Pellet 2023, rimane ancora tra le migliori scelte dei consumatori

Il pellet 2023 continua ad essere tra le migliori scelte effettuate dai consumatori per riscaldare la propria casa, ed ecco anche i perché che riguarda più aspetti.

Il pellet 2023,  analisi del costo

Il prezzo del pellet nel 2023 dovrebbe scendere. Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad una crescita esponenziale del suo prezzo. Un sacco di 15 Kg è passato da un costo di 5-6 euro da un costo di circa 13-15 euro. Una situazione insostenibile soprattutto dall’inizio dell’autunno dello scorso anno. I motivi sono stati vari, l’aumento del costo del gas che ha fatto aumentare decisamente la richiesta di stufe a pellet e combustibile. Non solo, il blocco navale con le difficoltà di approvvigionamento per colpa della guerra tra Russia ed Ucraina. Per cui il pellet è riuscito a toccare delle cifre elevati, quasi da dubitare se fosse davvero cos conveniente rispetto al classico metano di casa.

Ma quest’anno le cose dovrebbero cambiare. A dire il vero già ci sono i primi segni. Tutti i rivenditori hanno potuto riempire i magazzini e la concorrenza sul prezzo si è attivata. Inoltre nella legge di bilancio 2023 è stata inserita una norma che prevede la riduzione dell’Iva sul pellet dal 22% al 10& nel primo trimestre del 2023, quindi fino a marzo.

Pellet 2023, una sicura scelta ecologica

E’ invece certo che l’utilizzo del pellet è una scelta che rispetta l’ambiente. Com’è noto il combustibile si ottiene dalla pressatura degli scarti che derivano dalla lavorazione del legno, perciò la produzione del pellet è del tutto ecologica. Ma anche ad impatto zero sulla deforestazione perché non ha bisogno dell’abbattimento di altri alberi per essere prodotto. E’ un prodotto naturale, quindi, anche quando si brucia non inquina l’aria e rispetta l’ambiente.

Anche perché rispetto al classico pezzo di legno, risulta essere migliore dal punto di vista della capacità di riscaldamento. Nel bruciare si consuma tutto, lascia molti meno residui e quindi ne giova anche al canna fumaria che non deve essere sempre pulita. Rispetto a un ciocco di legno stagionato anche più di 18 mesi, notiamo che, laddove il pellet brucerà quasi al 100%, il legno stagionato trasformerà almeno il 10% della sua massa in residui da pulire.

Il problema dello spazio e della reperibilità

Quando si decide di riscaldare casa con la legna, occorre anche avere un grande spazio a disposizione per farne scorta. Nel garage o nella legnaia, sicuramente occorre dello spazio importante per accatastare la legna. E spesso sono occorre chiamare proprio le ditte specializzate che portano la legna necessaria direttamente fino a casa. Mentre il pellet è facile da acquistare in sacchi, e si reperisce con molta più facilità. Per tutti e due i combustibili è comunque importante tenerli a riparo dall’umidità. Per tutta questa serie di motivi, il pellet anche nel 2023 sarà la scelta più fatta dai consumatori, almeno secondo le previsioni.

Pellet 2023, la classifica dei migliori secondo Altroconsumo

Il pellet 2023 è la mania per il riscaldamento di questo inverno. Ma c’è chi ha stilato una classifica per i migliori, ecco cosa propone Altroconsumo.

Pellet 2023, i test eseguiti da Altroconsumo

Il pellet si ottiene comprimendo la segatura del legno. Di solito si tratta di piccoli cilindri di circa 6-8 mm di diametro. Tuttavia nell’ultimo anno il suo prezzo è praticamente raddoppiato, se non triplicato. Anche se a dire il vero ne esistono davvero di diverse varianti, proprio per cercare di risparmiare qualcosa in termini di costo. Esiste il pellet di nocciolino, di girasole, di canapa tanto per citarne qualcuno.

Tuttavia Altroconsumo ha stilato una classifica dei migliori pellet in commercio. Per testarlo è stato sottoposto ad un normale ciclo di combustione, dove sono stati accuratamente misurate le quantità di ceneri residue e la temperatura di fusione. In modo particolare è stato valutato il potere calorifico e le caratteristiche fisiche del prodotto.

Pellet 2023, tra stufe e prodotto finito

Nella classifica delle migliori stufe a pellet di Altroconsumo a 89 punti (qualità ottima) c’è la Freepooint Verve Airtight che risulta essere la migliore del Test. Il prezzo medio è di 995 euro. Di qualità sempre ottima ma con 83 punti, troviamo invece la Ravelli Dual 9. Costa in media duemila euro.

Ma qual’è il miglior combustibile? Per riconoscere un pellet di qualità occorre capire la sua categoria, che sono:

  • Classe A1: corrisponde alla qualità più elevata, caratterizzata da un contenuto di ceneri massimo pari allo 0,7%;
  • Classe A2: caratterizzata da un contenuto di ceneri minore o al massimo uguale all’1,2%;
  • e Classe B: per utilizzo non domestico, caratterizzata da un contenuto di ceneri massimo del 3,5%.

Altri dati oggetto del test sono la percentuale di umidità, che non deve essere superiore al 12% e inferiore all’8%. Altro elemento è la presenza o meno della certificazione  DIN Plus e la EN Plus che valuta anche la certificazione della filiera dalla produzione alla distribuzione. Infine è importante la qualità della materia prima e la percentuale di misure che resta a fine combustione.

Quali sono i prodotti migliori?

Guardando la classifica, al primo posto c’è Florian Woody, con Certificazione EN PLUS classe: A1Al secondo posto c’è Geminati euro, anche fornito di Certificazione EN PLUS classe: A1. Al terzo posto SCHWEIZ PRIMA SCELTA PLUS con lo stesso tipo di certificazione dei precedenti. 

Infine Altroconsumo ricorda che esistono alcune certificazioni ambientali e di sostenibilità, utili per individuare il pellet di legno prodotto secondo criteri e procedure attente al rispetto dell’ambiente, del patrimonio boschivo, degli ecosistemi di origine, degli habitat delle specie faunistiche e floreali dei luoghi di provenienza. Ma anche l’impiego di manodopera e lavoratori eticamente sostenibili.