Monte dei Paschi a supporto dell’industria calzaturiera

Ogni tanto il Monte dei Paschi esce dal cono d’ombra degli scandali e prova a ricordarsi di essere una banca di respiro nazionale sì, ma anche molto legata al territorio e all’italianità.

Forse ricordandosi di quest’ultimo aspetto, Monte dei Paschi ha siglato una convenzione con Assocalzaturifici, valida fino al 30 giugno 2016, per sostenere il comparto calzaturiero, una delle eccellenze del made in Italy che tutto il mondo ci invidia.

L’accordo firmato da Monte dei Paschi e Assocalzaturifici prevede l’attivazione di un plafond commerciale da 100 milioni di euro, collegato a un finanziamento a medio termine, che servirà a coprire le necessità finanziarie che deriveranno dalla gestione aziendale.

Nell’accordo quadro sono compresi prodotti e servizi finanziari destinati all’internazionalizzazione delle imprese associate, proposti tanto attraverso la rete estera di Monte dei Paschi, quanto attraverso accordi con soggetti professionali esterni. L’offerta prevede anche un conto corrente a pacchetto per le piccole imprese e i piccoli operatori economici.

In calce all’accordo hanno messo la loro firma Sergio Vicinanza, responsabile della Direzione Corporate e Investment Banking di Monte dei Paschi, e il presidente di Assocalzaturifici Cleto Sagripanti. “Banca Monte dei Paschi di Siena è impegnata nel supporto attivo delle imprese a carattere industriale che operano nel settore della produzione delle calzature – ha commentato Sergio Vicinanza -. L’accordo vuole riaffermare la nostra attenzione all’imprenditoria made in Italy, attraverso un concreto sostegno delle esigenze commerciali e finanziarie, e conferma il ruolo di Banca Monte dei Paschi quale importante interlocutore della filiera corporate”.

Questo accordo rappresenta un’occasione importante per gli imprenditori e un esempio positivo di collaborazione tra impresa e finanza – gli ha fatto eco Cleto Sagripanti -. Ci auguriamo che la convezione aiuti le aziende in un momento così delicato, nel quale è importante sostenere l’eccellenza manifatturiera italiana attraverso strumenti efficaci e concreti per aiutare a investire sui mercati internazionali più promettenti”.

Intesa Sanpaolo preferita da Credit Suisse

Credit Suisse ha effettuato un’indagine particolareggiata sulle banche italiane e ne è emerso, che, se da una parte i progressi sono molto lenti, dall’altra non sono stati registrati passi indietro.

Nel report, tra le altre cose, si auspica ad una flessione del 20-30% dei costi di finanziamento nel 2014-2016 ed anche un graduale calo degli accantonamenti su crediti.

Facendo i nomi degli istituti di credito del Belpaese, in cima al rating c’è ancora Intesa Sanpaolo, saldamente al comando grazie ai più forti ritorni e ad una maggiore flessibilità del capitale.

Sempre secondo Credit Suisse, Ubi Banca è considerata a buon mercato e rappresenta una valida alternativa nel lungo termine mentre Unicredit rimane neutral data l’incertezza nell’area dei paesi Cee compensata sia dalla ripresa italiana sia da una posizione di capitale della banca rafforzata.

Tra i fanalini di coda, ecco Monte dei Paschi di Siena, sebbene rimanga neutral in scia al ridotto rischio di ulteriori requisiti di capitale.

Vera MORETTI

Le nuove nomine di Fondazione Mps

 

Dopo sette anni tormentati e con un epilogo drammatico, finisce l’era di Gabriello Mancini alla fondazione Monte dei Paschi. Nell’ultima seduta la deputazione uscente ha nominato il nuovo organo allargato dell’ente resterà in carica per altri quattro anni.

I 14 membri della nuova deputazione generale, due in meno che in precedenza, sono: Egidio Bianchi, Sergio Betti, Barbara Lazzeroni, Alessandra Navarri (designati dal Comune di Siena); Vincenzo Cesarini, Simonetta Sancasciani (Provincia di Siena); Amedeo Alpi (Regione Toscana); Carlo Guiggiani (Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Siena); Bettina Campedelli (Università degli Studi di Siena); Alessandro Grifoni (Arcidiocesi di Siena – Colle Val d’Elsa – Montalcino); Riccardo Campa (Università per Stranieri di Siena); Vareno Cucini (Consulta Provinciale del Volontariato di Siena); Sergio Daolio (Consiglio Nazionale delle Ricerche – Cnr); e l’ex ministro dei beni culturali Antonio Paolucci (Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici). A giorni la nuova deputazione generale si dovrebbe riunire per indicare i componenti dell’organo ristretto, e scegliere il prossimo presidente di MpS.

