Proroga taglio delle accise sui carburanti fino al 30 giugno. Le novità

Buone notizie per gli italiani, si va verso la conferma del taglio delle accise sui carburanti fino al 30 giugno 2022. La proroga taglio delle accise annunciata dovrebbe essere confermata nei prossimi giorni.

Il taglio delle accise sui carburanti verso la proroga

Il costo dei carburanti è una delle voci che sta mettendo gli italiani in maggiore difficoltà, oltre all’aumento dei prezzi di tutti i generi alimentari. Per cercare di aiutare le famiglie a far fronte a tutte le maggiori spese che stanno arrivando soprattutto dalla guerra in Ucraina il governo ha provveduto con il taglio delle accise sui carburanti. Inizialmente lo stesso era in vigore per 30 giorni, con scadenza al 21 aprile 2022.  Per evitare la scadenza del beneficio al ridosso delle festività pasquali, del 25 aprile e del 2 maggio, il Governo ha quindi provveduto a un’estensione fino al 2 maggio 2022. Ora sembra che si stia lavorando all’ipotesi di conferma fino al 30 giugno, quindi ben due mesi di proroga che faranno tirare un sospiro di sollievo agli italiani.

Proroga taglio accise sui carburanti: da dove arrivano i fondi?

La misura dovrebbe essere inserita nel prossimo decreto energia che il Consiglio dei Ministri dovrebbe varare il 28 aprile. Il taglio dovrebbe continuare ad essere nella stessa misura vista finora, quindi 25 centesimi a cui si aggiunge il risparmio sull’IVA di 5,5 centesimi e che porta il taglio finale del costo dei carburanti a 30,5 centesimi. Questa proroga consentirà anche per tutto il mese di maggio e giugno di avere il prezzo dei carburanti sotto la soglia psicologica dei 2 euro al litro.

Palazzo Chigi ha già reso noto che il disavanzo tendenziale della pubblica amministrazione si attesta intorno al 5,1%, mentre l’obiettivo viene confermato per l’anno in corso al 5,6%. Questo consente di avere ancora qualche manovra espansiva che il Governo vuole sfruttare con il taglio alle accise sui carburanti in modo da favorire tutti gli italiani.

Costo e vantaggi della proroga taglio accise sui carburanti

Il ministro della Transizione Ecologica ha reso noto che il taglio delle accise ha avuto un costo di circa 588 milioni di euro e con l’estensione fino alla fine di giugno si dovrebbe arrivare a un costo di 1,1 miliardi di euro.

Il Ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti ha invece dichiarato che per gli italiani il taglio delle accise ha portato a una riduzione del prezzo dei carburanti di circa il 19,2%. Il Ministro ha anche assicurato che è in corso un’azione di monitoraggio sull’andamento dei prezzi dei carburanti e che essa proseguirà anche nel futuro. Deve infatti sottolinearsi che, nonostante il taglio delle accise sui carburanti, continuano a registrarsi leggere flessioni del prezzo dei carburanti verso l’alto.

Ambiente e imprese: il nuovo testo degli articoli 9 e 41 della Costituzione

Svolta ambientalista nella Costituzione: cambiano gli articoli 9 e 41 della Costituzione che hanno a oggetto ambiente e imprese. Ecco i nuovi testi che portano novità anche per le imprese che dovranno impegnarsi a un maggiore rispetto verso l’ambiente.

Ambiente e imprese: nuovo testo degli articoli 9 e 41 della Costituzione

Il nuovo testo dell’articolo 9 della Costituzione recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni.

Il nuovo testo dell’articolo 41 invece è: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all’ambiente. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali” .

Le parti in grassetto sono aggiunte.

Perché è importante la riforma della Costituzione

La Costituzione è la legge fondamentale della nostra Repubblica, gli atti normativi gerarchicamente subordinati, ad esempio le leggi ordinarie, devono essere in linea con essa, questo vuol dire che non può esservi una legge ordinaria, un atto parificato alla legge, una legge regionale, o altre fonti normative, che siano in contrasto con la Costituzione. In caso contrario tali atti saranno incostituzionali (non è questo il luogo per dedicarci alla procedura per arrivare alal declaratoria di incostituzionalità, ma un ruolo essenziale è svolto dal Presidente della Repubblica) e sulle sue conseguenze.

Questa precisazione fa capire quanto sia ampia la portata di questa modifica per i singoli cittadini, ma anche per le imprese che da ora dovranno fare riferimento a un quadro normativo da interpretare in senso ambientalista.

Il nuovo testo è stato approvato prima dal Senato con la maggioranza dei 2/3, mentre l’8 febbraio è stato approvato dalla Camera dei Deputati quasi all’unanimità, infatti ha ottenuto 468 voti favorevoli, un voto contrario e 6 astenuti. Dal punto di vista pratico vuol dire che su questa epocale riforma non è possibile richiedere il referendum costituzionale e quindi questo è l’attuale testo definitivo della Costituzione. Esprimono particolare entusiasmo il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani e il Presidente della Camera Roberto Fico. Apprezzamenti arrivano anche dal WWF.

Tutela dell’ambiente in Costituzione: cosa cambia per le imprese

Uno degli elementi caratterizzanti di questa riforma è in primo luogo il fatto che viene modificata la prima parte della Costituzione riconosciuta come il nocciolo duro o nucleo fondamentale ed è la prima volta dall’approvazione ed entrata in vigore della Costituzione che questa parte è oggetto di modifiche. In questo articolo la tutela dell’ambiente non è indicata in modo generico, ma in tre dimensioni, come tutela dell’ambiente, della biodiversità e dell’ecosistema, quindi non si mira solo ad avere aria più pulita e minori emissioni, ma anche tutela delle varie specie animali e vegetali, in particolare quelle più a rischio, come possono essere le api e gli altri “insetti buoni” che sono il segreto dell’agricoltura biologica.  Inboltre la tutela dell’ecosistema implica anche una propensione ad affrontare l’emergenza climatica che è strettamente connessa alla riduzione dell’inquinamento.

Per le imprese c’è un’importante innovazione, infatti l’articolo 41 è rivolto proprio ad esse e sottolinea che le attività imprenditoriali non possono essere svolte in danno dell’ambiente, questo apre a nuove modifiche legislative che mirano a ridurre l’impatto ambientale delle varie attività economiche, soprattutto quelle più impattanti.

La modifica dell’articolo 41 va nella stessa direzione del Green New Deal e del piano di Transizione 4.0. Il primo prevede aiuti per le imprese che decidono di investire in economie circolari, riduzione dell’uso di plastiche, sostituzione della plastica, turismo sostenibile.

Naturalmente ora con la riforma dell’articolo 41 della Costituzione questi piani possono essere ulteriormente rafforzati, ma soprattutto tutte le future riforme, i programmi e le leggi dovranno rispettare questi principi fondamentali della nostra Costituzione.

Un primo passo in tale direzione è rappresentato dalle risorse messe a disposizione dal MISE. per saperne di più, leggi l’articolo: PMI: dal MISE arrivano 2,5 miliardi per transizione ecologica e digitale