Cos’è Fisconline, il servizio telematico dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate, per gli adempimenti fiscali comodamente online, mette a disposizione dei contribuenti due canali telematici. Uno è Entratel, che è in prevalenza utilizzato dalle imprese, e l’altro è Fisconline che, invece, è un canale telematico utilizzato in prevalenza dai privati cittadini in qualità di persone fisiche. Vediamo allora, nel dettaglio, di capire cos’è Fisconline, il servizio telematico dell’Agenzia delle Entrate, e soprattutto come si accede e come funziona.

Come si accede al servizio telematico dell’Agenzia delle Entrate Fisconline

L’accesso al canale telematico Fisconline è possibile solo tramite le credenziali. Ovverosia, per le persone fisiche residenti in Italia, muniti di SPID, che è il Sistema Pubblico di Identià Digitale. Con la Carta di Identità Elettronica (CIE) e con la Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

Inoltre, Fisconline è accessibile tramite le credenziali sia ai cittadini italiani che sono residenti all’estero, sia alle società ed ai soggetti che sono diversi dalle persone fisiche. Ma a patto che, si legge sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, si tratta di contribuenti che, diversi dalle persone fisiche, presentano la dichiarazione dei sostituti d’imposta per un numero massimo di 20 soggetti percipienti.

Cosa si può fare grazie a Fisconline, dal pagamento delle tasse alle fatture

Avere le credenziali di accesso a Fisconline, per un privato cittadino e per una micro e piccola impresa, significa poter assolvere a tutti gli obblighi fiscali senza mai doversi recare sul territorio in un ufficio dell’Agenzia delle Entrate. E questo anche perché, tra l’altro, per la stragrande maggioranza degli adempimenti fiscali l’accesso al canale telematico del Fisco è obbligatorio.

In quanto quasi sempre non è più ammesso, per esempio, il pagamento delle tasse con i moduli cartacei. E lo stesso dicasi pure per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi. In più, grazie alle credenziali di Fisconline i contribuenti possono accedere, per le fatture elettroniche, pure al portale ‘Fatture e Corrispettivi‘ dell’Agenzia delle Entrate.

Da Fisconline alla gestione di tutto il ciclo della fatturazione elettronica

Questo significa che la persona fisica o la piccola impresa, che è titolare di partita IVA, grazie all’accesso a Fisconline, dal portale ‘Fatture e Corrispettivi’, dopo l’accesso tramite le credenziali, può generare, può trasmettere e può ricevere le fatture elettroniche attraverso il Sistema di Interscambio (SdI) che è gestito dall’Agenzia delle Entrate.

Chi sono le persone giuridiche e quali sono le differenze con le persone fisiche

In Italia a livello fiscale i contribuenti possono essere suddivisi e identificati all’interno di due grandi categorie. Ovverosia le persone fisiche e le persone giuridiche. Con queste ultime che, a loro volta, possono essere costituite da due o più persone fisiche.

In altre parole, la persona giuridica è un soggetto di diritto che, nel momento della sua costituzione, acquisisce dei diritti ma ha pure dei doveri. Vediamo allora, nel dettaglio, chi sono le persone giuridiche. Ed anche quali sono le differenze con le persone fisiche.

Le persone giuridiche con e senza fine di lucro

Le persone con capacità giuridica, in particolare, possono essere suddivise in due grandi categorie. Ovverosia le persone giuridiche con scopi di lucro, e quindi orientate al profitto, e quelle che invece non perseguono delle finalità economiche.

Per semplificare, una società è una persona giuridica che, rappresentante un’organizzazione di persone, ha scopi di lucro. Mentre un’associazione è sempre costituita da un insieme di persone, ma tra i suoi scopi non ha quello di promuovere e di portare avanti attività per fini di lucro.

Quali sono le persone giuridiche pubbliche e quelle private

Inoltre, le persone giuridiche possono essere distinte tra pubbliche e private. Per esempio, rientrano tra le persone giuridiche pubbliche i comuni, le regioni, gli enti territoriali ed altri enti pubblici come le Università. Mentre un’associazione o una fondazione è una persona giuridica privata al pari delle varie forme di società che si possono costituire. Dalla società a responsabilità limitata alla società per azioni.

