Il mercato dei mutui torna a muoversi

Buone notizie per il mercato dei mutui in Italia. Secondo l’Osservatorio sui mutui di Mutui.it e Facile.it, nello scorso semestre il finanziamento medio concesso è stato pari a quasi 120mila euro, il 5,4% in più rispetto alla rilevazione di sei mesi fa e il 12,5% in più rispetto a un anno fa.

Un andamento favorito dall’incremento delle compravendite immobiliari e dai valori negativi raggiunti dall’Euribor, che hanno spinto verso l’alto il trend della domanda di mutui da parte degli italiani.

I portali Mutui.it e Facile.it hanno analizzato le richieste e gli erogati di mutui registrati tra novembre 2014 e aprile 2015: i risultati offrono segnali incoraggianti anche nel confronto tra la cifra che si richiede e quella che si riesce effettivamente a ottenere dalle banche. Se nella rilevazione precedente (ottobre 2014) il divario era passato dal 20% all’11%, ora gli italiani che chiedono un finanziamento per l’acquisto di una casa puntano a 126mila euro (praticamente la stessa cifra registrata nello scorso semestre) ottenendone solo il 4% in meno.

Buone notizie anche per ciò che concerne il loan to value, ossia la percentuale erogata in rapporto al valore dell’immobile da comprare. Se già nella scorsa rilevazione questa variabile era passata dal 44% al 49%, ora è tornata sopra la soglia “psicologica” del 50%: 55% come somma richiesta e 52% per quella erogata. Stabile rispetto a sei mesi fa la durata dei mutui erogati (21 anni), mentre l’età media del mutuatario scende a 40 anni.

La principale novità rispetto alle rilevazioni precedenti è legata al tasso di interesse dei mutui scelto per il finanziamento: dopo anni di richieste di mutui variabili, adesso il 60% di chi chiede un mutuo punta al tasso fisso. Da segnalare anche il boom delle surroghe nell’ultimo semestre: rispetto al semestre precedente, queste erogazioni sono cresciute di oltre il 200%.

Infine, considerando le richieste e le erogazioni di mutui prima casa il quadro muta parzialmente: salgono di poco (+1%) gli importi richiesti – in media 133mila euro – mentre cresce del 3% la cifra media erogata, che passa da 122mila a 125mila euro. Si riduce ancora il divario tra richiesta ed erogazione (6%), mentre sale ancora la percentuale finanziata: il loan to value è del 61%.

Mutui: sale la richiesta per le ristrutturazioni

I bonus fiscali per le ristrutturazioni hanno spinto molti proprietari di case a fare il restyling alla propria.
Se, quindi, da una parte è sempre più difficile acquistare casa, nonostante il mercato sia ancora in sofferenza e i prezzi non siano ancora risaliti, dall’altra è aumentato considerevolmente il numero di coloro che hanno deciso di ristrutturare la propria abitazione.

A conferma di questo trend c’è un’indagine condotta da Mutui.it in collaborazione con Facile.it, i quali hanno analizzato le domande di mutuo richieste tra luglio e dicembre 2013. Ebbene, le erogazioni di finanziamento per questo tipo di finanziamenti sono aumentate di ben cinque punti in soli 6 mesi, passando così dal 2,6 al 7,6%.

La media del prestito ottenuto è di 72.000 euro, di poco inferiore a quanto in realtà richiesto nel semestre precedente, ovvero 78.000 euro.
Chi ha acceso un mutuo per ristrutturare casa ha in genere 44 anni e ha cercato di farsi finanziare almeno il 26% della spesa complessiva.

La durata del mutuo è più bassa di un mutuo acquisto, circa 15 anni, mentre la tipologia di lavoratori per cui le ristrutturazioni incidono maggiormente sul totale delle concessioni è quella dei pensionati, dove questi mutui rappresentano ben oltre il 15% del totale delle richieste di finanziamento.

Per quanto riguarda il tasso scelto, a prevalere è quello variabile (puro o con cap), preferito dalla maggioranza degli italiani che richiedono questo finanziamento (58%); il tasso fisso, invece, si ferma al 37%, a riprova che in un lasso di tempo più breve di un canonico mutuo casa non è così necessario puntare sulla sicurezza di una percentuale di interesse bloccata nel tempo.

