Infortuni sul lavoro, importante sentenza della Cassazione

La Cassazione ha emesso una sentenza in materia di infortuni sul lavoro che è destinata, molto probabilmente a cambiare gli scenari relativi agli infortuni stessi e alle responsabilità giuridiche legate a questo tipo di accadimenti.

Secondo i giudici della Suprema Corte, da un punto di vista giuridico, le responsabilità dell’azienda in caso di infortuni sul lavoro dei propri dipendenti restano tali anche in caso di comportamenti negligente da parte del lavoratore infortunato e anche, soprattutto, se gli incidenti che causano gli infortuni sul lavoro avvengono al di fuori dell’orario lavorativo.

La sentenza della Cassazione è stata emessa in merito al caso di un operaio edile caduto dall’impalcatura di un cantiere, infortunio per il quale l’impresa è stata ritenuta responsabile di lesioni personali colpose, nonostante l’operaio avesse commesso una serie di irregolarità, prime fra tutte il non aver indossato l’imbracatura di sicurezza e l’essersi presentato in cantiere al di fuori dell’orario di lavoro.

Secondo i giudici, infatti, le misure di sicurezza in cantiere non erano comunque sufficienti e il fatto di non aver indossato l’imbracatura di sicurezza fornita dall’azienda è sì motivo di negligenza da parte del lavoratore, ma non esclude le responsabilità del datore di lavoro per prevenire questo tipo di infortuni sul lavoro.

Per quanto riguarda invece l’orario di lavoro, la fattispecie rilevante nel caso in oggetto era che l’uomo, anche se al di fuori dell’orario di lavoro, stava comunque svolgendo le proprie mansioni.

Del resto, come ricordano gli ermellini, l’unico caso di irresponsabilità del datore di lavoro in caso di infortuni sul lavoro è rappresentato da una causa del tutto estranea al processo produttivo e alle mansioni attribuite al dipendente. Elementi che mancavano nel caso in oggetto.

Lavoro più sicuro, -21% le morti bianche

 

Le morti accertate sul lavoro nel 2013 sono state 660, il nuovo minimo storico da quando è iniziata la rivelazione, 1954, da parte dell’Inail, in ribasso del 21% rispetto all’anno precedente. Nel 57% dei casi è stato fatale il tragitto per il lavoro o lo svolgimento di un’attività che implicava il ricorso a un mezzo di trasporto.

Anche se i 36 casi ancora in istruttoria fossero tutti riconosciuti sul lavoro, si avrebbe una riduzione del 17% rispetto al 2012 e del 32% rispetto al 2009. Gli infortuni sul lavoro sono in diminuzione in tutti i settori produttivi si legge nella Relazione annuale 2013 dell’Inail, presentata nei giorni scorsa a Roma dal presidente Massimo De Felice.

JM

 

Muore schiacciato da un macchinario

Si chiamava Giorgio Guardiani ed aveva 46 anni: è rimasto vittima di un grave incidente sul lavoro a Castellarquato, dove abitava.

L’uomo stava lavorando ad un macchinario presso la ditta Satin, che si occupa della fabbricazione di sacchi industriali, quando la manica del suo camice è rimasta impigliata nella macchina.
Guardiani si trovava solo in quel momento e nessuno, quindi, ha potuto aiutarlo. Per questo è rimasto schiacciato dal macchinario in funzione, senza lasciargli scampo.

Vera MORETTI

Un giovane operaio cade da un silos e muore

Un gravissimo infortunio sul lavoro, con conseguenze drammatiche, è accaduto a Pieve Fissiraga, in provincia di Lodi.

La vittima si chiamava Daniele Pedrazzani ed era un operaio di 29 anni che abitava nella zona di Cremona.

L’uomo si trovava alla cascina Mascarina della cittadina lodigiana dove doveva occuparsi della realizzazione di un impianto biogas. Per circostanze ancora da chiarire, l’operaio è precipitato dal silos sul quale stava operando, cadendo da un’altezza di dieci metri
Per l’uomo non c’è stato nulla da fare, tanto che, all’arrivo dei primi soccorsi, era già morto.

Vera MORETTI

Due giardinieri coinvolti in due incidenti mortali

Due infortuni sul lavoro in Lombardia, a distanza ravvicinata uno dall’altro, hanno visto coinvolti due giardinieri.

