Chiamate commerciali sui cellulari: evitarle con il registro delle opposizioni

Approvato dal Governo Draghi, su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti, il nuovo regolamento sull’attività di telemarketing che mette fine, per chi lo desidera, ai messaggi e alle chiamate commerciali verso telefoni fissi e mobili.

Iscriversi al Registro Pubblico delle Opposizioni per evitare le chiamate commerciali

Capita di essere al lavoro o in famiglia, impegnati in cose importanti e ricevere telefonate. Non riconoscendo il numero si ha la tendenza a rispondere in quanto potrebbe essere una cosa importante. Si scopre dopo un po’ che in realtà si trattava semplicemente di un call center o di una pubblicità che magari ha fatto perdere la concentrazione o comunque la telefonata è stata piuttosto insistente e fastidiosa.

Per evitare questi disturbi la soluzione è iscriversi al Registro Pubblico delle Opposizioni. Si tratta di uno strumento attualmente già attivo (dal 2011) che però fino ad ora non è stato in grado di evitare effettivamente ai cittadini di essere disturbati da chiamate che spesso assumono anche toni molesti. Ciò che il Governo si è impegnato a fare con il nuovo regolamento sull’attività di telemarketing è semplificare la procedura per inserire i vari numeri del telefono nel Registro Pubblico delle Opposizioni e rendere le procedure per revocare eventuali consensi già espressi più semplici. Naturalmente una maggiore attenzione da parte dei cittadini ai consensi espressi, spesso tramite connessione internet, aiuterà ad avere un maggiore controllo sulle chiamate commerciali sui cellulari.

Il nuovo Regolamento approvato dal Governo

Il nuovo regolamento sulle attività di telemarketing è un aggiornamento del Registro Pubblico delle Opposizioni che in effetti è già in vigore. Il Ministro Giorgetti ha sottolineato che la nuova disciplina mira a tutelare maggiormente la privacy. Al fine di raggiungere questo obiettivo, prima di procedere all’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, è stato chiesto il parere del Presidente del Garante della Privacy, Pasquale Stanzione, che ha espresso parere favorevole sottolineando che sono stati accolti i rilievi formulati dal Garante volti soprattutto ad evitare le chiamate automatizzate, quelle che praticamente mettono in contatto con un centralino automatizzato.

La nuova disciplina prevede un’importante novità, infatti ora potranno essere inseriti anche i numeri dei cellulari. Sarà possibile per i consumatori limitare esclusivamente alcune tipologie di chiamate, ad esempio quelle automatizzate, oppure si potrà scegliere di limitare tutte le chiamate commerciali verso i cellulari e i telefoni fissi.

Il Nuovo Registro delle Opposizioni prevede inoltre che siano automaticamente inseriti tutti i numeri che non compaiono negli elenchi telefonici. L’iscrizione nel Registro Pubblico delle Opposizioni comporta l’automatica cancellazione di tutti gli eventuali consensi espressi antecedentemente all’inserimento del proprio numero nel registro stesso. L’iscrizione è sempre gratuita.

Quando entrerà in vigore il nuovo Regolamento sull’attività di telemarketing?

Occorre sottolineare che attualmente il nuovo regolamento sull’attività di telemarketing ancora non è attivo, infatti sarà necessario attendere il decreto del Presidente della Repubblica, che a sua volta dovrà essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Dopo questi primi passaggi, come già sottolineato dal Ministro Giorgetti, inizierà una campagna di informazione molto dettagliata e completa volta a rendere edotti tutti i cittadini sulla possibilità di iscrivere i propri recapiti telefonici sul Registro Pubblico delle Opposizioni. Lo stesso dovrebbe essere attivo entro 120 giorni dalla Pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e comunque non oltre il termine del 31 luglio 2022.