Questa situazione non è però la stessa in tutta Italia.
Le regioni più attive per quanto riguarda i mutui per le ristrutturazioni sono Campania, Toscana e Trentino Alto Adige, mentre gli importi più alti si registrano nelle Marche (96mila euro), nel Trentino Alto Adige (91mila euro) e in Veneto (87mila euro). Mutui più piccoli, di contro, in Umbria e Puglia.

Lorenzo Bacca, responsabile della business unit Mutui dell’azienda, ha dichiarato: “La conferma, anche per il 2014, delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie e per gli interventi di riqualificazione energetica è sicuramente una buona notizia perché offre una spinta al settore delle domande di finanziamento. Occorrerà capire se anche il 2014 continuerà a mostrare questo forte interesse degli italiani verso le ristrutturazioni”.

Vera MORETTI

Hai la partita Iva? Niente mutuo!

Con la crisi, ormai è un dato di fatto, le partite Iva sono aumentate in maniera esponenziale, poichè si sono avviati al lavoro autonomo anche coloro che, trovatisi senza occupazione, hanno deciso di non stare ad aspettare una chiamata che non arrivava mai e si sono creati un’occupazione su misura.

Ma, tra le insidie che riguardano il possesso di partita Iva, ce n’è una davvero antipatica e dannosa, soprattutto per chi necessita di liquidità e finanziamenti dalle banche.

Un’indagine condotta da Mutui.it in collaborazione con Facile.it testimonia, infatti, che solo il 5,3% dei mutui concessi in Italia vede come beneficiario un lavoratore autonomo con partita Iva.

Lo studio ha preso in considerazione oltre 6.000 domande di mutuo e relative erogazioni concesse nel nostro Paese da gennaio ad agosto 2013, ed ha evidenziato che, anche tra coloro che sono riusciti ad ottenere il prestito, ce l’hanno fatta perchè da finanziare era solo una parte dell’immobile.

Lorenzo Bacca, responsabile business unit mutui di Mutui.it, ha commentato questi risultati: “Quando chi chiede un mutuo è un soggetto autonomo con partita iva sa già che dovrà affrontare maggiori difficoltà rispetto ad altri lavoratori: le banche sono più propense ad erogare un mutuo solo a fronte di una cospicua liquidità. Questo è il motivo per cui il loan to value medio scende sotto la soglia “psicologica” del 50%“.

La percentuale del valore dell’immobile acquistato con l’aiuto di un mutuo si assesta al 40%, pari ad un importo medio di 123.000 euro, che serve, per il 71% dei casi, a finanziare l’acquisto della prima casa. La durata del mutuo è generalmente di 20 anni, mentre l’età del firmatario è in media di 44 anni.
Il tasso preferito è quello variabile, scelto dal 68% di chi ottiene il mutuo e possiede partita Iva.

Sintomatica della difficoltà di molti autonomi ad avere accesso al mutuo è la differenza tra le domande e le concessioni: nello stesso periodo considerato, tra le richieste di mutuo inviate alle banche gli autonomi rappresentano ben il 12% del totale, mentre le erogazioni vedono questa categoria di lavoratori come marginale (5,3%).

Rispetto alla cifra che viene concessa, il valore dell’immobile è molto più del doppio, poichè si aggira intorno ai 300.000 euro, segnale che coloro che lo acquistano godono di una buona disponibilità economica.

Vera MORETTI

Mutui: ottenerli è sempre più difficile

Aprire un mutuo, ormai è cosa certa, rappresenta un’impresa, anche se la situazione, in Italia, appare piuttosto variegata.

Come conferma un’analisi condotta da Mutui.it in collaborazione con Facile.it, con la quale sono state analizzate oltre 5.000 richieste di finanziamento e mutui nel periodo di gennaio-maggio, accedere al credito è più facile in alcune regioni e decisamente arduo in altre,

Lorenzo Bacca, responsabile business unit mutui dell’azienda, ha commentato: “L’analisi della distribuzione dei finanziamenti per l’acquisto della casa lungo il territorio nazionale è uno specchio delle differenze tra gli italiani in termini di distribuzione di lavoro, risorse e opportunità: il Sud si trova ad avere un terzo delle già scarse possibilità di ottenere un mutuo per l’acquisto di una casa che si hanno nel Nord del Paese. Il fenomeno rappresenta la prova del fatto che l’Italia continua a viaggiare a due velocità”.

