Le 10 offerte di lavoro più richieste dalle imprese

Sono 560 mila le assunzioni previste dalle imprese per il mese di giugno 2022, con 4 offerte su 5 che non produrranno altrettante assunzioni per via della carenza delle professionalità e delle competenze richieste. Rispetto allo scorso mese, le aspettative sono positive in tutti i settori economici (+ 25,9% di assunzioni previste) tranne per il manifatturiero e il settore delle costruzioni che confermano le difficoltà della prima parte del 2022. Rispetto al 2021 le assunzioni nei due settori sono scese di circa il 20%. Ecco quali sono i settori che tirano di più e le 10 offerte di lavoro più richieste dalle imprese secondo il Bollettino del Sistema informatico Excelsior realizzato da Anpal e Unioncamere.

Offerte di lavoro, quali sono i settori in cui si assumerà di più?

Rispetto al mese di maggio cresce l’industria con 131 mila assunzioni previste (+ 32 mila su maggio ma altrettanti in meno rispetto allo stesso mese del 2021); in tutto il trimestre, da giugno ad agosto, l’industria assorbirà nuove risorse lavorative per 328 mila unità. Nello specifico delle lavorazioni, le industrie meccaniche ed elettroniche segneranno 21 mila entrate; quelle matallurgiche e delle produzioni in metallo 17 mila; le industrie alimentari 13 mila.

Servizi e turismo si confermano i settori con maggiori opportunità di lavoro

Tira il settore dei servizi che, nel mese di giugno, prevede la copertura di 428 mila posti (+ 83 mila rispetto a giugno). In tutto il trimestre, i servizi assorbiranno oltre un milione di nuove forze lavorative in tutta Italia. Interessante è soprattutto la domanda di lavoro nel comparto turistico che, per questo mese, ha previsto assunzioni per 157 mila posti e altri 74 mila per i servizi alle persone. Il commercio segna il + 10,2% rispetto a maggio e il + 34,6% rispetto a giugno di un anno fa: le assunzioni a giugno saranno 70 mila.

Lavoro, cresce la percentuale di imprese che non riesce a trovare i profili ideali

Parallelamente alle assunzioni previste dalle imprese, cresce la percentuale di posti e di offerte di lavoro che andranno deserti per mancanza di candidati ideali. Il mismatch cresce di 9 punti percentuali rispetto a giugno dell’anno scorso con punte maggiori per gli operai specializzati (53,1%, più di un posto su due andrà deserto), le professioni tecniche (circa un posto su due, il 48,3%) e le professioni altamente tecniche, i dirigenti e le competenze intellettuali e scientifiche a elevata specializzazione.

In quali settori le imprese cercano maggiori candidati nelle offerte di lavoro?

Tra i settori che stanno dando maggiori opportunità di lavoro si ritrovano:

  • gli impiegati, le professioni commerciali e nei servizi con 242.060 opportunità di impiego;
  • gli operai specializzati e i conduttori degli impianti e delle macchine con 135.150 offerte di lavoro;
  • i dirigenti, le professioni a elevata specializzazione e tecnici con 94.160 offerte di lavoro previste attualmente;
  • le professioni non qualificate nelle costruzioni, nella logistica (facchini e corrieri), nelle attività commerciali e nei servizi, nei servizi di pulizia e in altri servizi alle persone, nelle attività industriali con 87.990 offerte di lavoro.

Quali sono le 10 offerte di lavoro più presenti e più richieste dalle imprese?

Più nel dettaglio delle competenze e delle specializzazioni, ecco quali sono le 10 offerte di lavoro più richieste dalle imprese:

  • i cuochi, i camerieri e le altre professioni dei servizi turistici con 123.590 assunzioni previste a giugno;
  • il personale non qualificato nei servizi di pulizia e negli altri servizi alle persone con 53.880 opportunità di lavoro;
  • gli operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici con 32.210 offerte di lavoro;
  • i commessi e altro personale qualificato nei negozi e negli esercizi all’ingrosso con 31.780 opportunità di lavoro;
  • conduttori di mezzi di trasporto con 29.670 offerte di lavoro;
  • i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione con 22.830 offerte di lavoro;
  • il personale di amministrazione, di segreteria e dei servizi generali con 21.860 opportunità di impiego;
  • gli operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche con 20.870 assunzioni previste dalle imprese;
  • il personale non qualificato nella logistica, i facchini e i corrieri con 18.080 offerte di lavoro;
  • gli addetti all’accoglienza, alle informazioni e all’assistenza dei clienti con 17.850 offerte di lavoro.

Quali altri lavori sono maggiormente richiesti dalle imprese?

Oltre alle prime 10 posizioni per offerte di lavoro presenti sul mercato da parte delle imprese, sono richieste anche altre mansioni, come:

  • i tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale con 17.500 assunzioni delle imprese.
  • gli operai nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori con 16.270 opportunità di lavoro;
  • i tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell’istruzione con 12.970 offerte di lavoro;
  • commessi e altro personale qualificato nella grande distribuzione con 12.760 opportunità di lavoro;
  • le professioni specifiche nei servizi di sicurezza, di vigilanza e di custodia con 12.050 assunzioni previste;
  • gli operatori dell’assistenza sociale, in istituzioni o domiciliari con 11.910 assunzioni previste dalle imprese;
  • gli operai specializzati e i conduttori di impianti nell’industria alimentare con 9.490 offerte di impiego;
  • i tecnici amministrativi, finanziari e della gestione della produzione con 8.890 offerte di lavoro;
  • il personale non qualificato nelle attività commerciali e nei servizi con 8.790 assunzioni previste dalle imprese;
  • i progettisti, gli ingegneri e le professioni assimilate con 8.020 offerte di lavoro.

Quali sono le 10 professioni per le quali le imprese fanno più fatica a trovare i candidati ideali?