Il titolare di un’impresa di giardinaggio, un uomo di 73 anni, stava lavorando con il figlio 39enne all’interno della tenuta Invernizzi a Trenzanesio, il parco privato che si trova tra Rivoltana e Cassanese, in provincia di Milano.

I due erano impegnati nella potatura di alcuni alberi ma durante questa operazione sembra che una delle piante abbattute abbia colpito un altro albero, facendo crollare al suolo un pesante ramo che ha colpito in pieno i due uomini. Il 73enne è morto sul colpo.
Il figlio è stato trasportato, in elicottero, all’ospedale San Raffaele e non sarebbe in pericolo di vita.

Nel varesotto, invece, e precisamente a Leggiuno, un altro giardiniere, un uomo di 49 anni, titolare di una piccola impresa di manutenzione e costruzione giardini, stava compiendo lavori di manutenzione quando, durante una potatura, una pianta, cadendo, l’ha colpito alla testa, ferendolo gravemente.

L’impatto è stato talmente forte da non lasciare scampo all’uomo che, nonostante l’arrivo tempestivo dei soccorsi, è morto prima di giungere in ospedale.

Vera MORETTI

Giornata nazionale vittime del lavoro

 

Oltre 7 mila morti bianche, quasi 200 mila invalidità permanenti e oltre 5 milioni di infortuni sul lavoro: è questo il bollettino di guerra stilato dal rapporto Inail su morti e incidenti sul luogo di lavoro. Oggi si celebra in tutta Italia la 62ma Giornata per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro organizzata dall’Anmil per sensibilizzare l’intera penisola su un tema che da nord a sud interessa purtroppo tutta l’Italia.

Secondo i dati Inail gli infortuni sul lavoro avrebbero subito una leggera flessione dal 20o1 ad oggi, passando dai 1.023.000 del 2001 a 725.000 del 2011, con una riduzione complessiva di quasi 300.000 unità pari a -29,1%. Il futuro sembra meno rischioso, in particolare se si guarda agli infortuni mortali, scesi dai 1.546 casi del 2001 ai 920 del 2011, segnando un calo pari al 40,5%.

Numeri ancora purtroppo troppo alti per un Paese come l’Italia “le dimensioni del fenomeno permangono ancora oggi troppo elevate e del tutto inaccettabili per un Paese civile – sottolinea l’Anmil – 725mila infortuni nel solo anno 2011 stanno a significare che in pratica ogni giorno, comprese ferie e festivi, ben duemila lavoratori subiscono un trauma con conseguenze più o meno pesanti in termini fisici, psicologici ed anche economici. Ogni anno, inoltre, sono almeno 40mila (più di 100 al giorno) i lavoratori che subiscono una invalidità permanente di medio-alta gravità”.

La Giornata per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro “vuole essere, prima di tutto, un momento di incontro tra le forze vitali della società per non dimenticare e per sottolineare, una volta di più, che uno Stato civile non può permettere che si creino situazioni discriminanti tra i cittadini, ma deve anzi operare affinché qualsiasi barriera venga eliminata e l’handicap che esiste soprattutto in relazione alle difficoltà che un disabile incontra tenda a scomparire” conclude l’Anmil.

E in materia di sicurezza sul luogo del lavoro, proprio in questi giorni il Ministro del Welfare Elsa Fornero ha confermato l’attuazione del Testo Unico sulla Sicurezza “entro la legislatura”. Il governo sta esaminando in questi giorni un ‘pacchetto’ di semplificazioni in materia di lavoro e previdenza “finalizzate a alleggerire gli obblighi burocratici, e quindi i costi, a carico dei datori di lavoro, senza mai ridurre le garanzie dei lavoratori” e “a disciplinare i tempi per controlli e verifiche sulle attrezzature, nonchè ridurre i tempi di attesa per avviare le azioni di assistenza agli infortunati“.

Il Ministro Fornero ha poi assicurato come la legislazione italiana in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro sia “all’avanguardia rispetto a quella di altri Paesi europei ma il quadro legislativo è ancora ricco di potenzialità e bisogna curare con maggiore efficienza le modalità di attuazione”.

