Un triste primato in Emilia Romagna

Ravenna, città dei mosaici, è stata protagonista ultimamente nelle notizie di cronaca per episodi, ahimè, tragici, legati agli infortuni sul lavoro.

Ma non si tratta dell’unica città della Romagna ad aver registrato una quantità preoccupante di morti sul lavoro, dall’inizio del 2012, poiché infortuni mortali sono accaduti anche a Forlì-Cesena e a Rimini.
Le statistiche riportano un indice di incidenza (numero di infortuni mortali ogni milione di occupati, si tratta quindi della misurazione del rischio effettivo) del 17,2 nella regione, con Ravenna 46ma in classifica per quanto riguarda le città italiane.

In generale, comunque, l’Emilia Romagna non ha di che sorridere, perché è proprio una sua provincia, Modena, ad avere il primato italiano delle morti bianche (17) e solo l’alto numero di occupati (oltre trecentomila) abbassa l’indice di incidenza (55,9) che punisce invece Grosseto, prima in questa triste classifica.

Ma, se nella città toscana dall’inizio dell’anno ci sono stati nove morti su un numero piuttosto basso di occupati, ovvero di appena 93mila, nessuna provincia emiliano-romagnola registra quota “zero” infortuni mortali. A Ferrara ce ne sono stati 5 (indice 32,6), a Reggio Emilia 4 (17,1), a Piacenza 2 (16,2), a Parma 2 (10,1) e a Bologna 2 (4,5).
Le percentuali, per quanto riguarda dunque l’Emilia, non lasciano scampo e la mettono al quinto posto delle regioni meno sicure d’Italia.

Anche se, prendendo in considerazione i numeri assoluti, si trova al secondo posto, con 40 morti bianche, mentre la Lombardia è prima con 41 e la Toscana terza con 30.

Bisogna però ricordare che queste cifre non includono le morti in itinere, ovvero gli incidenti stradali mortali accaduti a chi si recava al lavoro.
In Italia sono 308 le vittime del lavoro registrate nei primi sette mesi del 2012 contro le 300 del 2011 con un incremento del 2,7 per cento. Nei soli mesi di giugno e luglio sono morti 100 lavoratori.

La principale causa di morte sul lavoro è provocata da una caduta dall’alto (22,7%), seguita dal ribaltamento di un mezzo in movimento (22,1%). Al terzo posto lo schiacciamento dovuto alla caduta di oggetti pesanti dall’alto (17,5%). Seguono eventi atmosferici e sismici (6,2%) a pari merito contatto con ingranaggi in movimento.

La maggior parte degli incidenti sul lavoro avviene nel settore dell’agricoltura (37,8% del totale), seguito dal settore delle costruzioni, 24,8.
Meno frequenti gli incidenti mortali nel settore del commercio e delle attività artigianali, 8,1, e nei trasporti, magazzinaggi e comunicazioni, 6,2.

La quasi totalità delle vittime, ovvero il 98,4%, sono uomini e nel 12,9% dei casi si tratta di vittime straniere, soprattutto rumeni. Le fasce di età più colpite sono quelle che vanno dai 45 ai 54 anni (77 vittime), quella dei 35 – 44enni (63 morti), degli ultra sessantacinquenni (62).

Vera MORETTI

Modena: contributi alle imprese commerciali e artigianali

Contributi alle imprese commerciali e artigianali e ai pubblici esercizi di Modena per investimenti.

Li mette a disposizione il progetto “Azione credito 2012″ grazie alla convenzione stipulata dal Comune con i Consorzi fidi che, attraverso un primo fondo di 35 mila euro dell’assessorato alle Politiche economiche, deliberato ieri dalla giunta, permette un abbattimento del tasso di interesse sulle richieste di finanziamento alle banche da parte delle imprese.

Possono beneficiare dei contributi, per nuove aperture o per interventi di riqualificazione, le attivita’ commerciali, quelle artigianali con produzione e vendita al pubblico e gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, ma anche le imprese produttive con qualifica artigiana o industriale fino a un massimo di 20 addetti. Tutte le imprese interessate devono avere sede sul territorio comunale. Per le riqualificazioni e per l’apertura di nuove attivita’ l’abbattimento degli interessi sara’ del 2,5% su un importo massimo di 50 mila euro, indipendentemente dall’entita’ del finanziamento concesso.