Parallelamente alle nuove assunzioni, cresce la percentuale di difficoltà di reperimento delle figure professionali ideali ricercate dalle imprese. Ecco nel dettaglio quali sono le mansioni e le competenze più difficili da trovare con la percentuale di difficoltà:

  • farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita con il 76,1% di difficoltà;
  • dirigenti e direttori con il 74,2% dei posti di lavoro che non vedranno assunzioni per mancanza di competenze dei candidati;
  • medici e altri specialisti della salute con il 63,2% di difficoltà;
  • operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche con il 57,7% di difficoltà;
  • tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione con il 56,6% di difficoltà;
  • gli operai specializzati nelle industrie del legno e della carta con il 56,5% di difficoltà;
  • operai nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori con il 56% di difficoltà;
  • specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche con il 55,2% di difficoltà;
  • tecnici della salute, dei servizi sociali e dell’istruzione con il 54,6% di difficoltà;
  • conduttori di mezzi di trasporto con il 50,8% di difficoltà.

I 10 profili professionali che avranno più opportunità di lavoro fino al 2026

Le offerte di lavoro, dal 2022 al 2026, produrranno un fabbisogno addizionale di assunzioni tra 1,3 e 1,7 milioni di nuove opportunità. A fare la stima sono le proiezioni di Unioncamere – Anpal, Sistema Informativo Excelsior. A fronte di tanti posti messi a disposizione dalle imprese italiane, circa il 40% delle nuove offerte di lavoro risulteranno inattese. I motivi riguardano la mancanza degli skill e dei profili professionali richiesti. A presentare le maggiori difficoltà di reperimento di candidati in linea con le competenze richieste, soprattutto il settore dell’Industria 4.0, della transizione ecologica e di quella digitale, punti fermi del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr).

Mercato del lavoro dal 2022 al 2026: dalle imprese oltre 1,5 milioni assunzioni di medio-alto profilo

Nel quinquennio dal 2022 al 2026 le imprese e la Pubblica amministrazione daranno la caccia a oltre 1,5 milioni di lavoratori ma, secondo le stime di Unioncamere e Anapal, il 40% dei posti di lavoro non troverà la collocazione del relativo profilo professionale e di competenze richiesto. Si tratta, soprattutto, di profili tecnici e scientifici, di periti, di diplomati Its  e di laureati nelle discipline Stem. È possibile dunque fare una classifica di quali saranno le competenze e i lavori che avranno maggiori possibilità di facile assunzione, proprio per la mancanza di candidati ideali.

Assunzioni, come si muove il mercato del lavoro nei prossimi 5 anni e quante possibilità di impiego ci sono

In totale, tra nuovi posti di lavoro e ricambio generazionale (2,8 milioni di lavoratori andranno a sostituire il personale in uscita dal mondo del lavoro), il numero totale delle assunzioni nel quinquennio dal 2022 al 2026 sarà compreso tra 4,1 e 4,5 milioni di lavoratori. L’intervallo da 1,3 a 1,7 milioni di lavoratori riguarda il surplus occupazionale, ovvero quante assunzioni e posti di lavoro sono previsti in più per le misure messe in campo dagli investimenti della Next Generation Eu e dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). Le maggiori difficoltà che avranno le imprese nel reperire i profili giusti riguarderà le competenze medie e alte, ma anche i tecnici specializzati saranno ambiti nei prossimi cinque anni. Inoltre, secondo la ricerca, già al termine del 2022 il mercato del lavoro dovrebbe registrare numeri in ripresa che riporteranno le assunzioni ai livelli pre-Covid di fine 2019.

Quali saranno le competenze più richieste dalle imprese nei prossimi cinque anni?

In linea con gli obiettivi dei maggiori programmi di investimento europei, le competenze green e digitali saranno tra le più richieste nei prossimi cinque anni. Le competenze nel campo della transizione ecologica, in particolare, richiederà capacità nel campo del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale da 2,4 a 2,7 milioni di nuovi occupati. Per il 60% di questi nuovi posti di lavoro (pari a 1,5-1,6 milioni di lavoratori), inoltre, si richiederanno competenze elevate, come ad esempio, l’informatico ambientale (chiamato a sviluppare applicazioni e software di difesa del patrimonio ambientale), o come l’avvocato ambientale. Ci sarà notevole richiesta anche di altre figure professionali nel campo, come quella del mobility manager, dell’energy manager, dell’ecodesigner, dell’esperto in acquisti verdi e dell’esperto di marketing ambientale.

Quali competenze digitali saranno richieste dalle imprese fino al 2026?

Parallelamente alla transizione ecologica, le imprese e la Pubblica amministrazione chiederanno sempre più profili con competenze digitali. Dall’indagine Unioncamere e Anpal emerge che il settore privato e la PA assumeranno tra il 2022 e il 2026 da 2,1 a 2,3 milioni di lavoratori con competenze digitali. Si chiederanno, in particolare, professionalità come tecnici informatici, sviluppatori di software, analisti programmatori. Ma anche figure emergenti come il cloud computing specialist, i big data specialist, gli esperti in IoT, specialisti nell’Intelligenza artificiale e lo specialista in robotica. Gli ambiti per i quali queste figure lavoreranno saranno la trasformazione digitale, il cloud, il mobile, i big data e la cyber security.

Assunzioni nella Pubblica amministrazione, le previsioni dal 2022 al 2026

L’indagine Unioncamere e Anpal fornisce previsioni anche sulle assunzioni della Pubblica amministrazione. Tra il 2022 e il 2026 si prevede che verranno assunti fino a 770 mila nuovi dipendenti del pubblico impiego. Oltre il 90% sarà la percentuale del ricambio generazionale e di sostituzione del personale, pari a 726 mila nuovi lavoratori nei cinque anni. L’incremento di lavoratori per gli investimenti del Pnrr e della Next Generation Eu è stimato in 44 mila nuove unità. In particolare, i flussi in ingresso più consistenti nella Pubblica amministrazione si registrano nella Giustizia e nel supporto della gestione dei processi inerenti l’attuazione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza.

Quali saranno i titoli di studio che saranno maggiormente richiesti dal 2022 al 2026?