Naturalmente importanti novità ci sono anche per le aziende, infatti prima di effettuare chiamate commerciali sui cellulari, dovranno verificare se il numero è inserito nel Registro Pubblico delle Opposizioni, le aziende che dovessero comunque inoltrare chiamate a numeri inseriti nel RPO rischiano pesanti sanzioni economiche in applicazione dell’articolo 83 del GDPR, cioè General Data Protection Regulation.

Come iscriversi al Registro Pubblico delle Opposizioni ed evitare le chiamate commerciali sui cellulari?

Ci saranno diverse modalità per iscriversi al RPO, infatti sarà possibile procedere via web, attraverso il sito Registro Pubblico delle Opposizioni, oppure sarà possibile iscriversi telefonicamente al numero verde 800 265 265. La chiamata deve essere effettuata dal numero che si vuole inserire nel registro e devono quindi essere forniti i dati relativi all’utenza.

Un altro modo per iscrivere un numero nel RPO è la Raccomandata con ricevuta di ritorno. Deve essere inviata all’indirizzo Gestore del Registro pubblico delle opposizioni – Abbonati, ufficio Roma Nomentano, casella postale 7211, 00162 Roma. In questo caso è necessario allegare una copia di un documento di riconoscimento e indicare il numero, o i numeri, di telefono che si vogliono inserire nel Registro. Infine è possibile procedere tramite e-mail all’indirizzo iscrizione@registrodelleopposizioni.it allegando il modulo scaricato dal sito www.registrodelleopposizioni.it

Deve, infine, essere sottolineato che la procedura può essere eseguita già ora, ma in questo momento è in vigore ancora il vecchio registro con le vecchie regole. In secondo luogo, se anche ci si iscrive al Registro Pubblico delle Opposizioni, se in seguito si dà il consenso alle chiamate commerciali sui cellulari a una singola azienda, quella potrà effettuare le chiamate senza incorrere in sanzioni. Di conseguenza nel momento in cui si esprime il consenso, soprattutto sui vari siti internet, a ricevere pubblicità occorre prestare attenzione. Ad esempio, si acquista sul sito X e si fornisce il proprio numero di cellulare al fine di essere reperibili per il corriere, allo stesso tempo l’e-commerce chiede il consenso a ricevere comunicazioni commerciali. Dando questo consenso, quella singola società a cui è stato dato il consenso potrebbe legittimamente effettuare chiamate commerciali, inviare sms o email.

Inquinamento: storico accordo MISE per imballaggi sempre più riciclabili

Inquinare sempre meno, riciclare, ridurre le emissioni inquinanti, sono queste le sfide del futuro e le imprese hanno un importante ruolo al fine di raggiungere gli obiettivi previsti. Un importante passo in avanti è stato fatto dal Governo che, attraverso il ministro per lo Sviluppo Economico Giorgetti, ha stipulato un importante accordo per rendere gli imballaggi flessibili in plastica sempre più riciclabili.

Il protocollo d’intesa per imballaggi flessibili in plastica sempre più riciclabili

Lo storico incontro si è tenuto a Palazzo Piacentini a Roma e ha visto la partecipazione di:

  • Ministro Giorgetti (Sviluppo Economico)
  • sottosegretario Transizione ecologica Vannia Gava,
  • Paolo Barilla, vicepresidente di Unione Italiana Food;
  • Alberto Palaveri, presidente di Giflex Associazione dei produttori di imballaggi flessibili;
  • Riccardo Gavanna, vicepresidente di UCIMA, Unione Costruttori Italiani di Macchine Automatiche e tecnologie per il confezionamento e l’imballaggio di tutti i settori industriali.

Il protocollo prevede il recupero e il riciclo di 50.000 tonnellate di materie plastiche da destinare al riciclo con un target di partenza del 50%.

Sfida per la sostenibilità ambientale nella traiettoria del PNRR

Il ministro Giorgetti ha dichiarato che si tratta di un importante passo verso la sfida della sostenibilità ambientale, inoltre l’accordo è nella stessa traiettoria tracciata dal PNRR. Ha sottolineato che il MISE è favorevole ad accordi con università finalizzati a favorire il trasferimento tecnologico dalla ricerca alle imprese. Si tratta quindi di un progetto ampio che mira a rafforzare il raccordo tra coloro che fanno ricerca, cioè le università, e le imprese che poi devono effettivamente utilizzare tali risultati.

