Clerici: “La ripresa economica passa dall’edilizia”

Come già raccontavamo ieri, non serve certo un particolare esperto per ragionare sugli effetti e sulle cause della drammatica situazione della filiera edilizia fotografata nei giorni scorsi dall’Istat, ma per analizzare meglio i dati resi noti dall’ente di ricerca pubblico oggi abbiamo interpellato Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia.

Dott. Clerici, andiamo subito al sodo: secondo gli ultimi dati contenuti nelle stime preliminari dell’Istat, nel primo trimestre dell’anno, l’Ipab, ovvero l’indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie sia ad uso abitativo sia come investimento, è calato dello 0,7% rispetto al trimestre precedente; rispetto, invece, allo stesso periodo del 2013, i prezzi hanno subito una caduta del 4,6%. Come possiamo leggere questi dati?
I dati ufficiali Istat sono parametrati alla domanda di mercato soddisfatta e non viceversa alla offerta insoddisfatta e ciò significa che non fotografano esattamente la situazione economica del settore. I proprietari mantengono a denti stretti e con enormi sacrifici gli immobili nei quali hanno investito i propri risparmi. Se son costretti a vendere, cedono a condizioni decisamente inferiori a quelle rilevate dai dati in esame: in taluni casi si son registrate transazioni ad un prezzo quasi dimezzato.

Il trend negativo del mercato immobiliare italiano è in atto da almeno due anni e che, con le stime dell’ultimo trimestre, la riduzione dei prezzi delle abitazioni ha superato il 10%, attestandosi su una flessione del 10,4% dal 2010. Quando saranno riscontrabili le prime inversioni di tendenza?
È ancora troppo presto per prefigurare inversioni di tendenza del mercato, ma l’economia immobiliare è alla base della riprese economica generale: la fiscalità che soffoca la prima impedisce la crescita dell’altra.

Quali sarebbero le contromisure necessarie per rilanciare la filiera edilizia?
Se si vuole l’ auspicata ripresa dell’economia immobiliare, occorre puntare non solo sulle infrastrutture (grandi appalti edilizi o edilizia scolastica ), ma anche su un alleggerimento del carico fiscale, che non deve riguardare solo il settore dell’attività di produzione edilizia o costruttiva in generale o in particolare nel settore della riqualificazione, oppure gli investimenti dei gestori intermediari del risparmi, ma deve estendersi all’intero universo degli investitori del risparmio diffuso, con particolare attenzione alla locazione che va defiscalizzata, non solo nella forma del contratto a canone concordato per gli usi abitativi, ma soprattutto nella forma della locazione abitativa libera e per usi diversi.Tutto ciò al fine di suscitare nel nostro Paese una risposta di sistema per la ripresa edilizia e non una limitata risposta di nicchia. Mentre invece, tra misure fiscali già adottate ed altre in itinere (una fra le altre la riforma del Catasto), la prospettiva è quella comunque di una grande incertezza nella fiscalità immobiliare (causa peraltro di sfiducia nel mercato da parte degli investitori ) ed in ogni caso di un appesantimento del carico fiscale.

Jacopo MARCHESANO

Milano: convegno sul mercato immobiliare

Quali sono le novità sul mercato immobiliare milanese nel 2011? Come va il mercato in città e in provincia? Investire in un immobile rende ancora in questo periodo di crisi? In quale zona? 

Sono i temi della “Rilevazione dei prezzi degli immobili sulla piazza di Milano e Provincia”, giunta alla sua 40° edizione (luglio – dicembre 2011) edita da OSMI Borsa Immobiliare – Azienda speciale della Camera di Commercio di Milano, in collaborazione con F.I.M.A.A. Milano Monza & Brianza che verrà presentata domani, mercoledì 15 febbraio, a Palazzo Turati, nel corso di un convegno. Nel dettaglio, alle ore 10.00 verranno presentati i dati, alle ore 11.00 – 13.00 si terrà il dibattito.

PROGRAMMA

h. 11.00 Antonio Pastore, Presidente di OSMI Borsa Immobiliare
SALUTI E INTRODUZIONE
h. 11.15 Domenico Zambetti, Assessore alla Casa di Regione Lombardia
NUOVI ORIENTAMENTI PER IL MERCATO E I CONSUMATORI
h 11.30 Lionella Maggi, Presidente FIMAA Milano
LA RISPOSTA DEGLI OPERATORI AD UN  MERCATO COMPLESSO
h. 11.45 Giancarlo Vinacci, Amministratore Delegato  MedioFIMAA
IL CREDITO: PUNTO DI CONNESSIONE PER LE TRANSAZIONI
h. 12.00 Margherita Corsi, Responsabile OSMI Borsa Immobiliare
INTRODUZIONE E FOCUS SUL MERCATO MILANESE
h. 12.15 Flavio Bassanini, Responsabile per la Rilevazione Prezzi della Provincia di Milano, FIMAA Milano
IL MERCATO NELLA “GRANDE MILANO”
h. 12.30 Antonio Peluso, Direttore Agenzia del Territorio di Milano dell’Agenzia del Territorio,
TRANSAZIONI: LETTURA SULLA DINAMICITA’ DEL MERCATO MILANESE 

Fonte: camcom.gov.it 

Trilocale o bilocale? In città e a Milano 3 è meglio, mentre altrove…

 

Per chi abita nelle grandi la scelta del trilocale è la soluzione abitativa preferita.

Uno studio condotto dall’agenzia immobiliare Tecnocasa ha evidenziato che, solo nel mese di maggio, chi, nelle grandi città, abbia acquistato un immobile, nel 35,3% dei casi abbia optato proprio per un appartamento di tre locali.

E il “bi”? Arriva al secondo posto,  selezionato probabilmente da single e coppie senza figli, con il 30,6% delle preferenze.

Solo il 21,7% è invece riuscito  a permettersi un quattro locali, mentre il 7,8% dei casi ha avuto l’esigenza o la possibilità di acquistare un cinque locali in una grande città.

Quali sono gli indirizzi delle case più gettonati? Sempre secondo questa ricerca, a concentrare i desideri di famiglie e nuovi nuclei ci pensano i capoluoghi di regione che sono stati scelti dal 49,2% dei nuovi proprietari. Ma con un’eccezione.

Le grandi città di Milano, Roma e Napoli hanno infatti visto il bilocale a dominare il mercato della compravendita:

  • a Milano per il 50% dei nuovi compratori;
  • a Roma il 40,8%
  • a Napoli, superando le percentuali del trilocale  ovvero rispettivamente del 33,7%, del 35,5% e del 30,9%.

A Torino, invece, hanno scelto un bilocale nel mese di maggio  34,2% dei nuovi proprietari, mentre il 33,3% ha optato per il “tri”.

Infine, sempre secondo Tecnocasa, le città dei monolocali è Napoli, che ha registrato un 11% delle preferenze; Verona è invece la patria dei quattro locali, con il 33% delle richieste; mentre le case di grandi dimensioni convengono – si fa per dire – a Firenze, dove il 15% si è potuta permette ben cinque locali e per di più in riva all’Arno.

P.P.