Rinnovata l’intesa tra BNL e Eurofidi per le PMI

BNL, la Banca Nazionale del Lavoro ed Eurofidi hanno rinnovato l’accordo in cui si impegnano ad aiutare le piccole e medie imprese nella gestione della loro attività ordinaria e a sostenerle nella realizzazione di progetti più ampi di sviluppo in Italia e all’estero.

La convenzione, che segna la collaborazione tra i due istituti per la creazione di un sistema di credito garantito allo scopo di aiutare e facilitare i piccoli e medi imprenditori, ha lo scopo di promuovere lo sviluppo competitivo delle piccole e medie imprese sia in Italia che nel mondo.

Per il raggiungimento di questo scopo, BNL si avvale dell’appartenenza al Gruppo internazionale Bnp Paribas, attivo in oltre 80 Paesi nel mondo. BNL si è impegnata nella creazione di una piattaforma di offerta dedicata per le imprese, che comprende servizi e soluzioni espressamente pensate per le imprese di dimensioni medie e piccole sia nel campo dei finanziamenti, che del credito, che del leasing immobiliare e strumentale. Tali strumenti e soluzioni sono stati studiati allo scopo di facilitare le attività di import-export del mercato imprenditoriale italiano.

Eurofidi assumerà invece la veste di punto di riferimento per gli imprenditori italiani, offrendo alle piccole e medie imprese l’opportunità di garantire gli importi richiesti fino ad un massimo del 60%, grazie al supporto del Fondo Centrale di Garanzia. Nel caso in cui la garanzia necessaria raggiunga il 70%, sarà allora il Fondo Europeo per gli investimenti ad impegnarsi a garantire gli importi richiesti.

Il rinnovo dell’accordo fra BNL e Eurofidi, già siglato in passato, permetterà a circa 500 imprese italiane di ottenere un sostegno economico per la propria attività.

L’intesa e’ stata sottoscritta per BNL da Marco Tarantola, Responsabile Divisione Retail e Private, e per Eurofidi da Angelo Picozzi, direttore reti distributive.

BNL è inoltre protagonista in questi giorni di una nuova iniziativa sempre dedicata al mercato delle piccole e medie imprese in Italia, con Creo BNL per l’imprenditore, uno strumento studiato per gli imprenditori e le private bankers che desiderano confrontare le proprie conoscenze attraverso la consulenza di specialisti, per individuare percorsi sempre più ad hoc per il proprio business.

Alessia Casiraghi

La Cina è in Italia

A dispetto della crisi, ancora ben presente in Italia, c’è chi, invece, sembra proprio non avere difficoltà.

Sono i cinesi che, invece di chiudere le loro attività, si moltiplicano, e non solo nelle grandi città, ma anche nelle province, dove è ancora più difficile trovare un’occupazione.

I dati, raccolti dalla Cgia di Mestre, parlano di piccole e medie imprese cinesi che hanno superato le 54 mila unità, con una crescita dell’8,5% rispetto al 2009, in netto contrasto con i dati riguardanti imprese italiane, diminuite, nello stesso lasso di tempo, dello 0,4%. Ad aumentare è anche la presenza, nelle aziende italiane, di imprenditori cinesi, con una crescita, dal 2002 al 2010, del 150,7%.

Ma è tutto oro quello che luccica? A quanto pare no, poiché è lo stesso Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia, ad affermare: “Pur riconoscendo che gli imprenditori cinesi hanno alle spalle una storia millenaria di successo, la loro forte concentrazione in alcune aree del Paese sta creando non pochi problemi. Spesso queste attività si sviluppano eludendo gli obblighi fiscali e contributivi, le norme in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e senza nessun rispetto dei più elementari diritti dei lavoratori occupati in queste realtà aziendali. Questa forma di dumping economico ha messo fuori mercato intere filiere produttive e commerciali di casa nostra“.

