Cosa c’è nel Milleproroghe? Superbonus, smart working e pensioni

Mentre ancora si lavora alla legge di Bilancio 2024, continuano i lavori per il decreto milleproroghe, ancora non vi sono novità certe, ma dalle prime indiscrezioni si lavora a una proroga delle condizioni del Superbonus per i condomini.

Superbonus nel decreto Milleproroghe

Il punto su cui molti sono in attesa è quello del Superbonus, il ministero dell’Economia ha più volte ribadito che non vi sono coperture per una proroga del Superbonus condomini, neanche in caso di cantieri già aperti, per tutti i lavori del 2024 la detrazione dovrebbe scendere al 70%. Nonostante questo, si continua a parlare insistentemente di una proroga perché in caso contrario i cantieri a rischio sarebbero circa 10.000.

L’ipotesi allo studio è quello di un Sal straordinario al 31 dicembre, che certifichi la detrazione completa per i lavori realizzati fino a fine anno, sarebbe quindi una misura molto ridotta. Non c’è molto spazio di manovra d’altronde in quanto si stima una spesa per il 2023 di 50 miliardi di euro, quattro volte rispetto alle previsioni iniziali.

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Pensioni e smart working, i nodi da sciogliere

Tra le ipotesi che sbucano c’è anche un nuovo innalzamento dell’età della pensione per i medici che da 70 anni potrebbe passare a 72 anni. Un’altra possibile novità potrebbe arrivare con lo smart working, prorogato dal decreto Anticipi fino al 31 marzo 2024 ma solo nel settore privato, sia per i fragili che per i genitori di under14. Nessuna novità per lo smart working per il settore pubblico, la misura è infatti in scadenza il 31 dicembre e sembra difficile una proroga a causa delle scarse coperture.

Queste le principali novità che dovrebbero entrare nel decreto Milleproroghe, ma per la prossima settimana c’è anche un’altra novità abbastanza importante, infatti dovrebbero arrivare nuovi decreto delegati per la riforma fiscale e in questo caso tra le novità più attese vi è la riduzione degli scaglioni Irpef da 4 a 3.

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Abolito l’obbligo di comunicazione dei beni in godimento ai soci

Senato ha approvato il maxiemendamento Milleproroghe e, come conseguenza, le società vedono la loro burocrazia in parte semplificata, poiché viene meno l’obbligo di comunicazione dei beni concessi in godimento ai soci a decorrere dal 2017.

E’ stata dunque abrogata la comunicazione dei beni dati in uso ai soci, ovvero la norma contenuta nell’articolo 2 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148: vengono abrogati i commi 36-sexiesdecies e 36-septiesdecies, i quali prevedevano l’obbligo di comunicare, con invio telematico all’Agenzia delle Entrate, i dati anagrafici dei soci o dei familiari che avevano ricevuto in godimento i beni dell’impresa per un corrispettivo annuo inferiore al valore di mercato del diritto di godimento.

Niente cambia, invece, per la norma contenuta nell’articolo 67 del TUIR, che prevede che costituisce reddito diverso la differenza tra il valore di mercato e il corrispettivo annuo per la concessione in godimento di beni dell’impresa a soci o familiari dell’imprenditore.

Viene invece meno il compito dell’Agenzia delle Entrate di controllare sistematicamente la posizione delle persone fisiche che avevano utilizzato i beni concessi in godimento, tenendo conto, ai fini della ricostruzione sintetica del reddito, dei finanziamenti e delle capitalizzazioni a favore della società.

Vera MORETTI

 

Minimi e gestione separata, vincono i professionisti

E alla fine vinsero i professionisti. La protesta 2.0 contro il regime dei minimi, l’aumento dell’aliquota previdenziale della gestione separata e altri pasticci combinati dal governo a danno dei professionisti, ha avuto i risultati sperati con l’approvazione in Commissione degli emendamenti al Decreto Milleproroghe in tema di regime dei minimi e con il blocco dell’aumento dell’aliquota previdenziale della gestione separata.

