Pannelli solari per fotovoltaico: scarica qui il Modello Unico Semplificato

Come risparmiare sulla bolletta energetica? Questa è la domanda che si stanno ponendo tutti e una risposta è arrivata dal Ministero per la Transizione Ecologica con il decreto attuativo per la liberalizzazione dell’installazione dei pannelli solari di potenza fino a 200 kW. Il Ministero ha provveduto ora a rilasciare anche il Modello Unico Semplificato da utilizzare per l’avvio della procedura.

Modello Unico Semplificato per la realizzazione di impianti fotovoltaici

L’applicazione di pannelli solari sulla propria abitazione può portare alla produzione dell’energia necessaria per il fabbisogno della famiglia e allo stesso tempo consente di “vendere” l’energia al gestore di rete. Se i pannelli solari per fotovoltaico sono applicati su larga scala consentono di ridurre la necessità di produrre energia elettrica da altre fonti e in particolare dal metano. Proprio per questo il Governo sta sostenendo in modo deciso la loro installazione in vista di un inverno difficile con prezzi alle stelle e minacce di interruzione del flusso da parte della Russia come misura controffensiva alle sanzioni applicate dall’Unione Europea alla Russia.

Tra i provvedimenti che vanno in questa direzione vi è proprio la semplificazione delle procedure necessarie per l’installazione di pannelli solari sui tetti. La nuova normativa prevede comunque che prima dell’inizio dei lavori sia inviato telematicamente il Modello Unico Semplificato al gestore di rete che deve valutare la compatibilità dell’impianto rispetto alle condizioni previste dalla legge.

Una volta verificato ciò, il gestore di rete invia la proposta contrattuale al richiedente e provvede alla comunicazione al Comune, al gestore dei Servizi Energetici e invia i dati alla Regione o provincia autonoma.

Scarica il Modello Unico Semplificato

Il modello, che è possibile scaricare in fondo all’articolo, si compone di due parti, di queste una deve essere trasmessa prima dell’inizio dei lavori e l’altra al termine degli stessi. Questo implica che il soggetto che ha provveduto all’installazione di pannelli solari per il fotovoltaico al termine dei lavori dovrà completare la seconda parte e procedere nuovamente all’invio della documentazione al gestore di rete.

Lo stesso modello Unico semplificato può essere utilizzato anche per la modifica, il potenziamento e la connessione di impianti già esistenti.

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Leggi anche: Impianti fotovoltaici per aziende agricole: inoltro delle domande dal 27 settembre

Pannelli solari: con il decreto attuativo sarà più semplice installarli

Le priorità per il prossimo inverno saranno legate alla spesa energetica, che è in continua risalita, e alla necessità di ridurre il fabbisogno di rifornimenti dalla Russia che sta usando il metano come arma di ricatto per i Paesi vicini all’Ucraina. Proprio per questo già con il decreto Energia si è prevista la liberalizzazione dell’installazione di pannelli solari di potenza fino a 200 kW. Ora, con il decreto attuativo del Ministro Cingolani sono state indicate le principali norme da rispettare.

Liberalizzazione dell’installazione di pannelli solari

Dal Ministero per la Transizione Ecologica (MiTE), guidato da Roberto Congolani, è arrivato il decreto attuativo della misura che prevede la liberalizzazione della installazione di pannelli fotovoltaici su edifici, strutture e “manufatti fuori terra diversi dagli edifici” fino a 200 kW . Per la realizzazione di questa tipologia di impianto si potrà utilizzare il Modello Unico Semplificato, questo vuol dire che non c’è bisogno di alcuna autorizzazione o permesso per poter procedere in quanto sono interventi parificati a quelli di manutenzione ordinaria. In passato tale regime semplificato era previsto solo per gli impianti di potenza fino a 50kW.

Questa misura, oltre a rispondere alla necessità di far fronte al rincaro dell’energia e ridurre la dipendenza dalla Russia, risponde anche all’esigenza di ridurre l’inquinamento ambientale attraverso l’uso di fonti sostenibili, rinnovabili e a zero emissione di CO2.

