L’oracolo di Melfi

 

IERI

Monti a Melfi: un investimento di oltre un miliardo di euro per il 2013-2014 per lo stabilimento Fiat di Melfi. E’ quello annunciato ieri da Sergio Marchionne e John Elkann, alla presenza del presidente del consiglio, Mario Monti, in visita presso la fabbrica automobilistica. Il Lingotto ha deciso di aprire due nuove linee di produzione a Melfi che a partire dal 2014, realizzeranno due nuove vetture, una Jeep e una Fiat. L’ambizione è quella di trasformare Melfi in uno stabilimento all’avanguardia nel mondo, organizzato secondo i principi del World Class Manufacturing: in particolare questo comporterà la modifica dei processi produttivi per ospitare la nuova piattaforma Small Wide. Una piattaforma modulare, che può essere facilmente adattata per costruire vetture di dimensioni anche maggiori.

Decreto incandidabilità: la fine della legislatura in Parlamento appare sempre più segnata da bagarre e conflitti. L’ultimo in ordine di tempo è quello che ha visto opposti gli schieramenti in merito all’approvazione decreto legislativo sull’incandidabilità dei condannati a cariche elettive e di Governo. Il Consiglio dei ministri non ha potuto dare il via libera definitivo al decreto perchè manca ancora il parere della commissione Bilancio del Senato. Non solo: la battaglia si è estesa anche al decreto elettorale sulla raccolta firme. Da una parte il Pd è disposto a votare solo il testo originale varato dal governo, mentre il Pd ha già soprannominato l’emendamento il “salva-La Russa”. E l’Italia chi la salverà dai suoi politici (prima ancora che dai Maya)?

Schwazer e il doping alle Olimpiadi: la carriera sportiva del maratoneta alto atesino si conclude con una dura condanna. Quattro anni di squalifica quelli chiesti dal Tribunale Antidoping del Coni per Alex Schwazer, per quelle dosi di epo acquistate in Turchia, per possesso di testosterone e altre violazioni.  L’atleta era stato squalificato alle Olimpiadi di Londra perchè trovato positivo al test antidoping.

Sanremo dà finalmente i numeri: la data c’è, ed è quella definitiva: il Festival della Canzone italiana si svolgerà dal 12 al 16 febbraio 2013. Allora tutto resta uguale: Sanremo non cambia data? Da Viale Mazzini non arrivano commenti, quel che è certo è che Mamma Rai non volterà certo le spalle al dibattito politico, alla vigilia delle elezioni, dandogli spazio sulla altre reti. Del resto, come recita la sigla ‘Sanremo è Sanremo‘.

OGGI

Se il cellulare del Cavaliere non squilla: sedotto e abbandonato, senza nemmeno una telefonata o un sms. “Monti non ha ritenuto nemmeno di farmi una telefonata. Mi vedo costretto ad essere ancora io il federatore dei moderati”: Silvio Berlusconi scende in campo come leader e si dice ‘offeso’ per l’atteggiamento di indifferenza dell’attuale Premier rispetto alla sua proposta di alleanza. E non risparmia nemmeno qualche critica per la scarsa iniziativa del Governo tecnico: “si sono accucciati di fronte alle richieste della Ue, soprattutto dell’Unione Europea ‘tedesca’ e del nord Europa, che portano soltanto alla recessione. Non è solo un mio giudizio, ma anche di premi Nobel”.

Alitalia: i conti non quadrano: 630mila euro persi al giorno, 735 milioni di rosso accumulati nei 4 anni di gestione privata e una liquidità di cassa che si è assottigliata a 300 milioni. La compagnia aerea, salvata 4 anni fa grazie a 3 miliardi di soldi pubblici, sembra non riuscire ancora a decollare, anzi il rischio è di precipitare verso il basso. Ma la data più temuta è quella del 12 gennaio 2013: con la scadenza del vincolo del lock-up, gli azionisti potranno vendere le loro partecipazioni in Alitalia. Rischio ali spezzate?

Rcs e il futuro virtuale: potenziare e far esplodere il concetto di ‘power brand’ puntando su mercati come l’America Latina e le comunità ispaniche del Nord America. Una politica di internazionalizzazione che porti entro il 2015 alla stabilizzazione del fatturato di 1.600 milioni di euro.E’ questa la linea da adottare per il futuro secondo Pietro Scott Jovane, fresco ad di Rcs Mediagroup, che rende noto come il destino dell’azienda si concentri nella volontà di ‘creare contenuti digital first’, nel ‘lancio di social community’ e nella ‘differenziazione della user experience’.

