Un buon 2015 per il turismo in Italia

Cresce il turismo in Italia nel 2015, grazie soprattutto all’effetto trainante di Expo 2015. Per crescita del turismo nell’anno in corso, l’Italia è infatti prima nella classifica dei Paesi europei con camere più occupate negli alberghi rispetto all’anno scorso (+6%).

È la Milano di Expo a trainare la crescita (+18%), contagiando altre città d’Italia che il turista ha visitato con l’occasione di vedere Expo. Le camere a Milano nel periodo di Expo sono state in piena occupazione: 70/80% a maggio, giugno, luglio, agosto, del 90% a settembre e ottobre. Picco di crescita ad agosto (dal 45% al 65% in un anno). La Milano del turismo ha avuto voto positivo per l’accoglienza in albergo: 8. Più gradite: gentilezza, attrazioni turistiche, posizione dell’albergo (voto 9), servizio, colazione e pulizia (8), cibo, atmosfera, reception, letti (7).

Il turismo del week end è cresciuto in un anno di oltre il 10%, dal 60% di occupazione camere a oltre il 70%. Tutto questo emerge dall’indagine “Milano nel semestre di Expo, performance del mercato alberghiero”, realizzata dalla Camera di commercio di Milano attraverso RES STR global.

Nello specifico, con il turismo è cresciuta del 6% l’occupazione delle camere, rispetto al +4% di Spagna, Olanda e Belgio. La Germania si è fermata a +2%, il Regno Unito a +1%. Stabili Grecia, Austria e Francia. Dei dati positivi di Milano riportati sopra hanno beneficiato anche Torino, Bologna e Napoli (+8%), Bergamo (+6%), meno Firenze e Venezia (+1%-2%).

Milano, per turismo, in Europa è davanti a Madrid (+6%), Lisbona, Barcellona e Berlino (+4%), superando Monaco, Vienna, Amsterdam, Londra e Roma (stabili) e Parigi (in calo del 3%). A Milano città la crescita è stata del 18%.

Prima della Scala, un business per Milano

Anche quest’anno si rinnova il tradizionale appuntamento con la Prima della Scala, che per Milano è, oltre a un evento mondano, anche un momento importante per l’economia della città.

Lo conferma un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del Barometro Alberghiero Milano e Provincia realizzato dalla Camera di commercio di Milano, in collaborazione con Res ed STR Global sulla base dei dati 2014, 2013 e 2012 relativi alla occupazione camere e ricavi dei due giorni più toccati dalla Prima della Scala.

Ebbene, secondo questa elaborazione, la Prima della Scala porta al capoluogo lombardo un indotto da due milioni di euro di ricavi per le imprese del settore alberghiero in città e in provincia.

Il business legato alla Prima della Scala si concentra in centro, che pesa il 20% delle camere disponibili, ma in questi giorni concentra la metà dell’indotto alberghiero di tutta la provincia raggiungendo livelli di occupazione delle camere dell’80%, rispetto alla media del mese che, per il centro, è di circa il 60%.

La Camera di commercio rileva anche che, in media, gli alberghi del centro di Milano registrano, nei giorni della Prima della Scala, una crescita del 40% di presenze rispetto a un giorno normale dello stesso mese.

Milano aumenta la potenza del proprio brand

Al di là delle code, dei disagi e degli immancabili gufi, Expo 2015 ha avuto senza dubbio un effetto positivo su Milano, sia per quanto riguarda l’immagine e la percezione della città, sia per quanto riguarda il brand Milano in rete.

Secondo un’analisi svolta dalla Camera di commercio di Milano attraverso Voices from the Blogs, spin–off dell’Università degli Studi di Milano su circa 3 milioni di post nella rete a ottobre, esclusi quelli che parlano di Expo 2015 senza parlare anche in qualche modo di Milano, il brand del capoluogo lombardo è cresciuto negli ultimi 8 mesi con un +25% di messaggi in rete sulla città. A ottobre sono stati quasi 90mila al giorno.

Tengono il passo Venezia, Firenze e Napoli, che crescono ma continuano a pesare un quarto di Milano come dibattito online creato sulla città. Milano guadagna posizioni nel brand ed è sempre più vicina a Roma: nella capitale il dibattito era del 40% più alto a marzo e ora lo è circa del 33%. Realtà come Londra e Parigi restano lontane con un dibattito che triplica quello di Milano.