Fonte: linformazione.com

Modena: Pmi dimezzano investimenti seguendo il trend nazionale

Ipso per Intesa San Paolo ha verificato tramite sondaggio nazionale le previsioni di investimento delle Pmi nel futuro. Il quadro non è dei migliori. Anche le associazioni di categoria di Modena confermano la tendenza nazionale. Nel primo trimestre del 2011, le imprese modenesi hanno effettuato la metà degli investimenti che effettuavano al quarto trimestre del 2008. Anche gli investimenti in immobilizzazioni materiali sono scesi precipitosamente da 86.8 al quarto trimestre 2008, ad un 56.6 per il primo trimestre 2011.

Luigi Mai, presidente provinciale di Cna commenta: “La mancanza di fiducia è palpabile tra i piccoli imprenditori modenesi. Per questo se ne esce solo se saranno adottate le riforme – come Fisco e burocrazia – in grado di darci una prospettiva. Gli scenari economici non oltrepassano i tre mesi e diventa difficile scommettere sul futuro con politiche di investimento aggressive“.

Massimo Fogliani, direttore di Confapi pmi Modena, afferma: “Ciò che emerge dallo studio è sostanzialmente confermato anche a livello delle pmi modenesi. Una corrispondenza è riscontrabile, ad esempio, in ciò che riguarda i timori connessi all’alto costo del lavoro“.

Erio Luigi Munari, presidente di Lapam aggiunge: “In momenti come questi – aggiunge – l’incertezza fa da padrona. Ma guarderei i dati valutando il rovescio della medaglia, guardando con orgoglio a quel quarto di imprese che ancora oggi ci crede e decide di investire. Una fetta che potrebbe aumentare con strumenti indispensabili come finora è stato ad esempio Unifidi. Ma non solo. Ci sono riforme legislative che potrebbero essere attuate a costo zero, ma non vengono messe in atto, mentre si ha bisogno di flessibilità per mantenere un territorio impostato sulla manifattura“.

Modena: bando per l’internazionalizzazione delle Pmi

Confapi di Modena organizza oggi un incontro con le aziende associate presso la Sala Auditorium il giorno 10 maggio 2011 alle ore 17.30 sul tema “Misura 5.2 D”. Si tratta di un bando promosso dalla Regione Emilia-Romagna volto a sostenere la partecipazione di aggregazioni temporanee di impresa (ATI) ad iniziative comuni nei mercati esteri, con priorità nei Paesi BRICST (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica e Turchia). Il bando si prefigge di favorire l’internazionalizzazione delle imprese locali con apertura verso i mercati esteri.

Possono accedere al bando soggetti composti da almeno 6 piccole e medie imprese, appartenenti allo stesso settore o alla stessa filiera produttiva, con sede principale nel territorio emiliano-romagnolo. E’ previsto un aiuto da 25mila euro fino a 200mila euro a fondo perduto per ciascun progetto. Questi soldi potranno essere investiti per la partecipazione a eventi fieristici di rilevanza internazionale significativi per la filiera di riferimento e interventi di promozione e pubblicità sui mercati esteri, spese di consulenza esterna per realizzazione di studi di fattibilità finalizzati a successivi investimenti all’estero o per ricerca di partner commerciali o industriali, incoming di operatori stranieri. La scadenza per la presentazione delle domande è il 21 giugno 2011 alle ore 16.00.

Tra i Paesi più promettenti si trovano Turchia, Brasile, oltre ad altri paesi quali Serbia, Repubblica Slovacca e Indonesia, con la quale è stato da poco firmato un accordo di collaborazione fra pmi modenesi associate e pmi indonesiane.

M.Z.

A Modena un finanziamento agevolato per le piccole e medie imprese che innovano.