Quali sono gli obblighi per le persone fisiche e per quelle giuridiche

Tra gli obblighi che possono accomunare le persone fisiche a quelle giuridiche, se questi sono soggetti passivi IVA, c’è quello relativo alla fatturazione elettronica. In particolare, l’obbligo della fatturazione elettronica è stato introdotto l’1 gennaio del 2019 per poi essere stato ulteriormente esteso anche ai forfettari, a partire dall’1 luglio del 2022, con un volume dei ricavi o dei compensi superiore alla soglia dei 25.000 euro.

Mentre l’obbligo di fatturazione elettronica verso la PA, anche per i forfettari, era invece già in vigore. Questo significa che, a partire dall’1 luglio del 2022, le persone fisiche titolari di partita IVA, e con ricavi o compensi sopra la soglia dei 25.000 euro, sono sempre obbligati ad amettere ed a trasmettere tutte le fatture attraverso il Sistema di Interscambio (SdI) che è gestito dall’Agenzia delle Entrate.

Dichiarazione redditi 2022: quali novità per superbonus, detrazioni, prima casa e pagamenti?

I modelli di dichiarazione dei redditi per l’anno 2022 (e anno di imposta 2021) sono stati resi definitivi. Per le persone fisiche che dovranno presentare i modelli dei redditi vi sono varie novità che implicano la corretta applicazione delle regole per il superbonus 110%, le detrazioni, le agevolazioni per l’acquisto della prima casa agli under 36 e l’applicazione delle agevolazioni fiscali in tema di abbattimento delle barriere architettoniche. Inoltre, sono state rese definitive le disposizioni relative ai versamenti del 2022, con le relative modalità di invio, cartaceo e telematico, della dichiarazione dei redditi.

Dichiarazione redditi 2022, anno di imposta 2021: visto di conformità superbonus 110% per le fattura dal 12 novembre scorso

Una prima novità della dichiarazione dei redditi 2022 delle persone fisiche è la corretta applicazione delle regole sui lavori rientranti nel superbonus 110%. Risulta necessaria l’apposizione del visto di conformità delle spese per i lavori a vantaggio del contribuente. In particolare, l’apposizione del visto è necessaria per le fatture la cui data di emissione sia quella compresa dal 12 novembre al 31 dicembre 2021. Rientrano nel 110% anche i lavori svolti nel 2021 in merito all’eliminazione delle barriere architettoniche. In particolare, per i lavori dello scorso anno, è necessario che le barriere architettoniche siano state fatte rientrare tra gli interventi in ecobonus e in sisma bonus.

Crediti di imposta prima casa under 36 e detrazioni nella dichiarazione dei redditi 2022

Tra le novità della dichiarazione dei redditi 2022 per le persone fisiche c’è la minore pressione fiscale per chi risulti lavoratore alle dipendenze. Dallo scorso anno, infatti, è possibile beneficiare dell’aumento delle detrazioni e del trattamento integrativo annuale per 1.200 euro. Nella dichiarazione dei redditi 2022 si può fruire del credito di imposta maturato per l’acquisto della prima casa dai giovani under 36 anni. Risulta indispensabile, a tal proposito, avere un Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) che non superi i 40 mila euro all’anno.

Pagamenti risultanti dalla dichiarazione dei redditi 2022, ecco tutte le date e come fare

In merito ai pagamenti risultanti dalla dichiarazione dei redditi del 2022 per l’anno di imposta 2021 è necessario tener presente che:

  • il saldo del 2021 e il primo acconto del 2022 devono essere effettuati entro il 30 giugno di quest’anno;
  • si può rateizzare quanto dovuto con pagamento a partire dal 1° luglio al 22 agosto 2022 con la maggiorazione dello 0,40%;
  • la dichiarazione dei redditi delle persone fisiche del 2022 deve essere presentata nella modalità cartacea in un ufficio postale tra il 2 maggio e il 30 giugno del 2022;
  • è fissata al 30 novembre 2022 la scadenza per presentare, on line, la dichiarazione dei redditi. L’invio può essere fatto sia direttamente dal contribuente che da un intermediario abilitato.

Contributi a fondo perduto perequativo: i requisiti

Con la circolare 227357 del 4 settembre 2021 l’Agenzia delle entrate ha individuato gli specifici campi delle dichiarazione dei redditi per poter determinare gli ammontari dei risultati di esercizio. I periodi delle dichiarazione dei redditi sono inerenti ai periodi di imposta al 31 dicembre 2019 e al 31 dicembre 2020. I dati sono necessari per il riconoscimento dei contributi a fondo perduto perequativo.