Secondo lo studio, cresce la fiducia degli italiani, dei russi, dei cinesi e degli americani. Di Milano si parla di più e se ne parla sempre meglio, con giudizi positivi crescenti in tutti i Paesi. Primi gli italiani: davano un voto 8,5 a marzo e ora un 9. I russi passano da 8,8 a 9,3. I cinesi da 9,2 a 9,6. Gli americani da 8,8 a 9,1. I tedeschi da 8,1 a 8,4. Crescono meno spagnoli e sudamericani, sempre intorno a 8,7 e i francesi sempre intorno a 8.

Rispetto a marzo, Milano a ottobre guadagna come “notorietà” (volume di discussione) in termini relativi rispetto a tutte le città, specie rispetto a Roma e a due grandi città europee come Londra e Parigi. In valore assoluto, a ottobre si discute in rete il 32,8% in più di Roma rispetto a Milano, quasi il doppio in più di Parigi, mentre ogni 100 post su Milano, ce ne sono 336 su Londra.

Tra aprile e ottobre c’è un aumento del sentiment positivo nei commenti in tutte le lingue prese in analisi. In particolare, l’incremento più significativo c’è in russo, dove il sentiment positivo cresce del 5,4%, in italiano (+4,8%) e in cinese (+4,7%). In generale, cinese, russo e inglese, sia ad aprile sia a ottobre sono le lingue nella quali viene espresso il sentiment maggiormente positivo, mentre i commenti in francese sono quelli che esprimono il sentiment più basso, che rimane comunque ampiamente positivo.

Tra i commenti scritti in inglese, sono gli eventi di Milano, i concerti e la presenza di Vip, per esempio durante la Fashion Week o la MTV Music Week di ottobre. Le principali immagini associate alla città di Milano tra i commenti scritti in italiano, sono i suoi eventi, i concerti e lo sport.

Gli avvocati di Milano sempre più vicini ai cittadini

In un mondo nel quale il diritto è qualcosa che, prima o poi, tocca da vicino tutti durante la loro vita, avere a disposizione degli avvocati che possano dare consulenza rapida anche 24 ore su 24 è un lusso che sembra impossibile. Sembra, perché nell’era di internet la cosa è invece possibile, almeno a Milano.

È nato infatti nei giorni scorsi, dall’iniziativa dell’Ordine degli Avvocati di Milano e con il sostegno delle istituzioni territoriali, il sito avvocatipermilano.it, con l’obiettivo di avvicinare i milanesi al mondo dell’avvocatura offrendo servizi utili e accessibili al maggior numero di persone.

Il sito gestito dagli avvocati meneghini è articolato in diversi sportelli, ciascuno pensato per erogare servizi specifici ai cittadini.

Sportello del cittadino e avvocati in zona. Il primo nasce per fornire informazioni passi da fare per avviare una causa, sugli strumenti di giustizia alternativa, su costi e i tempi giustizia, sulla difesa d’ufficio. Si trova nell’Urp del Palazzo di Giustizia, al primo piano, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13. Il secondo è un servizio di orientamento al percorso legale focalizzato su tematiche sociali, che fornisce consulenze articolate ed è accessibile su appuntamento contattando il proprio consiglio di zona.

Prevenzione della violenza di genere. Attivo il giovedì pomeriggio a giovedì alterni, dalle 14.30 alle 16.30, nella Casa dei diritti di via De Amicis e riceve su appuntamento.

Sportello carcere. Fornisce un orientamento al percorso legale da parte degli avvocati.

Educazione alla legalità. Per diffondere la cultura della legalità, gli avvocati entrano nelle scuole di Milano e provincia per trattare temi vicini ai giovani: bullismo, vandalismo, alcool, droghe, internet sicuro, educazione stradale, stalking, violenza.

Sportello reati informatici. Uno sportello pensato dagli avvocati a favore delle vittime di reati informatici. Riceve su appuntamento, ogni quindici giorni di martedì pomeriggio nella sala avvocati dell’Ordine, a Palazzo di Giustizia.

Remo Danovi, presidente dell’ordine milanese degli avvocati, commenta così l’iniziativa: “Vogliamo parlare alle persone di diritti, dignità umana, etica, rispetto, lotta alle diseguaglianze. L’educazione alla legalità è il punto di partenza: non possiamo limitarci ad incidere sulla violazione dei diritti umani, dobbiamo essere concreti nel rimuovere le cause e diffondere l’etica del rispetto degli altri, il valore della solidarietà, la concretezza dell’aiuto reciproco”.

