Fondo perduto partite Iva 2018, perequativo e altre misure: i contributi ancora richiedibili nel 2021

A che punto sono arrivati i provvedimenti e le domande per i contributi a fondo perduto delle imprese in vista della fine del 2021? Tra i contributi con ancora finanziamenti in corso rientrano quello a fondo perduto per le partite Iva e start up, il fondo perduto perequativo, il credito di imposta per i beni strumentali ordinari, la nuova Sabatini e l’Industria 4.0. Vediamo nel dettaglio le misure e per quali è ancora possibile presentare domanda entro la fine dell’anno. Per altre si è in attesa del relativo decreto attuativo per la presentazione delle domande.

Contributi a fondo perduto per le start up, domanda fino al 9 dicembre 2021

Fino al 9 dicembre 2021 (dal 9 novembre scorso) è possibile presentare domanda per i contributi a fondo perduto per le start up. Si tratta di un contributo che può arrivare a un massimo di 1000 euro e che va richiesto con domanda da presentare in via telematica sul portale dell’Agenzia delle entrate. Possono inoltrare l’istanza le partite Iva aperte nel 2018 che abbiano iniziato la propria attività nel 2019. Ricavi e compensi non devono superare l’importo di 10 milioni di euro.

Quali partite Iva possono presentare domanda di contributo a fondo perduto per le start up?

Per presentare la domanda, partite Iva e strart up devono avere un volume di compensi e i ricavi del secondo periodo di imposta precedente a quello in corso al 23 marzo 2021 il cui ammontare mensile medio del fatturato del 2020 risulti non inferiore ad almeno ili 30% rispetto all’ammontare mensile medio di fatturato relativo all’anno 2019.

Fondo perduto perequativo per le imprese che hanno avuto un calo del 30% degli utili

Inizialmente la domanda per il fondo perduto perequativo aveva il termine al 30 settembre 2021. I contributi spettano alle imprese che, a seguito dell’emergenza sanitaria ed economica, abbiano subito un peggioramento dei loro risultato se raffrontato al 2019. Ad oggi, il decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze ha stabilito che la percentuale di calo utile all’ottenimento dei contributi deve essere del 30%. Si attende, dunque, solo la pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale. Si attende, altresì, il provvedimento dell’Agenzia delle entrate che definisca le modalità e i termini per inviare la richiesta dei contributi.

Credito di imposta per i beni strumentali e Nuova Sabatini

Il credito di imposta per i beni strumentali ordinari (misura rientrante nell’ex super ammortamento) non verrà prorogata dalla legge di Bilancio 2022. Pertanto, la misura si fermerà il 31 dicembre del 2022 e spetterà fino alla fine di giugno del 2023. Il credito di imposta è assicurato alle imprese che investono in beni strumentali materiali e immateriali esclusi dal 4.0. Per le piccole e medie imprese (Pmi) arriva il rifinanziamento della Nuova Sabatini. La conferma è arrivata dalla legge di Bilancio 2022 che ha stanziato risorse per 300 milioni di euro. Il contributo, già riaperto lo scorso luglio, permette alle Pmi di investire in beni strumentali.

Industria 4.0, proroga fino al 2025

L’agevolazione Industria 4.0 è stata prorogata dalla legge di Bilancio 2022 fino a tutto il 2025, con percentuali del credito che risultano ridotte. Il contributo va a vantaggio delle imprese per l’acquisto di beni strumentali materiali e immateriali rientranti nel 4.0.  La misura rimarrà in vigore fino al 31 dicembre del 2025, con la possibilità di completare gli investimenti entro fine giugno del 2026. In questo caso, deve risultare accettato l’ordine e l’imprese deve aver provveduto al pagamento dell’acconto per almeno un quinto entro la fine del 2025.

Esonero contributi Inps 2021 dell’Anno bianco fiscale: ammessi autonomi e liberi professionisti

Si poteva presentare entro il 30 settembre 2021 la domanda per l’esonero dei contributi Inps del 2021 rientranti nell’Anno bianco fiscale. Interessati alla misura sono i lavoratori autonomi e i liberi professionisti iscritti alle Gestioni previdenziali dell’Inps o alle casse pensionistiche autonome. Requisito per rientrare nella misura è quello di un reddito del 2019 non eccedente i 50 mila euro. Inoltre,  dato che si tratta di una misura a sostegno degli autonomi per l’emergenza sanitaria ed economica, il volume di fatturato e dei corrispettivi del 2020 deve aver subito un calo di almeno il 33% rispetto ai corrispettivi o al fatturato del 2019. L’ultimo aggiornamento arriva dall’Inps: molte domande risultano in stato di “Protocollata” in riferimento alla scadenza del 16 novembre scorso.