Contributi a fondo perequativo: i riferimenti del decreto Sostegni bis

Nella circolare dell’Agenzia delle entrate si fa riferimento ai contributi a fondo perduto a favore degli operatori economici colpiti dall’emergenza epidemiologica da Covid-19. In particolare, i contributi a fondo perduto sono quelli inerenti ai commi dal 16 al 27 dell’articolo 1 del decreto legge numero 73 del 25 maggio 2021 (decreto “Sostegni bis“). Il decreto è stato poi convertito dalla legge numero 106 del 23 luglio 2021.

I requisiti richiesti dal Sostegni bis per richiedere i contributi a fondo perduto

Nel dettaglio, l’erogazione dei contributi a fondo perduto sono a favore degli esercenti attività di impresa, arte o professione o produttori di reddito agrario. Tra i requisiti è richiesto il possesso della partita Iva e la residenza o stabilità nel territorio dello Stato. In merito a quanto richiede il decreto sui periodi di imposta, è necessario che nel periodo precedente al periodo in vigore del decreto “Sostegni bis” (il 2020) l’impresa richiedente non abbia conseguito un ammontare di compensi o di ricavi superiore ai 10 milioni di euro.

Il requisito del peggioramento del risultato economico d’esercizio

L’individuazione degli specifici campi delle dichiarazioni dei redditi serve a determinare il peggioramento del risultato economico d’esercizio per l’emergenza sanitaria. In particolare, il peggioramento deve essere relativo “al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2020 rispetto a quello inerente al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2019, in misura pari o superiore alla percentuale definita con decreto dal ministero dell’Economia e delle Finanze”. Tale percentuale è ancora in corso di definizione e verrà adottata con decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze.

Allegato ‘A’ dei campi delle dichiarazione dei redditi della circolare Agenzia entrate 227357 del 4 settembre 2021

I campi delle dichiarazioni dei redditi indispensabili per determinare gli ammontari dei risultati economici d’esercizio ai fini del riconoscimento del contributo a fondo perduto perequativi si trovano nell’allegato “A” della circolare numero 227357 del 4 settembre 2021. In particolare, per il reddito agricolo si fa riferimento, sia per il 2019 che per il 2020, al reddito agrario imponibile del modello 730. Il dettaglio dei puntamenti si ritrova nell’allegato A.

Contributi a fondo perduto perequativo per le persone fisiche

Per quanto concerne le dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche è necessario distinguere la tipologia di reddito. Nel dettaglio:

  • per il reddito agrario è necessario far riferimento al reddito agrario imponibile sia nell’anno di imposta del 2019 che del 2020;
  • analogamente per le persone fisiche in contabilità ordinaria e contabilità semplificata, per i due anni, si fa riferimento al reddito d’impresa analitico al lordo delle perdite;
  • sui redditi dei lavoratori autonomi vige la differenza, ovvero il reddito di lavoro autonomo analitico al lordo delle perdite;
  • per le attività di lavoro autonomo e di impresa in regime di vantaggio o forfettari ad aliquota sostitutiva si considera il reddito al lordo delle perdite;
  • sul reddito di allevamento di animali, di produzione di vegetali e di attività agricole connesse si prende in esame il reddito d’impresa forfettario al lordo delle perdite.

Società di persone, i redditi da considerare per ottenere il fondo perduto perequativo

Per le società di persone che vogliano beneficiare dei contributi a fondo perduto per le perdite subite a causa del coronavirus, si distinguono:

  • le società a contabilità ordinaria, semplificata e in regime di Tonnage tax per le quali si considera il reddito d’impresa al lordo delle perdite per il 2019 e 2020;
  • per le attività di lavoro autonomo il reddito analitico;
  • sugli allevamenti di animali, produzione di vegetali e attività agricole connesse il reddito d’impresa forfettario al lordo delle perdite;
  • sulle società agrarie il reddito agrario imponibile.

Dichiarazione dei redditi Enti non commerciali ai fini del fondo perduto perequativo

I redditi degli enti non commerciali ai fini della richiesta degli aiuti a fondo perduto riguardano per il 2019 e 2020:

  • il reddito degli enti a contabilità ordinaria, semplificata e contabilità pubblica va preso al lordo delle perdite;
  • nel caso di lavoro autonomo si considera il reddito analitico al lordo delle perdite;
  • per gli enti che hanno reddito da allevamenti di animali o da produzione di vegetali e attività agricole connesse si fa riferimento al reddito di impresa forfettario al lordo delle perdite;
  • dei redditi agrari degli enti non commerciali si prende il reddito imponibile.