Ddl Stabilità ultimo capitolo: tappa finale alla Camera dei Deputati per il ddl stabilità, che questa mattina ha ottenuto un via libera senza modifiche dalla commissione Bilancio. In queste ore il governo porrà la fiducia sul testo approvato dal Senato, mentre nel pomeriggio cominceranno le dichiarazioni di voto finale. Atteso per le 18 il verdetto finale: con l’approvazione di Montecitorio, il provvedimento diventerà a tutti gli effetti legge.

DOMANI

Se Babbo Natale ha perso la slitta: … va di corsa. Appuntamento a Vicenza, sabato 22 dicembre, con la Corsa dei Babbo Natale. Divisa di ordinanza natalizia, barba bianca e cappello rosso, e soprattutto una buona dose di fiato per improvvisarsi Santa Klaus in versione maratoneta. La 7a edizione della manifestazione partirà da Campo Marzo Esedra Moresco alle ore 10.45 per percorrere 2 kilometri fra le vie del centro storico. Ma i Babbi Natale corridori hanno in serbo un regalo: sostenere due importanti associazioni vicentine, i Villaggi Sos  e l’Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo.

Serie A in campo: ultima giornata di campionato prima della pausa natalizia con Inter -Genoa, domani alle 12.30 allo Stadio Meazza: i nerazzurri non possono permettersi défaillances per restare in coda alla Juve in classifica. C’è grande attesa in serata invece per il match che vedrà opposte Milan e Roma domani sera alle 20.45 all’Olimpico.

Stop ad Area C a Milano: dal 22 dicembre fino al 6 gennaio 2013 i milanesi possono tirare un sospiro di sollievo (Pm10 a parte): le telecamere di Area C saranno spente durante il periodo delle festività natalizie. E così la corsa ai regali dell’ultimo minuto potrà essere senza pensieri. Resteranno comunque in vigore per tutto il periodo le disposizioni che regolano le ZTL e le corsie preferenziali dei mezzi pubblici in tutta Milano.

 

Alessia CASIRAGHI

Montenapoleone, crescita a due cifre sotto l’albero

 

Natale 2012 sotto il segno più per le scintillanti boutique del Quadrilatero della Moda milanese. Se è vero che Natale viene una volta all’anno, meglio approfittarne, almeno per la clientela di Montenapoleone: tanti gli italiani, tantissimi i turisti stranieri che sceglieranno i loro regali da mettere sotto l’albero tra via Sant’Andrea e Via della Spiga.

Infoiva ha intervistato Guglielmo Miani, Presidente dell’Associazione di Via MonteNapoleone per parlare di trend di acquisti, tempo di saldi e cosa aspettarsi per il 2013.

Avete già delle previsioni su quali saranno i trend dei consumi nel Quadrilatero della Moda per il prossimo Natale?
Partiamo da un dato relativo al Natale 2011 piuttosto negativo, con una flessione degli acquisti che si era attestata attorno al -5%, dovuto principalmente all’introduzione della Legge Monti sul tetto dei 1000 euro imposto a chi utilizza contanti per il pagamento. Alla flessione natalizia è seguita, da gennaio a ottobre 2012, una crescita dei consumi di oltre il 30%, grazie soprattutto agli stranieri. Il fattore straniero ha controbilanciato un calo di spesa degli italiani, dovuto soprattutto al fattore psicologico. Mi spiego meglio: la clientela tipica di Montenapoleone non ha dei problemi di spesa, ma più che altro a giocare a sfavore è stato il fattore psicologico legato alle azioni della guardia di finanza; anche i consumatori e i clienti in regola si sono sentiti intimoriti dai continui controlli. Venendo al Natale 2012, e alle previsioni di spesa, le stime sono più che positive: crediamo in un segno più, che si dovrebbe attestarsi tra il 5 e 10%.

Come mai prevete un segno più?
Perché da un lato viene meno quel freno psicologico di cui parlavo prima, e dall’altro per un senso di ‘solidarietà’ verso il momento: i clienti che si sono trattenuti e hanno speso nei 6 mesi precedenti, adesso vogliono riprendere a spendere.

