Benzina, lievi aumenti in arrivo

Il Presidente Nazionale della Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti (Figisc), Luca Squeri, prevede per i prossimi giorni un aumento dei prezzi dei carburanti: “Mentre le quotazioni del greggio Brent sono salite sui 115 dollari/barile, le chiusure del Platt’s di questi ultimi due giorni hanno segnato un calo di 0,2 eurocent/litro per la benzina e un aumento di 1,0 sul gasolio, IVA compresa. Per i prossimi giorni ci si può attendere un aumento dei prezzi nell’ordine un eurocent/litro“, ha affermato.

Commentando i dati dell’osservatorio settimanale dei prezzi elaborato dalla Figisc, Squeri ha sottolineato che “nella settimana trascorsa la quotazione del greggio Brent spot è aumentata in quantità apprezzabile (+2,79 euro/barile, +0,021 euro/litro), a causa di un ulteriore arretramento del cambio euro/dollaro, mentre il mercato internazionale ha registrato un marcato incremento del prezzo internazionale dei prodotti ‘finiti’: per la benzina in misura pari a +0,034 euro/litro, per il gasolio pari a +0,026 euro/litro. Rispetto a questo andamento, il prezzo Italia è diminuito di -0,003 euro/litro per la benzina ed aumentato di +0,001 euro/litro per il gasolio“.

d.S.

Figisc e Anisa commentano i prezzi della benzina

Il rincaro dei prezzi della benzina, con il superamento della soglia dei due euro, fa discutere e ci si chiede se davvero si tratta di un evento inevitabile.

Il dubbio è lecito, specialmente se si guarda cosa accade fuori dal Belpaese, e non tanto lontano.
Basta andare oltralpe, dai cugini francesi, per rendersi conto che l’aumento delle accise non è poi cosi indispensabile e dove, per evitare un tracollo dell’economia nazionale, si è deciso di intervenire su due fronti: imposte e prezzo amministrativo.

Luca Squeri, presidente nazionale della Figisc, ha infatti dichiarato che questa soluzione è stata proposta dalla Federazione che gestisce i carburanti attraverso una raccolta di firme sulla rete distributiva, e che è stata accolta in modo favorevole. Secondo Squeri, questo provvedimento sarebbe “un esempio concreto da seguire con urgenza, visto anche il crollo verticale dei consumi che ormai tocca il 10 % rispetto allo scorso anno”.

La disamina del presidente Figisc è lucida e quanto mai desolante: “imposte crescenti, aumento del greggio ed ancor più dei prodotti raffinati e deprezzamento dell’euro hanno fatto aumentare i prezzi dei carburanti di 31 centesimi al litro da un anno fa: la maggiore fiscalità sui carburanti è responsabile per il 55% dell’aumento dei prezzi al consumo in questi ultimi dodici mesi, un aumento che colpisce duramente famiglie ed imprese, consumatori e benzinai, questi ultimi con un margine lordo fisso che non segue affatto l’andamento del prezzo e che, comprando a loro volta il prodotto ad un prezzo sempre più alto, sono fortemente indebitati con le banche”.

Per quanto riguarda il prezzo della benzina arrivato a 2 euro al litro, che Squeri ha ritenuto un’eccezione se comparato alla media nazionale, Stefano Cantarelli, presidente Anisa, ha fatto sapere che questo picco è stato rilevato anche a Parigi, segnale che ad avere qualche problema non siamo solo noi. E per ora sia l’Italia sia la Francia sono ben lontane dall’averlo risolto.

Ma chi, alla fine, riuscirà a uscire da questa debacle finanziaria in tempi più brevi?
Staremo a vedere.

Vera MORETTI

Figisc: prezzo benzina stabile

Dopo gli aumenti senza sosta degli ultimi giorni, per le festività di Pasqua i prezzi dei carburanti dovrebbero rimanere sostanzialmente stabili.

E’ la previsione della Figisc Confcommercio.

”Le ultime due chiusure del Platt’s – sottolinea il presidente Luca Squeri – hanno fatto registrare una diminuzione di circa 1 cent al litro per la benzina e di circa 0,8 cent per il gasolio. Ci si puo’, pertanto, attendere per i prossimi 3-4 giorni una sostanziale stabilità dei prezzi”.

Fonte: ansa.it

Figisc e Anisa: serrata di 7 giorni sui carburanti

di Giulia DONDONI

Figisc e Anisa Confcommercio non ci stanno alla liberalizzazione della rete carburanti e hanno annunciato uno sciopero nazionale di 7 giorni dei gestori degli impianti di distribuzione carburanti.

Luca Squeri, presidente della Figisc, e Stefano Cantarelli, presidente nazionale di Anisa dichiarano: ”Le modalità e le date precise saranno decise dagli organi dirigenti delle due Federazioni nei prossimi giorni, anche alla luce dei provvedimenti che il Governo assumerà nel prossimo Consiglio dei Ministri”.

