Mutui, a chi conviene il passaggio dal tasso variabile al fisso?

A chi conviene passare dal tasso variabile al tasso fisso se si ha un mutuo? Lo scenario delinea una situazione in progressiva variazione. A breve i tassi potrebbero salire ulteriormente perché vari istituti bancari non hanno ancora provveduto all’adeguamento dell’offerta agli scatti all’Interest Rate Swap (Irs). Ovvero al valore di riferimento del tasso degli interessi applicato a un mutuo a tasso fisso. Ad oggi, gli indici Eurirs si sono innalzati, mentre gli aumenti dell’Euribor si muovono più lentamente. In questo scenario, il rischio è che l’inflazioni vada fuori controllo nell’Eurozona e il passaggio da un tasso fisso a uno variabile e viceversa possa risultare non troppo conveniente. Ma la valutazione deve essere un’opzione di lunga durata, in un orizzonte temporale di decenni. Solo in tal senso può avere convenienza nel passaggio dal tasso variabile al tasso fisso.

Mutui, l’attuale situazione di guerra in Ucraina pone molti punti interrogativi sui tassi fissi e variabili

La valutazione dei tassi fissi e variabili dei mutui risulta, ad oggi, complicata dalla situazione della guerra in Ucraina. L’aumento generalizzato dei prezzi e l’inflazione che ne è conseguita pongono dei dubbi sulla scelta di accedere a un mutuo a tasso fisso o a tasso variabile. La stessa incertezza investe chi ha già un mutuo e starebbe valutando la surroga, ovvero la convenienza a passare da un tasso fisso a uno variabile o viceversa. In questo scenario, i mercati si sono mossi in anticipo. Gli indici Eurirs, inerenti la parte lunga del mutuo, sono aumentati progressivamente nel corso di questo primo scorcio del 2022.

Mutui a tasso fisso, l’andamento dell’Eurirs e i dubbi sui tassi fissi

Sulla scelta dei mutui a tasso fisso incide l’indice Eurirs. Da inizio anno, l’indice ha registrato un aumento vertiginoso, passando da 51 punti a 195 punti per i mutui a 20 anni. Analogo aumento dell’indice si è avuto anche per i mutui a diverse scadenza, ovvero a 15, a 25 e a 30 anni. Di conseguenza, sono in aumento i tassi fissi dei mutui. Mediamente, ad oggi, un tasso fisso si è assestato all’1,92%, in aumento mediamente di 60 punti percentuali rispetto all’inizio del 2022. Pertanto, i tassi fissi dei mutui stanno per sfondare quota 2%, cosa che si prevede dovrebbe avvenire già dalle prossime settimane dopo l’adeguamento delle offerte degli istituti bancari.

Mutui, perché le surroghe sono più care?

Il mercato dei mutui sta cambiando anche per le surroghe, ovvero per il passaggio da un mutuo a tasso fisso a uno variabile e viceversa. In questo scenario, il passaggio è più costoso rispetto a un tasso stipulato al momento della sottoscrizione del mutuo. Infatti, si calcola che, a parità di tasso, la surroga sia più cara di 30 o di 40 punti rispetto al mutuo stipulato al momento dell’acquisto della casa. Nella situazione di incertezza attuale, la maggior parte di chi ha un mutuo a tasso variabile, che vorrebbe passare a un tasso fisso per avere la certezza di proteggersi nel caso in cui l’inflazione dovesse andare fuori controllo nell’Eurozona, sta riscontrando costi elevati.

Mutui, l’incertezza del tasso variabile in periodi di inflazione e di guerra in Ucraina

L’incertezza scaturita dalla guerra in Ucraina e la conseguente inflazione nell’Eurozona incidono anche sui mutui a tasso variabile. Chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile negli ultimi cinque anni ha potuto garantirsi un tasso costato mediamente lo 0,5% o anche più basso. Tuttavia, dopo anni di tassi bassi, anche gli indici Euribor si stanno adeguando al rialzo, anche se più lentamente rispetto agli indici Eurirs. Inoltre, anche il costo applicato dalla Banca Centrale Europea tenderà a risalire, dopo anni di tassi negativi.

Mutui, a chi conviene passare dal tasso variabile al tasso fisso?