Esonero dei contributi agricoli per novembre e dicembre 2020 e gennaio 2021

Entro il 4 dicembre 2021 si può presentare la domanda per l’esonero dei contributi agricoli. Beneficiarie sono le imprese rientranti nella filiera agricola, della pesca o dell’acquacoltura, o ancora le aziende che producono vino o birra. Per la presentazione dell’istanza è necessario utilizzare il modulo di sgravio per i mesi di novembre e dicembre del 2020 e per quello di gennaio 2021.

Contributi a chef e per i matrimoni: in attesa del decreto attuativo

Per alcune categorie lavorative manca ancora il decreto attuativo del ministero per la relativa misura di contributi a fondo perduto. È il caso degli chef, ovvero i cuochi professionisti di ristoranti e alberghi. La misura, in questo caso, è in fase di verifica tecnica all’interno del ministero dell’Economia e delle Finanze. In particolare, i nodi riguardano i periodi di fruizione dei contributi. Manca il decreto attuativo anche per i contributi alle imprese rientranti nel settore dei matrimoni. In particolare, si tratta di aziende attive nel wedding, nell’organizzazione delle feste e delle cerimonie, nell’intrattenimento e nel settore Hotellerie, Restaurant e Catering (Horeca). Il fondo per i contributi di queste categorie ammonta a 60 milioni di euro. Si è in attesa del decreto del decreto del ministero per lo Sviluppo economico di concerto con quello dell’Economia e delle Finanze.

Agricoltura: credito di imposta per chi acquista macchinari

L’agricoltura è un settore strategico per il Paese, ma anche un comparto molto difficile in cui lavorare, per agevolare gli investimenti e l’uso di nuove tecnologie anche in questo importante ramo dell’economia del Paese ci sono diverse agevolazioni e tra queste il credito d’imposta a compensazione dei tributi per chi investe in macchinari.

Chi può avvalersi del credito di imposta a compensazione dei tributi

L’agricoltura è un settore strategico per il Paese, nel primo trimestre del 2021 il valore aggiunto dell’agricoltura ha raggiunto 7,89 miliardi di euro con un aumento dell’1,3% rispetto allo stesso trimestre del 2020 e del 3,9% rispetto all’ultimo trimestre del 2020. Nel primo trimestre è cresciuta anche l’occupazione nel settore e  il numero di ore lavorate, segno che l’agricoltura in Italia comincia a essere rivalutata anche dai giovani che possono ora lavorare in questo settore avvalendosi anche di nuove tecnologie. Proprio per aiutare il comparto a crescere sono previsti diversi aiuti e tra questi c’è il credito di imposta a compensazione dei tributi.

La normativa stabilisce che per il 2021 possono avvalersi di questo importante contributo tutte le imprese agricole residenti sul territorio, qualunque sia il regime fiscale applicato e quindi anche nel caso in cui abbiano scelto il regime forfettario. A differenza del passato non sono esclusi i contoterzisti, cioè coloro che lavorano in agricoltura per conto terzi, che in fondo sono i soggetti che più di altri investono in macchinari e non sono escluse le ditte individuali. La platea quindi è molto ampia e per conoscere nel dettaglio le aziende che possono essere definite agricole è possibile leggere la guida:

Di cosa si occupa un’azienda agricola: definizione, limiti, privilegi

Su quali beni/macchine agricole è possibile ottenere il credito di imposta a compensazione dei tributi

La disciplina del credito di imposta riconosciuto in seguito all’acquisto di macchinari prevede due tipologie di agevolazioni, la prima consente di ottenere una compensazione fino al 50% del prezzo di acquisto, questa però è legata all’acquisto di macchinari con tecnologia 4.0.

In particolare si può ottenere il:

  • 50% su un investimento fino a 2,5 milioni di euro;
  • 30% su investimenti di valore tra 2,5 milioni di euro e 10 milioni di euro;
  • 10% su investimenti fino a 10 milioni di euro.

La seconda possibilità è il credito di imposta pari al 10% del prezzo di acquisto e si applica a qualunque tipologia di macchinario.

Naturalmente tutti sono attratti dalla possibilità di ottenere il 50% di compensazione e quindi si chiedono: quali sono i macchinari con tecnologia 4.0? Si tratta di attrezzature e macchinari, tra cui ovviamente i trattori, che hanno tecnologie e software di nuova generazione, gli stessi devono essere funzionali alla trasformazione tecnologica e alla facilitazione dei processi produttivi. Tra questi vi sono strumenti con meccanismi di automazione.

Per quali imposte è possibile beneficiarne

Naturalmente tutti sono interessati a capire su quali imposte è possibile portare in detrazione il 50% o altra percentuale a cui si ha diritto.