Gli orientamenti della domanda di lavoro delle imprese e della Pubblica amministrazione vanno nella direzione di profili sempre più tecnici e specializzati. Di conseguenza crescerà la richiesta sia dei diplomati che dei laureati. Ma proprio tra questi potenziali candidati si riscontra la maggiore difficoltà nel reperire le figure maggiormente richieste. Soprattutto per quanto riguarda le materie Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Il mismatch evidenzia un gap tra domanda e offerta di circa il 40%, con i profili diplomati e laureati capaci di coprire il 60% appena delle richieste provenienti dalla Pubblica amministrazione e dalle imprese. Il gap tra offerte di lavoro e profili con le competenze adeguate sussiste anche per gli indirizzi dell’edilizia, della logistica e della meccanica.

Quali sono i 10 profili più introvabili per mancanza di competenze?

In definitiva, le 10 figure professionali che avranno più chance di essere assunte per mancanza sul mercato del lavoro delle competenze richieste saranno, nell’ordine:

  • gli elettrotecnici con il 74,7% di difficoltà nel reperire le figure adeguate;
  • gli ingegneri elettrotecnici con il 74,1% di difficoltà;
  • gli installatori, i manutentori e i riparatori di apparecchiature con il 74,4% di difficoltà;
  • i meccanici collaudatori con il 69,8% di difficoltà;
  • i saldatori e i tagliatori a fiamma con il 68,6% di difficoltà;
  • gli agenti immobiliari con il 68,4% di difficoltà;
  • i tecnici programmatori con il 67% di difficoltà;
  • gli specialisti di saldatura elettrica e a norme Asme con il 66,8% di difficoltà;
  • i meccanici artigianali e i riparatori di automobili con il 64% di difficoltà;
  • gli agenti assicurativi con il 62,3% di difficoltà.

I 10 lavori più richiesti fino a giugno 2022

Nei tre mesi di aprile, maggio e giugno del 2022 saranno 1.379.830 le nuove assunzioni previste dalle imprese. La stima, in ogni modo, comincia a risentire delle difficoltà per le imprese causate dal caro dei prezzi delle materie prime e dell’energia. In particolare, il rallentamento si percepisce nella riduzione delle assunzioni di settori come la manifattura e le costruzioni. Già nel mese di aprile, rispetto a marzo scorso, sono stimate seimila assunzioni in meno nella manifattura. Il calo risulta evidente anche nel confronto con i dati di marzo del 2021: -5,9% delle opportunità di lavoro nel settore.

Perché molte delle offerte di lavoro non corrispondono a nuove assunzioni effettive?

Penalizzanti, inoltre, risultano essere le difficoltà delle imprese a scovare i profili ritenuti più idonei per competenze e professionalità. La difficoltà di ricerca degli skill ideali è la causa per la quale circa 4 nuove offerte di lavoro su 10 rimangono insoddisfatte. I dati sono stati elaborati da Unioncamere e da Anpal nell’ambito del Sistema Informativo Excelsior.

Assunzioni previste ad aprile, maggio e giugno 2022: impiegati e addetti ai servizi e attività commerciali

Nei tre mesi di aprile, maggio e giugno 2022 sono 1.379.830 le nuove assunzioni stimate nel mondo del lavoro in Italia. Di questa cifra, una prima grande classificazione delle esigenze occupazionali delle imprese porterà alla chiesta soprattutto di impiegati (110.980 nuove assunzioni ad aprile, maggio e giugno 2022) e di addetti alle professioni commerciali e di personale nei servizi (431.750 nuove assunzioni).

Operai e professioni non qualificate, quante assunzioni servono nel secondo trimestre del 2022?

Non mancherà la richiesta delle imprese degli operai specializzati (193.190 nuove assunzioni nel trimestre); dei conduttori di impianti e degli operai addetti ai macchinari fissi e mobili (173.770 nuove opportunità di lavoro nel trimestre). Inoltre, le imprese avranno bisogno di figure con skill elevati, come professioni intellettuali, scientifiche e ad alta specializzazione (76.200 nuove assunzioni nel secondo trimestre del 2022); nei tre mesi, ci sarà necessità anche di dirigenti per 3.390 unità. Infine, le professioni non qualificate saranno ambite per 225.640 nuove unità.

Offerte di lavoro, quali sono le 10 professioni più cercate dalle imprese nel secondo trimestre 2022?

Tra le necessità occupazionali delle imprese, è possibile stilare una classifica dei 10 lavori più ricercati nel secondo trimestre del 2022. Nel dettaglio:

  • addetti nelle attività di ristorazione sono ricercati per 257.580 opportunità di lavoro;
  • personale non qualificato nei servizi di pulizia e in altri servizi alle persone per 132.270 nuovi posti di lavoro;
  • addetti alle vendite sono ricercati per 105.730 nuove offerte di lavoro;
  • conduttori di veicoli a motore per 75.340 nuovi posti di lavoro;
  • personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna delle merci per 48.850 nuove offerte di lavoro;
  • operai specializzati e artigiani delle costruzioni e nel mantenimento delle strutture edili per 46.340 nuove offerte di lavoro;
  • impiegati addetti alla segreterie e agli affari generali richiesti per 44.420 nuovi posti di lavoro;
  • gli impiegati addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela ricercati per 40.030 nuovi posti di lavoro;
  • tecnici dei rapporti con i mercati per un totale di 30.900 nuovi posti di lavoro;
  • tecnici della salute per un totale di 30.680 nuove assunzioni previste nel secondo trimestre del 2022.

Quali sono gli altri profili più ricercati nelle offerte di lavoro?

Altre professioni e profili risultano, inoltre, maggiormente richiesti dalle imprese. Tra queste:

  • artigiani e operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni con 30.560 nuove opportunità di lavoro;
  • meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili per 27.320 nuove offerte di lavoro;
  • conduttori di macchine per movimento terra, per il sollevamento e per il maneggio dei materiali con 23.560 nuove offerte di lavoro;
  • professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali con 22.580 nuove opportunità di lavoro;
  • tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni per 20.320 nuovi posti di lavoro;
  • ingegneri e professioni assimilati per 18.000 nuove opportunità di impiego;
  • tecnici dell’organizzazione e dell’amministrazione delle attività produttive per 15.420 nuove opportunità di lavoro
  • tecnici in campo ingegneristico con 14.850 nuovi posti di lavoro;
  • professioni qualificate nei servizi personali e alle persone con 14.710 nuove offerte di lavoro;
  • operai addetti all’assemblaggio di prodotti industriali con 14.020 nuove opportunità di lavoro.