Soddisfatto il Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (Int) e Vice Presidente vicario di Confassociazioni, Riccardo Alemanno: “Ha vinto una protesta civile 2.0 – ha commentato -; sì, perché la rete ha evidenziato e dato il giusto risalto anche in termini numerici di quanti cittadini erano colpiti dall’aumento dell’aliquota della gestione separata e dal penalizzante nuovo regime dei minimi forfetizzati“.

Evidentemente – ha poi aggiunto – la grande unione di intenti dei vari soggetti rappresentativi dei professionisti di area associativa ha dato i suoi frutti, ma credo che i parlamentari e i rappresentanti del Governo abbiamo compreso che i problemi legati a norme sbagliate andavano a incidere negativamente su un segmento molto ampio di forza lavoro ed economica del nostro Paese, che null’altro chiede se non di poter lavorare e dare lavoro. Quindi, come si suol dire, l’unione ha fatto la forza, ma mi piace pensare che la svolta positiva su queste problematiche derivi soprattutto dalla giustezza delle proteste, proteste per cambiamenti positivi e mai a sfavore di qualcuno”. La battaglia in favore di chi sceglie il regime dei minimi è emblematica.

Ora però – ha proseguito Alemannonon si deve più aspettare e bisogna mettere mano a una profonda riforma del fondo di gestione separata dell’Inps. Inoltre, come tributaristi dovremo essere molto attenti all’evoluzione della delega fiscale e ai tanti provvedimenti in cantiere“.

La grande concitazione dei giorni scorsi lascia quindi spazio alla soddisfazione, ma, come affermato dal Presidente dell’Int, non si deve mai abbassare la guardia, perché è un periodo di grandi cambiamenti che devono migliorare la vita dei cittadini e non travolgerla. Perciò bisogna essere sempre pronti ad evidenziare le negatività come è giusto evidenziarne gli aspetti positivi, fanno sapere dall’Int.

Vecchio regime dei minimi fino al 30 gennaio 2015

Come sempre accade in Italia, sulle questioni tributarie e fiscali si fanno sempre dei grandi polveroni. Non sfugge a questa regola neppure la telenovela sul nuovo regime dei minimi.

Il passaggio a una tassazione agevolata triplicata al 15% dal vecchio 5% ha spinto il ministro del Lavoro Poletti a gettare acqua sul fuoco, anziché benzina: “Sugli aspetti fiscali del nuovo regime dei minimi – ha detto – sarà il ministero dell’Economia a predisporre opportune modifiche, mentre per gli aspetti previdenziali confermo e mi impegno ad adottare i necessari interventi. Posso anticipare la mia intenzione di incontrare le associazioni e le figure professionali interessate da questo provvedimento nei prossimi giorni per superare i profili critici”.

E, dopo che il premier Renzi ha parlato di “clamoroso autogol”, ecco la possibilità di rientrare nel vecchio regime dei minimi entro il 30 gennaio 2015 a patto che, assicura l’Agenzia delle Entrate, si posseggano i requisiti soggettivi e oggettivi, si chieda di potersi avvalere del regime agevolato previsto dal dl n.98/2011 abrogato dalla Legge di Stabilità 2015 (art.1, comma 85, lettera b, legge n. 190/ 2014) e si dichiari come data di inizio attività il 31 dicembre 2014.

Infatti la legge consente di rientrare nel vecchio regime dei minimi in quanto prevede 30 giorni di tempo per i soggetti che intraprendono l’esercizio di un’impresa per darne comunicazione all’Agenzia delle Entrate. Si tratta dell’art. 35 del dpr n. 633/1972, che lascia così una scappatoia grazie alla quale evitare il nuovo regime dei minimi per le attività avviate il 31 dicembre 2014. 

Quello che tutto il mondo professionale si aspetta è però una revisione delle aliquote dei professionisti iscritti nella gestione separata che per il 2015 hanno subito l’impennata vergognosa; se non all’aliquota del vecchio regime dei minimi, al massimo a un 10%. Magari già negli emendamenti che saranno presentati al decreto Milleproroghe, in occasione del quale il sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti (che già si era battuto per lasciare le vecchie aliquote) ha proposto la proroga del vecchio regime dei minimi anche per il 2015.