Ciò nonostante si tratterà di una serrata degli impianti prolungata. Il motivo appare subito chiaro: “la posta in gioco è talmente importante da non consentire incertezze di sorta: ne va davvero dell’esistenza della categoria”. ”La scelta di intervenire sull’esclusiva di fornitura nella rete carburanti non produrrà alcun effetto sui prezzi, ma otterrà il risultato di far espellere i gestori dalla rete alla scadenza dei loro contratti e di far rendere loro dalle aziende petrolifere e dai retisti convenzionati la vita ancor più impossibile fin da subito. Non solo, perché la norma che autorizza gli impianti a funzionare 24 ore su 24 solo nella modalità self service senza più la presenza dell’operatore è un altro grossissimo chiodo piantato sulla bara della categoria.Insomma, ci vuole davvero coraggio a sostenere che queste siano le misure di sviluppo necessarie a far uscire dalla crisi economica il Paese”, concludono Figisc e Anisa.

Nuovo codice etico contro la mafia in Sicilia

Sono state approvate all’unanimità da Confcommercio Sicilia le nuove norme del codice etico, sempre più determinato a combattere, e sconfiggere, la mafia. Da oggi, infatti, i commercianti che continueranno a pagare il pizzo senza sporgere denuncia verranno sospesi dall’associazione mentre chi verrà denunciato per reati mafiosi sarà espulso definitivamente.

Si tratta, in tutto, di undici articoli in cui si richiede ai soci di “rifiutare ogni rapporto con le organizzazioni mafiose” e di “fornire una guida morale ai consumatori“.

Il nuovo codice etico è stato presentato dal presidente di Confcommercio Sicilia, Pietro Agen, Luca Squeri, presidente della Commissione per le Politiche di Sicurezza e Legalità di Confcommercio Nazionale e Claudio Risicato, presidente dell’associazione Antiracket di Catania.

Chi si rifiuterà di firmare verrà allontanato dalla dirigenza perché, come dice lo stesso Agen, “oggi è partita la resistenza. Adesso si tratta di incoraggiare i nostri associati perchè non bisogna più avere paura. Da qui parte una nuova primavera“.

La linea, dunque, è piuttosto dura e accoglie l’invito che era stato fatto da Pietro Grasso, procuratore nazionale Antimafia, il quale aveva chiesto a tutti i dirigenti di dimostrarsi unanimi e fedeli a questa lotta, che ormai si protrae da troppo tempo.

Si tratterà di una campagna alla luce del sole, dal momento che i nomi di chi firmerà verranno resi noti, accompagnati dallo slogan “Io non pago”. E quelli che non firmeranno? Non saranno né ricandidati né rieletti.

Il codice etico prevede, all’articolo 8, che i soci si impegnino a “rifiutare qualsiasi forma di estorsione, usura o ad altre tipologie di reato mafioso e di collaborare con le forze dell’ordine e le istituzioni preposte, denunciando direttamente o con l’assistenza del sistema associativo, ogni episodio di attività illegale di cui sono vittime“.

Tutto questo è importante per dimostrare che i tempi sono diversi e che la società, in Sicilia, sta cambiando e vuole continuare su questa strada. Il tutto, comunque, non sta avvenendo in maniera indolore, dal momento che Pietro Agen ha ammesso di aver ricevuto minacce ma che, nonostante ciò, non si tirerà indietro.

Vero è che, come dichiara Luca Squeri, le nuove norme introdotte all’interno del codice erano già in atto da tempo e che, a questo punto, dovevano solo essere formalizzate.

Anche Rosanna Montalto, dirigente di Confcommercio Sicilia, ha voluto commentare questo passo avanti: “Per Confcommercio oggi è una giornata importante, anche se noi prevediamo l’espulsione dall’associazione già dal 2005 e già da anni ci costituiamo parte civile nei processi di mafia. Oggi dimostriamo ancora una volta che Confcommercio non indietreggia ma va avanti“.

Vera Moretti

Carburante, prezzi ancora alti ma fermi per questa settimana

Prezzi alti per i carburanti ma stabili: da venerdì 16 luglio, infatti, nessuna variazione per la benzina e solo +0,001 euro al litro per il gasolio.  Il saldo tra variazioni internazionali e variazioni nazionali è per questa settimana pari a +0,008 euro/litro per la benzina e a +0,008 per il gasolio, importi, cioè, che sono stati scaricati in più sui prezzi interni” ad affermarlo è Luca Squeri, presidente nazionale Figisc Confcommercio.

Le quotazioni del greggio Brent sono ancora ferme sui 118 dollari al barile con una variazione in aumento di circa 0,25 eurocent al litroiva compresa sia per benzina che gasolio. Questa situazione lascia ipotizzare che per la settimana in corso sia probabile un sostanziale mantenimento del prezzo alla pompa.

 

Prezzi dei carburanti stabili nei prossimi giorni

Luca Squeri, presidente di Figisc, ha sottolineato che “nella settimana corrente la quotazione del greggio Brent spot è sensibilmente aumentata (+4,00 euro/barile, +0,030 euro/litro), in presenza di un arretramento del cambio euro/dollaro, con movimentazioni più consistenti del prezzo dei prodotti ‘finiti’ Platt’s: per la benzina in misura pari a +0,047 euro/litro, per il gasolio pari a +0,048 euro/litro”.