Offerte di lavoro, quali sono i profili che le imprese hanno più difficoltà a trovare?

Accanto alle richieste e alle offerte di lavoro, le imprese fanno presente delle difficoltà nel reperire i profili e le competenze richieste. Ragione per la quale, in vari settori, 4, 5 o 6 nuovi posti di lavoro rimangono vacanti. Mancano o i candidati o la preparazione adeguata degli stessi. In particolare, per il solo mese di aprile 2022, ecco le professioni per le quali le imprese hanno le maggiori difficoltà a trovare i profili richiesti:

  • dirigenti e direttori con il 70,3% di difficoltà a trovare i candidati ideali;
  • farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita con il 68,10% delle offerte di lavoro che rimarrà vacante;
  • operai elle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche con il 60,1% di difficoltà;
  • medici e altri specialisti della salute con il 58,7% di difficoltà nel reperire gli skill adeguati;
  • conduttori di mezzi di trasporto (58,5% di difficoltà);
  • specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche (55,7% di difficoltà);
  • operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici (54,6% di difficoltà);
  • tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (54,1% di difficoltà);
  • operai specializzati nelle industrie del legno e della carta (54,1% di difficoltà);
  • tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell’istruzione (54% di difficoltà).
  • operai nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori (52,9% di difficoltà).

Offerte di lavoro, in quali parti d’Italia ci sono più possibilità?

L’indagine di Unioncamere e Anpal classifica anche le zone d’Italia dove è stimato il maggior numero delle offerte di lavoro. In particolare, per il solo mese di aprile, il maggior numero delle offerte di lavoro è previsto per le regioni del Nord Ovest; a seguire le regioni del Sud e dalle Isole, quelle del Nord Est e quelle del Centro Italia.

Quali sono le città italiane con più offerte e posti di lavoro?

Milano si conferma la provincia con le maggiori opportunità di lavoro ad aprile, seguita da:

  • Roma con 25.960 nuove offerte di lavoro;
  • Napoli con 16.550 nuove opportunità di lavoro;
  • Torino con 12.080 nuovi posti di lavoro;
  • Brescia con 10.460 nuove opportunità di lavoro;
  • Venezia con 10.580 nuovi posti di lavoro.
  • Verona con 9.070 nuove offerte di lavoro;
  • Firenze con 7.430 nuove opportunità di lavoro;
  • Bari con 7.380 nuovi posti di lavoro.

I 30 lavori più richiesti dalle agenzie entro fine maggio

Sono 160 mila le nuove assunzioni previste dalle agenzie per il lavoro nel periodo da aprile a fine maggio 2022. Il dato emerge dalle rilevazioni di Assolavoro e dell’Osservatorio Datalab che si rifanno al sistema informativo di Unioncamere e Anpal. Secondo i dati emersi, in questo bimestre saranno in tutto 650 mila i profili ricercati dalle imprese. Tra i profili più richiesti, emergono nuove competenze e skill: i data e i cyber security analyst, i project manager digitali, i social media manager, gli export manager, gli ingegneri edili e gli architetti tra i profili ad alta specializzazione. Ma l’indagine di Assolavoro e Datalab esamina anche le richieste delle agenzie in merito ai profili di media specializzazione e alle professioni operaie.

Quali sono le professioni più richieste dalle agenzie per il lavoro e imprese tra gli operai?

Dall’indagine di Assolavoro e Datalab, infatti, emerge che nel settore manifatturiero c’è parecchia richiesta di elettricisti, di operatori di macchine, di saldatori a filo, di operai edili specializzati e di capocantieri. Ma sono ricercanti anche gli addetti al confezionamento e i responsabili di magazzino. Si tratta di alcune tra le figure maggiormente richieste dalle imprese e dalle agenzie per il lavoro. Nell’indagine sono stati confrontati i dati che provengono non solo dall’indagine Excelsior di Unioncamere e Anpal, ma anche quelli di alcuni portali specializzati come Linkedin, Trovit e Indeed.

Dove si trova la maggior parte dei posti di lavoro?

Considerando il totale dei posti di lavoro a disposizione per le nuove assunzioni ad aprile e maggio 2022 (imprese e agenzie per il lavoro), la maggior parte delle offerte di lavoro si trova al Nord Italia (55%); a seguire il 26,5% delle opportunità di lavoro si trova al Sud Italia e nelle Isole maggiori; infine, il 8,5% dei posti liberi è nel Centro Italia.

Offerte di lavoro, quali sono i 10 profili di alta specializzazioni più cercati dalle agenzie?

Sui 160 mila nuovi posti di lavoro che le agenzie dovranno coprire da qui a fine maggio prossimo, si può stilare la classifica dei 10 profili più ricercati tra le professioni a più elevata qualifica:

  • data analyst, data scientist, cyber security analyst;
  • Java, C++ developper;
  • sviluppatore Python;
  • machine learning, Ai expert;
  • digital project manager;
  • project engineer energetico;
  • ingegneri edili e architetti;
  • legal consultant, esperti contabili e commercialisti;
  • social media manager e content creator;
  • export manager.

Offerte di lavoro, quali sono i 10 profili di media specializzazione più ricercati dalle agenzie ad aprile e maggio 2022?

Tra i profili di media specializzazione, con competenze tecniche e skill nei servizi più ricercati, si confermano le figure tecniche elettroniche, elettromeccaniche e i progettisti degli impianti elettrici. Inoltre, servono geometri di cantiere, candidati specializzati nella vendita e nel commercio elettronico e quelli con competenze di back office commerciale. Ecco nel dettaglio le 10 figure più richieste ad aprile e a maggio 2022 con una media qualifica:

  • tecnici elettromeccanici e meccatronici;
  • progettisti di impianti elettrici;
  • responsabili del controllo qualità;
  • geometri di cantiere;
  • agenti commerciali e tecnici commerciali, agenti immobiliari;
  • specialisti del commercio elettronico;
  • assistenti alla clientela e customer service;
  • addetti call center, contact center e receptionist;
  • contabili e addetti alla tesoreria;
  • addetti agli uffici gare.