Andando nel dettaglio, ottenere un mutuo è più semplice nelle Marche, in Lombardia e in Liguria, dove i dati superano la media nazionale, con percentuali di approvazione prossime o superiori al 10%. Seguono, sempre con cifre più alte della media nazionale, regioni come Piemonte (8,7%), Lazio e Umbria (entrambe al 7,5%).
Per trovare una regione del Mezzogiorno occorre andare oltre la metà della classifica, e scendere sotto la media italiana: in Campania ottiene il mutuo solo il 5,0% dei richiedenti, in Basilicata il 4,8%, in Puglia il 4,7%, mentre il fanalino di coda della classifica è rappresentato dalla Calabria, dove nemmeno 4 richieste su cento vengono accordate.

L’età media dei richiedenti è di 39 anni, ma i più giovani sono i cittadini del Friuli Venezia Giulia, che hanno mediamente 37 anni quando si presentano in Banca, mentre i più attempati sono quelli di Umbria, Calabria e Campania, che provano ad ottenete il finanziamento quando hanno già compiuto 41 anni.
La durata media (che a livello nazionale è di 22 anni) sale a 26 anni in Abruzzo e scende sotto i 19 anni in Toscana.

Vera MORETTI

Mutui.it: il 3% di chi chiede un mutuo è over 60

 

Sarà colpa della crisi, o sarà perché l’Italia invecchia, ma sempre più mutui hanno i capelli bianchi. Mutui.it,il comparatore online per la scelta del mutuo, ha analizzato i preventivi di mutuo compilati sul sito negli ultimi 12 mesi, scoprendo che il 3% di questi arriva da cittadini con più di 60 anni. Tradotta in numeri, in base ai dati di mercato, la percentuale indica che sono state circa 15.000 le richieste di mutuo provenienti da persone in questa fascia di età.

L’analisi di Mutui.it traccia il ritratto di un soggetto che, arrivato alla soglia della pensione, è finalmente pronto per un investimento importante; il 41% degli over 60 che chiedono un mutuo lo fa per acquistare laprima casa. Se si guarda a tutte le finalità, in media questi richiedenti hanno necessità di un finanziamento pari a 118.000€ (equivalente al 44,8% del valore dell’immobile), nel 56,4% dei casi preferiscono il tasso fisso, il loro impegno con la banca durerà 12 anni e l’età media a cui si sottoscrivono il finanziamento è di65 anni.

«Con l’allungamento della vita media degli italiani il mutuo non è più solo prerogativa dei giovani adulti – afferma Alberto Genovese, Amministratore Delegato di Mutui.it – e non è strano vedere che siano tutte le fasce d’età ad essere interessate a questo tipo di investimento. Mettere a confronto le proposte degli istituti di credito aiuta anche i cittadini più anziani ad affrontare al meglio questa decisione che si ripercuote sensibilmente negli anni di vita successivi.»

C’è anche chi, arrivato alla pensione o alle sue soglie, decide di regalarsi un buen retiro o di fare un investimento che tornerà utile per sé o per i figli e quindi il 25% delle richieste di mutuo compilate da chi ha già raggiunto i 60 anni è relativo all’acquisto di una seconda casa.

Accanto a questo quadro essenzialmente positivo, rappresentato da una fascia di popolazione con un buon potere d’acquisto, risparmi da spendere e prospettive di vita lunga, va messa in evidenza quella percentuale del campione che sceglie di ipotecare la propria abitazione per ottenere nuova liquidità. La percentuale media del 3%, in questo caso, arriva a raddoppiare: gli over 60 rappresentano ben il 6% di tutti gli Italiani che, oggi, richiedono dei mutui liquidità e, nella loro fascia d’età, la finalità legataall’ottenimento di liquidità rappresenta l’8% del totale.

Ecco, nel dettaglio la distribuzione percentuale delle motivazioni che spingono gli over 60 a richiedere un mutuo:

  • Acquisto prima casa – 41%
  • Acquisto seconda casa – 25%
  • Surroga – 9%
  • Ristrutturazione – 9%
  • Liquidità – 8%
  • Rifinanziamento – 6%
  • Altro – 3%

In merito alla distribuzione territoriale delle richieste di mutuo va detto che, in una generale uniformità di comportamento tra i cittadini italiani, le regioni in cui vi è la richiesta maggiore da parte di persone
che sono più avanti con gli anni sono Calabria (4,33%) e Molise (4,13%): qui gli over 60 che richiedono un mutuo sono più del 4%. Discorso opposto in Emilia Romagna e Lombardia, dove la percentuale scende,rispettivamente, fino al 2,02% e all’1,91%.