La maggiore concentrazione di imprenditori cinesi si trova nel Nord, e soprattutto in Lombardia, dove sono 10.998, Toscana, 10.503 e Veneto, 6.343. Nonostante questi numeri, la crescita registrata è omogenea in tutto il Belpaese, compreso il Trentino Alto Adige, una volta inespugnabile.

Ovviamente, l’incidenza di imprenditori cinesi sul totale dell’imprenditorialità straniera è molto forte e raggiunge un 8,6% con picchi in Toscana del 18,2%.

Tra i settori di occupazione, trovano i primi posti pelletteria, calzature ed abbigliamento, seguiti da alberghiero, bar e ristorazione, dove i titolari cinesi sono ormai 10.079. E siamo sicuri che si tratta di dati destinati a crescere ancora.

Vera Moretti

Opportunità di lavoro: le piccole e medie imprese presto riprenderanno ad assumere

Ci sono notizie incoraggianti sul fronte assunzioni, stando alla situazione fotografata da Unioncamere e dal Ministero del Lavoro sembra infatti che le imprese abbiano ripreso ad assumere. Le Pmi italiane, tra gennaio e marzo 2011 dovrebbero dar lavoro a nuovi 99 mila lavoratori. E’ soprattutto il nord a far da padrone in campo di recruitment (54%) con una concentrazione maggiore nei settori manifatturiero e delle costruzioni con circa 45mila posti di lavoro.

Il titolo di studio riprende a servire, aumentano infatti le possibilità di impiego per chi possiede un diploma o una laurea. A questi ultimi sono riservati oltre la metà dei posti disponibili (53,2%). Anche il “tempo indeterminato” sembra un’opportunità fattibile, le imprese contano di proporlo a quasi il 42,5% dei futuri assunti. La professionalità e il know how sono alla base poi del crescente turnover: sono 26 mila gli operai destinati ad essere sostituti da personale più qualificato.

M. Z.

Intesa Sanpaolo, Rete Imprese: vicini ad aziende e territorio

In un momento congiunturale difficile, in cui la crisi si fa sentire specialmente nei confronti delle piccole e medie imprese, alcuni istituti di credito si sono mossi per non far mancare il proprio sostegno a questa fetta vitale del sistema economico italiano, mettendo a disposizione strumenti creditizi e accordi finanziari studiati per favorire le imprese nel loro territorio, nel loro intimo tessuto produttivo. È il caso di Intesa Sanpaolo, che nel febbraio scorso ha siglato con Rete Imprese Italia un accordo che garantisce il pieno sostegno alle piccole imprese associate, partendo proprio dal territorio, il vero incubatore delle Pmi italiane, il terreno di coltura dal quale fioriscono le eccellenze della nostra produzione per prendere poi lo slancio verso il mercato nazionale e quelli esteri.

I numeri di questo accordo parlano da soli: 5 miliardi di finanziamenti messi a disposizione dal Gruppo, 2,6 milioni di imprese interessate per un totale di oltre 11 milioni di addetti, pari al 60% della forza lavoro in Italia. I 5 miliardi guardano a un insieme di interventi che Rete Imprese Italia ha definito esigenze prioritarie delle imprese associate in questa fase congiunturale: sostegno al capitale circolante e Breve Termine, ricapitalizzazione delle imprese, ristrutturazione del debito, sostegno alla liquidità. E la filosofia dell’accordo è chiara: le sue linee guida saranno declinate tramite intese che Rete Imprese Italia e Intesa Sanpaolo sigleranno a livello locale , per rispondere alle esigenze di imprese che operano in contesti tra loro molto diversi. Agevolare il dialogo tra banca e impresa è infatti uno tra i principali obiettivi di Rete Imprese Italia e di Intesa Sanpaolo.