Ritorniamo alla questione sul tetto imposto dei 1000 euro per la spesa in contanti. E’ notizia di qualche giorno fa, che grossi brand del lusso come LVMH e Damiani hanno dichiarato un calo delle vendite del 20% in Italia nel 2012, imputando in gran parte la flessione al limite per la spesa in contanti imposto dal decreto Salva Italia. Confermate questo dato? E che conseguenze ha avuto o avrà sugli acquisti (soprattutto di compratori stranieri) nel Quadrilatero della Moda?
Montenapoleone è cresciuta grazie agli stranieri e invece ha perso italiani: in primo luogo perchè entrano in gioco le dinamiche psicologiche a cui accennavo prima, che hanno come conseguenza un rallentamento dei consumi interni, e dall’altro lato una legge che impone un tetto sull’uso dei contanti di certo non li stimola. Faccio un esempio: soprattutto sotto Natale molte coppie o famiglie che hanno conti cointestati non gradiscono il fatto di non poter pagare in contanti, e quindi essere costretti a far conoscere al coniuge entità e tipologia dell’acquisto. Non solo: il tetto imposto all’uso dei contanti penalizza soprattutto la clientela straniera. Grazie all’Associazione Montenapoleone la legge è stata derogata a febbraio 2012, innalzando il tetto massimo di spesa in contanti a 15 000 euro, per i clienti stranieri extra Cee, che però include una complessa procedura, dove lo straniero si trova a compilare numerose autocertificazioni, a fornire dati personali, che certo non facilitano e invogliano l’acquisto. Credo che se vogliamo essere europei dobbiamo allinearci all’Europa, per facilitare i consumi in un momento di crisi, è impensabile ‘autopunirsi’ con una legge restrittiva che non stimola i consumi e ha l’unico effetto di favorire il turismo in altri Paesi dove non vi siano limiti imposti.

Ma confermate anche voi i dati sulle perdite dei grandi marchi del lusso?
Confermo la perdita dei grandi gruppi stranieri che chiaramente, facendo valutazioni prettamente di business, se investono in un Paese l’investimento deve essere remunerativo. Una legge come quella sul tetto ai contanti ha come conseguenza ulteriore, sul lungo termine, di inibire gli investimenti di capitali stranieri, non solo dei grandi gruppo ma anche dei clienti, che preferiscono puntare su Londra e Parigi.

In che percentuale le boutique di Montenapoleone aderiranno all’ iniziativa delle promozioni anticipate pre Natale? Secondo lei si tratta di una valida iniziativa?
No, come associazione abbiamo mantenuto la linea tradizionale dei saldi a gennaio, così come hanno fatto i nostri marchi, con qualche eccezione perchè alcuni grandi marchi hanno deciso di fare promozioni speciali, magari per i loro clienti più affezionati. Non avere saldi anticipati permette ai clienti che hanno acquistato prima di sentirsi tutelati e ai marchi di vedere salvaguardato il valore dei propri prodotti. Le promozioni anticipate non rappresentano assolutamente per noi un’opportunità interessante, perchè è bello poter iniziare i saldi tutti insieme, perché è una tradizione per Milano, perché la maggior parte degli stranieri prenota con mesi di anticipo voli e soggiorno per recarsi a Milano proprio nella settimana di inizio dei saldi.

Capitolo saldi: sono ancora il salvagente di una stagione, o la gente non ne ha più nemmeno per aspettare il 5 gennaio?
Il saldo nasce con l’obiettivo di tutelare la merce invenduta a fine una stagione. La clientela dei saldi è abbastanza specifica perché i consumatori dedicano un budget preciso a questa tipo di spesa: secondo le nostre previsioni i saldi di quest’anno saranno in linea con quelli dell’anno precedente. La zona di Montenapoleone continua a crescere a due cifre, nonostante la crisi, sicuramente il nostro è un dato in controtendenza.

Il 2013 sarà l’anno delle elezioni. Quali politiche chiedete al governo attuale, nella sua ultima fase, e a quello nuovo per rilanciare il sistema Paese?
Una su tutte: promozione del turismo, che vuole dire la cancellazione di una legge miope come quella sul tetto ai contanti e l’impulso all’incremento di attività e iniziative che abbiamo l’obiettivo di promuovere il turismo in Italia di cittadini provenienti dai Paesi in maggiore crescita. Due Paesi in particolare, Cina e Russia, hanno fatto registrare nel solo 2012 numeri importanti nelle vendite: la Cina ha segnato una crescita del 60% del fatturato, mentre la Russia del 35%, in aumento.