Il che significa che chi abbia stipulato un mutuo a tasso variabile allo 0,5 di tasso di interesse, potrebbe avere l’intenzione di surrogare il proprio mutuo, ovvero di passare al tasso fisso che si prospetta salire almeno fino al 2,5%. Molto dipende anche dall’orizzonte temporale. Ovvero, se si è di fronte a un mutuo ventennale, si può pensare che nel lungo periodo l’operazione possa convenire, anche stimando la crescita che avranno i tassi variabili nei prossimi periodi. Per durate di mutui a tasso variabile più brevi, a 5 o a 10 anni, le esposizioni ai rischi potrebbero risultare più elevate. E dunque, la surroga di un mutuo a tasso variabile verso il tasso fisso potrebbe non convenire.

Tasso fisso, quali sono le migliori offerte ad oggi?

La stipula di un nuovo mutuo per l’acquisto di una casa, comporta un’attenta analisi dei tassi fissi e di quelli variabili. Tra i tassi fissi, applicati a un mutuo stipulato da un impiegato di 40 anni, che desidera finanziare per 140 mila euro l’acquisto di 200 mila euro, spalmando il prestito a 20 anni, ecco quali sono i tassi più convenienti:

  • Bper Banca, con tasso fisso all’1,90% e rata di 701 euro;
  • Banco di Sardegna, con tasso fisso all’1,90% e rata identica;
  • Credem, con tasso fissi al 2,12% più lo spread dello 0,15% e rata mensile di 716 euro;
  • Banca SanPaolo, con tasso fisso al 2,15% e rata del mutuo di 718 euro;
  • We Bank, con tasso fisso del 2,25% e spread dello 0,60%, per un tasso finale del 2,85% e rata mensile di 724 euro;
  • Banco BPM, con tasso fisso al 2,32% e rata mensile di 729 euro;
  • Crédit Agricole Italia, con tasso fisso del 2,40% + 0,63% di spread e rata finale di 735 euro;
  • Che Banca con tasso fisso del 2,40% e spread dello 0,75% e rata mensile di 735 euro;
  • Banca Sella con tasso finito fisso al 2,45% e rata mensile di 738 euro;
  • Banca Popolare Pugliese con tasso fisso finito al 2,45% e rata di 738 euro.

Mutui a tasso variabili, quali sono i più vantaggiosi e convenienti a maggio 2022?

Per i mutui a tasso variabile è necessario considerare il tasso nominale più lo spread applicato dalla banca. Nel dettaglio, le migliori offerte a maggio 2022 sono le seguenti:

  • WeBank, con tasso variabile dello 0,68% più lo spread dell’1,15%, per un tasso totale dell’1,83% e una rata mensile del mutuo di 623 euro;
  • Credem, con tasso variabile dello 0,52% più lo spread dello 0,95%, per un tasso totale dell’1,47% e una rata mensile del mutuo di 614 euro;
  • BNL Gruppo Paribas, con tasso variabile dello 0,65% più lo spread dello 0,95%, per un tasso totale dell’1,60% e una rata mensile del mutuo di 622 euro;
  • Unicredit, con tasso variabile dello 0,72% più lo spread dell’1,20%, per un tasso totale dell’1,92% e una rata mensile del mutuo di 626 euro;
  • Banca Widiba, con tasso variabile dello 0,73% più lo spread dell’1,20%, per un tasso totale dell’1,93% e una rata mensile del mutuo di 626 euro;
  • Banco di Desio e della Brianza, con tasso variabile dello 0,64% più lo spread dell’1,19%, per un tasso totale dell’1,83% e una rata mensile del mutuo di 621 euro;
  • Crédit Agricole Italia, con tasso variabile dello 0,69% più lo spread dell’1,12%, per un tasso totale dell’1,81% e una rata mensile del mutuo di 624 euro;
  • Intesa SanPaolo, con tasso variabile dello 0,70% più lo spread dell’1,20%, per un tasso totale dell’1,90% e una rata mensile del mutuo di 625 euro;
  • Banco BPM, con tasso variabile dello 0,72% più lo spread dell’1,20%, per un tasso totale dell’1,92% e una rata mensile del mutuo di 626 euro;
  • Bper Banca, con tasso variabile dello 0,97% più lo spread dell’1,40%, per un tasso totale del 2,37% e una rata mensile del mutuo di 641 euro.