Expo 2015, gli americani spendono e fan felice Milano

Gli americani fanno la fortuna di Milano e di Expo 2015. Lo certifica il circuito di carte di credito Visa, che ha rilevato come le transazioni registrate da Visa Europe a Milano nei primi due mesi di Expo 2015 hanno volumi di spesa dei consumatori stranieri per 189,7 milioni di euro, +28,6% rispetto a maggio-giugno 2014.

Sono proprio gli americani i top spender di questa classifica, seguiti da Uk, Francia, Russia e Cina. Insieme questi cinque, nei primi due mesi di Expo 2015, hanno fatto registrare volumi pari a 84 milioni di euro.

Secondo i dati Visa, i consumatori americani hanno speso nel bimestre circa 19 milioni di euro a Milano (+47,6% anno su anno), mentre i visitatori del Regno Unito hanno fatto segnare un picco impressionante di spese a Milano nei primi due mesi di Expo 2015: +82,8%.

I consumatori cinesi, secondi in termini di spesa, hanno fatto ancora meglio, il doppio rispetto agli inglesi, con un incremento rispetto allo stesso periodo del 2014 del 166%. Sono risultate in calo, invece, le spese di russi e svizzeri.

Fra le categorie merceologiche, anche nel periodo di Expo 2015 in cui protagonista è il cibo, il settore moda/abbigliamento è al primo posto nella spesa dei visitatori stranieri, che lasciano nelle casse di Milano 32,8 milioni di euro, +16% anno su anno. Seguono alberghi e strutture ricettive, con una spesa nel bimestre maggio-giugno di 29,4 milioni, +39,5% rispetto al 2014.

Visa ha poi allargato lo sguardo a tutta Italia e, nel periodo considerato, ha calcolato una spesa totale di 1,4 miliardi di euro, con maggio a quota 869,7 milioni (+19% rispetto a maggio 2014) e giugno a 535,1. Da considerare che, nel bimestre, grazie soprattutto al richiamo di Expo 2015, Milano ha contribuito con una quota del 13,5% sulla spesa totale dei visitatori stranieri in Italia.

Appuntamento ad ottobre con il Salone del Franchising di Milano

La trentesima edizione del Salone del Franchising si terrà a Milano dal 23 al 26 ottobre 2015, ospitato dalla Fiera Milano di Rho/Pero, in concomitanza con Host, la fiera dell’hotellerie e del food service, e vicina ad Expo, che sarà attivo fino al 31 ottobre.

Si può dire, quindi, che come ubicazione e sinergia questa edizione nasce entro una buona stella, allietata inoltre dal trend positivo che finalmente il settore ha raggiunto, dopo anni di stabilità dovuta anche e soprattutto alla crisi.
Il bilancio, ad oggi, è positivo per lo 0,4%, con un giro d’affari pari all’1,4% del PIL italiano, un fatturato medio per ogni catena di 23 milioni di euro e 1.200 addetti.

A fare da traino a questa lenta ma incoraggiante ripresa è stato il settore food, che segna un +6% rispetto allo scorso anno, poiché la formula del franchising viene vista come vincente per espandere il Made in Italy.
Non a caso, i negozi in franchising che sono sorti all’estero negli ultimi anni riguardano soprattutto pizzerie, gelaterie, yogurterie, pub e caffetterie, con un’attenzione particolare per mercati quali il Regno Unito, la Germania e la Francia, ma anche Cina, Emirati Arabi e Russia.

Il Salone, dunque, punterà a favorire l’arrivo di operatori professionali dall’estero ma anche l’internazionalizzazione, che già ha avuto una spinta notevole, con il 4% dei franchisor italiani proiettati verso l’estero e il 17% con progetti di carattere nazionale.

L’evento, inoltre, sarà rivolto particolarmente ai giovani, per i quali mettersi in proprio affidandosi ad un team di esperienza può rappresentare la scelta giusta per il futuro, ma anche a negozianti interessati alla formula del franchising e agli investitori di fondi o aziende, senza dimenticare i retailer e gli operatori internazionali.

Vera MORETTI

Expo e le sue conseguenze su Milano

Dopo due mesi dall’inaugurazione, si comincia a fare un primo bilancio dell’Expo, l’esposizione universale che si sta svolgendo dall’1 maggio a Milano.

I conti riguardano non solo i padiglioni di Rho e gli eventi che ogni giorno avvengono attorno all’albero della vita, ma anche cosa accade in città, nel suo cuore pulsante, all’ombra della Madonnina.