La normativa prevede che l’acquisto debba essere sostenuto entro il 31 dicembre 2021, occorre però che entro tale data sia anche versato al venditore almeno il 20% del prezzo pattuito. Si potrà beneficiare del credito di imposta dall’anno successivo. Una volta calcolato l’ammontare, lo stesso viene diviso in tre rate “riscuotibili” annualmente. Quindi facendo il caso di un trattore con tecnologia 4.0 acquistato al prezzo di 100.000 euro, entro il 31 dicembre deve essere pagato almeno l’importo di 20.000 euro. Poi dal 2022 sarà possibile portare in detrazione il 50%, ovvero 50.000 euro. Questa somma viene divisa per 3 e si ricavano rate da 16.667 euro, quindi nel 2022 la compensazione sarà di tali importi massimi, nel 2023 si avrà la seconda rata e nel 2024 la terza rata. Nel caso in cui le imposte da pagare siano inferiori a tali somme, la rimanente parte andrà persa.

Ciò che è interessante è la tipologia di imposte che possono essere portate in compensazione, infatti ci sono contributi davvero notevoli, ad esempio contributi previdenziali e assistenziali da pagare in favore dei lavoratori dipendenti, contributi previdenziali e assistenziali propri, questi assumono particolare rilievo soprattutto nelle aziende di medie dimensioni e quindi possono aiutare a portare in compensazione somme davvero importanti, inoltre si possono compensare IVA, IRPEF, IRAP, IRES, IMU.

Infine occorre ricordare che questo aiuto non ricade in quelli classificati come aiuti di Stato e di conseguenza può essere cumulato con altre agevolazioni previste per l’acquisto di macchine agricole e strumenti come la Nuova Sabatini.

Vuoi saperne di più sulle agevolazioni previste per la Nuova Sabatini? Leggi l’articolo Imprese: La legge “Nuova Sabatini” per acquistare nuovi macchinari

Imprese: la legge “Nuova Sabatini” per finanziare l’acquisto di macchinari

La “Nuova Sabatini” è una legge che prevede finanziamenti agevolati per Micro, Piccole e Medie Imprese. Dalla sua entrata in vigore è stata più volte modificata, naturalmente in questa sede non è possibile operare una disamina dei vari mutamenti e di conseguenza ci riferiremo esclusivamente alla disciplina della “Nuova Sabatini” tenendo in considerazione i finanziamenti per l’anno 2021.

Cos’è la Legge Sabatini?

La Legge Sabatini viene introdotta la prima volta con la legge 69 del 2013, subisce più volte delle modifiche fino ad arrivare alla “Nuova Sabatini”, anche definita “misura beni strumentali” contenuta nella legge 178 del 2020 che altro non è se non la legge di Bilancio per il 2021. L’obiettivo fin dall’inizio è stato dare supporto alle aziende di piccole dimensioni che fanno più fatica a stare al passo con i tempi soprattutto dal punto di vista dello sviluppo tecnologico. Questo ha dei costi che possono essere proibitivi, ma allo stesso tempo, se non sostenuti, possono condannare l’impresa alla scomparsa. Precisiamo da subito che i benefici della Legge Sabatini sono cumulabili con altri aiuti o agevolazioni.

La Legge Sabatini per il 2021 prevede degli incentivi per l’acquisto in proprietà e in leasing di macchinari e beni strumentali. Questo aiuto è rivolto a Micro, Piccole e Medie Imprese, ubicate sul territorio italiano, oppure in un Paese diverso, ma che intendono aprire una sede in Italia. Si manifesta come un’agevolazione per l’accesso al credito, d’altronde è necessario sempre porre attenzione a non travalicare il confine degli Aiuti di Stato, vietati dall’Unione Europea.

Per un approfondimento sugli Aiuti di Stato, leggi l’articolo: Aiuti di Stato e pandemia: l’Unione Europea ammette deroghe

Le risorse disponibili

Ci sono ovviamente dei paletti e questi riguardano la tipologia di beni che possono usufruire dei finanziamenti, le percentuali finanziabili e le procedure. La prima cosa da dire è che non vi è una data di scadenza per la presentazione delle domande, ma i contributi sono concessi fino ad esaurimento dei fondi. A questo proposito è bene ricordare che per l’anno 2021 le richieste sono state numerose e proprio per questo con il decreto Direttoriale 2 luglio 2021 del Ministero per lo Sviluppo Economico è stato previsto un nuovo stanziamento di 425 milioni di euro.