Mutui, le migliori offerte per le surroghe

Le offerte più convenienti per il cambio del mutuo a tasso fisso e variabile nel mese di maggio 2022, per un impiegato che desidera cambiare il mutuo ventennale di 140 mila euro, risultano:

  • Banco di Sardegna e Intesa SanPaolo, con un tasso del 2,15% e rata mensile finale di 718 euro;
  • Bper Baca, con tasso finito del 2,25% e rata di 724 euro;
  • Che Banca, con tasso del 2,60% più spread dello 0,95%, per un tasso totale del 3,39% e una rata di 748 euro;
  • Crédit Agricole Italia, con tasso del 2,58% più spread dello 0,81%, per un tasso totale del 3,55% e una rata di 747 euro;
  • Banca Popolare Pugliese, con tasso finito del 2,70% e una rata mensile di 755 euro;
  • Bnl Gruppo Paribas, con tasso finito del 2,70% più e una rata mensile di 755 euro;
  • We Bank, con tasso del 2,75% più spread dell’1,10%, per un tasso totale del 3,85% e una rata di 759 euro;
  • Credem, con tasso del 2,76% più spread dello 0,79%, per un tasso totale del 3,55% e una rata di 759 euro;
  • Banco Bpm, con tasso del 2,92% più spread dell’1,10%, per un tasso totale del 4,02% e una rata di 770 euro.

Mutui a tasso fisso o variabile, quale conviene?

Conviene di più il mutuo a tasso fisso o quello a tasso variabile per l’acquisto di una casa? L’indecisione del periodo sta facendo lievitare i livelli dei tassi di interesse rispetto a quelli applicati dalle banche fino a qualche mese fa. Ma non si è ancora ai livelli più alti del periodo precedente la pandemia da Covid-19. Ad aumentare ad aprile 2022 sono soprattutto le rate dei mutui a tasso fisso.

Mutui, a marzo 2022 aumento dei tassi fissi dello 0,40%

Infatti, in questi ultimi due mesi, i mutui a tasso fisso sono passati da una media dello scorso anno dell’1,21% a una media dell’1,62% registrata a marzo 2022. L’aumento nel breve periodo è stato dunque all’incirca di 0,40 punti percentuali. Il calcolo è stato fatto su mutui a 20 anni. Il livello dei mutui a tasso fisso, in ogni modo, risulta ancora inferiore ai periodi precedenti la pandemia da Covid. Infatti, all’inizio del 2019 i tassi fissi dei mutui superavano il 2%.

Mutui aprile 2022, conviene più il tasso fisso o il tasso variabile?

Allo stato dei mutui di questo mese, si può dire che i mutui a tasso variabile sono ancora tendenzialmente più convenienti dei mutui a tasso fisso. Ovvero, si può affermare che chi sceglie il tasso variabile difficilmente pagherà di più rispetto a chi sceglie i prestiti a tasso fisso. In questi ultimi anni, complice il tasso Eurobor che ha registrato valori stabili e in alcuni casi negativi, i mutui a tasso variabile si sono attestati mediamente tra lo 0,8% e l’1%. Tuttavia, nella scelta tra il tasso fisso e quello variabile è necessario considerare vari fattori.

Quando conviene il mutuo a tasso fisso rispetto a quello variabile?

Ad esempio, i mutui a tasso fisso garantiscono la sicurezza della rata fissa. E, pertanto, potrebbero essere preferiti dalle famiglie con un solo contratto di lavoro. O dalle famiglie giovani che prevedono di allargare il numero dei componenti del nucleo. La sicurezza del tasso fisso può rappresentare uno scudo sulle mutazioni degli scenari dei tassi di interesse. Infatti, il tasso variabile potrebbe andare incontro a una risalita degli indici nei prossimi anni.

Mutui a tasso fisso, le previsioni dei prossimi anni

Peraltro, l’attuale situazione dei mutui a tasso fisso sta determinando una ridefinizione dello spread applicato dagli istituti bancari. Ad oggi, su un mutuo di 150 mila euro per venti anni, la rata migliore si attesta all’incirca su 715 euro, con un Taeg pari all’1,52%. Ma è necessario scegliere la migliore offerta: alcuni istituti applicano Taeg che sfiorano il 3%, facendo lievitare la rata mensile del mutuo a 800 euro.

Tassi variabili sui mutui, qual è il migliore e il più conveniente?

Diversamente, la scelta del tasso variabile su un mutuo di 150 mila euro per venti anni, potrebbe far determinare una rata per le famiglie più giovani che attualmente si attesta intorno ai 645 euro mensili. Il Taeg migliore osservato su un tasso variabile è pari allo 0,42%, ma si può arrivare anche a pagare un tasso dell’1,40%.