Alessia CASIRAGHI

Se i saldi vanno in saldo

 

Tempo di acquisti da mettere sotto l’albero anche nella capitale. Se le previsioni sui consumi degli italiani, come a Milano, non sembrano allettanti, la domanda da porsi è: i saldi di gennaio saranno ancora un salvagente per gli acquisti degli italiani?

Infoiva lo ha chiesto a Gianni Battistoni, Presidente dell’Associazione di Via Condotti, luogo storico delle shopping e delle grandi boutique del made in Italy a Roma.

Le previsioni per i consumi del prossimo Natale non sono incoraggianti. Quali saranno, secondo voi i trend di spesa degli italiani?
Via Condotti attende con fiducia e ottimismo la clientela italiana e straniera per gli acquisti del prossimo Natale. Le vetrine sono molto attraenti e gli arredi natalizi creano un’atmosfera propizia per acquistare doni utili e significativi.

Che cosa maggiormente scoraggia alla spesa per questo Natale? Incertezza, strette fiscali, limiti alle spese in contanti… ?
Le incombenze fiscali dei mesi di novembre e dicembre hanno operato un forte drenaggio dei capitali. L’incertezza ha una sua rilevanza nella flessione degli acquisti ma sono soprattutto le norme relative ai vari sistemi di pagamento che creano gli ostacoli maggiori.

Sul fronte dei limiti alle spese in contanti, il tetto di 1000 euro imposto dal decreto Salva Italia, che conseguenze ha avuto o avrà sugli acquisti (soprattutto di compratori stranieri) in via Condotti?
Nonostante la simpatia con la quale la stragrande maggioranza degli italiani ha accolto il governo Monti, credo che in alcune norme abbia peccato di miopia. Tra queste il tetto di 1000 euro che, anziché Salva Italia, andrebbe ribattezzato Affossa Italia. Le faccio un esempio: quest’estate in Corsica era esposto un grosso striscione con su scritto: “Merci Monsieur Montì”, e lo stesso è successo in Costa azzurra, a Montecarlo, in Grecia e nell’ex Jugoslavia. Norme come il tetto imposto di 1000 euro per gli acquisti in contanti andavano perlomeno concordate ed armonizzate con quanto vigente negli altri membri della comunità. Ha ragione Oscar Giannino nell’ affermare che in certi campi i “professori” si sono dimostrati dei veri e propri somari (una per tutti?La tassa sugli elicotteri: introito previsto 40 milioni, incassato 1 milioni con gravi danni all’industria). Dal canto nostro, il fascino di Via Condotti fortunatamente è tale che i Clienti sia italiani che stranieri credo che faranno qui i loro acquisti di Natale. Ma quanti altri opteranno per le condizioni più agevoli (di pagamento) dei Paesi confinanti?

In che percentuale le boutique di Via Condotti aderiranno all’ iniziativa delle promozioni anticipate pre Natale? Secondo lei si tratta di una valida iniziativa?
Non mi risulta che le aziende di Via Condotti effettuino delle vere e proprie promozioni pre natalizie, tuttavia ognuna potrà riservare, a sua discrezione, facilitazioni alla propria clientela. Ed in questi periodi un incoraggiamento in tal senso non guasta…

Capitolo saldi: sono ancora il salvagente di una stagione, o la gente non ne ha più nemmeno per aspettare il 5 gennaio?
Con l’apertura dei numerosi centri commerciali (spesso in vendita promozionale) e degli outlet che effettuano saldi tutto l’anno, stabilire per legge una data per poter effettuare i saldi è una grossa idiozia. Aggiungo una riflessione: credo che la legge sia anche illegittima in quanto le aziende non hanno un prezzo di vendita imposto e di conseguenza, se non danno pubblicità alla parola saldi (ovvero non espongono il consueto cartello) ipoteticamente – e praticamente – possono applicare il prezzo che vogliono, quando vogliono.