Ma come si traduce, nel territorio, questa vicinanza all’impresa? Fondamentalmente mettendo insieme l’autonomia lasciata alle strutture di Area di Intesa Sanpaolo con un network di referenti territoriali di Banca e Associazioni. Infatti, le Aree di Intesa Sanpaolo dispongono di ampia autonomia per poter individuare soluzioni “su misura” che rispondano a esigenze specifiche. Le oltre 5.700 filiali del Gruppo sono dotate di un applicativo web che fornisce dati economici su ciascun territorio, con l’obiettivo di orientare efficacemente l’azienda che si muove in quel microcontesto e garantirle un flusso di informazioni utili a cogliere ogni opportunità di lavoro e di crescita che si presenti sul territorio. Inoltre, le Associazioni di categoria che aderiscono a Rete Imprese Italia e le 23 banche del Gruppo Intesa Sanpaolo mettono a disposizione una rete di referenti locali, uno per ogni Provincia, che garantiscono la necessaria vicinanza alle imprese del territorio.

In più, Intesa Sanpaolo ha messo a punto due semplici modelli di autovalutazione economico-finanziaria – a disposizione delle imprese associate sui siti internet delle Associazioni di categoria locali che hanno sottoscritto l’accordo -, dedicati ai settori commercio e artigianato: tali strumenti consentono alle aziende associate di effettuare, grazie alla consulenza qualificata delle Associazioni di categoria, un’autovalutazione della propria attività imprenditoriale considerando elementi quantitativi e qualitativi. Gli strumenti richiedono l’immissione di un numero contenuto di dati che, trattati in modo statistico, restituiscono una valutazione riferita sia alle singole aree di indagine sia al complesso dei dati economico-finanziari dell’impresa.

In sostanza, i modelli consentono di valutare la situazione economico-finanziaria dell’azienda con dati di bilancio definitivi, provvisori e anche con le sole evidenze contabili per le imprese più piccole; verificare la sostenibilità economico-finanziaria delle possibili scelte imprenditoriali, simulando l’impatto delle stesse sulla struttura del bilancio e sulle dinamiche patrimoniali, economiche e finanziarie; aumentare la conoscenza e la consapevolezza sul tipo di informazioni richieste da tutti i soggetti che interagiscono con l’azienda, in particolare la banca, migliorando le capacità di dialogo con gli interlocutori.

Da non dimenticare, infine, il coinvolgimento dei Confidi, determinante per Rete Imprese Italia e Intesa Sanpaolo. In quest’ottica è stato creato un Portale Confidi, un’interfaccia web che consente un dialogo diretto con i Consorzi di Garanzia Fidi, al fine di condividere con tempestività l’andamento delle posizioni dei clienti, e la trasmissione delle garanzie con firma digitale.

Marco Morelli, direttore generale vicario di Intesa Sanpaolo: “Abbiamo costruito un’intesa fondata sulla collaborazione tra banca e impresa, dove i meccanismi di funzionamento di entrambe sono trasparenti e condivisi. Mettiamo certamente a disposizione di imprenditori e professionisti importanti risorse, ma soprattutto il nostro patrimonio umano e tecnico. Vogliamo individuare con le aziende reali obiettivi di crescita e raggiungerli grazie al lavoro comune sul territorio“.

Giorgio Guerrini, presidente di Rete Imprese Italia: “È un’intesa che si distingue per la valorizzazione delle specificità territoriali delle piccole imprese e per la flessibilità di risposta alle loro peculiari esigenze creditizie. Si tratta di un segnale concreto di attenzione ai nostri imprenditori i quali, nonostante la crisi, non hanno perso la voglia di investire e di reagire alla congiuntura negativa. La strada per agganciare la ripresa passa da un impegno comune che deve vedere le banche impegnate a dare fiducia alla piccola impresa, a considerarla decisive per creare reddito, occupazione, nuova imprenditorialità“.

Corrado Passera, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo: “Siamo stati al fianco delle imprese italiane quando la crisi ha fatto sentire i suoi effetti più pesanti. Ci fa particolarmente piacere firmare un accordo che diventerà operativo in un contesto migliore rispetto a quello dei mesi passati. Oggi più che mai mondo del credito e mondo dell’impresa devono unire le forze per imprimere una svolta positiva al ciclo economico. Tutti sanno quanto le piccole e piccolissime imprese siano determinati per la crescita e l’occupazione nel Paese: Intesa Sanpaolo non farà mai mancare loro il necessario sostegno“.