Mutui aprile 2022, quali sono le agevolazioni per i giovani under 36 anni?

Nella scelta del miglior mutuo, la convenienza può aumentare se si possono sfruttare le opportunità della normativa per le famiglie più giovani. Ad esempio, per l’acquisto della casa dei giovani under 36, con Isee non oltre i 40 mila euro annuali, si può beneficiare della garanzia statale sul mutuo che può arrivare all’80%. Si tratta di una novità arrivata nella scorsa estate, con l’entrata in vigore del decreto “Sostegni bis”: la garanzia statale sui mutui è stata elevata dal 50% (che può essere ottenuta da tutti i cittadini, a prescindere dall’età) all’80% a favore dei giovani che stipulano un mutuo.

Acquisto prima casa giovani under 36, i vantaggi dell’esenzione dell’imposta di registro e dell’Iva

E, inoltre, ottenere l’abbattimento di alcune tasse legate all’operazione di acquisto della prima casa, come l’esenzione dell’imposta di registro o dell’Iva. In quest’ultimo caso, l’acquisto deve essere effettuato direttamente dall’impresa costruttrice. Le opportunità e i parametri da valutare nella stipula di un numero per acquistare una casa sono pertanto molteplici, compresa la sottoscrizione di una polizza temporanea caso morte legata all’operazione per assicurarsi dagli imprevisti.

Mutui, a cosa prestare attenzione nella scelta: l’informativa precontrattuale

Chiedere un mutuo per acquistare una casa rappresenta un passo importante che merita la giusta attenzione già dalla fase precontrattuale. Tuttavia, anche nel corso del pagamento delle rate del mutuo, chi l’ha contratto dovrebbe dedicare del tempo agli aggiornamenti del mercato dei mutui. È sempre possibile, infatti, surrogare il mutuo fatto con uno nuovo cercando di risparmiare sulla spesa dell’investimento. E comunque, nella scelta del mutuo a tasso variabile o misto, l’oscillazione dei tassi va a incidere nella rata del mutuo stesso.

Scelta del mutuo più conveniente, perché non bisogna fermarsi al tasso di interesse

Tuttavia, chi sta cercando un mutuo per l’acquisto della casa pone l’attenzione soprattutto sul tasso, che può essere fisso o variabile. E il dubbio che ci si pone normalmente è quello relativo all’opportunità di optare per una rata costante assicurata dal tasso fisso o avere la possibilità di risparmiare sulla rata con un tasso variabile. Quest’ultima scelta pone il soggetto comunque all’incertezza futura.

La scelta del mutuo è uguale per tutti?

È bene chiarire che non esiste una regola che vada bene per tutti i compratori e per tutti i sottoscrittori di un mutuo. Ogni soggetto interessato a stipulare un finanziamento ha le proprie esigenze e deve fare i conti con le proprie disponibilità. Ma è importante giungere a una scelta consapevole, cioè dopo essersi informati su tutte le condizioni contrattuali.

Idee chiare sul mutuo da contrarre: le informazioni precontrattuali

Nella scelta del mutuo è indispensabile dunque comprendere tutte le informazioni precontrattuali. Nella richiesta alla banca è utile chiedere tutto ciò che non si è compreso bene, senza porsi problemi. I timori di chi è deciso a chiedere un mutuo devono trasformarsi in opportune delucidazioni. Avere le idee chiare permette anche di poter confrontare adeguatamente tra le tante offerte di mutui proposti dalle banche.

Informazioni sul mutuo, perché è utile non fermarsi solo al Tan?

A tal proposito, le informazioni che bisogna reperire non devono fermarsi al solo Tan, ovvero il tasso annuale nominale (o tasso di interesse puro) del finanziamento. Il Tan, infatti, non comprende le commissioni e le spese. Pertanto, non esprime in maniera complessiva quello che sarà il costo del mutuo e dunque della rata periodica.

Scelta dei mutui, verificare qual è il Taeg

Più utile della conoscenza del Tan nella richiesta del mutuo è il Taeg, ovvero il tasso annuo effettivo globale di interesse. La percentuale del Taeg infatti comprende tutte le spese obbligatore per poter aprire e pagare un mutuo. Proprio a questo scopo è fondamentale prendere visione di tutta l’informativa precontrattuale che si riceve dalla banca. Ma anche all’interno dell’informativa stessa, ci sono dei punti che è necessario tenere sotto osservazione per confrontare l’offerta con le altre proposte di mutuo di altri istituti.