Accordo tra Monte dei Paschi e Confesercenti per le pmi

Le piccole e medie imprese nel mirino della rinnovata collaborazione tra Monte dei Paschi di Siena e Confesercenti, che desiderano favorirne la crescita e lo sviluppo, sia per quanto riguarda le attività presenti, sia relativamente ai progetti futuri.
Il programma prevede anche un’agevolazione all’accesso al credito, grazie alla partecipazione di Commerfin e Cosvig.

Presente alla firma dell’accordo era, per Monte dei Paschi, il responsabile della direzione rete Massimo Fontanelli e per Confesercenti, il direttore generale Giuseppe Capanna.
Oltre a loro, erano presenti l’amministratore delegato di Cosvig Gianni Guido Triolo e il presidente di Commerfin Sergio Ferrari.

Fontanelli ha dichiarato: “Siamo più che soddisfatti di rinnovare un accordo che storicamente è stato sempre molto importante per BMps. La collaborazione tra banca e Confesercenti si pone oggi ancora di più l’obiettivo di sviluppare e consolidare l’assistenza alle imprese, favorendone l’espansione commerciale e produttiva e ponendo a loro servizio la professionalità della Rete BMps e il supporto del sistema Confesercenti. La convenzione individua alcune tipologie di conti correnti a condizioni dedicate rivolte sia alle piccole imprese del settore dei servizi, che necessitano di prodotti semplici, favorendo in particolare l’utilizzo dei Pos, per garantire maggiore sicurezza nei pagamenti, sia alle imprese di medie dimensioni che sono caratterizzate da un’operatività più elevata”.

Tra le possibilità previste da questa particolare convenzione c’è la possibilità di disporre di carte di credito a condizioni di favore e servizi internet corporate banking che permettono alle aziende clienti, direttamente dalla propria sede e dialogando con Banca Monte dei Paschi di Siena, di inoltrare disposizioni di pagamento ed incasso, ma anche di dare istruzioni operative a tutte le aziende di credito con le quali intrattengono rapporti di conto corrente.

Giuseppe Capanna ha spiegato: “Si tratta di un accordo di assoluta rilevanza per i nostri associati in quanto rappresenta un segnale, proprio nell’attuale fase di acuta restrizione del credito, di fiducia nelle capacità delle aziende associate di ricercare e attivare linee di credito, anche mediante il contributo degli organismi di categoria: collaborazione, trasparenza, responsabilità reciproca e partnership sono le leve principali per migliorare l’accesso al credito per le aziende”.

L’accordo con MPS prevede una serie di finanziamenti in caso di esigenze di liquidità legate all’attività, ma anche linee di fido finalizzate alle anticipazioni degli incassi attesi mediante l’utilizzo dei terminali Pos.
Gli aderenti a Confesercenti, inoltre, potranno beneficiare di soluzioni assicurative riguardanti la protezione della persona e del proprio patrimonio, veicoli inclusi.

Vera MORETTI

La crisi delle banche italiane preoccupa l’estero

Le banche italiane non godono di buona salute, e ciò è cosa nota anche all’estero.

Il New York Times, in una disamina della crisi che sta investendo l’Europa, punta il dito contro le principali banche del nostro Paese, in chiara difficoltà.
In testa, in questa pericolosa classifica, ci sono Unicredit, Intesa Sanpaolo e Monte dei Paschi di Siena, considerate troppo cagionevoli, tanto da portare gli investitori con bond di istituti italiani a rivedere le loro posizioni.

Se gli investitori decideranno di non estendere più i prestiti alle banche italiane, allora un salvataggio sarà necessario e sarà maggiore dei 37 miliardi di euro ricevuti dalle banche spagnole lo scorso anno.

Il New York Times evidenzia: “In Italia, dove l’economia stagnante sta costringendo centinaia di piccole aziende ogni giorno a gettare la spugna, le banche stanno sperimentando un forte aumento dei prestiti che presentano problemi. Per ora nessuno prevede un salvataggio europeo delle banche italiane . Ma come i problemi delle piccole casse di risparmio spagnole sono diventati rapidamente una crisi da richiedere il salvataggio europeo, un numero crescente di analisti mette in guardia sul rischio che le banche italiane con maggiori problemi possano porre un rischio sistemico al sistema bancario italiano”.

Vera MORETTI

MPS mette in vendita i suoi immobili online

Lo scandalo che ha travolto il Monte dei Paschi di Siena nelle scorse settimane ancora tiene banco.