La Camera di Commercio di Modena, la Provincia di Modena, il Comune di Modena e le principali amministrazioni locali hanno creato con proprie risorse un Fondo rotativo per il sostegno agli investimenti delle piccole e medie imprese ed i gruppi di imprese della provincia di Modena che abbiano non più di cento addetti, almeno un’unità operativa nella provincia di Modena, e che siano appartenenti ai settori del manifatturiero e dei servizi alla produzione. Saranno ammesse al finanziamento del Fondo le seguenti tipologie di investimento: innovazione di prodotto o di servizio; innovazione di processo – escludendo la mera sostituzione di impianti – connesso alla crescita e allo sviluppo dell’impresa; innovazione gestionale-organizzativa, compresa l’introduzione di tecnologie per le telecomunicazioni e l’informatica ed i progetti di fusione o di collaborazione formalizzata fra imprese; innovazione commerciale, compresa l’apertura o potenziamento di strutture stabili in nuovi mercati, lo sviluppo di nuovi canali distributivi e progetti di e-commerce.

L’agevolazione concessa attraverso il Fondo è composta da:

  1. mutuo a tasso agevolato, concesso tramite istituti di credito convenzionati con il soggetto Gestore del Fondo ed assistito da garanzia concessa da consorzi garanzia fidi;
  2. contributo in conto interessi, cumulato alla prima agevolazione e destinato ad abbattere il tasso di interesse sui mutui concessi fino al raggiungimento di un tasso nominale pari all’1,25%, erogato in un’unica soluzione in forma attualizzata.

Le due tipologie di agevolazione previste sono necessariamente cumulate e non potranno essere concesse in forma separata a soggetti o per progetti diversi da quelli ammessi ai benefici del mutuo.

A ciascun progetto ammesso sarà concesso un mutuo non superiore a euro 200.000 e non inferiore a euro 30.000, per la durata massima di mesi 48, con rimborso trimestrale delle quote.

I mutui devono necessariamente essere assistiti da garanzia rilasciata dai consorzi di garanzia fidi convenzionati nelle seguenti misure: 30% – 50%.

L’impresa è tenuta a scegliere, al momento della presentazione della domanda, una delle banche convenzionate e uno dei confidi associati al Fondo.

La domanda potrà essere presentata con modalità telematica dal 6 al 24 settembre 2010.

Le imprese potranno scegliere se sottoscrivere la domanda on-line con firma digitale o inviarne copia firmata in cartaceo al Gestore a seguito della comunicazione di ammissione alle agevolazioni del Fondo.

In Emilia si premia l’ingegno. Al via il premio Ipr.

La fondazione Cassa di Risparmio di Imola in collaborazione con Innovami, Centro per l’Innovazione e incubatore d’impresa, organizza la nuova edizione del Premio Ipr, volto a sostenere le imprese e gli inventori che hanno l’intenzione e il coraggio di brevettare. In particolare, il premio vuole favorire la protezione di idee innovative ed inespresse (intangible asset), considerate quali fattori determinanti e strategici per l’acquisizione di un rilevante vantaggio competitivo sui mercati esteri.

Il valore dei singoli premi arriverà fino a dieci mila euro e a concorrere potranno essere imprese (con fatturato inferiore ai cinquanta milioni di euro) o persone fisiche che abbiano avviato processi di brevettazione europea e internazionale. I premi, inoltre, copriranno almeno il 50% dei costi di brevettazione europea e internazionale; nel caso si ottenga il brevetto, il premio potrà anche coprire il 100% dei costi.

Elemento indispensabile per partecipare, sarà la residenza della persona o dell’impresa in uno dei 19 comuni di riferimento della fondazione Cassa di Risparmio di Imola.

Gli aspiranti inventori, per concorrere al premio dovranno presentare la documentazione richiesta dal bando, disponibile sul sito di Innovami. Per la presentazione della domanda di partecipazione c’è tempo fino al 31 dicembre 2011. Il premio sarà erogato fino a esaurimento dello stanziamento disponibile e, a parità di altre condizioni, sarà assegnato a chi ha presentato per primo la domanda.

Tra i criteri più importanti per stabilire la misura del premio, vi sono l’eventuale collaborazione con università o centri di ricerca nell’elaborazione dell’invenzione e il numero di settori a cui è potenzialmente applicabile.