Richiesta contributi a fondo perduto per le società di capitali

Per la richiesta dei contributi a fondo perduto delle società di capitali, i redditi da considerare per il 2019 e 2002 sono:

  • nel caso di reddito di impresa, si considera l’analitico al lordo delle perdite;
  • le società sportive dilettantistiche devono considerare il reddito forfettario al lordo delle perdite;
  • per il regime di Tonnage tax si considera il reddito d’impresa forfettario al lordo delle perdite.

I debiti con Equitalia possono essere rateizzati

Pagare i debiti nei confronti dell’Erario può essere un problema, soprattutto in un periodo, come questo, in cui è difficile trovare liquidità.

Per questo, la direttiva Equitalia ha reso nota la possibilità di rateizzare il pagamento.
Pur essendo un’opzione esistente anche prima, ora è possibile ottenere la dilazione senza necessariamente dover comprovare lo stato di difficoltà economica.
Per poter richiedere, dunque, la rateizzazione, è sufficiente presentare istanza a Equitalia, che potrà concedere fino a 72 rate con importo minimo di 100 euro al mese.

Il modulo per la richiesta va compilato e inviato, allegando la documentazione necessaria, tramite raccomandata a/r o consegnato brevi manu presso uno degli sportelli dell’Agente della riscossione del Gruppo Equitalia che ha emesso la cartella di pagamento.

Ovviamente, le modalità di pagamento cambiano a seconda dell’entità del debito.
Per situazioni debitorie fino a 20.000 euro è prevista una dilazione massima di 48 rate di importo minimo 100 euro. Per aumentare le rate è necessario produrre apposita documentazione comprovante le difficoltà economiche del contribuente. La procedura è la stessa per imprese e cittadini: bisogna presentare modulo di richiesta e copia della carta d’identità.
Per situazioni debitorie superiori a 20.000 euro invece è necessario fare una distinzione tra persone fisiche e ditte individuali a regime fiscale semplificato o ordinario.

La procedura cambia a seconda che si tratti di persone fisiche o aziende.
Le persone fisiche devono compilare l’apposito modulo e allegarvi sia la copia della carta di identità che il modello ISEE che comprova reddito, patrimonio mobiliare e immobiliare e caratteristiche del nucleo familiare per numerosità e tipologia.

Le ditte individuali con regimi fiscali semplificati, invece, devono scaricare il modulo adatto e inviare a Equitalia, oltre alla richiesta, il modello ISEE e la copia del documento d’identità.
Per le ditte individuali con partite iva in regime contabile ordinario, occorre prima fare una distinzione tra debiti da 20.001 a 50.000 euro a debiti superiori a 50.000 euro.

In caso di debiti da 20.001 a 50.000 euro saranno due i parametri che Equitalia esaminerà: l’Indice di Liquidità (liquidità differite+liquidità correnti/passività correnti) e l’Indice Alfa (debito complessivo/valore della produzione x 100).
In precedenza, l’Indice di Liquidità doveva essere inferiore a 1 e l’indice Alfa superiore a 3, adesso invece l’indice Alfa viene considerato come parametro per determinare il numero di rate massimo concedibile ovvero: fino a 2 – max 18 rate; da 2,1 a 4 – max 36 rate; da 4,1 a 6 – max 38 rate; da 6,1 a 8 – max 60 rate; oltre 8,1 – max 72 rate.
Rimangono invariate le modalità di calcolo dell’Indice di Liquidità e la sua valenza quale soglia di accesso all’istituto della dilazione laddove tale valore sia inferiore ad 1.

Per importi fino a 50.000 euro non è necessario che il prospetto per la determinazione dell’Indice di Liquidità e dell’Indice Alfa sia firmato da un professionista accreditato. Basta una copia del documento attestante l’apertura della partita IVA in Camera di Commercio e la denominazione della ditta.
Per importi superiori a 50.000 euro la relazione deve essere firmata da un professionista accreditato.

Per chi volesse determinare in autonomia i calcoli, Equitalia mette a disposizione un simulatore di rate ed importo.
Una volta ottenuta la rateizzazione, il soggetto debitore non è più considerato inadempiente ed è quindi ammesso a partecipare alle gare d’appalto di lavori, forniture e servizi.
La concessione delle rate decade dopo il mancato pagamento di due rate consecutive.