Fotovoltaico: in quali casi si usa il Modello Unico Semplificato?

Il Modello Unico Semplificato, oltre a poter essere utilizzato per la realizzazione di nuovi impianti con pannelli fotovoltaici, può essere utilizzato anche per modifica, potenziamento, connessione ed esercizi degli impianti.

La norma non trova applicazione nel caso in cui impianti installati in aree o su immobili identificati dalla legge come di “notevole interesse pubblico”, inclusi i centri e i nuclei storici. In questi casi sarà possibile installare gli impianti solo nel caso in cui gli stessi siano integrati nei tetti e non visibili dagli spazi pubblici esterni e dai punti di vista panoramici, o ancora se le coperture sono realizzate con materiali della tradizione locale.

Come procedere all’installazione dei pannelli solari

Per procedere all’installazione degli impianti  fotovoltaici è necessario compilare il modello e inviarlo telematicamente al gestore di rete competente. Spetterà poi al gestore di rete provvedere a valutare la compatibilità dell’impianto rispetto alle condizioni previste dalla legge. Se la verifica ha esito positivo, il gestore avvia in automatico la pratica.

Occorre sottolineare che secondo le dichiarazioni di Cingolani, ogni Gigawatt prodotto sarà in grado di far risparmiare 3 metri cubi di gas. La liberalizzazione dell’installazione dei pannelli fotovoltaici darà inoltre un nuovo input alle imprese che si occuipano di queste tipologie di lavori.

Pannelli solari: tutto quello che c’è da sapere e quanto si risparmia

Si parla sempre più frequentemente di impianti fotovoltaici e di energia rinnovabile, quindi anche di sistemi di energia a pannelli solari. Ma, cosa c’è da sapere su questo mondo in espansione che potrebbe agevolare usi e consumi del nostro futuro più immediato? Scopriamolo nella nostra guida.

Pannelli solari e impianti fotovoltaici, cosa sono

Dunque, un pannello fotovoltaico non è altro che una struttura piana composta da un insieme di celle fotovoltaiche collegate, tra di loro, in parallelo ed in serie. Queste celle sono ricoperte da un vetro protettivo che ha il compito di ottimizzare il rendimento del pannello, mentre esternamente  i bordi sono in alluminio per aumentare la solidità del prodotto.

Se c’è una differenza sostanziale tra pannelli solari e pannelli fotovoltaici, possiamo evidenziarla di seguito:

Se gli impianti fotovoltaici sfruttano i raggi solari per produrre energia elettrica, i pannelli solari termici utilizzano i raggi per scaldare l’acqua delle nostre case.

Come funzionano?

Il funzionamento di un pannello fotovoltaico può essere riassunto e catalogato nelle fasi che seguono:

  • Esposizione del pannello alla luce del sole
  • Trasferimento dell’energia del fotone agli elettroni presenti sulla cella di silicio
  • Creazione di energia elettrica all’interno del circuito;

Ma come ottimizzarne la funzione?

Occorre sapere che è molto importante fruire al meglio del posizionamento ed orientamento dei pannelli, per la loro ottimizzazione.

L’ orientamento ottimale dei moduli fotovoltaici è sempre diretto verso sud. Per poter orientarsi in questa posizione occorre tenere in considerazione l’ora del giorno, per orientarsi, siccome il sud corrisponde alla posizione del sole a mezzogiorno dell’ora solare.

Ad ogni modo, è molto importante prendere in considerazione altri due aspetti che elenchiamo di seguito:

  • L’orientamento e l’inclinazione del tetto della casa è un aspetto importante. Nel nostro paese, l’Italia ovviamente, di solito l’inclinazione ottimale dei pannelli fotovoltaici è tra i 30° e i 40°. Sotto questo aspetto bisogna sempre ricordare che qualora il tetto della casa fosse piano, ci sono delle apposite strutture per pannelli fotovoltaici che ci permettono di inclinare il pannello e garantire la massima performance.
  • Considerare gli agenti esterni che potrebbero condizionare la superficie dei pannelli, come pioggia e grandine.