Di seguito la classifica delle Regioni italiane in base al numero di richieste di mutuo presentate da cittadini con età superiore a 60 anni:

  • Calabria – 4,33%
  • Molise – 4,13%
  • Lazio – 3,87%
  • Liguria – 3,87%
  • Campania – 3,74%
  • Sicilia – 3,46%
  • Basilicata –  3,33%
  • Umbria – 3,25%
  • Abruzzo – 3,24%
  • Puglia – 3,17%
  • Toscana – 3,13%
  • Sardegna – 3,11%
  • Marche – 3,02%
  • Piemonte – 2,84%
  • Friuli Venezia Giulia – 2,83%
  • Trentino Alto Adige – 2,41%
  • Veneto – 2,31%
  • Valle d’Aosta – 2,25%
  • Emilia Romagna – 2,02%
  • Lombardia

d.S.

Crisi nera del mercato immobiliare

E’ di ieri la notizia che il mercato immobiliare è tornato ai livelli del 1985, quando le compravendite erano circa 430mila.
Nel 2012, infatti, sono state effettuate ben 150mila transazioni in meno, con un calo del 27.5% rispetto all’anno precedente, quando le compravendite erano state 448.364.

Il 2013 non sembra essere iniziato sotto una buona stella, per quanto riguarda questo settore, anche se il mese di aprile ha portato qualche lieve miglioramento.
Tutto ciò è stato confermato anche dallo studio condotto dall’Ufficio Studi di Mutui.it: per quanto riguarda la richiesta di prestiti per l’attivazione di un mutuo destinato all’acquisto della casa, negli ultimi sei mesi la somma che gli italiani sono riusciti ad ottenere è rimasta molto bassa, anche se è tornata ai valori di un anno fa. Ammonta a 122.000 euro l’erogato medio delle banche, in salita di 4,5 punti percentuali rispetto allo scorso semestre.

Se le richieste sono più o meno stazionarie, come emerge dal confronto dei due portali Mutui.it e Facile.it , si è notato un leggero aumento per quel che riguarda le erogazioni.
Il divario tra la somma media richiesta e quella erogata è passato dall’11 all’8%, mentre sale dal 50 al 52% il loan value, ovvero la percentuale erogata in rapporto al valore dell’immobile cresce di poco, passando dal 50% al 52%.

Lorenzo Bacca, responsabile della business unit Mutui dell’azienda, ha dichiarato: “Gli Italiani che aspirano a un finanziamento per acquisto casa hanno imparato a richiedere cifre contenute, sapendo che dovranno attingere ai propri risparmi perché il mutuo potrà coprire circa metà del valore dell’immobile. Prosegue come nel semestre precedente, poi, il paradosso per cui i prezzi degli immobili acquistati, nonostante la crisi del mattone, non sembrano ridursi: il valore medio delle case da comprare resta stabilmente attorno ai 235.000 euro”.

Lo scenario però cambia quando si fa riferimento ai prestiti relativi all’acquisto della prima casa: aprile sembra aver invertito la rotta negativa, poiché si passa da 135.000 a 137.000 euro in sei mesi (+2%
Cala però la cifra media erogata, che passa da 127.000 a 125.000 euro (-2%), a conferma del “congelamento” del mercato anche nell’anno corrente.
Mentre il divario tra richiesta ed erogazione si allarga (i due numeri divergono del 10%) la percentuale finanziata scende al 58%, dal 61% della rilevazione precedente, a causa anche dell’aumento del valore medio degli immobili acquistati attraverso il finanziamento per la prima casa (+3% in sei mesi).

Vera MORETTI

Mutuo? Scordatelo se hai un solo reddito

La crisi del credito non colpisce solo le imprese: anche le famiglie devono fare i conti con una stretta creditizia che, specialmente per quello che riguarda i mutui. Se infatti per un’azienda è sempre più difficile ottenere un finanziamento, per i nuclei familiari che intendono acquistare una casa la possibilità di accedere a un mutuo è spesso una chimera. Specialmente per le famiglie monoreddito, sempre meno propense a chiedere questo tipo di finanziamento.

Una tendenza figlia della crisi economica generale e di quella dell’edilizia in particolare, messa in luce da Mutui.it, che ha rilevato come solo il 2% delle richieste di mutuo arriva da famiglie monoreddito. Un’indagine svolta su un campione di oltre 160mila richieste di mutuo presentate negli ultimi sei mesi da famiglie con un solo reddito e almeno un figlio.