Offerte di lavoro, quali sono le prime 10 figure più cercate dalle agenzie per operai specializzati e conduttori?

Infine, tra le professioni più ricercate tra gli operai specializzati e i conduttori degli impianti e delle macchine, si può osservare che la domanda delle agenzie per il lavoro si concentra sugli elettricisti industriali e civili, sui manutentori, sugli operatori Cnc, sugli operai edili e i responsabili di magazzino. Ecco quali sono le 10 professioni più richieste dalle agenzie tra i profili di operai e conduttori:

  • elettricisti civili e industriali;
  • operatori su macchine utensili Cnc, tornitori e fresatori;
  • saldatori a filo, addetti ai robot di saldatura;
  • operatori di taglio laser;
  • operai manutentori termoidraulici;
  • montatori meccanici;
  • capocantieri, operai edili specializzati e montatori di ponteggi;
  • operai addetti al confezionamento;
  • responsabili di magazzino;
  • carrellisti con patentino.

I 10 lavori più cercati dalle imprese

Ad aprile 2022 saranno 368 mila circa le nuove assunzioni programmate dalle imprese. Il dato, però, inizia a risentire del caro prezzi delle materie prime e dell’energia. In particolare, il settore che mostra la riduzione delle assunzioni più evidente è quello della manifattura. Rispetto al mese di marzo, infatti, sono previste 6 mila assunzioni in meno. La riduzione è evidente anche rispetto a marzo del 2021: -5,9% delle offerte di lavoro nel settore. Pesano, infine, le difficoltà delle imprese a trovare i profili giusti. La mancanza degli skill ricercati causerà la condizione per la quale circa il 40% dei posti disponibili rimarranno vacanti. I dati sono stati elaborati da Unioncamere in collaborazione con Anpal nell’ambito del Sistema Informativo Excelsior.

Assunzioni previste ad aprile impiegati e addetti ai servizi e attività commerciali

Ad aprile 2022 sono 367.720 le entrate previste nel mondo del lavoro. Di questi, una prima grande classificazione porterà alla ricerca soprattutto di impiegati, di addetti alle professioni commerciali e nei servizi di 132.910 unità. In particolare, gli impiegati ricercati saranno 30.790, rispetto alle professioni commerciali e nei servizi che richiederanno assunzioni per 102.130 posti. Altri 104.390 saranno le assunzioni tra gli operai e i conduttori di impianti e di macchine.

Operai e professioni non qualificate, quante assunzioni servono?

Nel dettaglio, gli operai specializzati ricercati ammontano a 54.730, più dei conduttori di impianti e gli operai di macchinari fissi e mobili (49.660 assunzioni previste dalle imprese). Le professioni più elevate offriranno oltre 72 mila nuove opportunità di impiego. In particolare, le imprese avranno bisogno di assumere in professioni tecniche per 49.010 unità; le professioni intellettuali, scientifiche e ad alta specializzazione per 22.120 nuove unità; i dirigenti per 960 unità. Infine, le professioni non qualificate saranno ambite per 58.320 nuove unità.

Offerte di lavoro, quali sono le 10 professioni più cercate dalle imprese?

Tra le offerte di lavoro delle imprese, è possibile stilare una classifica dei 10 lavori più ricercati dalle imprese ad aprile 2022. Nel dettaglio:

  • cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici offrono 57.590 opportunità di lavoro;
  • personale non qualificato nei servizi di pulizia e in altri servizi alle persone per 34.220 nuovi posti di lavoro;
  • operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici per 23.660 nuove offerte di lavoro;
  • conduttori di mezzi di trasporto per 21.740 nuovi posti;
  • commessi e altro personale qualificato in negozi ed esercizi all’ingrosso con 20.140 nuove opportunità di lavoro;
  • operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche per 18.210 nuove offerte di lavoro;
  • tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione per 16.860 nuove opportunità di lavoro;
  • personale di amministrazione, di segreteria e dei servizi generali per 16.200 nuovi posti di lavoro;
  • i tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale per 13.750 nuove offerte di lavoro;
  • operai nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori per 13.130 nuove opportunità di lavoro.

Quali sono gli altri profili più ricercati nelle offerte di lavoro?

Altre professioni risultano, inoltre, maggiormente richieste dalle imprese. Tra queste:

  • personale non qualificato nella logistica, facchini e corrieri con 12.950 nuovi posti di lavoro;
  • gli addetti all’accoglienza, alle informazioni e all’assistenza della clientela con 11.530 nuove offerte di lavoro;
  • gli operatori dell’assistenza sociale, in istituzioni o domiciliari con 10.820 nuove opportunità di lavoro;
  • tecnici amministrativi, finanziari e della gestione della produzione con 7.540 nuove offerte di lavoro;
  • commessi e altro personale qualificato nella grande distribuzione con 6.910 nuovi posti;
  • operai specializzati e conduttori di impianti nell’industria alimentare con 6.620 nuove offerte di lavoro;
  • conduttori di macchinari mobili con 6.510 offerte di lavoro;
  • operai specializzati e conduttori di impianti nelle industrie tessili, nell’abbigliamento e nelle calzature con 6.170 offerte di impiego;
  • progettisti, ingegneri e professioni assimilate con 5.800 nuove offerte di lavoro;
  • personale non qualificato nelle attività industriali e assimilati con 5.530 nuove opportunità di lavoro.

Offerte di lavoro, quali sono i profili che le imprese hanno più difficoltà a trovare?