Informativa precontrattuale: la tipologia di mutuo

In primo luogo, dunque, è importante verificare le caratteristiche principali del contratto del mutuo. Ci si riferisce alle informazioni generali del finanziamento: il tipo di tasso applicato, come si articolano i periodi se si sceglie un mutuo a tasso fisso oppure uno a tasso variabile o, ancora, se si opta per una soluzione mista. In questa parte è indicato anche il valore del bene posto a ipoteca.

Mutui, sezione dell’informativa precontrattuale: i tassi di interesse

Dopo aver letto attentamente le caratteristiche del mutuo, per i tassi di interesse è presente una sezione apposita. In particolare, per chi è interessato al mutuo a tasso variabile, nella sezione si spiegano le modalità di oscillazione dei tassi. Sempre qui è possibile trovare tutte le informazioni relative alle spese che compongono il Taeg. Tra queste è possibile distinguere:

  • le spese una tantum;
  • quelle periodiche che sono comprese nella rata del mutuo;
  • le spese che non sono incluse nella rata periodica.

Nella sezione sono indicati anche gli importi delle spese, il destinatario dei pagamenti e le relative scadenze. Tra le spese rientrano anche quelle inerenti le polizze obbligatorie.

Importo delle rate nei mutui

L’importo delle rate del mutuo da pagare periodicamente ha una sezione a parte. Se si stipula un mutuo a tasso fisso, la sezione è piuttosto semplice. Infatti, le informazioni comprendono la quota capitale e quella degli interessi. Diverso è il discorso se si sceglie un mutuo a tasso variabile o a tasso misto.

Mutui, informazioni precontrattuali sui tassi variabili e misti

Infatti, in questi ultimi due casi, nelle informazioni è compresa la rata massima da pagare. Ma anche se è previsto un tetto alla rata stessa. Trattandosi di un costo variabile, l’informativa deve contenere quali potrebbero essere gli scenari futuri. E, per il cliente, l’informazione più importante della sezione è quella relativa allo scenario peggiore che si sia verificato nei venti anni precedenti.

Scelta del mutuo più conveniente, la sezione degli obblighi supplementari

Ulteriori attenzioni devono essere dedicate nella scelta del mutuo e nella lettura delle informative precontrattuali alla sezione degli obblighi supplementari. Nella sezione sono indicati:

  • il costo delle polizze obbligatorie per arrivare a sottoscrivere il contratto di mutuo (polizza per scoppio e incendio);
  • la possibilità di sottoscrivere servizi supplementari da soggetti terzi a scelta del richiedente. In questo caso la banca può porre dei limiti minimi.

È importante sottolineare che se la banca propone una polizza tramite una compagnia convenzionata, deve proporre al richiedente il mutuo anche altre 2 soluzioni alternative tramite preventivo. Tra i costi della polizza, la banca inoltre deve indicare anche le eventuali commissioni che percepisce.

Le Banche e le iniziative pro mutui

Deboli ma comunque positivi sono i segnali di ripresa dei mutui italiani. Stando ai dati forniti dall’Osservatorio di MutuiOnline, sono in crescita – seppur lievemente- le richieste di prestito per l’acquisto della prima casa. Si passa dal 70,3% della fine del 2012, al 72%. Segnali positivi che trovano conferma anche nel rapporto Nomisma sulla finanza immobiliare: viene stimato che entro la   fine dell’anno la cifra erogata per i mutui dovrebbe aggirarsi attorno ai 28,2 miliardi di euro, un aumento pari all”8% sul minimo storico di 26,2 miliardi dello scorso anno.

IL 2012 è stato certamente l’annata no per il mercato immobiliare, che ha subito un calo netto e devastante delle compravendite, che si sono fermate a 448 mila. Un dato così allarmante che non si verificava dal lontano 1985.

Per sbloccare la situazione  Unicredit ha lanciato l’iniziativa dal nome “Ripresa Cantieri”, finalizzata a dare un duplice aiuto tanto ai costruttori, quanto alle famiglie. La banca infatti si impegna a finanziare il completamento di alcuni cantieri selezionati e sarà di sostegno alla vendita degli immobili, promuovendo una campagna di mutui fino al 100% del loro valore.