Qual è, dunque, l’identikit di questa persona con tanta voglia di mutuo? E quale importo riesce a finanziare prima di rischiare il tracollo delle finanze personali? L’età media di chi fa domanda di mutuo è di 42 anni, si tratta per lo più di uomini (76%) con un nucleo familiare superiore alle 3 unità e uno stipendio mensile più elevato della media, circa 2.100 euro netti. Il che porta queste persone ad avanzare una richiesta media di finanziamento pari a 122mila euro, da restituire in un periodo di quasi 23 anni. La percentuale da finanziare attraverso il mutuo si ferma al 52% del valore dell’abitazione.

Un trend che commenta così Lorenzo Bacca, responsabile business unit di Mutui.it: “Affrontare l’iter della richiesta di un finanziamento per l’acquisto di una casa potendo far fede su un solo reddito dimostrabile è piuttosto complesso; i casi sono limitati e le richieste formali arrivano solo da soggetti che dispongono di stipendi elevati e possono accontentarsi di finanziare circa il 50% del valore dell’immobile“.

Il 66% delle domande di mutuo è rivolta all’acquisto della prima casa, mentre solo il 6% delle richieste è destinata all’acquisto di una seconda abitazione e il 10% dei casi punta a rifinanziare un mutuo già in essere. Sulla tipologia di tasso non c’è partita: preferito è indubbiamente quello variabile (48% del campione), mentre il tasso fisso è fermo al 36%.

Tutti fattori che, per queste famiglie monoreddito, mettono al centro della questione il cosiddetto concetto di “rata sostenibile“: il reddito mensile, infatti, tolta la rata del mutuo ed eventuali altri finanziamenti deve consentire la conduzione di un normale tenore di vita e per questo i nuclei con una sola entrata mensile ottengono più difficilmente un mutuo da rimborsare con rate elevate. In più, l’età media più elevata di chi chiede un mutuo già con una famiglia da mantenere riduce la possibilità di avvalersi dei genitori come garanti.

Un’analisi, quella di Mutui.it, la quale non fa che confermare non solo e non tanto le difficoltà delle famiglie nella gestione di un bene primario come è la casa ma la difficoltà di un settore intero quale è quello dell’edilizia. Scarsi investimenti pubblici e privati, un indotto che frena, imprese artigiane che chiudono da una parte. Surplus di offerta, prezzi di mercato superiori alle capacità di spesa delle persone, stretta sui mutui dall’altra. Un settore che è stato sempre in prima linea nella ripresa dopo periodi di difficoltà economica ora non sembra avere le forze necessarie per risollevarsi. Speriamo di no: l’Italia è una repubblica fondata sul mattone.

Mutuo: si chiedono meno soldi e si aspettano i 37 anni

Chiedere un mutuo oggi è sempre più un privilegio per chi ha già dei risparmi da parte. Sembra un paradosso ma è così: secondo Lorenzo Bacca, responsabile della Business Unit di Mutui.it, il comparatore di mutui on line, anche i giovani che vogliono dedicarsi al loro primo progetto da adulti, come l’acquisto della prima casa, hanno “bisogno di costruirsi una solidità economica per ottenere la concessione del finanziamento; chiedere mutui per pagare il 100% del valore dell’immobile vuol dire esser certi di ottenere un rifiuto da parte delle banche.

Naturale, quindi, che anche l’età media salga e che il sogno dell’indipendenza si faccia più lontano per i giovani”. E’ più alta, infatti, l’età media di coloro che chiedono mutui anche per acquistare la prima abitazione: si arriva a chiedere un finanziamento a quasi 37 anni (era 36 nel 2010).

Contemporaneamente, scende l’entità del mutuo richiesto: su 400 mila mutui analizzati da Mutui.it le somme medie richieste sono scese del 9%. A novembre 2010, prima dell’esplosione della crisi economica, l’importo medio dei finanziamenti era pari a 160.000 euro, oggi si attesta a 146.000 euro. Diminuisce di ben 12 punti il loan to value, vale a dire la percentuale del valore dell’immobile che si intende finanziare attraverso il mutuo: a fine 2010 le richieste puntavano a coprire il 75%, mentre oggi la richiesta media si ferma al 63%. A fronte di un valore medio dell’immobile che resta tutto sommato costante, come costante è anche la durata del finanziamento, di circa 25 anni.