Requisiti delle aziende per l’accesso alla Nuova Sabatini

L’accesso ai fondi della Legge Sabatini è consentito alle piccole e medie imprese che hanno chiesto un finanziamento per l’acquisto dei beni strumentali necessari alle aziende. Sono ammesse al finanziamento imprese che abbiano qualunque oggetto, anche agricoltura e pesca, tranne:

  • imprese che operano nel campo finanziario e assicurativo;
  • attività di esportazione.

Per poter accedere è necessario che le imprese:

  • siano in regola con gli obblighi inerenti l’iscrizione nel Registro delle Imprese;
  • non siano in liquidazione o sottoposte a procedure concorsuali oppure “imprese in difficoltà”;
  • non abbiano un debito relativo all’ottenimento di precedenti aiuti, considerati successivamente illegali o incompatibili con il diritto dell’Unione Europea da rimborsare su un conto bloccato;

Interventi ammessi e misura del finanziamento

In passato i finanziamenti erano ammessi solo per l’acquisto di macchinari nuovi, oggi la situazione è cambiata e infatti è possibile ottenere le agevolazioni sia per l’acquisto sia per il leasing dei beni strumentali, non sono accessibili per l’acquisto di beni usati o rigenerati. I beni devono avere autonomia funzionale, non deve quindi trattarsi di componenti di beni già presenti in azienda e da sostituire.

Tra i prodotti acquistabili ci sono macchinari, attrezzature e beni strumentali, inoltre, viste le innovazioni che oggi riguardano praticamente tutte le aziende, è possibile far rientrare nel beneficio anche beni legati alle nuove tecnologie come software, hardware, investimenti digitali in nuove tecnologie per il tracciamento e la pesatura dei rifiuti, si ha quindi anche un’impronta green. Naturalmente vi deve essere correlazione tra i beni per i quali si chiede il finanziamento e l’oggetto dell’attività svolta. Ad esempio, un’azienda agricola può acquistare un nuovo trattore o un accessorio per la raccolta di cereali di nuova generazione, una fabbrica può scegliere di acqusire una nuova catena di montaggio che velocizzi le operazioni o le renda più sicure.

Come accedere ai benefici della legge “Nuova Sabatini”

L’ammontare dell’agevolazione dipende dalla tipologia di intervento. Per ottenere le agevolazioni è necessario chiedere un finanziamento diretto all’acquisto dei beni visti in precedenza presso una banca che ha aderito alla convenzione tra il Ministero per lo Sviluppo Economico, l’Associazione Bancaria Italiana e Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. Il finanziamento può coprire anche il totale del costo del bene e può essere assistito da una garanzia del “Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese”.

Affinché si possa ottenere l’agevolazione in oggetto è necessario che anche il finanziamento abbia dei requisiti specifici, in particolare è necessario che lo stesso abbia un importo minimo di 20.000 euro e che non superi l’importo di 4 milioni di euro;

Il piano di ammortamento non deve avere una durata superiore a 5 anni.

L’ammontare del contributo dipende dalla tipologia di investimento, per il 2021 è previsto che per l’acquisto di beni ordinari sia in misura del 2,75% annuo sull’importo finanziato, nel caso in cui abbia ad oggetto l’acquisto di beni che costituiscono investimenti in progetti green e nuove tecnologie, ad esempio Big Data, robotica avanzata, cybersecurity, l’importo viene maggiorato del 30% ed arriva al 3,575% annuo. Infine, particolari agevolazioni sono previste per le imprese che hanno sede in Regioni particolarmente svantaggiate come Campania, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia che potranno avere sui finanziamenti accettati un importo pari al 5,5% annuo. Per verificare l’importo che si può ottenere si può chiedere una simulazione alla banca, ci sono app specifiche che simulano questo finanziamento.

I passi da fare

La procedura per ottenere i fondi prevede che l’impresa che intende avvalersene, richieda il finanziamento presso la banca indicando che vuole avvalersi del benefici della legge Sabatini. La banca effettua i controlli necessari per verificare che l’azienda abbia tutti i requisiti necessari, e che abbiamo visto in precedenza, naturalmente lo fa attraverso i documenti che deve consegnare l’azienda. Se tutto è in ordine, trasmette la richiesta al Ministero per lo Sviluppo Economico al fine di prenotare le risorse. L’azienda può procedere al finanziamento anche prima di aver ottenuto il consenso del Ministero, ciò ad esempio nel caso in cui intenda comunque procedere all’investimento indipendentemente dall’ottenimento degli aiuti. Una volta che il Ministero avrà dato conferma indicando anche gli importi concedibili, la banca eroga il finanziamento. Ultimato l’investimento l’azienda chiede attraverso i moduli predisposti, l’erogazione dei fondi spettanti. Dal 2021 l’erogazione avviene in un’unica soluzione.