Secondo le sue previsioni, i saldi partiranno da riduzioni più alte rispetto agli anni passati?
Più o meno ritengo che le percentuali di sconto saranno simili a quelle degli anni precedenti.

Il 2013 sarà l’anno delle elezioni. Quali politiche chiedete al governo attuale, nella sua ultima fase, e a quello nuovo per rilanciare il sistema Paese?
Forse sarà meglio chiedere una politica di rilancio del sistema Paese al nuovo governo, sperando che lo inserisca come priorità nel proprio programma. E poi cancellare tutte quelle norme che permettono alla burocrazia di strangolarci quotidianamente, la riduzione dell’ormai insostenibile carico fiscale e lo sviluppo del Turismo. L’unico modo per vendere il “prodotto Italia” all’estero è una politica seria e fatta da persone capaci ed oneste.

Alessia CASIRAGHI

Cercasi saldi disperatamente

Se il Calendario dell’Avvento natalizio è stato ufficialmente inaugurato lo scorso weekend, lo stesso non si può dire dell’avvento dello shopping natalizio. Strenne, pacchi e pacchettini hanno decorato a fatica il paesaggio prenatalizio in una Milano più grigia che mai. E non soltanto scrutando il cielo, ma piuttosto mettendo mano al portafoglio.

Meno 15% rispetto al 2011 i dati diffusi riguardo alle vendite nel primo weekend di dicembre. Ma cosa dobbiamo aspettarci da questo lungo avvento, soprattutto in termini economici, del Natale 2012?

Infoiva lo ha chiesto a Gabriel Meghnagi, Presidente di Ascobaires, l’Associazione che riunisce i Commercianti di Corso Buenos Aires.

Le previsioni per i consumi del prossimo Natale non sono incoraggianti. Quali saranno, secondo lei i trend di spesa degli italiani?
La spesa a scontrino per gli omaggi natalizi credo che quest’anno sarà compresa tra i 55 e i 110 euro. Dal punto di vista generale credo che si registrerà un calo degli acquisti rispetto al Natale 2011 che dovrebbe aggirarsi attorno al 10-15%, mantenendo il trend che si è già verificato a novembre 2012. Se per novembre 2012, mese molto sottile per gli acquisti, il calo si è attestato sul -15%, a dicembre potrebbe esserci una lieve risalita, con un calo medio del 10%. Per i ‘non regali’ la gente attenderà sicuramente l’apertura dei saldi.

Che cosa maggiormente scoraggia alla spesa per questo Natale? Incertezza, strette fiscali, limiti alle spese in contanti… ?
L’incertezza sicuramente, e in questo giocano un ruolo centrale i media e gli organi di informazioni che creano senza dubbio un clima di apprensione e labilità per quanto riguarda il futuro. Dall’altra parte il crescente numero di famiglie che si ritrovano con un coniuge senza lavoro saranno fortemente limitate nelle possibilità di acquisto.

Sul fronte dei limiti alle spese in contanti, il tetto di 1000 euro imposto dal decreto Salva Italia, che conseguenze ha avuto o avrà sugli acquisti?
Per noi, come Ascobaires, ha avuto conseguenze evidenti solo nel primissimo periodo. Il cliente italiano che spende più di 1000 euro, in linea generale escludendo il Quadrilatero della Moda, non è molto frequente, e in ogni caso abituato ad utilizzare la carta di credito. Il tetto dei 1000 euro ha senza dubbio scoraggiato la clientela estera, che pur potendo usufruire dell’estensione a 15 000 euro del tetto massimo prevista nella deroga al decreto, non si trova certo a suo agio a dover compilare moduli di autocertificazione, rilasciare i dati del passaporto e le altre procedure previste.

Veniamo alla questione saldi anticipati a dicembre: se ne è discusso, prima sembravano dati per certi poi il dietrofront…
In dicembre non si è mai detto che sarebbero potuti partire i saldi, ma è stata fatta un po’ di confusione: Federmoda aveva detto che la Regione Lombardia e il Comune di Milano avevano tolto il divieto di poter fare  sconti 30 giorni prima di Natale. Quindi non si tratta di saldi anticipati, ma di promozioni. Io personalmente credo poco all’iniziativa delle promozioni anticipate: la gente per essere invogliata ad acquistare ha bisogno di leggere la scritta ‘saldi’ fuori dalle vetrine, in tutti i negozi e avere la certezza della riduzione. La situazione delle promozione è invece molto più a macchia di leopardo: 10 negozi praticano promozioni, altri 20 non hanno aderito. Inoltre non c’è la certezza dello sconto applicato: alcuni fanno il 20%, altri il 10%, altri ancora il 30%, e la clientela è restia nella maggior parte dei casi ad acquistare in un clima di confusione.

