Eataly e Starhotels insieme per il gusto italiano

Partnership all’insegna del made in Italy nel mondo dell’hotellerie. Starhotels, la catena di hotel di lusso tutta italiana guidata da Elisabetta Fabri, ha siglato un accordo con Eataly di Oscar Farinetti per dare vita a una realtà che rafforza il valore e l’eccellenza dell’italianità nel nostro Paese e nel mondo.

L’accordo ha durata triennale e prevede la creazione di menu dedicati, di eventi e collaborazioni con chef stellati sul territorio all’interno degli alberghi Starhotels. Inoltre, grazie al know how di Eataly, Starhotels potrà contare su una consulenza e un supporto enogastronomici dedicati nel momento della selezione e della valutazione dei prodotti e delle materie prime da utilizzare nelle cucine della catena.

Di fatto, si tratta di un accordo che consentirà agli ospiti dei 24 alberghi Starhotels (il primo sarà il Grand Rosa di Milano) di vivere contemporaneamente l’esperienza dell’ospitalità made in Italy, di cui la catena va fiera, e l’esperienza del food tricolore che Eataly porta nei prodotti che seleziona e rivende.

Come lo stesso patron di Eataly, Farinetti, ha affermato in una intervista rilasciata durante la presentazione della partnership, l’accordo ha l’obiettivo di “mettere insieme le nostre due capacità di accoglienza: quella eccelsa di Starhotels nell’arte di accogliere le persone e la capacità di accoglienza di Eataly per nutrirli. Mettere insieme due eccellenze italiane per cercare di far stare le persone ancora meglio“.

Il cibo italiano piace sempre di più

Il cibo italiano piace sempre di più e a dimostrarlo non sono solo i continui tentativi di imitazione, ma anche il segno positivo che l’industria alimentare continua a registrare.
Nonostante la crisi, infatti, il cibo Made in Italy ha registrato un incremento record del 5,7%, unico comparto italiano con segno positivo. E in questi tempi non è cosa da poco.

A decretare il definitivo successo del cibo italiano è stato l’Oriente, che si conferma il mercato più florido per tutto ciò che riguarda l’export di casa nostra. Ed ora, dunque, non si tratta solo di abiti ed accessori moda, ma anche di buona tavola.

A confermare questa tendenza è Coldiretti, che ha effettuato un’analisi basandosi sui dati Istat relativi al fatturato dell’industria italiana nel gennaio 2013: a fronte di una diminuzione generale del 3,4% e di una diminuzione del 5,5% del mercato interno, l’export cresce dell’1,2% e la spesa per gli alimentari del 5,7%.
Ciò dimostra quanto si siano mostrati lungimiranti personaggi come Carlin Petrini e Oscar Farinetti che con Slow Food ed Eataly hanno voluto promuovere il cibo italiano nel mondo.

Il risultato di questa operazione è la conquista, da parte del settore enogastronomico, di una fetta di mercato sempre più vasta, e fino a poco tempo fa impensabile.
Parlando di numeri, in gennaio l’export alimentare ha fatto registrare un + 8,7%, risultato che conferma il trend 2012, annata chiusa con un fatturato di 31,8 miliardi di euro per il settore agroalimentare.

Tra i prodotti più esportati, il vino la fa da padrone, con un valore di 4,7 miliardi di euro, seguito da ortofrutta, pasta e olio di oliva, vale a dire gli alimenti base della dieta mediterranea.

Vera MORETTI