Figisc e Anisa commentano i prezzi della benzina

Il rincaro dei prezzi della benzina, con il superamento della soglia dei due euro, fa discutere e ci si chiede se davvero si tratta di un evento inevitabile.

Il dubbio è lecito, specialmente se si guarda cosa accade fuori dal Belpaese, e non tanto lontano.
Basta andare oltralpe, dai cugini francesi, per rendersi conto che l’aumento delle accise non è poi cosi indispensabile e dove, per evitare un tracollo dell’economia nazionale, si è deciso di intervenire su due fronti: imposte e prezzo amministrativo.

Luca Squeri, presidente nazionale della Figisc, ha infatti dichiarato che questa soluzione è stata proposta dalla Federazione che gestisce i carburanti attraverso una raccolta di firme sulla rete distributiva, e che è stata accolta in modo favorevole. Secondo Squeri, questo provvedimento sarebbe “un esempio concreto da seguire con urgenza, visto anche il crollo verticale dei consumi che ormai tocca il 10 % rispetto allo scorso anno”.

La disamina del presidente Figisc è lucida e quanto mai desolante: “imposte crescenti, aumento del greggio ed ancor più dei prodotti raffinati e deprezzamento dell’euro hanno fatto aumentare i prezzi dei carburanti di 31 centesimi al litro da un anno fa: la maggiore fiscalità sui carburanti è responsabile per il 55% dell’aumento dei prezzi al consumo in questi ultimi dodici mesi, un aumento che colpisce duramente famiglie ed imprese, consumatori e benzinai, questi ultimi con un margine lordo fisso che non segue affatto l’andamento del prezzo e che, comprando a loro volta il prodotto ad un prezzo sempre più alto, sono fortemente indebitati con le banche”.

Per quanto riguarda il prezzo della benzina arrivato a 2 euro al litro, che Squeri ha ritenuto un’eccezione se comparato alla media nazionale, Stefano Cantarelli, presidente Anisa, ha fatto sapere che questo picco è stato rilevato anche a Parigi, segnale che ad avere qualche problema non siamo solo noi. E per ora sia l’Italia sia la Francia sono ben lontane dall’averlo risolto.

Ma chi, alla fine, riuscirà a uscire da questa debacle finanziaria in tempi più brevi?
Staremo a vedere.

Vera MORETTI