Ravenna Fashion Night in Piazza del Popolo

Le piccole e medie imprese del settore tessile della provincia del ravennate partecipano alla quinta edizione del Ravenna Fashion Night, che si terrà il prossimo venerdì 30 luglio 2010 nel magnifico scenario di Piazza del Popolo, a Ravenna appunto.

Una serata di bellezza per una “bella serata” nel cuore della città romagnola, una serata mondana in una cornice familiare e allo stesso tempo spettacolare, tutta pensata per dare rilievo alla moda e all’eleganza made in Italy:

“Non sarà solo ed esclusivamente un momento di spettacolo, ma anche l’occasione per valorizzare imprese locali impegnate nel tessile e nella moda”- ha detto Andrea Corsini, assessore comunale al commercio.

Protagoniste della kermesse, infatti, saranno alcune imprese di produzione della provincia di Ravenna: piccole e medie imprese chiamate da Cna e Confartigianato con il sostegno del Comune, della provincia e della locale Camera di Commercio, venerdì sera, dalle 21.30, a fare mostra dei loro prodotti nella Ravenna Fashion Night, importante vetrina di moda, arte e spettacolo.

Una quinta edizione, ricca di novità, che vedrà alternarsi in passerella le ultime novità di sartoria, di abbigliamento, di maglieria, di abiti da sposa e da cerimonia,tutti creati dalle imprese ravennati, in una fase delicata per il tessile: un settore che nella provincia di Ravenna conta 500 imprese, di cui l’80 % artigiane e che danno lavoro a 1.500 famiglie.

In passerella, ben 120 capi del prêt-à-porter autunno inverno con sette firme della provincia – Claudia B, Cristina intimo, Florence mode by Sweet Basil, Francesca Mercuriali, Monica B, Tenerezze, Viro – sul fil rouge del tema dell’acqua, a rimarcare il nesso della città con il mare.

Ha spiegato Antonello Piazza, segretario provinciale di Confartigianato:

“Questo evento è un segnale tangibile di quanto questa città sia attiva e in grado di rappresentare in un campo specifico com’è quello del tessile e della moda”.

Paola Perfetti

Made in Italy: tour del gusto italiano in 19 piazze europee.

Un bando di concorso coordinato da Buonitalia SpA per la promozione e la conoscenza dell’autentica cucina made in Italy in Europa.

Sta per avvenire la scelta di chi, fra le piccole e medie imprese italiane esperte nel settore gusto, rappresenterà il top della qualità enogastronomica in 19 piazze europee (Londra esclusa), piazze che sono state scelte come palcoscenici privilegiati sui quali dimostrare ai nostri colleghi europei la differenza fra un prodotto italiano DOC e le sue imitazioni con altri cibi dai nomi (e qualità) davvero improbabili.

Il bando prevede la presentazione di un progetto per l’affidamento dell’appalto di ideazione, realizzazione e gestione di un programma itinerante in almeno 19 città europee per il rilancio dell’immagine dell’Italia all’estero e per la promozione dei prodotti enogastronomici italiani e della campagna di comunicazione integrata per la promozione dell’evento. Valore stimato, IVA esclusa: 1.560.000 EUR.

Un’ottima iniziativa con la quale creare un momento di educazione al gusto e alla cultura italiana all’estero, ma soprattutto, un trampolino di lancio per qualche piccola media impresa tutta italiana legata al settore della cucina nostrana: sì perchè in ogni piazza per due giorni e tre mesi di “tour del gusto italiano”, saranno all’incirca 2mila i visitatori che al giorno potranno finalmente conoscere la differenza fra un Parmigiano Reggiano e un Parmisan, un Chianti autentico con un Chianti californiano, e via discorrendo.

Dato che il termine del bando di concorso è stato il 30 aprile 2010, non ci resta che attendere i nomi dei vincitori e , dopo le congratulazioni, scoprire con quale menu la  cucina del Bel Paese verrà rappresentata all’estero.