Accanto ai posti di lavoro e alle offerte di impiego, le imprese lamentano le difficoltà nel trovare i profili ricercati. Ragione per la quale, in molti settori, quattro, cinque o sei nuovi posti di lavoro rimarranno vacanti sia per mancanza di candidati che per la preparazione inadeguata degli stessi. Nel dettaglio, ecco le professioni per le quali le imprese hanno le maggiori difficoltà a trovare gli skill ricercati:

  • dirigenti e direttori con il 70,3% dei posti vacanti;
  • farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita con il 68,10% dei posti che rimarranno vacanti;
  • operai elle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche con il 60,1% di difficoltà;
  • medici e altri specialisti della salute con il 58,7% di difficoltà nel reperire i profili adeguati;
  • conduttori di mezzi di trasporto con il 58,5% di difficoltà;
  • specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche con il 55,7% di difficoltà;
  • operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici con il 54,6% di difficoltà;
  • tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione con il 54,1% di difficoltà;
  • operai specializzati nelle industrie del legno e della carta con il 54,1% di difficoltà;
  • tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell’istruzione con il 54% di difficoltà.
  • operai nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori con il 52,9% di difficoltà.

Offerte di lavoro, in quali parti d’Italia ci sono più possibilità?

L’indagine di Unioncamere e Anpal offre anche informazioni relative alle parti d’Italia dove è presente il maggior numero delle offerte di lavoro. Nel dettaglio, dei 367.720 nuovi posti di lavoro calcolati nel mese di aprile 2022:

  • 108.770 sono offerte di lavoro provenienti dalle regioni del Nord Ovest;
  • 94.360 provengono dalle regioni del Sud e dalle Isole;
  • 91.820 offerte di lavoro sono situate nelle regioni del Nord Est;
  • 72.770 dal Centro Italia.

Quali sono le città italiane con più offerte e posti di lavoro?

Milano si conferma la provincia con le maggiori opportunità di lavoro (31.070), seguita da:

  • Roma con 25.960 nuove offerte di lavoro;
  • Napoli con 16.550 nuove opportunità di lavoro;
  • Torino con 12.080 nuovi posti di lavoro;
  • Brescia con 10.460 nuove opportunità di lavoro;
  • Venezia con 10.580 nuovi posti di lavoro.
  • Verona con 9.070 nuove offerte di lavoro;
  • Firenze con 7.430 nuove opportunità di lavoro;
  • Bari con 7.380 nuovi posti di lavoro.

I 10 lavori più richiesti fino a marzo 2022: mancano soprattutto operai

Mercato del lavoro in fermento nel primo trimestre del 2022, complice anche la fase di ripresa dall’emergenza Covid-19. Da gennaio a marzo le imprese faranno richiesta di oltre 1.158.000 profili, un numero che può essere riassunto nel dato secondo il quale sei imprese su 10 sono pronte ad assumere. Ma mancano alcune figure, come quelle degli operai e degli ingegneri. Imprese digitali e delle costruzioni guidano la ripresa del mercato del lavoro andando oltre il periodo Covid: +1,9% delle nuove opportunità di lavoro rispetto allo stesso periodo del 2019. Ecco quali sono le professioni maggiormente richieste dalle imprese nei primi tre mesi dell’anno analizzando i dati di Unioncamere-Anpal, Sistema Informativo Excelsior.

Offerte di lavoro, quali sono i settori che assumono di più?

Nel primo trimestre del 2022 le professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi si confermano il settore dove si assume di più. All’inizio del 2022 le imprese operanti in questo settore prevedono 259.240 nuove assunzioni. A seguire sono ricercati gli operai specializzati (203.590 assunzioni previste nei primi tre mesi del 2022); le professioni tecniche (186.700 nuove assunzioni); i conduttori di impianti e gli operai di macchinari fissi e mobili (175.570 nuove assunzioni); le professioni non qualificate per i servizi di pulizia o di spostamento e di consegna delle merci (156.640 assunzioni); gli impiegati nelle varie mansioni (96.560 nuove assunzioni); le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione (77.350 nuove assunzioni); infine i dirigenti, richiesti per 2.510 posti da coprire.

Offerte di lavoro, in quali settori si fa più fatica a trovare nuove opportunità?

Dall’analisi dei dati della ricerca di Unioncamere e Anpal, emerge che l’apporto del settore delle costruzioni, spinto dal superbonus 110% e dai vari bonus edilizi, è quello che maggiormente necessita di nuove assunzioni con circa 424 mila unità ricercate. Allo stesso modo, anche i settori della metallurgia, della meccanica e dell’elettronica, coinvolti nella trasformazione digitale delle imprese, fanno registrare numeri di crescita delle assunzioni programmate. In sofferenza, invece, i settori del tessile, dell’abbigliamento e delle calzature, dove le opportunità di lavoro non hanno raggiunto i numeri del pre-Covid.

Quali sono i 10 lavori più ricercati dalle imprese fino a marzo 2022?

Entrando nel dettaglio delle professioni, nei primi tre mesi del 2022 ecco quali sono i 10 lavori più ricercati dalle imprese:

  • gli addetti alle attività di ristorazione con 111.300 nuove assunzioni;
  • addetti alle vendite con 87.690 nuove offerte di lavoro;
  • il personale non qualificato nei servizi di pulizia con 78.730 nuove opportunità di lavoro;
  • i conduttori di veicoli a motore con 70.470 nuove assunzioni;
  • gli artigiani e gli operai specializzati delle costruzioni e nel mantenimento delle strutture edili con 54.660 nuove opportunità di impiego;
  • il personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna delle merci con 47.850 nuove offerte di lavoro;
  • i tecnici dei rapporti con i mercati con 42.010 nuove opportunità di lavoro;
  • i meccanici artigianali, i montatori, i riparatori e i manutentori di macchine fisse e mobili con 30.830 assunzioni;
  • i tecnici della salute con 30.050 nuove opportunità di assunzione;
  • gli artigiani e gli operai specializzati addetti alle rifiniture nelle costruzioni con 29.900 nuove offerte di lavoro dalle imprese.

Offerte di lavoro, quali sono le altre più ricercate dalle imprese entro marzo 2022?