Dopo la sostituzione dei vecchi dirigenti, ovvero Giuseppe Mussari, Antonio Vigni e Gianluca Baldassarri, ora alle prese con interrogatori ed indagini, i loro successori, Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, stanno mettendo in atto le mosse necessarie per far ripartire l’istituto bancario.

La prima mossa riguarda la chiusura di 400 filiali estese su tutto il territorio nazionale, ma anche la dismissione di diversi beni immobili di proprietà del Gruppo.

Dopo aver creato una propria piattaforma internet, attraverso le pagine di Casa 24, il settimanale dedicato al Real Estate del Gruppo Sole24Ore, Marco Baldi, Direttore Generale della società interna al Monte dei Paschi creata ad hoc per gestire questa attività, ha annunciato che il Gruppo ha in programma di utilizzare anche i portali specializzati e i totem nelle agenzie della Banca.

La decisione di muoversi in questa direzione riguarda la natura degli immobili, per gran parte residenziali, e quindi indirizzati verso un pubblico di privati, piuttosto che ai Fondi Immobiliari.
Non sono incluse tra i beni da dismettere nemmeno le 400 filiali in via di chiusura, perché si tratta di immobili in affitto.

Vera MORETTI

Turismo, in arrivo quasi 4 miliardi di finanziamenti

Tre miliardi e 615 milioni di euro a disposizione delle imprese del turismo per sostenerle e promuovere la competitività del settore. Si tratta dello stanziamento previsto dal progetto Italia&Turismo, realizzato dal ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, e presentato nei giorni scorsi a Palazzo Chigi con i rappresentanti di Intesa Sanpaolo, Unicredit, Gruppo Banco Popolare, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di Sondrio, Monte dei Paschi di Siena, Banca Nazionale del Lavoro e Banco Popolare dell’Emilia Romagna. Il finanziamento è destinato alle imprese turistiche così come definite dalla Riforma del turismo da poco diventata legge, quindi non solo le strutture ricettive, le agenzie di viaggio, i tour operator, ma anche le imprese della ristorazione, gli stabilimenti balneari, e ogni altro tipo di soggetto economico attivo nel settore.

Gli oltre 20mila sportelli degli otto istituti di credito firmatari, insieme ai consorzi di garanzia fidi delle associazioni di categoria appartenenti a Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, saranno a disposizione delle imprese turistiche per supportarle nelle operazione di investimento e consolidamento. Bernabò Bocca, presidente di Confturismo, ha sottolineato che “stiamo facendo del nostro meglio, il turismo e la cultura sono quello che il Paese ha. Il futuro di un Paese va basato sulle carte importanti che si hanno nel mazzo, queste solo le carte più alte“.

Fondo Italiano di Investimento: 1 miliardo di euro per le Pmi

Arriva in aiuto alle piccole e medie imprese ad alto potenziale di crescita il nuovo Fondo Italiano di Investimento da un miliardo di euro.

E’ stato ufficialmente istituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e sottoscritto con un’equa suddivisione delle quote (14,3%) dallo stesso MEF d’accordo con  Cassa Depositi e Prestiti, Confindustria, Associazione bancaria italiana, Intesa Sanpaolo, Monte dei Paschi di Siena e Unicredit.

Partirà con un capitale di investimento di 3,5 milioni di euro, durerà 15 anni (5-6 anni per la fase di investimento e 7-9 anni per quella di disinvestimento) e, secondo le previsioni, dovrà coinvolgere ben 15mila imprese nazionali, di cui 10mila manifatturiere con un fatturato compreso tra i 100 e i 100 milioni di euro.

Il Fondo interverrà in ausilio dalle piccole e medie imprese in modo nuovo, quindi non attraverso la concessione di finanziamenti bancari classici, bensì con operazioni di capitale di rischio o quasi capitale di rischio ovvero:

– investimenti diretti di minoranza in imprese aventi un fatturato superiore ai 20 milioni di euro;
– co-investimenti diretti di minoranza in partenariato con altri fondi di capitali di rischio
– strumenti di finanziamento di quasi capitale (finanziamento mezzanino, prestiti partecipativi, etc.)
– investimenti in fondi di capitale di rischio operanti sul territorio e che svolgano, a loro volta, attività di investimento in imprese eligibili ad essere finanziate dal Fondo italiano di investimento.

Per l’effettivo avvio del Fondo mancano la predisposizione del regolamento, la creazione del team di gestione ed il raggiungimento del primo closing (fundraising) che è stato previsto per il prossimo mese di settembre.

Dal mese di ottobre 2010, invece, il veicolo potrà essere sottoscritto da altri investitori e raggiungere il target finale di 3 miliardi di euro.

Le prime operazioni saranno realizzate nel quarto trimestre del 2010.

Paola Perfetti