Se, infatti, Expo prometteva un importante giro d’affari per ristoratori e imprenditori del settore, sembra che la realtà non sia proprio così rosea.
Gli addetti ai lavori, infatti, denunciano un bilancio fortemente negativo, poiché la manifestazione viene scelta da visitatori e turisti che, così, snobbano i luoghi più caratteristici della città e, di conseguenza, anche bar, ristoranti ed hotel.

Questo è quanto emerge dall’indagine Fipe – Epam presentata a palazzo Marino, il 1° luglio, nel corso di una audizione del Presidente Lino Stoppani presso la commissione Commercio.

Vediamo nel dettaglio cosa dicono i dati: gli effetti della manifestazione sulle attività di pubblico esercizio sono stati in questi primi due mesi negativi per il 26,1% degli intervistati e, addirittura, molto negativi per il 43,4%.
Non manca chi dà una lettura diversa ma non si va oltre l’11% degli intervistati. Per il restante 20% l’esposizione è stata finora assolutamente neutrale rispetto alle performance economiche delle attività di pubblico esercizio.

Ciò significa che Expo o ha influito negativamente sui pubblici esercizi della città o è stata ininfluente. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso gli esercenti registrano una flessione del fatturato pari, in media, al -18,3%.

Probabilmente, a danneggiare ristoranti e locali è stata anche la decisione di prolungare fino a tarda serata l’orario di apertura dell’esposizione, che di fatto lascia la città deserta e desolata.
Ma l’albero della vita con i suoi giochi di luce rappresenta un’attrattiva irresistibile.

Vera MORETTI

Ad Expo gli Stati Generali dei Giovani Imprenditori

Expo Milano 2015 ha ospitato per due giorni gli Stati generali dei Giovani imprenditori Confcommercio con ShareIt3, un format creato per favorire l’incontro, lo scambio di know how e idee ed alimentare nuove occasioni di networking fra l’imprenditorialità emergente nel terziario.

A partecipare sono stati oltre cento imprenditori appartenenti al settore terziario italiano ed europeo, che hanno affrontato alcuni temi “caldi2 ed attuali quali: Commercio food, Commercio non food, Horeca, Servizi, SMEs Branding e Naming, Esperienzialità in Store, Reti d’impresa e costruzioni di filiera.

Le argomentazioni che ne sono scaturite fuori saranno racchiuse in un documento programmatico che sintetizzerà buone pratiche, linee guida imprenditoriali, percorsi per il futuro dei mercati di riferimento.

Alessandro Micheli, presidente del Gruppo nazionale dei Giovani Imprenditori, ha dichiarato: “ShareIt3 è una nuova piattaforma di incontro, confronto e condivisione di idee, progetti ed esperienze, professionali e personali immaginata e realizzata dai Giovani Imprenditori di Confcommercio, e destinata a sostenere e stimolare la creatività dei giovani imprenditori e a promuovere le loro innovazioni. Abbiamo brevettato questo format – ha detto Micheli – non a caso nell’anno di Expo Milano 2015 e abbiamo poi realizzato l’edizione zero all’interno del sito espositivo. L’innovazione è energia per la vita delle nostre imprese, ma per tante imprese medie e piccole fare innovazione passa anche attraverso la capacità di collaborare,confrontarsi, insomma: passa dalla capacità di condividere“.

Vera MORETTI

Le conseguenze, positive, di Expo su Milano

Nei mesi in cui a Milano è attivo Expo sono stati organizzati dalla Camera di Commercio attraverso l’azienda speciale Promos diecimila incontri B2B che metteranno in contatto mille imprenditori stranieri con mille imprenditori milanesi e lombardi, che spesso porteranno alla firma di nuovi contratti.

Tra le delegazioni straniere che approderanno sotto la Madonnina fino ad ottobre ci sono Cina, Giappone, America Latina, Turchia, Polonia, che si sommano a incontri con Birmania, Francia, Austria tra i diversi interlocutori.

E’ ancora possibile prenotare gli incontri, tramite accesso ad una pagina dedicata al business internazionale per Expo: Promos-milano.it/Promos-Per-Expo2015/.