 

Quello che è certo è che sul nuovo regime dei minimi si è consumata una delle figure peggiori di un esecutivo che, al netto delle enormi difficoltà nelle quali si è trovato a operare, non ha sempre brillato per lungimiranza nei confronti dei professionisti.

Entro Natale arriva la Legge di Stabilità

Anche se il via libera è atteso per il 21 dicembre, le novità che porterà la Legge di Stabilità sono già note e, per questo, molto attese.

Il tempo è poco e, per approvare il maggior numero di emendamenti, sono stati incorporati al DL Stabilità anche il Milleproroghe, il Decreto Salva infrazioni UE, il Patto di Stabilità interno e la riorganizzazione delle Province.

Per quanto riguarda i provvedimenti previsti dalla legge, la ricongiunzione dei contributi pensionistici torna ad essere gratuita per chi è passato all’Inps da una gestione previdenziale del pubblico impiego o da un altro fondo esonerativo, purché entro il 30 luglio 2010.

Per cumuli successivi al 30 luglio 2010 scatta una nuova formula gratuita di ricongiunzione dei contributi versati nelle diverse casse ma solo per il conseguimento della pensione di vecchiaia e non per quella di anzianità.
Chi avesse già provveduto a richiedere la ricongiunzione dei contributi in base alla legge del 2010 e avesse anche già pagato delle somme, ha diritto alla restituzione. La richiesta, in questo caso, deve essere fatta entro un anno.

Una novità assoluta deriva dalle cartelle esattoriali: quelle emesse entro il 31 dicembre 1999 ed inferiori ai 2mila euro vanno considerate estinte.
Inoltre, è prevista l’istituzione di un Comitato di indirizzi e verifica dell’attività di riscossione, ovvero una sorta di Comitato di vigilanza sull’attività di Equitalia, costituito da un magistrato della Corte dei Conti, due membri del Tesoro, uno delle Entrate, uno dell’Inps e un altro, a rotazione, in rappresentanza degli enti che si avvalgono di Equitalia.

Le aziende e i professionisti autonomi dei territori colpiti dal sisma del maggio 2012 hanno accesso a finanziamenti statali se hanno subito danni economici indiretti dal terremoto.

Un’altra novità che riguarda le imprese è quella relativa alla cassa integrazione: aumentano i fondi per la Cig in deroga, a scapito dei fondi per la formazione professionale.

La Tobin Tax scende allo 0,1-0,2% ed è diversificata a seconda delle operazioni finanziarie e comprende anche gli high frequency trading, operazioni velocissime che di fatto avvengono ogni secondo grazie ai sistemi informatici. L‘entrata in vigore è per marzo 2013 con aliquota 0,12% su azioni e strumenti partecipativi per operazioni sui mercati regolamentati, che poi scenderebbe allo 0,1% nel 2014.
Diversa tassazione per i derivati, che avviene in base a specifiche tabelle (ancora non note) a partire dal luglio 2013. Infine, tassa dello 0,2% sugli scambi ad alta frequenza.

Relativamente agli altri provvedimenti, dovrebbero essere confermati quelli approvati in prima lettura alla Camera:

  • Nuove detrazioni Irpef per famiglie
  • Riduzione del cuneo fiscale per le imprese dal 2014
  • Defiscalizzazione del salario di produttività
  • Salvaguardia per altri 10.130 esodati

Vera MORETTI

Milleproroghe: il decreto diventa legge

Gli emendamenti contenuti nel decreto Milleproroghe da oggi diventano legge: dopo la fiducia alla Camera, il maxi-emendamento ha ottenuto l’ok anche del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Il capo dello Stato ha sottolineato inoltre che la Corte costituzionale ha annullato alcune disposizioni del Milleproroghe 2011 (DL n.225/2010) per “estraneità alla materia e alle finalità”.