In che percentuale i negozianti di Corso Buenos Aires hanno aderito all’ iniziativa delle promozioni anticipate pre Natale? 
Parliamo di un 25% degli esercizi commerciali della zona: si tratta perlopiù di grosse catene di store, perchè il piccolo e medio imprenditore non può permettersi di applicare promozioni anticipate. Sarebbe impossibile resistere, dal momento che la stagione della vendita di articoli invernali e natalizi comincia proprio adesso!

Qual è la sua previsione sui saldi canonici del 5 gennaio 2013?
Credo che quest’anno ci saranno dei saldi alti, con una percentuale di sconto già in partenza di almeno il 40%.

Il 2013 sarà l’anno delle elezioni. Quali politiche chiedete al governo attuale, nella sua ultima fase, e a quello nuovo per rilanciare il sistema Paese?
Assolutamente che non venga alzata l’aliquota Iva, come già auspicato dal Presidente di Confcommercio Sangalli, che è molto importante perchè se è vero che si tratta di un solo punto percentuale, è un 15 che va a condizionare il potere d’acquisto di tutta quella fascia di cittadini che spendono i soldi e permettono all’economia di girare. Aumentare dell’1% l’Iva determina poi in ogni caso un aumento finale più elevato, e questo metterebbe in ginocchio noi commercianti e l’economia italiana intera.

Alessia CASIRAGHI

A Natale borse firmate? No, borse di studio

Il comparto della pelletteria è uno tra i più ricchi e vivaci per la piccola e media impresa italiana. Tenerlo attivo e creativo è interesse non solo del proprio settore, ma dell’intera economia del Paese. Ecco perché assume grande importanza l’iniziativa lanciata dall’Alta Scuola di Pelletteria Italiana (Aspi), che per Natale ha chiesto alle aziende associate di destinare al sostegno della formazione dei giovani, ovvero all’apprendimento e alla trasmissione di quel “saper fare” che costituisce la prima ricchezza del comparto della pelletteria di lusso, le risorse solitamente riservate agli omaggi natalizi.

L’appello di Karlheinz Hofer, presidente dell’Alta Scuola di Pelletteria Italiana: “A Natale risolvi il problema dei regali aziendali scegliendo un dono davvero speciale, che parli di te e della tua azienda. Scommetti sui nuovi talenti e sul futuro della pelletteria di lusso. E sponsorizza le borse di studio che permetteranno a tanti ragazzi e ragazze di acquisire le competenze adeguate per entrare da protagonisti nel mercato del lavoro“.

Molti imprenditori hanno già manifestato la volontà di intervenire a supporto dei tanti allievi della scuola, mettendo a disposizione nuove risorse economiche integrative. Gucci, per esempio, ha risposto alla proposta con ben dieci sottoscrizioni.

Durante tutto l’anno – prosegue Hoferorganizziamo percorsi formativi e di specializzazione, con l’obiettivo di trasmettere le competenze e la passione per la professione. Ma dato il costante aumento delle richieste di figure tecniche da parte delle aziende del nostro territorio e il rinnovato interesse dei giovani per questo settore, sentiamo anche il bisogno e il dovere di ricercare risorse finanziarie aggiuntive affinché i candidati meritevoli possano accedere ai vari corsi. Ogni anno, infatti, molti aspiranti pellettieri di talento, privi di basi economiche sufficienti, non riescono a frequentarli“.

E siccome non si fa niente per niente, in segno di riconoscenza e per dare la giusta visibilità all’impegno di chi ha aderito all’iniziativa, Aspi invierà a tutti i clienti e i fornitori degli sponsor un biglietto d’auguri elettronico personalizzato, impegnandosi a garantire un ritorno di immagine attraverso i suoi strumenti di comunicazione.

Per info: Laura Chini, 335 465935, Tiziana Morganti – Teresa Sampugnaro, 055 756039, www.altascuolapelletteria.it, info@altascuolapelletteria.it