Come orientarsi in base ai prezzi

I prezzi dei pannelli fotovoltaici vanno a dipendete dalla loro grandezza, ma anche dalla potenza e dalla tipologia.

Tre sono i tipi in vendita sul mercato, li vediamo di seguito:

  • Pannelli solari in silicio monocristallino
  • Pannelli fotovoltaici in silicio policristallino
  • Pannelli solari a film sottile

Potremmo dire che i moduli fotovoltaici in silicio amorfo rappresentano la scelta più economica tra i pannelli fotovoltaici, sebbene questa opzione presenti un basso rendimento termico pari al 6-10%; mentre i moduli fotovoltaici monocristallini presentano un costo più elevato e un rendimento termico che si aggira intorno al 13-17%;

Quali sono i benefici

Andiamo a vedere la sacca sostanziale di questa nostra guida sul mondo dei pannelli solari, ovvero i benefici.

I benefici che si ottengono dall’installazione di un pannello fotovoltaico sono molteplici e li riassumiamo di seguito:

  • Risparmio energetico: l’installazione di pannelli fotovoltaici può essere un investimento costoso all’inizio, ma i risparmi ottenuti da questa spesa sono visibili sin dalla prima bolletta. Oltretutto, l’energia prodotta in eccesso è possibile immetterla nella rete e “rivenderla” attraverso il servizio dello Scambio sul Posto. Di media in Italia, installando il giusto impianto fotovoltaico, si riesce a risparmiare tra il 60% e il 70% della propria spesa effettiva in energia elettrica, recuperando l’investimento in meno di 5 anni.
  • Sostenibilità: a differenza di altre fonti di energia, i pannelli solari permettono di generare energia pulita a Km0 salvaguardando l’ambiente.
  • Disponibilità: il sole è una fonte inesauribile di energia, e proprio per questo motivo si può generare anche nelle aree più remote del pianeta.
  • Compatibilità con altri tipologie di energia: infatti, molte abitazioni usano alternare l’energia fotovoltaica con fonti diverse di energia rinnovabile, così da potersi permettere la propria indipendenza energetica.

Questo, dunque è quanto di più utile e necessario vi fosse da sapere e approfondire in merito al mercato, i benefici, le opzioni e i costi dei pannelli solari, in un mondo sempre più direzionato al risparmio energetico e la salvaguardia ambientale e climatica.

Agrivoltaico e pannelli solari, la guida al contributo del 70%

Con la pubblicazione del decreto parte ufficialmente la misura dell’agrivoltaico per installare i pannelli solari o fotovoltaici sui tetti di capannoni, stalle e altre strutture relative all’agricoltura. Un aiuto molto importante e molto atteso per via dell’indubbio vantaggio a livello di risparmio energetico per queste attività. Ma vediamo nello specifico Come funziona la misura in base a ciò che è esposto nel decreto finito in Gazzetta Ufficiale.

Pannelli solari sui capannoni e sulle stalle, in agricoltura arriva l’aiuto

Con un miliardo e mezzo di dotazione parte la misura relativa alle installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti di strutture legate al settore agricolo quali capannoni e stalle. Con la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale del 28 giugno scorso, la misura è ufficialmente partita. E gli interessati possono sfruttare un aiuto sotto forma di sussidio che può arrivare al 70% della spesa totale sopportata per l’installazione di questi pannelli, ma non solo. È stato direttamente il Ministero per le politiche agricole che ha confermato la pubblicazione del decreto, l’avvio della misura ed ha reso edotti gli interessati per quanto riguarda tutti i criteri e i requisiti utili ad accedere a questo finanziamento per il cosiddetto agrivoltaico.