La stessa poi, parliamo sempre di Unicredit, ha studiato e progettato un’ulteriore iniziativa con lo scopo di attirare a sè i clienti. “Mutui valore Italia” caratterizzati da una rata flessibile. Sulla scia di Unicredit, Cariparma Crédit Agricole ha attivato a giugno un mutuo a tasso fisso (2,5%) per i primi due anni, che permette al cliente di ricevere in regalo anche un elettrodomestico Smeg.

Altro esempio di impegno in iniziative promosse dagli istituti di credito, è quello che vede protagonista il Banco Popolare, che invece ha pensato bene di promuovere “MutuoYou” , a tasso variabile  del 2,75% oppure a tasso fisso e bloccato, del 4,75%. E ancora Ubi Banca che per venire incontro a quelle che sono le esigenze delle giovani coppie con un lavoro precario, o degli immigrati,  ha pensato a un finanziamento appositamente studiato per loro.

Alla fine dell’estate pare che anche Banca Intesa si aggiungerà alla schiera delle Banche appena annoverate e lancerà nuove iniziative a favore dei clienti.

Francesca RIGGIO

 

Mutuo? Scordatelo se hai un solo reddito

La crisi del credito non colpisce solo le imprese: anche le famiglie devono fare i conti con una stretta creditizia che, specialmente per quello che riguarda i mutui. Se infatti per un’azienda è sempre più difficile ottenere un finanziamento, per i nuclei familiari che intendono acquistare una casa la possibilità di accedere a un mutuo è spesso una chimera. Specialmente per le famiglie monoreddito, sempre meno propense a chiedere questo tipo di finanziamento.

Una tendenza figlia della crisi economica generale e di quella dell’edilizia in particolare, messa in luce da Mutui.it, che ha rilevato come solo il 2% delle richieste di mutuo arriva da famiglie monoreddito. Un’indagine svolta su un campione di oltre 160mila richieste di mutuo presentate negli ultimi sei mesi da famiglie con un solo reddito e almeno un figlio.

Qual è, dunque, l’identikit di questa persona con tanta voglia di mutuo? E quale importo riesce a finanziare prima di rischiare il tracollo delle finanze personali? L’età media di chi fa domanda di mutuo è di 42 anni, si tratta per lo più di uomini (76%) con un nucleo familiare superiore alle 3 unità e uno stipendio mensile più elevato della media, circa 2.100 euro netti. Il che porta queste persone ad avanzare una richiesta media di finanziamento pari a 122mila euro, da restituire in un periodo di quasi 23 anni. La percentuale da finanziare attraverso il mutuo si ferma al 52% del valore dell’abitazione.

Un trend che commenta così Lorenzo Bacca, responsabile business unit di Mutui.it: “Affrontare l’iter della richiesta di un finanziamento per l’acquisto di una casa potendo far fede su un solo reddito dimostrabile è piuttosto complesso; i casi sono limitati e le richieste formali arrivano solo da soggetti che dispongono di stipendi elevati e possono accontentarsi di finanziare circa il 50% del valore dell’immobile“.

Il 66% delle domande di mutuo è rivolta all’acquisto della prima casa, mentre solo il 6% delle richieste è destinata all’acquisto di una seconda abitazione e il 10% dei casi punta a rifinanziare un mutuo già in essere. Sulla tipologia di tasso non c’è partita: preferito è indubbiamente quello variabile (48% del campione), mentre il tasso fisso è fermo al 36%.

Tutti fattori che, per queste famiglie monoreddito, mettono al centro della questione il cosiddetto concetto di “rata sostenibile“: il reddito mensile, infatti, tolta la rata del mutuo ed eventuali altri finanziamenti deve consentire la conduzione di un normale tenore di vita e per questo i nuclei con una sola entrata mensile ottengono più difficilmente un mutuo da rimborsare con rate elevate. In più, l’età media più elevata di chi chiede un mutuo già con una famiglia da mantenere riduce la possibilità di avvalersi dei genitori come garanti.

Un’analisi, quella di Mutui.it, la quale non fa che confermare non solo e non tanto le difficoltà delle famiglie nella gestione di un bene primario come è la casa ma la difficoltà di un settore intero quale è quello dell’edilizia. Scarsi investimenti pubblici e privati, un indotto che frena, imprese artigiane che chiudono da una parte. Surplus di offerta, prezzi di mercato superiori alle capacità di spesa delle persone, stretta sui mutui dall’altra. Un settore che è stato sempre in prima linea nella ripresa dopo periodi di difficoltà economica ora non sembra avere le forze necessarie per risollevarsi. Speriamo di no: l’Italia è una repubblica fondata sul mattone.