificazione
  • Fisso mensile al raggiungimento del Budget concordato
  • Back office interno
  • Software online per verificare l’avanzamento delle vendite
  • Appuntamenti prefissati
  • Provvigioni ai massimi livelli di mercato
  • Gare periodiche mensili e trimestrali con extra bonus provvigionali
  • Inquadramento a norma di legge e/o Enasarco

Per saperne di più, Infojobs.it.

Anche in Liguria firmato il protocollo tra INT e Agenzia delle Entrate

Anche la Liguria si aggiunge alle regioni firmatarie dei protocolli territoriali voluto dall’accordo quadro firmato da Riccardo Alemanno e Attilio Befera, rispettivamente presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi e direttore dell’Agenzia delle Entrate.
Alla firma dell’intesa erano presenti Alberta De Sensi, direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate, e Michela Benna, delegato regionale dell’INT.

Anche in questo caso, l’accordo ha l’obiettivo di sviluppare l’utilizzo dei servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate da parte dei professionisti in cambio di un’assistenza più rapida e personalizzata.
L’ INT si impegna a promuovere presso i propri iscritti l’utilizzo del canale telematico Civis e della posta elettronica certificata, con l’obiettivo di ridurre e razionalizzare l’afflusso di contribuenti presso gli uffici e il ricorso al canale telefonico.
L’Agenzia si impegna a fornire agli iscritti assistenza prioritaria, creando un canale riservato chiamato Cup Convenzioni, attraverso il quale potranno essere prenotati appuntamenti presso gli uffici territoriali per tutte le tipologie di servizi non disponibili tramite canale telematico.

Importante sarà anche la costituzione di un Osservatorio regionale per un colloquio costante fra Agenzia delle Entrate e sottoscrittori delle convenzioni per monitorare anche l’effettiva attuazione dell’accordo e valutare il livello dei servizi forniti, nonché riferire all’Osservatorio centrale previsto dall’accordo nazionale.

Vera MORETTI

Bene l’export in Italia, anche nelle isole

In un panorama a dir poco desolante, per quanto riguarda l’economia italiana, il 2012 si è chiuso con un bilancio positivo per l’export, in particolare per le regioni dell’Italia insulare e centrale, dove si è mostrato ampiamente superiore alla media nazionale, che è pari a +3,7%.

La crescita relativa alle sole isole, infatti, ha raggiunto punte del 21,3% e per il Centro del 6,3%.
Risultati positivi sono stati raggiunti anche dalle regioni nord-occidentali (+3,5%) e nord-orientali (+1,1%), anche se inferiori alla media, mentre sono in lieve diminuzione le vendite dell’Italia meridionale (-0,2%).

I valori più alti, però, rimangono quelli relativi all’export dell’Italia nord-occidentale (155,34 miliardi di euro), seguiti da quelli delle regioni nord-orientali (118,96 miliardi), mentre sono distaccate le regioni centrali (64,52 miliardi), quelle meridionali (26,97 miliardi) e le insulari (19,45 miliardi).

A trainare le esportazioni sono Lombardia (+3,7% la variazione sull’anno precedente), Sicilia (+21,2%), Toscana (+6,9%), Emilia-Romagna (+3,1%) e Sardegna (+21,5%).

Tra le altre regioni in espansione sui mercati esteri nel 2012 si segnalano come particolarmente dinamiche Umbria (+7,6%), Puglia (+7,3%), Marche (+6,0%), Lazio (+5,1%) e Liguria (+4,1%).
Sensibili flessioni si registrano per Basilicata (-17,5%) e Friuli-Venezia Giulia (-8,9%).

Vera MORETTI