Cosa ha detto il Ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli

La misura sarà attiva fino al 2024. Infatti le dotazioni prima citate di un miliardo e mezzo di euro potranno essere sfruttate per un intero triennio ovvero dal 2022 al 2024. I soldi disponibili fanno parte del pacchetto complessivo relativo al Piano nazionale di ripresa e resilienza, il cosiddetto Pnrr del Premier Draghi. In altri termini, sono soldi che fanno parte del celebre Recovery Fund europeo. Il ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli a margine della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto ha sottolineato che da adesso si può finalmente iniziare a lavorare per sostenere gli investimenti per la realizzazione degli impianti fotovoltaici sulle coperture delle stalle e dei capannoni delle aziende agricole.

Risparmio per le aziende, ma anche benefici per la filiera e per l’agricoltura green

Anche per il ministro la misura è molto importante. Anche alla luce di questo particolare momento che stanno affrontando le aziende del settore. Per il ministro questi incentivi possono contribuire a ridurre i costi e favorire l’implementazione delle energie rinnovabili per filiere sempre più competitive e al passo con i tempi. Oltre che raggiungere l’obiettivo di sostenere queste imprese dal punto di vista delle spese energetiche, la misura è importantissima pure dal punto di vista della transizione Green. In pratica, anche per il fine di aumentare la sostenibilità delle aziende, oltre che il risparmio in termini di spesa per le energie che servono per le loro attività.

Alcuni chiarimenti sulla misura per i pannelli solari

Quelli interessati a questa misura devono sapere che oltre all’acquisto e alla messa in opera di questi pannelli fotovoltaici sui tetti di capannoni e stalle, tra le spese sostenibili sono anche quelle per la rimozione dello smaltimento dell’amianto dai tetti. Infatti una delle negatività dell’intero settore è proprio la elevata, ancora oggi, presenza del pericoloso materiale a copertura di stalle e capannoni. Inoltre delle spese ammissibili al contributo al 70%, ci sono anche quelle relative all’isolamento termico delle strutture e a tutti i sistemi di areazione dei tetti. Infine va ricordato che la misura è aperta sia a imprenditori agricoli in forma singola che a imprese in forma di società. Disco verde pure alle cooperative agricole e alle imprese agroindustriali come richiamato dai relativi codici Ateco dell’allegato al decreto.

Pannelli solari e impianto con accumulo, la guida: dal costo al funzionamento

Sono senza dubbio uno degli argomenti più caldi del momento. Parliamo dei pannelli solari naturalmente. L’impianto fotovoltaico ormai si sta  diffondendo a macchia d’olio. Un po’ perché la gente sta iniziando a capire le necessità ambientali che ci sono. Poi, perché ormai il costo dell’energia è diventato un lusso per milioni di famiglie. Ed infine, per la serie di interventi legislativo del governo, con incentivi e bonus a chi va verso l’energia sostenibile, tanto nelle case che nelle aziende.

Che significa impianto fotovoltaico con accumulo e cosa fa

Partiamo da concetto base che i pannelli di chiamano solari perché sfruttano l’energia del sole, trasformandola nell’energia che si usa nelle case e nelle aziende. Ma non si chiamerebbero solari se non avessero nel sole il fattore più importante. Quindi, grazie a questi pannelli, e all’impianto, che trasforma l’energia solare per renderla utile alle case, quando c’è il sole tutto va alla perfezione. E quando invece il sole non c’è? Ecco che entra in scena l’impianto fotovoltaico con accumulo. In pratica, una versione di impianto fotovoltaico capace di sfruttare in pieno e al massimo livello tutta l’energia prodotta tramite pannelli solari. In pratica, un impianto dotato di strumenti e tecnologia utile ad immagazzinare tutto il potenziale energetico sprigionato dal sole e recepito dai pannelli in base alla loro potenza.  E così l’energia recuperata dal sole può essere utilizzata anche in momenti della giornata, privi del sole.