Nel frattempo, per maggiori informazioni:
Buonitalia SpA
via XX Settembre 98 G
All’attenzione di: dott. Mario Criscuolo
00187 Roma, ITALIA
Tel. +39 0642085970
magic.italy@buonitaliaspa.it

Fonte: bando

Paola Perfetti

La Carta per le Pari Opportunità e l’Uguaglianza sul Lavoro

Era stata presentata in conferenza stampa lo scorso 5 ottobre 2009 a Milano e subito furono 15 le imprese a sottoscriverla, ma è di questi giorni il convegno “La Carta per le Pari Opportunità e l’uguaglianza sul lavoro: le politiche attive, le strategie, proposte e percorsi”, tenutosi a Roma.

Organizzato dal comitato promotore della “Carta“, composto da Fondazione Sodalitas, Aidaf (Associazione italiana delle imprese familiari), Aidda (Associazione imprenditrici donne dirigenti d’azienda), Impronta Etica, Ucid (Unione cristiana imprenditori dirigenti), e dall’Ufficio della consigliera nazionale di parità, il meeting ha segnato la conclusione di quella che è stata definita la fase “pionieristica” del progetto Carta dell’Uguaglianza.

D’ora in avanti, sono stati annunciati piani per una crescita sul territorio strutturata su presidi permanenti e tavoli regionali a favore dell’implementazione della Carta, pensati soprattutto per raggiungere le piccole e medie imprese, ovvero le realtà imprenditoriali che rappresentano la maggioranza del tessuto imprenditoriale italiano.

“Sono ormai mezzo milione i lavoratori che operano nell’ambito delle oltre 50 imprese che hanno sottoscritto la carta. Sono dei primi passi, ma stanno a significare che la Carta è già una realtà”. Queste le parole di Ruggero Bodo, Consigliere d’indirizzo della Fondazione Sodalitas.

Soffermandosi sul ruolo centrale dell’Associaizone nel percorso di nascita e crescita della “Carta”, Bodo ha poi continuato: “Sodalitas é una delle componenti del comitato promotore, insieme alle altre reti d’impresa orientate eticamente come gli imprenditori cristiani di Ucit, le imprese familiari di Aidaf, le imprese femminili di Aidda e il mondo cooperativo. […] Importante in questo ambito – ha concluso – il ruolo della rete delle consigliere nazionali di parità Sodalitas ha la segreteria organizzativa della Carta e rappresenta l’associazione in cui la Carta è stata “incubata” da parte di alcune imprese come Pireli e l’Oreal, che come multinazionali avevano già avuto esperienze in Francia e Germania dei benefici della Carta”.

Fonte

Paola Perfetti

La Guida “Conoscere il Rating” dell’ABI

L’Associazione Bancaria Italiana ha comunicato la presentazione della Guida “Conoscere il Rating”, realizzata dall’ABI stessa con le altre Associazioni d’impresa che fanno parte dell’Osservatorio Permanente sui rapporti banche-imprese.

La Guida per conoscere il rating, dedicata alle Pmi, fa parte dei temi toccati dall’ABI nel convegno sui temi legati alla riforma degli accordi di Basilea, così come gli scenari dopo la crisi e le iniziative concrete per banche e imprese.

Paola Perfetti

Agevolazioni fiscali per le imprese del tessile e della moda

Arrivano gli aiuti alle imprese che operano nei settori del tessile e dell’abbigliamento moda, come articoli di abbigliamento, in pelle, pelliccia, anche se l’attività non è svolta in modo prevalente.

L’Agenzia delle Entrate ha emesso una circolare con le indicazioni sulle modalità di accesso alla detassazione dal reddito d’impresa degli investimenti effettuati nel 2010, individuando chi può usufruire del beneficio, per quali costi, con quali modalità di calcolo e di presentazione della richiesta.

Parliamo delle istruzioni operative atte a definire le agevolazioni fiscali a supporto delle attività di ricerca industriale e sviluppo competitivo per la realizzazione dei campionari, senza alcun limite giuridico o sulla dimensionale dell’impresa.