Ecco le principali novità contenute nel Milleproroghe 2012

Pensioni: i lavoratori in prossimità dell’età pensionabile che hanno ricevuto dalle aziende un incentivo all’esodo, che con la riforma rimarranno senza stipendio e senza pensione, potranno andare in pensione con il vecchio sistema pensionistico. La data dell’interruzione del rapporto con l’azienda e’ fissata entro il 31 dicembre 2011 compreso.
I lavoratori precoci, sino al 2017, potranno andare in pensione con 42 anni di contributi, anche se non avranno compiuto 62 anni di età. Nell’anzianità contributiva saranno conteggiati gli anni effettivamente lavorati, compresi maternità, leva militare, infortunio, malattia e cassa integrazione.

Lavoro: previste proroghe per le assunzioni e le graduatorie dei concorsi nella Pubblica amministrazione, sarà aperta una “fascia aggiuntiva alle graduatorie già esistenti per una limitata categoria di personale docente abilitato”.

Assicurazioni: le minusvalenze derivanti dalla svalutazione dei titoli di Stato non peserà sul patrimonio delle compagnie assicurative.

Sigarette: è previsto un innalzamento del prezzo dei tabacchi lavorati.

Scuola: rinviati al 2013 i tagli (50% rispetto alle risorse stanziate nel 2009) alla spesa per il personale della scuola degli enti locali.

Comuni: proroga di nove mesi per i Comuni sotto i 1000 abitanti per quanto riguarda il loro accorpamento e la costituzione in Unioni di Comuni.

Rimborsi elettorali: consentiti i rimborsi per le elezioni regionali in Molise dello scorso ottobre anche se le spese sono state notificate fuori dai termini previsti.

Vigili: possibili le nuove assunzioni a tempo determinato fino a tutto il 2013 per i vigili urbani nei comuni turistici durante i periodi di maggiore affluenza.

Agenzia delle Entrate: valida sino al 2012 la graduatoria del 2009 per l’assunzione dei funzionari all’Agenzia delle Entrate.

Sistri: prorogata l’entrata in vigore del Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) al 30 giugno 2012.

Vittime amianto: le erogazioni dei benefici previdenziali per coloro che sono stati vittima delle malattie provocate dall’amianto proseguiranno anche per tutto il 2012.

Design industriale e storico: ridotta a due anni la proroga della moratoria per la tutela del design industriale storico. La nuova data di scadenza prevista è per il 2014 e non più per il 2016.

Quali sono i provvedimenti principali del Milleproroghe?

Il famoso decreto Milleproroghe è realtà. Il Dl 225/2010, convertito nella legge n. 10/2011 (sulla Gazzetta Ufficiale di sabato 26) ha apportato succulente novità in diversi campi. Ecco quali sono le proroghe principali:

Calamità naturali – fino al prossimo 30 giugno i versamenti tributari e contributivi dovuti dai soggetti toccati dall’alluvione verificatasi in Veneto a fine ottobre restano sospesi. Il precedente termine era fissato per l’1 dicembre. Ricordiamo che la sospensione non riguarda gli adempimenti e i versamenti da effettuare come sostituti d’imposta. Per quanto riguarda le imprese toccate invece dal terremoto abruzzese, rimangono sospesi i pagamenti dei tributi con rate in scadenza tra l’1 gennaio e 31 ottobre 2011. Gli altri adempimenti possono essere effettuati entro dicembre di quest’anno.

Cinema – Sono erogati bonus e incentivi fiscali per l’industria cinematografica (crediti d’imposta e detassazioni di utili) dal 1 gennaio al 31 dicembre 2011.

Distribuzione carburante – Gli esercenti di impianti di distribuzione di carburante vedono prorogare l’agevolazione fiscale in loro favore che prevede una deduzione forfetaria dal reddito d’impresa di una percentuale dei ricavi.