Come funzionano i pannelli solari con accumulo

Le chiamano batterie e sono gli accumulatori di energia, strumenti capaci di non “rifiutare” l’energia in più recuperata dal sole e non sfruttata in un determinato momento. In altri termini, gli accumulatori sono una specie di sacca dove finisce l’energia in più prodotta rispetto a quella utilizzata dalla casa o dall’azienda nel momento di massima esposizione solare. Grazie agli accumulatori, la sera per esempio, verrà sfruttata l’energia precedentemente accumulata. A dire il vero ci sono due diversi tipi di impianto fotovoltaico con accumulo. E tutti e due garantiscono lo stoccaggio dell’energia tramite pannelli solari per un consumo durante tutta la giornata senza dover prendere l’energia dalla rete elettrica.

Le due strade per i pannelli solari e l’impianto con accumulo

Il primo è quello con l’inverter che ha una batteria di accumulo integrata. Un unico contenitore con dentro sia lo strumento che trasforma i raggi del sole in elettricità che la batteria che la conserva. L’inverter è fondamentale anche perché trasforma la corrente da continua in alternata. La seconda via prevede le batterie esterne, cioè separate dall’involucro dell’accumulatore che in questo particolare impianto è sito anch’esso all’esterno e collegato ai pannelli solari.

I costi degli impianti con accumulo

L’impianto con accumulo è la soluzione ideale a prescindere dalla famiglia e da numero dei componenti. Naturalmente il costo cambia in base alle esigenze e alla potenza dell’impianto prescelto. Una famiglia con tre componenti al suo interno spendendo da 6.500 ad 8.500 euro potrebbe prendere un impianto da 3 kW che sarebbe perfettamente in linea con esigenze normali di una famiglia simile. Il prezzo cambia in base anche alla zona geografica di residenza dove andrà montato l’impianto. Da 5 a 6 persone invece, l’impianto dovrebbe essere più grande. Si arriva a spendere una cifra compresa nella forbice tra 10.000 e 18.000 euro. Infatti in questo caso servirebbe un impianto capace di generare almeno 9 kW. Impianti da 6 kW invece costerebbero tra i 9.000 ed i 12.000 euro.

Il governo apre ai pannelli solari liberi: novità nel decreto energia

Come un fulmine a ciel sereno, l’aumento del costo dell’energia elettrica, insieme all’aumento del costo del gas, con tutte le problematiche di approvvigionamento che potrebbero sopraggiungere vista la crisi ucraina, ha prodotto una specie di esame di coscienza da parte dei legislatori.

E con il decreto energia di fresco varo, il governo ha dimostrato di voler correre ai ripari. Tra i tanti punti di questo decreto, anche uno che parla di auto-produzione dell’energia elettrica. Come? Con i classici pannelli solari e con il fatto che viene semplificato di molto il loro posizionamento sui tetti, con netto taglio di burocrazia.

Errori commessi tanti, da non ripetere, e si corre ai ripari

Come dicevamo, la realtà è stata pesante per i cittadini costretti a subire gli aumenti e per le istituzioni che si sono trovate di colpo deboli di fronte a queste problematiche. Prendiamo ad esempio la tra Russia ed Ucraina. L’Italia si approvvigiona di gas dalla Russia per oltre il 40% e adesso che c’è il rischio che la guerra produca embargo a doppio senso, con le sanzioni contro la Russia da parte nostra e quelle di risposta della Russia contro di noi che potrebbero portare a chiusura del rubinetto delle forniture.

Il nostro governo smorza i toni, sostenendo che le scorte ci sono. Resta il fatto che è evidente che negli anni sono stati commessi diversi errori, non trovando vie di fornitura alternative e appoggiandosi a pochi fornitori con percentuali sul totale piuttosto elevate (oltre il 40% dalla Russia è troppo).

Evidente che bisognava cercare soluzioni per auto produrre l’energia necessaria alle famiglie, alle imprese e così via. Sull’energia elettrica la soluzione dei pannelli solari non è certo marginale, soprattutto pensando al fatto che anche gli utenti potrebbero trovare discreto risparmio senza passare per forza di cose dai fornitori.