Sono abilitate al beneficio, quindi, sia le imprese residenti sia le stabili organizzazioni (anche se determinano il reddito in modo forfetario e hanno cominciato l’attività dal 2010).

Condizioni necessarie per usufruire della detassazione dedicata al settore tessile e della moda è effettuare le attività di ricerca e ideazione estetica, o realizzare prototipi per creare un campionario o delle collezioni e dimostrare l’inerenza delle spese alle attività agevolabili.

La detassazione consiste nell’esclusione dal reddito d’impresa di un importo determinato in base agli investimenti effettuati e include sia l’Irpef, addizionali comprese, che l’Ires, riconosciuta a prescindere dal risultato di esercizio (utile o perdita).

Infine, qualche chiarimento.

L’Agenzia delle Entrate precisa che:

– il risparmio d’imposta non può superare l’importo massimo che l’Agenzia comunicherà in via telematica in seguito alla richiesta di agevolazione del contribuente;

– la richiesta di agevolazione deve essere presentata tra il primo dicembre 2010 e il 20 gennaio 2011;

– l’agevolazione viene attribuita proporzionalmente all’ammontare del risparmio d’imposta richiesto dal contribuente qualora gli investimenti superino complessivamente i 70 milioni di euro stanziati;

– l’importo massimo per il quale si può fruire dell’agevolazione è pari a 200mila euro.

Fonte

Paola Perfetti

L’Italia dei nuovi imprenditori: identikit e aiuti delle Pmi

In Italia, dall’inizio del 2010, le aziende sono in mano a donne, stranieri e giovani nuovi imprenditori al di sotto dei 30 anni.

Dall’inizio dell’anno, sono circa 53mila le nuove aziende delle quali:

– 1 su 3 è un’impresa individuale a conduzione femminile;

– 1 su 4 è guidata da un giovane laureando o neo laureato under 30;

– 1 su 5 ha un titolare straniero.

Questo è quanto emerge dall’indagine elaborata dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese-InfoCamere.

Un successo per l’imprenditoria italiana, che denota tutta l’originalità del made in Italy: buona parte di questi nuovi imprenditori è frutto di una creativa reazione alla crisi economica e del lavoro.

Secondo i dati, infatti, disoccupati o inoccupati neolaureati, ex casalinghe e impiegate di ritorno non finalizzate, fino a stranieri rappresentano l’identikit dei nuovi boss del 20% delle nuove aziende italiane.

Interessante anche il dato analizzato rispetto alle zone d’Italia.

La Toscana è la Regione a più alta densità di imprenditoria straniera, con il 27,9% di neo titolari non italiani.

In Basilicata, Calabria e Campania é maggiore la presenza di under 30, e più precisamente il 30,8%, 30,7% e 28,9% del totale delle imprese individuali, così come l’imprenditoria femminile.

Al Nord, la Lombardia spicca per le iniziative a sostegno delle nuove imprese. Ben due: da ” Start“, di cui abbiamo già parlato e il cui bando offre servizi gratuiti e contributi a fondo perduto per superare la cosiddetta fase di start up (il momento inizale dell’aziende) con particolare attenzione a giovani laureandi/laureati under 30 (a loro, sono stati messi a disposizione più servizi e più contributi); e “Punto Nuova Impresa” .

“Punto Nuova Impresa” nasce come sostegno ai nuovi aspiranti imprenditori grazie alla collaborazione di Camera di Commercio di Monza e Brianza con Formaper: insieme hanno seguito 165 utenti nei 3 primi mesi del 2010.

Insieme al bando “Start”, si rivolgono a disoccupati, inoccupati, cassaintegrati, lavoratori in mobilità, che intendono aprire un’impresa.

Per maggiori informazioni:
Formaper -Camera di Commercio Monza Brianza
Piazza Cambiaghi, 5
Monza
Tel. 039/2807411
Fax 039/2807449
progettostart@mb.camcom.it

Paola Perfetti