Dal 9 luglio gli aumenti sono stati di +0,023 euro/litro per la benzina e di +0,027 per il gasolio. Per questa settimana invece dovrebbero esserci fluttuazioni pari a -0,024 euro/litro per la benzina ed a -0,021 per il gasolio. Per i prossimi giorni, secondo Squeri, ci sarà una tendenza alla stabilità dei prezzi dei carburanti: “Mentre le quotazioni del greggio Brent sono ancora sui 117 dollari/barile, le chiusure del Platt’s di giovedì 14 luglio hanno fatto registrare un decremento di circa 1,2 eurocent /litro per ambedue i prodotti, IVA compresa. Per i prossimi giorni ci si può at-tendere mediamente una momentanea stabilità dei prezzi“.

E la benzina si impenna

Il presidente della Figisc, Luca Squeri, ha commentato i i dati del consueto osservatorio settimanale sull’andamento del costo della benzina.

Come sappiamo le cose non stanno andando nel migliore dei modi per i consumatori di greggio.

Ecco il commento di Squeri: “nella settimana corrente la quotazione del greggio Brent spot è lievemente aumentata (+1,64 euro/barile, +0,012 euro/litro), in presenza di un modesto arre-tramento del cambio euro/dollaro, con analoghe movimentazioni del prezzo dei prodotti ‘finiti’ Platt’s: per la benzina in misura pari a +0,014 euro/litro, per il ga-solio pari a +0,012 euro/litro. I prezzi medi Italia sono aumentati da venerdì 1° luglio di +0,015 euro/litro per la benzina e di +0,009 per il gasolio”.

“Il saldo tra variazioni internazionali e variazioni nazionali è, dunque, per questa settimana pari a +0,001 euro/litro per la benzina ed a -0,003 per il gasolio, importi, cioè, che, a seconda del prodotto, sono stati scaricati in più (ben-zina) o non sono stati scaricati (gasolio) sui prezzi interni.”

E per i prossimi giorni? Squeri prevede una tendenza all‘aumento dei prezzi dei carburanti: “Mentre le quotazioni del greggio Brent sono balzate sui 118 dollari/barile, le chiusure del Platt’s di giovedì 6 giugno hanno marcato un incremento di circa 2,5-2,6 eurocent/litro per ambedue i prodotti, IVA compresa. Per i prossimi giorni ci si può attendere un ulteriore incremento medio dei prezzi nell’ordine di 2,0 eurocent/litro.

Carburanti in discesa di almeno 1,5 centesimi

Luca Squeri, Presidente Nazionale Figisc Confcommercio che si occupa di monitorare l’andamento del costo dei carburanti prevede un calo per i prossimi giorni del costo della benzina e diesel: “Mentre le quotazioni del greggio Brent sono attestate sui 109 dollari/barile, le chiusure del Platt’s di giovedì 23 giugno hanno marcato una consistente diminuzione di circa 1,2/1,7 eurocent/litro a seconda dei prodotti, Iva compresa. Per i prossimi giorni ci si può attendere una diminuzione media del prezzo nell’ordine di almeno 1,5 eurocent“.

Nel dettaglio in presenza anche di un apprezzamento del cambio euro/dollaro (1%), mentre il mercato internazionale ha registrato decrementi del prezzo dei prodotti ‘finiti’ Platt’s disomogenei tra i prodotti: per la benzina in misura pari a -0,017 euro/litro, per il gasolio pari a -0,038 euro/litro. Rispetto a questo andamento, il prezzo Italia è diminuito per la benzina di -0,022 euro/litro e di -0,014 euro/litro per il gasolio.

Nel panorama europeo dei prezzi, l’Italia in una classifica decrescente dal prezzo più caro a quello meno caro  è posizionata al decimo posto per il prezzo della benzina ed al settimo posto per il prezzo del gasolio.

Carburanti: in leggero calo il prezzo della benzina, stabile il gasolio

Secondo l’osservatorio sull’andamento dei carburanti Figisc Confcommercio, nei prossimi giorni dovrebbe verificarsi un leggero calo del prezzo dei carburanti dell’ordine di 1 centesimi al litro.

Il presidente Luca Squeri spiega: “la quotazione del greggio Brent spot e’ lievemente aumentata (+1,05 euro/barile, +0,008 euro/litro), grazie ad un ulteriore apprezzamento del cambio euro/dollaro, mentre il mercato internazionale ha registrato decrementi del prezzo dei prodotti ‘finiti’ Platt’s in misura molto diversa tra i prodotti: per la benzina in misura pari a -0,029 euro/litro, per il gasolio pari solo a -0,001 euro/litro. Rispetto a questo andamento, il prezzo Italia e’ diminuito per la benzina di solo -0,005 euro/litro e di -0,003 euro/litro per il gasolio“.

Il costo al barile è pari a 119 dollari. Sarebbe in particolare la benzina a registrare un moderato calo, mentre il costo del gasolio dovrebbe rimanere stabile.