Il governo semplifica sui pannelli solari

Alla fine il governo ha deciso di varare un decreto che dia sostegno alle famiglie per contenere l’autentico salasso sulle bollette. Il decreto energia tra i suoi tanti punti ha, oltre al taglio delle bollette con dotazione da 8 miliardi di euro, anche un punto sui pannelli solari.

La semplificazione della loro istallazione. Una riduzione degli oneri burocratici. Come riporta pure “Il Messaggero”, basterà adesso un modulo recuperabile in download dal sito del Ministero dello Sviluppo Economico o dal sito del gestore dei servizi energetici (GSE).

Un modulo con cui segnalare inizio e fine dei lavoro allo stesso GSE. Solo un modulo al posto di una miriade di adempimenti di cui solo chi ha già provveduto a montare i pannelli o ci ha solo provato, conoscono.

Stop a permessi, autorizzazioni e progetti per i pannelli solari

Di prassi gli utenti sono abituati in tema di pannelli solari a fare i conti con una serie di adempimenti. Progetti, asseverazioni, autorizzazioni e chi più ne ha più ne metta. Adesso si va verso la semplificazione. Con la possibilità di passare subito ad istallare questi strumenti di auto-produzione dell’energia elettrica su case, edifici, tetti, pensiline, capannoni e fabbriche.

Si va verso l’aumento dell’appeal sulla auto-produzione dell’energia elettrica. Nel decreto si legge a chiare lettere che il montaggio dei pannelli solari, per la produzione propria dell’energia, verrà facilitato. Questa operazione adesso sarà considerata come un normale intervento di manutenzione ordinaria. Le tappe farraginose dell’iter burocratico conosciuto fino ad oggi vengono drasticamente tagliate. Il Messaggero equipara, alla luce delle novità del decreto, il montaggio dei pannelli alla pitturazione delle pareti interne di casa.

 

Le eccezioni però non mancano

Il decreto è accompagnato come prassi da una serie di relazioni tecniche e per quanto riguarda i pannelli solari si legge testualmente che: “L’installazione, con qualunque modalità, di impianti solari fotovoltaici e termici sugli edifici o su strutture e manufatti fuori terra diversi dagli edifici, non è subordinata all’acquisizione di permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso comunque denominati”.

Proprio ciò che dicevamo noi, al netto comunque di alcune eccezioni che lo steso decreto prevede. Naturalmente restano in piedi tutte le limitazioni relative a beni immobili di interesse culturale, centri storici, immobili con notevole interesse storico, culturale e paesaggistico.

In ogni caso la semplificazione è assai evidente. Gli impianti che sarà possibile istallare semplicemente inviando il modello unico semplificato a GSE, sono quelli con potenza compresa tra 51 kW e 200 kW.

Per concludere, la spinta al fotovoltaico è evidente come soluzione che consenta il risparmio per le famiglie. Ma lo è anche per detonare le problematiche relative all’aumento del costo delle materia prima. Ed è un aumento che in questi mesi sta vessando l’Italia e tutti gli italiani, dalle famiglie alle imprese.

In dirittura di arrivo il decreto sulle rinnovabili termiche

Era atteso da anni ma ora, dopo una serie di consultazioni ed indagini, sembra che il decreto che finanzia le fonti rinnovabili termiche sia pronto.
Dopo gli incentivi che riguardavano i pannelli fotovoltaici, dunque, ecco arrivare una spinta verso l’efficienza termica degli edifici.

Il decreto viene incontro soprattutto alle famiglie, ma ha anche un occhio di riguardo nei confronti degli edifici pubblici e delle piccole imprese.

L’annuncio è avvenuto a Rimini durante gli Stati generali della green economy, dai ministri dello Sviluppo e dell’Ambiente, Corrado Passera e Corrado Clini.
Prima di essere esecutivo, il decreto dovrà passare al vaglio della Conferenza delle regioni, anche se il testo è già disponibile.