Catasto – fino al 30 aprile c’è tempo per presentare dichiarazioni di aggiornamento catastale relativamente a immobili non registrati o che hanno subito interventi edilizi precedentemente non dichiarati.

Cinque per Mille – Continua anche per quest’anno la possibilità di utilizzo del 5×1000.

Piani urbanistici particolareggiati e imposte d’atto – Registro all’1%: 3 anni in più, rispetto agli ordinari 5, per completare l’intervento cui è finalizzato il trasferimento di proprietà di immobili compresi in piani urbanistici particolareggiati diretti all’attuazione dei programmi di edilizia residenziale comunque denominati.

Le principali modifiche introdotte dal decreto sono:

1- maggiori tempi di pagamento concessi da Equitalia con proroghe fino a 72 mesi a patto di provare il peggioramento della propria situazione rispetto al momento in cui aveva ottenuto la prima dilazione; 2- Applicazione migliorata dei principi contabili internazionali con un maggior intervento del ministro della Giustizia. Il Mef potrà emanare eventuali disposizioni di coordinamento per la determinazione della base imponibile Ires e Irap entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto applicativo del ministero della Giustizia, oppure, in mancanza, entro 150 giorni dall’entrata in vigore del regolamento Ue. Il Mef ha anche la possibilità, entro il prossimo 31 maggio, di emanare il descritto decreto di coordinamento in relazione agli Ias/Ifrs adottati con Regolamenti entrati in vigore fra il 1° gennaio 2009 e il 31 dicembre 2010; 3- imposte anticipate pronte per Basilea III: Le attività per imposte anticipate delle banche, derivanti dalle differenze temporanee relative a svalutazioni crediti, avviamento e altre attività immateriali, sono trasformate, negli esercizi in perdita, in crediti d’imposta; 4- dal prossimo 1° luglio inoltre la tassazione non più del “maturato” in capo al fondo bensì del “realizzato” in capo ai partecipanti. La tassazione si sposterà al momento della distribuzione dei proventi, del riscatto, della liquidazione o della cessione della quota. La ritenuta avrà natura di “acconto” per i soggetti esercenti attività d’impresa.

Mirko Zago

Milleproroghe: slitta l’obbligatorietà del ricorso alla mediazione

Il Senato ha approvato il decreto Milleproroghe. Relativamente alla proroga dei termini dell’entrata in vigore della mediazione civile in materia di controversie condominiali e di incidenti stradali (tradotto in sostanza con un via libera, a partire dal 20 marzo, per l’obbligatorietà del ricorso alla mediazione per tutte le altre materie) è stato accolto con animi contrastanti da parte dei commercialisti: “Rammarico per il rinvio dell’entrata in vigore dell’obbligatorietà della mediazione per alcune materie, ma anche grande soddisfazione per la sostanziale tenuta di una riforma giudicata di portata storica“.

Per il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Claudio Siciliotti si tratta di un successo: “Soprattutto in considerazioni delle enormi resistenze messe in campo, si tratta di un successo di cui va reso pieno merito al Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che dopo aver voluto una riforma che può finalmente cambiare il volto alla giustizia civile del nostro Paese, ha saputo fronteggiare con coraggio le tante pressioni provenienti da parte di chi, con logica corporativa, voleva snaturarne il senso, limitarne la portata o addirittura cancellarla“.

Il rinvio di un anno dell’entrata in vigore della conciliazione in due materie rilevanti quali controversie condominiali e incidenti stradali – sostiene Siciliotti  – rende parziale l’avvio della mediazione civile, previsto per il 20 marzo. Una scelta di cui ci rammarichiamo, figlia delle tante spinte conservatrici di chi si arrocca in difesa dell’esistente“. Nonostante ciò il risultato conseguito è di grande importanza e di cui si può esultare.

Conciliazione e mediazione civile ridurranno il numero di cause civili pendenti presso i tribunali e comporteranno una drastica riduzione dei tempi della giustizia e dei suoi costi per i cittadini. Una riforma che avrà successo se sarà accompagnata da una rivoluzione culturale nell’approccio a questi temi.