Alessia CASIRAGHI

Incidente in un cantiere: operaio precipita nel vuoto e muore

E’ successo a Caltanissetta, in un cantiere edile in via San Giuliano.
Un operaio che stava compiendo lavori di ristrutturazione è inciampato mentre si trovava su un’impalcatura ed è precipitato da un’altezza di 15 metri.

L’impatto con il suolo è stato tremendo e, benché Giuseppe La Delfa, questo il suo nome, fosse ancora vivo quando sono arrivati i soccorsi, per lui non c’è stato nulla da fare.
Poco dopo il suo arrivo all’ospedale Sant’Elia, è morto, poiché aveva riportato lesioni gravissime.

La dinamica dell’incidente è ancora da accertare, si sa solo che i colleghi l’hanno visto cadere nel vuoto e hanno capito subito che si trattava di qualcosa di estremamente grave.

Il cantiere è stato in seguito sequestrato dalle forse dell’ordine, e ben due inchieste sono state aperte sul caso: una da parte della magistratura, l’altra dall’ispettorato del lavoro.

Vera MORETTI

Incidente sul lavoro mortale ad Aiello Calabro

Si chiamava Battista Rocchetta e aveva 36 anni. Lavorava presso un’azienda boschiva di Aiello Calabro, sulla costa tirrenica della provincia di Cosenza, quando, per cause ancora da appurare, è stato vittima di un incidente mortale.

L’uomo si trovava al di sotto di una pedana mobile utilizzata per l’accesso dei mezzi cingolati sui camion che, improvvisamente, si è sganciata dalla sua sede naturale colpendo con violenza Rocchetta.
Da subito i colleghi che si trovavano sul posto hanno intuito la gravità dell’incidente, anche perché la vittima era stata colpita alla testa, perciò i soccorsi sono stati chiamati tempestivamente.

L’uomo, ancora in vita, è stato trasportato con l’elisoccorso all’ospedale civile di Cosenza, dove i medici hanno cercato di salvargli la vita con un intervento chirurgico, ma non è sopravvissuto all’operazione.

I carabinieri si sono recati sul luogo dell’incidente per effettuare i rilevamenti del caso e per accertare la dinamica dell’incidente.

Vera MORETTI

Muore travolto da una ruspa

Un incidente mortale, avvenuto in Sardegna sulla strada provinciale che collega Ruinas e Samugheo, in provincia di Oristano, non ha lasciato scampo a M.M, un operatore di mezzi meccanici che stava lavorando sulla strada con una ruspa.

L’uomo, di 34 anni, sposato da dieci giorni e in procinto di diventare padre, era impegnato in un’operazione di sbancamento e non si è accorto di un dislivello al lato della ruspa.
Per questo, il mezzo ha cominciato a scivolare, finché ha sbandato e la vittima, d’istinto, si è buttata dalla ruspa, ma sfortunatamente, proprio dalla parte in cui stava cadendo.

Il macchinario gli è franato addosso. L’impatto è stato violentissimo e non ha lasciato scampo all’operaio, morto sul colpo.

Vera MORETTI

Muore schiacciato da una colonna di ferro

Un padre di famiglia, sposato con tre figli, è stato vittima di un mortale incidente sul lavoro.
L’episodio è avvenuto a Pedrengo, presso la Linea A, un’azienda meccanica della quale l’uomo era dipendente.

Giacomo Rebussi, questo il suo nome, era quasi alla fine del suo turno di lavoro, stava lavorando al carrello elevatore, con il quale stava spostando una colonna di ferro che, per circostanze ancora da chiarire, gli è caduta addosso, schiacciandolo.
L’impatto è stato talmente forte che l’uomo è morto sul colpo, e nulla hanno potuto fare i sanitari dell’automedica arrivata sul posto immediatamente.

Sul posto sono giunti anche i carabinieri e un medico Asl per gli accertamenti che riguardano la sicurezza sul lavoro.
La tragicità dell’accaduto, inoltre, ha provocato l’intervento della Cgil che, tramite comunicato, ha voluto esprimere il suo cordoglio alla famiglia della vittima, ma soprattutto la rabbia causata dall’ennesimo morto sul lavoro.

Vera MORETTI