Si partirà con lo stanziamento di 900 milioni, spalmati in tre anni, 200 dei quali verranno dedicati agli edifici pubblici, mentre il resto sarà destinato alle costruzioni private. Non si tratterà di ricorrere alla bolletta elettrica ma un’addizionale sulle bollette del gas.

Il rimborso medio sarà del 40%, diluito in due o cinque anni, relativo alle spese sostenute per installare o sostituire apparati di climatizzazione ad alta efficienza, come le pompe di calore o le caldaie a condensazione, ma anche per gli interventi edilizi che hanno lo stesso scopo: finestre isolanti, coperture, coibentazioni.
Ad esempio, il provvedimento, composto da 18 articoli e 3 allegati, prevede l’erogazione dell’incentivo per interventi su un limite massimo di potenza di 500 kilowatt, o 700 metri quadri lordi di superficie per il solare termico.

Nei casi di interventi di efficienza e in particolare di produzione da fonti rinnovabili termiche con potenza superiore a 35 kilowatt, l’incentivo sarà erogato in cinque anni, mentre si scende a due anni nel caso di potenza uguale o inferiore ai 35 kW.

Il provvedimento è stato accolto positivamente soprattutto da Anima, la federazione confindustriale dell’industria meccanica.
Il suo presidente, Sandro Bonomi, ha infatti affermato che si tratta di “una grossa opportunità per una filiera tipicamente italiana che viene esportata in tutto il mondo ma che fa fatica ad attecchire nel mercato interno”.
Unico neo è “l’incertezza relativa alle detrazioni fiscali del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Chiediamo che le stesse vengano rese strutturali e portate su 5 anni, anziché 10, per rilanciare in Italia il mercato dell’alta efficienza e delle caldaie a condensazione in particolare”.

Vera MORETTI

Efficienza energetica, proroga in vista per il bonus 55%

Proroga in vista, fino al 2020, per il bonus 55% per gli interventi di risparmio energetico sugli edifici. L’ipotesi di prolungamento degli incentivi sono contenute nel Documento di economia e finanza (Def) e fanno parte della strategia messa in atto per raggiungere gli obiettivi Ue di aumento del 20% dell’efficienza energetica entro il 2020. Il bonus 55% appare utile allo scopo visto che, secondo dati Enea, nel 2010 gli investimenti in riqualificazione hanno superato i 4,6 miliardi di euro, generando un risparmio di energia primaria pari a 2mila GWh.

Il Governo punta a potenziare il bonus rispondendo anche alle sollecitazioni giunte nei giorni scorsi dalla commissione Ambiente della Camera, che nel suo parere al Def aveva chiesto la stabilizzazione degli sgravi fiscali per l’efficienza degli edifici, oltre a raccomandare l’estensione delle agevolazioni agli interventi di messa in sicurezza contro il rischio sismico. Ma nelle intenzioni dell’Esecutivo non ci sarebbe solamente la proroga degli sgravi: le “modifiche” al bonus di cui parla il Def, infatti, potrebbero significare anche una riduzione dell’aliquota applicata fino a oggi.

Il recente rapporto Enea rivela che, nel 2010, sono state registrate 405.600 pratiche, per un valore di investimenti di oltre 4,6 miliardi. Gli interventi hanno riguardato in primis la sostituzione di infissi, di impianti di climatizzazione invernale e l’installazione di pannelli solari per acqua calda. Il risparmio complessivo in “energia primaria superiore” ha superato i 2mila GWh/anno, per un valore di CO2 non emessa in atmosfera pari a 430 kt/anno.

Non solo: la messa in efficienza degli edifici offre possibilità di crescita anche al settore costruzioni: l’ultimo rapporto Anie-Federcostruzioni sull’innovazione nell’edilizia rivela infatti che gli investimenti annuali in tecnologie per l’efficienza rappresentano il 5% del fatturato totale, per un valore che sfiora i 20 miliardi di euro.

