Dal Reddito di cittadinanza all’assegno di inclusione, cosa cambia?

Dal 1° gennaio 2024 cessa di esistere il reddito di cittadinanza, al suo posto l’assegno di inclusione che però ha regole del tutto diverse e più severe, cambiano anche gli importi, a prevederlo è il decreto Lavoro varato il 1° maggio. Tutte le novità.

Dal Reddito di cittadinanza all’assegno di inclusione

Il decreto lavoro mette da parte Mia, Gil, Gal. Pal misure ipotizzate e che alla fine non sono state partorite, la versione ufficiale, per ora del decreto lavoro, prevede l’assegno di inclusione che appare essere una sorta di mini reddito di cittadinanza. Questa misura sarà in vigore dal 1° gennaio 2024 e sarà rivolta a nuclei familiari con almeno un membro minorenne, disabile o con più di 60 anni.

Il reddito di inclusione avrà un importo di 500 euro che potrà essere aumentato fino a 780 per i nuclei che hanno una casa in locazione ( 280 euro è il valore del contributo per l’affitto). L’importo sarà erogato per un periodo massimo di 18 mesi, prorogabile di un ulteriore anno e sarà un reddito esente da Irpef.

Per il reddito di inclusione sono previsti limiti oggettivi e soggettivi.

Limiti soggettivi all’assegno di inclusione

Dal punto di vista dei limiti soggettivi, potrà essere corrisposto a:

  • cittadino UE o suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo oppure titolare dello status di protezione internazionale;
  • soggetti residenti in Italia per almeno 5 anni di cui gli ultimi 2 anni continuativi;
  • componenti del nucleo residenti in Italia.

Requisiti oggettivi per il nuovo reddito di cittadinanza o assegno di inclusione

Dal punto di vista oggettivo, potranno ricevere il reddito di cittadinanza coloro che rispettano determinati requisiti economici:

  • il nucleo familiare deve avere un reddito Isee di valore non superiore a 9.360 euro;
  • il reddito familiare non deve essere superiore a 6.000 euro, moltiplicato per la scala di equivalenza;
  • patrimonio mobiliare non superiore a 6.000, euro, incrementati di 2.000 euro per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo fino a un massimo di 10.000 euro;
  • nessun componente del nucleo deve avere intestati veicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o di motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei 36 mesi precedenti, navi o imbarcazioni da diporto;
  • nessun componente deve essere stato sottoposto a misura cautelare o di prevenzione e non essere stati condannati in via definitiva nei dieci anni precedenti la richiesta.

In base a quanto previsto nel decreto il nucleo deve sottoscrivere il patto di attivazione digitale e dovrà impegnarsi a presentarsi ogni 3 mesi presso i centri per l’impiego i servizi sociali o i patronati al fine di aggiornare la propria posizione.

Nuovo reddito di cittadinanza per gli occupabili

Requisiti ancora più stringenti per gli occupabili. Per questa categoria di persone perde il beneficio in caso di un rifiuto di una proposta di lavoro a tempo pieno o parziale e con una retribuzione non inferiore ai minimi salariali.

La proposta di lavoro può essere:

  • a tempo indeterminato su tutto il territorio nazionale;
  • a tempo determinato, in questo caso non deve essere distante più di 80 km dal domicilio.

Benefici sono previsti anche per coloro che decidono di assumere un percettore di reddito di cittadinanza. Questi potranno ottenere un esonero contributivo fino al 100% nei limiti di 8.000 euro annui.

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Dal Reddito di Cittadinanza alla MIA, Misura Inclusione Attiva

I percettori di reddito di cittadinanza sono tutti in stato di agitazione a causa delle nuove norme annunciate per il 2023, cominciano ora a delinearsi i nuovi caratteri di questa misura e la prima novità è il nome: MIA, Misura di Inclusione Attiva. Ecco come cambia il reddito di cittadinanza.

Dal Reddito di Cittadinanza alla MIA

Il decreto sulla MIA dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri nelle prossime settimane, cominciano però a trapelare le prime notizie. Il reddito di cittadinanza cambia infatti completamente aspetto, diventa prevalente il carattere di misura di politica attiva del lavoro e quindi tendente a trovare una collocazione lavorativa al percettore. Ricordiamo che già nei mesi scorsi la disciplina del reddito di cittadinanza è cambiata, infatti se in passato il percettore rischiava di perdere il sussidio al rifiuto di un’offerta di lavoro congrua, ora il criterio della congruità è saltato, quindi chi percepisce il reddito di cittadinanza per non perderlo deve accettare una qualunque proposta di lavoro anche se non rispondente alle proprie aspettative.

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Stretta sugli importi della Misura Inclusione Attiva

Il sussidio MIA vede, rispetto al reddito di cittadinanza, importi molto ridotti, infatti si divide in due fasce che non hanno in considerazione il carico familiare (ciò in base alle prime indiscrezioni) le due fasce sono:

  • 500 euro al mese per i non occupabili, cioè famiglie povere senza persone occupabili, ovvero quelle dove c’è almeno un minorenne o un anziano over 60 o un disabile;
  • 375 euro al mese per gli occupabili, cioè nuclei con persone occupabili, dove non ci sono queste situazioni ma almeno una persona tra i 18 e i 60 anni di età. Per questa categoria di persone diventa quindi difficile riuscire a far fronte alle esigenze quotidiane, considerando anche il livello di inflazione e il sussidio diventa irrisorio e in grado di assicurare a malapena la sopravvivenza.

Cambiano anche i termini temporali per la fruizione, infatti per i nuclei senza persone occupabili, la durata massima sarà di 12 mesi e la domanda potrà essere ripresentata solo dopo che sia trascorso un mese dalla scadenza. Per i nuclei con persone occupabili, la durata sarà sempre di 12 mesi, ma al termine del blocco, la domanda potrà essere ripresentata ed avrà una durata di soli 6 mesi. Trascorsi questi per poter ripresentare la domanda dovranno trascorrere 18 mesi. Il tetto Isee per poter beneficiare del reddito scenderà da 9360 euro a 7200 euro.

Nuovo Reddito di Cittadinanza con potenziamento dei servizi per l’occupabilità

La ministra del Lavoro, Calderone oltre ad annunciare i tagli degli importi e il nuovo nome per il reddito di cittadinanza, ha annunciato anche che nei prossimi mesi sarà potenziato il programma GOL (Garanzia Occupazione Lavoro). Sarà creato patto di attivazione digitale che andrà ad affiancare il patto di servizio il cui obiettivo è potenziare gli obblighi di formazione per i percettori di reddito di cittadinanza. In base ai dati emersi, attraverso il programma GOL sono già stati presi in carico 198.000 percettori del sussidio che sono stati instradati verso percorsi di formazione e riqualificazione professionale. Con il potenziamento dovrebbero arrivare ulteriori risultati.

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La parola ora passa al Ministro Giorgetti che dovrà valutare la sostenibilità economica del nuovo progetto, già ora si può sottolineare che la MIA dovrebbe portare a un risparmio di 3 miliardi di euro l’anno.