Se il contribuente ha ottenuto la dilazione del debito, fino a raggiungimento della soglia minima di debito pari a 20.000 euro, l’agente di riscossione non può procedere con l’iscrizione della garanzia ipotecaria e non può attivare il procedimento di espropriazione immobiliare.

L’iscrizione dell’ipoteca per importi inferiori a 20.000 euro, infatti, è prevista soltanto in caso di rigetto dell’istanza o di decadenza del beneficio della rateizzazione. Per quanto riguarda i pignoramenti di stipendi, salari o altre indennità, la legge suddivide le fattispecie in tre categorie:

  • per debiti fino a 2.000 euro è possibile pignorare un decimo dello stipendio;
  • da 2.000 2 a 5.000 euro è possibile pignorare un settimo dello stipendio;
  • oltre i 5.000 euro è possibile pignorare un quinto dello stipendio.

Per quanto riguarda gli accertamenti esecutivi, infine, l’agente incaricato della riscossione comunicherà al contribuente la procedura mediante l’invio di raccomandata semplice. L’obbligo d’informazione viene meno se l’agente ritiene che tale informativa possa compromettere il buon esito della riscossione.

Vera MORETTI

La prima rata Imu prorogata fino al 9 luglio

E’ arrivata la proroga per le persone fisiche chiamate a pagare la prima rata dell’Imu.

Se, inizialmente, tale rata andava corrisposta entro il 18 giugno, ora si può aspettare fino al 9 luglio, senza alcuna maggiorazione. Per chi, invece, necessita di ancora un po’ di tempo, il pagamento, con una maggiorazione dello 0,40%, può essere effettuato entro il 20 agosto.

Queste date sono valide per tutte le persone fisiche, privati, imprenditori o lavoratori autonomi che presentano il mod. UNICO 2012, indipendentemente dal fatto che, per coloro che esercitano un’attività d’impresa, sia o meno stato elaborato il relativo studio di settore.

A beneficiare di questa proroga, però, possono essere anche soggetti diversi dalle persone fisiche solo se esercitano un’attività per la quale è stato elaborato lo studio di settore, dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore al limite stabilito per ciascuno studio di settore dal relativo decreto di approvazione del Ministro dell’economia e delle finanze.
Inoltre, devono essere tenuti ad effettuare il versamento delle imposte derivanti dal mod. UNICO / IRAP 2012, entro il 18.6.2012.

Rientrano nella proroga anche i soggetti titolari di redditi di partecipazione in società per le quali sussistono le condizioni per poter beneficiare della proroga.

I versamenti prorogati, inoltre, non riguardano solo le rate Imu ma anche il saldo 2011 e l’acconto 2012 di IRPEF, IRES e IRAP e:
• addizionali IRPEF;
• saldo IVA per i soggetti che presentano la dichiarazione in forma unificata;
• contributi previdenziali (IVS, Gestione separata INPS, contributi CIPAG);
• saldo 2011 e acconto 2012 della c.d. “cedolare secca”;
• acconto del 20% dell’imposta dovuta sui redditi a tassazione separata;
• imposte sostitutive (regime nuove iniziative, regime dei minimi, ecc.);
• imposta “patrimoniale” per attività/immobili detenuti all’estero, c.d. Ivie.

Vera MORETTI

Forze nuove nel settore agricolo

di Vera MORETTI

Nel periodo compreso tra novembre 2010 e novembre 2011, l’unico settore che ha registrato un aumento delle partite Iva è l’agricoltura.

Questo perché, se in generale il gruppo dei servizi raccoglie il 45,6% delle aperture totali, è anche vero che accusa contemporaneamente il maggiore calo di aperture rispetto all’anno precedente. Assestato a -15%, infatti, “supera” anche i dati riguardanti il settore industriale, fermatosi ad un -14,8% altrettanto preoccupante.

In controtendenza, invece, il comparto agricolo, che, con un confortante +11,6%, segna un’annata in ripresa.

Questi dati, resi noti dall’Osservatorio del Dipartimento delle Finanze, inoltre rivelano che, nello specifico, prevalgono le persone fisiche, che, pur calando, arrivano al 68%, seguite a distanza dalle società di capitali, al 21,5% in grande salita e dalle società di persone, arrivate al 10%.

Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio, il 41% delle nuove attività ha sede al Nord, il 23% al centro e il 36% al Sud e Isole.