Tra le altre professioni e mansioni più ricercate dalle imprese all’inizio del 2022 troviamo:

  • gli impiegati addetti ad accogliere e a fornire informazioni alla clientela con 23.800 nuove opportunità di assunzione;
  • i conduttori di macchine per il movimento della terra, per il sollevamento e per il maneggio dei materiali con 23.660 nuove offerte di lavoro;
  • i tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni con 23.490 nuove assunzioni;
  • le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali con 23.410 nuove offerte di lavoro;
  • i fonditori, i saldatori, i lattonieri, i calderai, i montatori di carpenteria metallica e professioni simili con 20.190 nuove assunzioni;
  • gli artigiani e gli operai specializzati di installazione e manutenzione delle attrezzature elettriche ed elettroniche con 16.290 nuove offerte di lavoro;
  • gli operai addetti all’assemblaggio dei prodotti industriali con 16.130 nuove opportunità di lavoro;
  • i tecnici in campo ingegneristico con 15.860 nuove offerte di lavoro;
  • i tecnici dell’organizzazione e dell’amministrazione delle attività produttive con 15.400 nuove offerte di lavoro;
  • gli ingegneri e le professioni assimiliate con 15.280 nuove opportunità di impiego;
  • le professioni qualificate nei servizi personali e mansioni assimilate con 14.660 nuove offerte di lavoro.

Offerte di lavoro, dove le imprese hanno più difficoltà a trovare i profili ricercati?

Spesso i settore dove c’è il maggior numero di offerte di lavoro e le possibilità di assunzioni, sono anche quelli dove le imprese faticano a trovare i profili ideali. È il caso delle costruzioni, dove per alcune mansioni, come quella degli artigiani e degli operai specializzati addetti alle rifiniture, il 62,3% dei posti potrebbe rimanere vacante per la mancanza di candidati. Percentuali più alte di posti di lavoro con difficoltà a reperire candidati si riscontrano nelle professioni tecniche informatiche e delle telecomunicazioni con il 68,1% delle opportunità di lavoro destinate ad andare vacanti. A seguire gli attrezzisti, gli operai e gli artigiani del trattamento del legno e delle professioni assimilate con il 67,9% di difficoltà a reperire figure ideali rispetto ai posti di lavoro messi a disposizione e i fonditori, i saldatori, i lattonieri, i calderai, i montatori di carpenteria metallica e le professioni assimilate con il 62,4% di difficoltà.

Offerte di lavoro, dove ci sono maggiori opportunità di essere assunti?

Tra le regioni con il maggior numero di offerte di lavoro nei vari settori nei primi tre mesi del 2022 ritroviamo:

  • la Lombardia con 255.340 nuove offerte di lavoro;
  • il Veneto con 123.000 nuovi posti di lavoro;
  • il Lazio con 112.290 opportunità di lavoro;
  • l’Emilia Romagna con 111.090 nuove offerte di lavoro;
  • la Campania con 85.950 nuove opportunità di lavoro;
  • il Piemonte con 81.630 nuove offerte di lavoro;
  • la Toscana con 76.060 posti di lavoro.

In generale, il Nord Ovest dell’Italia ha la maggiore distribuzione dei posti di lavoro con 368.010 nuovi posti entro marzo 2022; a seguire il Nord Est con 288.450 nuovi posti; il Sud e le isole con 270.980 offerte di lavoro e il Centro con 230.710 nuove opportunità di impiego.

Expo2015 e l’effetto ottimismo

Da Expo2015 non ci si aspetta solo che sia una vetrina del mondo in Italia e dell’Italia nel mondo, ma all’esposizione universale di Milano si chiede anche e soprattutto che diventi un volano per la ripresa economica nazionale e del territorio milanese e lombardo in particolare.

Di certo, a poco più di un mese dal suo inizio, Expo2015 è un volano di ottimismo, almeno tra le imprese milanesi. Secondo i dati del primo “Monitor imprese della provincia di Milano” del 2015 realizzato dalla Camera di commercio di Milano con Ipsos, grazie a Expo2015 è tornata la fiducia nelle imprese del capoluogo lombardo, che ha toccato il livello più alto da inizio crisi: il 22% di loro il peggio è passato (+11% a ottobre).

Secondo il report della Camera di commercio, anche in previsione di Expo2015 le imprese tornano a investire, una su due in pubblicità e comunicazione, poco di più nel miglioramento del processo produttivo. Aumenta anche il numero di aziende che hanno assunto nuovo personale negli ultimi 3 mesi, passando dal 9% di ottobre all’11% attuale: in media quasi due persone assunte a impresa.

Inoltre, per la prima volta il numero di ottimisti supera la quota di pessimisti riguardo ai prossimi 12 mesi, non solo per la situazione dell’azienda, ma anche per quella di territorio e settore, con un saldo positivo del 2%. Anche per le aziende con meno di 10 dipendenti, più in difficoltà, gli ottimisti superano di ben 9 punti coloro che intravedono un possibile peggioramento. Se questo è l’effetto Expo2015, c’è solo da sperare che duri e che non si chiuda a fine ottobre insieme all’esposizione.

Come cambia il lavoro secondo Jobs in Progress

Secondo quanto emerge da Jobs in Progress, il rapporto periodico sul mercato del lavoro in Italia redatto dall’Osservatorio InfoJobs (importante realtà italiana ed europea nel settore del recruiting online) con anche l’analisi di Nielsen Job Dynamix, nonostante il dibattito legato al tema della domanda e offerta di lavoro e alla rigidità attribuita al mercato del lavoro in Italia, i primi 10 mesi del 2014 confermano il dinamismo che si registrava a fine 2013: tra gennaio e ottobre è stata infatti registrata una crescita del 40% in termini di offerte disponibili rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Secondo Jobs in Progress, i settori più dinamici, da cui proviene i maggior numero di richieste di personale, si confermano internet, programmi e servizi informatici (23,1% delle offerte dirette pubblicate sul sito InfoJobs), Telecomunicazioni (18,6%) e Vendite ingrosso, Commercio e GDO (12,2%). Ottime anche le performance di Eventi e PR, che fa registrare il 9,8% dell’offerta totale, Marketing e Pubblicità (6,8%) e Insegnamento e Formazione (5,6%). Più indietro i settori Servizi Finanziari (3,1%), Consulenza Aziendale (3%), Hotel e ristorazione (2,3 %) e, a chiudere la top 10, Editoria con l’1,8%.

In testa alla classifica delle categorie professionali più ricercate, secondo Jobs in Progress, rimangono Operai addetti alla produzione e al controllo qualità (21,3% delle offerte); seguono Vendite (16,9%), Amministrazione e contabilità (8,9%), Informatica e Telecomunicazioni e Commercio al dettaglio (rispettivamente 8,5% e 8,3%).