Nell’accordo sono previsti tavoli tecnici finalizzati a studiare nuove soluzioni tecnologiche che possano favorire il recupero e il riciclo sicuro degli imballaggi in materia plastica utilizzati nel settore alimentare. L’obiettivo è avere una maggiore selezione degli imballaggi recuperati e assicurare un pre-trattamento degli stessi in modo da evitare che finiscano in inceneritori o in discariche.

Il protocollo firmato appare particolarmente importante alla luce dei dati emersi nel settore del riciclo dei packaging del settore alimentare. Da un’indagine condotta nel 2019 è emerso che solo il 18% della plastica utilizzata in tale settore veniva riciclata. Inoltre il 30% degli imballaggi in plastica sfugge a qualunque sistema di controllo. Grazie al protocollo le prestazioni dovrebbero migliorare.

Agro-alimentare in Campania: in arrivo i fondi del MISE

In Campania l’agro-alimentare rappresenta un’importante risorsa grazie ai suoi prodotti tipici. Ora sarà possibile sostenere lo sviluppo e incrementare l’occupazione in questo settore grazie ai fondi del Ministero per lo Sviluppo Economico. Il ministro Giorgetti ha infatti autorizzato accordi per lo sviluppo industriale nel settore agro-alimentare in Campania per un valore di 85 milioni di euro.

Fondo di 85 milioni di euro per lo sviluppo tecnologico nel settore agro-alimentare in Campania

L’investimento di 85 milioni di euro per lo sviluppo industriale del settore agro- alimentare in Campania è mirato. Ha l’obiettivo di sostenere 3 importanti realtà della Regione. Si tratta di:

  • “La Regina di San Marzano” che si occupa di conserve alimentare e trasformazione pomodori;
  • la”San Giorgio” specializzata nella produzione di prodotti dolciari da forno surgelati, tra cui lievitati e pre-lievitati, cornetti (farciti e non, gluten free, tradizionali oppure integrali);
  • l’azienda “Sorrento Sapori e Tradizioni” si tratta di un’azienda nata nel 2001 e specializzata nella preparazione di prodotti tradizionali da forno surgelati, in questo modo i prodotti tipici della Campania possonbo arrivare in tutto il mondo. Tra i prodotti ci sono pizze, focacce. fruste farcite e altre prelibatezze preprate esclusivamente con ingredienti genuini e ricette tradizionali.

Gli accordi sottoscritti hanno l’obiettivo di sostenere l’occupazione e l’incremento della produzione negli stabilimenti che si trovano nella provincia di Salerno e che hanno ad oggetto la trasformazione di prodotti dell’agricoltura o prodotti da forno.

Gli accordi

Una quota rilevante degli investimenti è diretta all’azienda “la Regina di San Marzano” questa è specializzata nella realizzazione di conserve, in particolare quelle di pomodoro. L’obiettivo è incrementare la produzione al fine di favorire l’esportazione, in particolare quella verso il Nord America. Grazie agli investimenti sarà possibile diversificare la produzione, il tutto anche attraverso un incremento di lavoratori di circa 40 unità.

Il secondo accordo è in favore della rete di imprese “San Giorgio” e “Sorrento Sapori e Tradizioni”, tale rete opera in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli e promuove il progetto Dolce& Salato che mira ad unire cultura gastronomica partenopea e mediterranea a un’alimentazione corretta dal punto di vista nutrizionale. In questo caso l’investimento del MISE è di 23,6 milioni di euro ed è previsto un incremento occupazionale di 45 unità.

Investimenti simili possono essere naturalmente richiesti anche da altre realtà aziendali ed è importante proprio in questa prospettiva, cioè nella potenzialità di ottenere fondi mirati.