Novità superbonus tra controlli e mancato rinnovo, le ultime notizie

Novità superbonus, aumentano i controlli sui cantieri e non arriva il rinnovo da parte del Governo, ecco tutte le ultime notizie sull’argomento.

Novità superbonus, la diminuzione delle percentuali

Il superbonus non è stato rinnovato nell’ultima legge di bilancio. Anche perché non ha avuto i risultati sperati, quando è stato istituto dal precedente Governo (articolo 119 del decreto legge n. 34/2020 decreto Rilancio). E più altro ha creato gravi problemi alle attività edilizie che si sono occupate dei lavori, ma non hanno potuto cedere i loro crediti come sperato. Il Superbonus 110% sarà prorogato fino al 31 dicembre 2025 ma con aliquote decrescenti. Infatti è riconosciuto il 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023. L’aliquota scende al 70% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024. Infine al 65% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025.

Pur venendo confermata, la detrazione è passata dal 110 al 90% per le spese sostenute nel 2023 per tutti gli immobili ed è diventata più selettiva. Solo le case indipendenti continueranno a usufruire dello sgravio al 110% per tutto l’anno se i proprietari hanno realizzato il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022.

Aumentano i controlli sui cantieri

Aumentano anche  i controlli sui cantieri ancora aperti del superbonus. Ma con i tanti benefici ottenuti per chi è riuscito a ristrutturare il proprio immobile con i soldi pubblici, arrivano anche tanti obblighi da eseguire. Del resto sono stati utilizzati delle risorse che in fin dei conti sonno pubblici, quindi è anche giusto che vengano rispettate le “regole del gioco”.

Ad esempio alla luce dei lavori eseguito aumentano le rendite catastali sugli immobili. Infatti a fine lavori le visure catastali dovranno essere aggiornate. Qualora non si faccia c’è il rischio di andare in sanzione. Non solo scatteranno maggiori controlli per certificare che gli adeguamenti siano stati eseguiti correttamente. In  materia dello stato dei beni, la riqualificazione attraverso fondi pubblici, è obbligatoria.

Novità superbonus, l’avviso da parte del Fisco

In caso di mancato allineamento da parte del proprietario dell’immobile ci penserà il Fisco. Infatti verrà mandato un primo avviso per invitare a correggere la visura catastale in via bonaria. Quindi basterà apportare la rivalutazione e quindi la correzione per non incorrere in sanzione. Il costo sarà a totale carico del soggetto che ha utilizzato le agevolazioni del superbonus. Per essere sicuro di non incorrere in spiacevoli errori dovuti alla pratica Superbonus (dalla progettazione alla fase finale del progetto) si consiglia di utilizzare le competenze di un professionista.

Infine chi ha realizzato opere su un immobile nell’ambito degli interventi previsti dall’art. 119 del dl 34/2020, dovrà pensarci bene prima di alienare tale immobile. Infatti se esso fosse venduto entro 5 anni dalla conclusione dei lavori, verrebbe considerata una plusvalenza delle tasse immobiliari pari al 26% e non più al 21%.

Novità sulla cessione del credito, gli obiettivi del primo tavolo tecnico

Le novità sulla cessione del credito sono state il primo punto del tavolo tecnico per discutere su come rispondere ai disastri provocati dal superbonus.

Novità sulla cessione del credito, “salvare le imprese”

Il Governo punta sempre più allo stop della cessione del credito e dello sconto in fattura per il superbonus e tutti gli altri bonus edilizi. Negli ultimi giorni i maggiori attori del comparto edile hanno manifestato il disappunto della scelta. Così è stato indetto un tavolo tecnico per cercare di trovare una soluzione capace di salvare famiglie ed imprese.

All’incontro erano presenti: Abi, Cdp, Sace, Agenzia delle Entrate. Presenti anche le associazioni di categoria che hanno già partecipato all’incontro a Palazzo Chigi (Ance, Confedilizia, Confindustria, Confapi, Alleanza cooperative, Confartigianato, Cna, Confimi, Rete professioni tecniche, Casartigiani, Confassociazioni). L’obiettivo è uno e semplice “Salvare le imprese” bloccate dai crediti non ceduti e quindi con forte contrazione di liquidità. Ma il modo per farlo non sembra essere univoco.

Novità sulla cessione del credito, gli esodati

Una prima soluzione potrebbe arrivare per gli esodati dal superbonus. Si tratta di tutti quegli interventi in edilizia libera, cioè che non hanno bisogno di Cila, Cila o altre autorizzazioni. Per questo tipo di interventi il paletto dell’inizio lavori entro 17 febbraio potrebbe venire meno, grazie all’ autocertificazione. Questo provvedimento non farebbe quindi perde lo sconto in fattura o la cessione del credito.

Mentre per i crediti incagliati e non ancora esigibili, la soluzione migliore risulta essere quella della compensazione dei crediti, attraverso il modello F24. Anche perché molti istituti di credito, Poste e similari hanno già detto di aver esaurito la propria capienza fiscale. Ma chiedono di eliminare il provvedimento sui sequestri in caso di frodi. Anche se si pensa di utilizzare anche le società a partecipazione pubblica per rilevare tali crediti. Rimane esclusa la possibilità di utilizza di enti comunali, in quanto essendo sempre lo Stato stesso.

Alla Camera resta però lo scontro

Nel frattempo il decreto sul superbonus approda in Commissione e Finanze, alla Camera. C’è tempo fino al 6 marzo per approvare gli emendamenti e trovare una valida soluzione per i 19 milioni di crediti derivanti dei bonus edilizi non riscuotibili dalle aziende. Secondo i dati forniti dall’Agenzia delle entrate, le banche nel 2022, hanno rilevato crediti per 7 miliardi a fronte di una capacità di 30 miliardi. Quindi ci sarebbe ampio spazio per acquisire i 19 milioni di crediti bloccati. Ma su questi valori non è invece d’accordo l’Abi. Su un punto convengono tutti: trovare una soluzione nel più breve tempo possibile. Anche perché a rimetterci potranno essere proprio le aziende e le famiglie italiane, già provate dalla crisi economica.