Francesca SCARABELLI

Bonus Energia: proroga per 3 anni ma meno agevolazioni

Il Bonus Energia verrà prorogato per altri 3 anni, ma con agevolazioni diverse. Il bonus che permette alle imprese di usufruire di regimi fiscali agevolati sulle spese volte agli interventi di risparmio e riqualificazione energetica sarà prorogato nella Legge di Stabilità, ma senza più detrazioni al 55% e con nuovi limiti di spesa.

Il bonus 55% per l’efficienza energetica non sarà mantenuto identico ma ridotto al 41% o 52% a seconda dei lavori realizzati per tutte le spese sostenute entro e non oltre il 31 dicembre 2011.

La detrazione del 41% verrà applicata per l’installazione delle caldaie a condensazione più piccole o la sostituzione di finestre, mentre si salirà al 52% per tutte le altre tipologie di lavori volti al risparmio energetico. Qualche esempio?Coibentazioni, pannelli solari, pompe di calore, caldaie a condensazione di potenza maggiore o uguale a 35 kW.

Altra novità introdotta dalla Legge di Stabilità, un tetto massimo di valore delle spese su cui richiedere le agevolazioni, come pure al costo unitario per alcuni interventi di risparmio energetico.

Le maggiori sigle delle imprese del settore, come Uncsaal e Finco, hanno già manifestato il proprio scontento riguardo alle nuove norme introdotte al Bonus Energia. Ma non finisce qui, c’è un’altra cattiva notizia: per i bonus riguardanti le istallazioni di finestre, che costituiscono la metà degli interventi di risparmio energetico, è stato stabilito un tetto massimo di 40 mila euro di bonus, con limite di spesa di 450 euro Iva esclusa per metro quadrato. Non solo: chi deciderà di istallare una nuova finestra dovrà abbinare un sistema di termoregolazione per singolo alloggio o singolo locale, per poter usufruire dell’agevolazione fiscale prevista. Come dire, non resta buttarsi dalla finestra.

Alessia Casiraghi

L’Italia vuole le energie rinnovabili

Si è concluso in questi giorni ZeroEmission Rome 2011, manifestazione che ha tenuto banco presso la Fiera di Roma, all’interno della quale si è svolto il convegno Le città solari: rinnovabili, bioedilizia e smart cities, la sfida della nuova economia.

Ciò che è emerso, e che in effetti si presagiva, è un atteggiamento favorevole da parte degli italiani nei confronti delle energie rinnovabili, accompagnato da una sempre maggiore conoscenza di fotovoltaico, eolico, Conto Energia e bioedilizia.
Quello che, invece, non cresce di pari passo con i desideri della popolazione è la volontà della classe politica di considerare, per un futuro migliore, l’utilizzo del solare e di altri tipi di energie “verdi”.

Ma la situazione in Italia non è così pessimistica se, come dice Antonio Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde :”L’Italia quest’anno e’ stato il primo Paese al mondo per energia solare installata e il Conto Energia italiano e’ stato studiato anche dalla California. Molto resta però ancora da fare per favorire questo comparto che, oltre a essere poco compreso da chi ha responsabilità politiche, viene tutelato in modo insufficiente anche da Confindustria, troppo ancorata a logiche vecchie e superate“.

Non è solo il fotovoltaico ad offrire dati incoraggianti, perché la crescita, anche se non nelle stesse proporzioni, ha interessato anche il solare termico. In questo settore, infatti, l’Italia nel 2010 si è confermata, per il terzo anno consecutivo, il primo paese europeo per installazioni del solare termico, con ben 400mila metri quadri di collettori e un volume d’affari di 500 milioni di euro.

A fronte, dunque, di questi risultati, gli obiettivi per il futuro si prevedono ancora più importanti ed ambiziosi ma, per fare ciò, occorre che vengano rimosse le incertezze normative e che le aziende facciano di più per cambiare passo e cogliere le nuove opportunità tecnologiche in grado di garantire lo sviluppo di questo settore in continua evoluzione.

Vera Moretti