La richiesta di mutui a tasso variabile ormai eguaglia quella di mutui a tasso fisso (42% Vs 43%), mentre solo un anno fa quest’ultima raccoglieva ben il l 47% delle domande (27% per il variabile puro). Il fenomeno si spiega considerando i tassi attuali particolarmente alti che, con gli aumenti degli spread imposti dalle banche, fanno preferire il ricorso al variabile.

Fonte: ansa.it

Mercato immobiliare: aumentano le richieste di mutuo per le ristrutturazioni

Gli italiani non richiedono solo mutui per l’acquisto di immobili, ma anche finanziamenti per le ristrutturazioni. E’ quanto ha evidenziato una ricerca condotta da Mutui.it che ha analizzato oltre 60mila richieste di mutuo risalenti alla necessità di ristrutturare casa. Tra questi circa il 44% sceglie il tasso fisso per timore di un eccessivo aumento dei tassi, mentre il 35% preferisce il tasso variabile. La panoramica dei richiedenti vede un pubblico abbastanza giovane, attorno ai 40 anni, con un impegno maggiore ai 20 anni, con prestiti che si aggirano mediamente attorno ai 142mila euro.

I finanziamenti più elevati sono concentrati nel nord Italia, in particolare è il Trentino Alto Adige a spiccare con mutui medi di 183mila euro. Il sud invece è generalmente la zona dove vengono richieste proporzionalmente i bisogni le percentuali più elevate; in testa in particolare ci sarebbe la Puglia con il 54% del valore richiesto. Va ricordato però che anche il Friuli Venezia Giulia, a distinzione delle altre regioni del nord ha una percentuale elevata, attestata attorno al 55% del valore dell’immobile.

Mirko Zago

I consigli per acquistare casa con i mutui 100%

Se vi è mai capitato di richiedere un mutuo sapete che nella maggior parte dei casi le banche del nostro Paese erogano mutui che prevedono un finanziamento pari all’80% del valore per il vostro immobile da acquistare, sia prima casa sia seconda casa. In Italia esiste però anche l’opzione 100%: la possibilità di richiedere questo tipo di mutuo, che possiamo definire totale, è stata resa possibile dalla Banca d’Italia che ha realizzato un provvedimento che introduce la polizza assicurativa fideiussoria, grazie alla quale chi richiede un mutuo può ottenere la cifra pari al 20% utile a rendere il finanziamento per la casa della banca completo e che possa coprire la parte eccedente l’80% del valore dell’immobile.

Sono ormai diversi gli istituti di credito che prevedono tra le loro offerte la tipologia di mutuo 100%, ma è anche vero che le banche che valutano le domande di mutui 100% effettuano istruttorie particolarmente approfondite sulla solvibilità del richiedente.

Questo si spiega facilmente: nei casi di finanziamenti così onerosi l’istituto corre rischi non indifferenti, ecco perché è necessario per ogni istituto verificare che non ci siano le condizioni per un’eventuale inadempienza. Grazie alla polizza assicurativa fideiussoria, la Banca riesce a erogare finanziamenti fino al 20% in più rispetto al valore dell’immobile e questo perché la Compagnia assicurativa, nel caso il mutuatario risultasse insolvente, si impegna a rimborsare parte del debito.

Bisogna sottolineare che ottenere un mutuo al 100% non è semplice perché la Banca richiede diverse garanzie per evitare rate non pagate. Detto questo, prima di operare una scelta legata all’accensione di un mutuo prima casa di questo tipo è bene considerare 3 fattori fondamentali:

1.  Andamento del mercato immobiliare: i prezzi delle case dovrebbero essere abbastanza stabili. Se i prezzi scendono si rischia di dover sostenere un debito maggiore del valore della propria abitazione.

2.  Costi della polizza fideiussoria: l’assicurazione ha un costo inversamente proporzionale rispetto all’anticipo. Più alto è il deposito, minore sarà il premio assicurativo. In genere il costo dell’assicurazione è a carico del cliente che potrà decidere se pagare una polizza oltre al mutuo oppure se sostenere uno spread più alto.

3.  La durata: nei casi di mutui al 100% il periodo del finanziamento può durare 25, 30, anche 40 anni. Una delle motivazioni principali è che gli interessi da versare sono abbastanza elevati e un piano di ammortamento più esteso permette di ridurre l’importo delle rate mensili.

Come ultima cosa, ma sempre fondamentale, non bisogna dimenticare che in media la rata massima che un mutuatario può sostenere è pari a circa il 30% del suo reddito mensile, quindi è bene farsi un’idea di quanto si può sostenere con il calcolo rata mutuo.

d.S.