Bruno Ermolli, presidente di Promos, ha dichiarato: “Milano rappresenta quasi un settimo dell’interscambio nazionale col 9% delle esportazioni italiane nel 2014 (37 miliardi su 398) e il 16% dell’import (57 miliardi su 355). Ecco perché la Camera di commercio ha voluto creare una nuova figura di mediatore non solo degli affari, ma anche culturale, specializzata negli scambi con l’estero. Nell’anno di Expo arriviamo a quota 150 di questi esperti, che possono aiutare a far crescere le imprese grazie allo sviluppo del business estero. Operatori pronti ad affrontare le sfide internazionali che quest’anno vedono un picco, grazie anche agli incontri promossi da Camera di commercio e Promos, che saranno circa diecimila tra circa mille operatori esteri e altrettanti imprenditori del nostro territorio”.

Ma le iniziative non sono tutte qui, perché, grazie al master Made in Milan, sono state sviluppate venti nuove idee di export nel mondo:

  • la comparazione tra strategia di internazionalizzazione fra Stati Uniti ed Africa Sub Sahariana;
  • la strategia di ingresso in un nuovo mercato africano;
  • la distribuzione del toiletry “made in italy” nella grande distribuzione messicana per le famiglie messicane;
  • l’offerta di prodotti petroliferi in America Latina;
  • le strategie di internazionalizzazione verso l’America Latina e il caso Ecuador;
  • il consolidamento della presenza in Cina e lo sviluppo di una rete commerciale;
  • un nuovo brand internazionale per il Montefeltro;
  • l’attrattività dei mercati della zootecnia in Africa;
  • la consulenza con necessità finanziarie per lo sviluppo internazionale;
  • una joint venture con un partner locale nell’ASEAN;
  • caffè o Çay per entrare sul mercato turco;
  • un progetto di Export in Malesia;
  • lo scambio di innovazione tra Milano e il Maghreb;
  • il design con pietra naturale in Brasile;
  • l’e-commerce all’estero nel settore alimentare.

E’ inoltre previsto che per il periodo 2012-2020 la produzione aggiuntiva dovuta a Expo come legacy dell’evento sarà di 6,2 miliardi di euro, come è emerso da una ricerca effettuata dalla Camera di Commercio di Milano e dalla Società Expo 2015 e affidata a un team di analisti economici coordinati da Alberto Dell’Acqua professore SDA Bocconi.

Vera MORETTI

Un’app e un dizionario per il made in Italy in vista di Expo2015

Aiutare i visitatori stranieri di Expo2015 a scoprire e apprezzare il patrimonio di qualità e artigianalità che contraddistingue il made in Italy attraverso una semplice app e una guida tascabile per scoprire tutti i segreti della tradizione italiana. Questo l’obiettivo di “Vendere alle diverse culture nel fashion retail, valorizzando le esperienze di eccellenze” la campagna di sensibilizzazione ideata da Federazione Moda Italia-Confcommercio grazie al contribuito del Comune di Milano e di Regione Lombardia in vista di Expo2015.

“Vendere alle diverse culture nel fashion retail, valorizzando le esperienze di eccellenze” è un progetto che nasce dall’esigenza del Comune di Milano, di Regione Lombardia e di Federazione Moda Italia – Milano di tutelare il consumatore straniero favorendone acquisti trasparenti e in linea con l’autenticità del made in Italy, oltre a preparare il personale di vendita alle differenti abitudini d’acquisto della clientela.

Inoltre, vuole stimolare gli imprenditori, i distributori e gli operatori del comparto moda, sia esso abbigliamento, calzaturiero o accessori, ad una crescente attenzione verso questo tipo di consumatore, migliorando la propria attrattività soprattutto durante i sei mesi di Expo2015.

Il progetto si svolgerà dall’1 marzo al 30 giugno 2015 e si articola in cinque azioni a cominciare dalla realizzazione di partnership commerciali con i principali vettori ferroviari per l’incoming di nuovi visitatori, anche attraverso promozioni e scontistiche a loro dedicate nei negozi che aderiranno all’iniziativa in vista di Expo2015.

Spazio anche al web con l’attivazione di www.ModApp.it, il sito in cui si potrà trovare la mappatura online dei principali fashion store milanesi con l’obiettivo di aiutare il consumatore italiano e straniero a trovare i negozi in cui concentrare i propri acquisti, proponendo recensioni, immagini di prodotti, marchi e orientandolo verso un’esperienza d’acquisto mirata.

Data la natura di Expo2015, il progetto rivolge la propria attenzione non solo al consumatore ma anche agli operatori commerciali, grazie a “Abbiamo stoffa da vendere”, corsi di formazione e workshop per incrementare le conoscenze linguistiche e le tecniche di vendita degli operatori di Milano e della Lombardia nei rapporti con gli stranieri, con l’obiettivo di conoscerne usi, costumi e stili di vita.