Interessante è anche quanto emerge da Jobs in Progress relativamente l’identikit del candidato alla ricerca di una nuova occupazione: giovane tra i 26 e i 35 anni, con Diploma o Laurea e una buona esperienza nel mercato del lavoro.

Quanto alla formazione, Jobs in Progress sottolinea che i candidati in possesso di diploma di maturità sono il 45% del totale, cui si somma il 31% di laureati (di cui oltre il 20% con laurea magistrale) ed il 15% in possesso di licenza media. Percentuali minori per i candidati che hanno conseguito Master (4%) e Dottorato di ricerca (sotto l’1%).

Sull’importante capitolo dell’esperienza professionale, Jobs in Progress rileva che, il 27% degli utenti ha un trascorso lavorativo compreso tra i 5 e i 10 anni, il 22% supera i 10 anni, così come chi ha un’esperienza compresa tra i 3 ed i 5 anni. A seguire i candidati meno esperti: il 10% degli utenti ha 2 anni di esperienza alle spalle e la stessa percentuale caratterizza chi ha maturato solo esperienze di stage. È del 9% il dato di chi ha un anno di esperienza.

Imprese milanesi, l’effetto Expo è lontano

Secondo quanto emerge da un’indagine della Camera di commercio di Milano su circa seicento imprese milanesi e lombarde a novembre 2014, sono il 16% le imprese milanesi che assumeranno il prossimo anno. A queste si aggiunge un 25%, una su quattro, ancora in fase di incertezza. La prima motivazione di assunzioni sono i nuovi progetti per quasi la metà. Una su tre di queste offrirà contratti a tempo indeterminato. Primi comparti: servizi alle imprese e manifatturiero e per funzioni di marketing e vendite e operai e produzione.

Nelle assunzioni per il 2014, i primi settori per le imprese milanesi sono stati commercio (circa 8mila), servizi operativi (5mila), turismo e ristorazione e servizi avanzati alle imprese (4.300), informatica (2.900), trasporti (2.800), sanità (2.600).

Passando al saldo degli occupati tra il 2013 e il 2014, alle 61.450 “entrate” di lavoratori, sia subordinati sia autonomi, nel 2013 si contrappongono 74.220 “uscite” da cui deriva un saldo negativo pari a 12.770 unità. Nel 2014 lieve miglioramento nelle imprese milanesi con 44mila entrate e 50mila uscite e un saldo negativo di 6mila posti. Si torna negli ultimi anni al periodo più difficile della crisi, per saldo tra entrate e uscite: 2010 e 2009, in entrambi i casi con un saldo negativo tra entrate e uscite intorno ai 13mila posti.

La crisi ha reso insicuro il posto di lavoro a un milanese su tre: la metà teme che si troverà in difficoltà tra poco, un terzo agli inizi della crisi, un quinto proprio ora. Pronti ad andare all’estero uno su due. Prime mete: Europa, ma anche America del Nord e Oceania. La categoria più penalizzata è quella degli over 50, secondo un’impresa su sette. Gli stranieri, invece, hanno preso il posto degli italiani nei mestieri più faticosi e nelle pulizie secondo un’impresa su quattro.

Dal punto di vista delle imprese milanesi, il futuro è di blocco nel lavoro: oltre la metà non assumerà, meno della metà probabilmente assumerà, di cui una su sette con certezza. Anche in questo caso si tratta di contratti per lo più flessibili. Il motivo di questa scarsa mobilità nel lavoro interno all’impresa è la crisi: diventa crisi dell’impresa stessa o comunque gli scarsi affari non consentono aumenti di spese di personale, anche se ci sarebbe bisogno. Infatti, le imprese milanesi hanno meno personale di quanto servirebbe: in cinque anni gli addetti sono diminuiti per una impresa su tre e aumentati per poco meno.

Occupazione femminile in Lombardia

Se parlare di quote rosa nel mondo del lavoro nel 2014 sembra un’assurdità, ci sono casi di come la Lombardia nei quali l’ occupazione femminile sembra avere una marcia in più. Secondo i dati al III trimestre 2014 del servizio studi della Camera di commercio di Milano dal sistema informativo Excelsior, promosso da Unioncamere, se per il 66% delle assunzioni previste in Lombardia al terzo trimestre 2014 per l’impresa è indifferente assumere un uomo o una donna, in un caso su otto (12%) il profilo richiesto è esclusivamente femminile. Si tratta di un totale di oltre 2.600 assunzioni in un trimestre.

I settori nei quali l’ occupazione femminile fa faville e le donne sono più ricercate degli uomini sono industrie tessili (31% contro 17%, tra quanti indicano la preferenza), commercio (16% contro 13%), turismo (16% e 9%), servizi di supporto a imprese e persone (25% e 14%), finanza (9% e 1%), servizi alle persone (17% e 4%). Gli uomini, invece, sono preferiti nel 22% dei casi, con picchi nelle costruzioni (96%), nelle industrie del legno e del mobile (63%).

Andando su occupazione femminile e spaccato delle province, quella più rosa è Como, dove c’è parità nella richiesta tra uomini e donne, in entrambi i casi intorno al 20%. Segue Milano, dove la richiesta di uomini è più bassa rispetto al resto della Lombardia (14%) mentre il 10% di richieste è per le donne e il resto è per entrambi. Ma anche Sondrio si difende: 20% i posti per le donne e 26% per gli uomini.

L’ occupazione femminile nelle province lombarde vede dunque questa classifica per richiesta di donne: Como (22% di assunzioni al femminile e 21% al maschile, il resto indifferente su un totale di 970 posti), Sondrio (20% e 26% su 720), Cremona (18% e 27% su 620). Seguono: Brescia (15% e 26% su 2.320), Mantova (14% e 28% su 870), Monza (13% e 27% su 1.390), Lodi (13% e 35% su 330), Pavia (12% e 24% su 660), Milano (10% e 14% su 9.680), Lecco (10% e 34% su 420), Varese (10% e 35% su 1.570) e Bergamo (9% e 32% su 2300).