Calderone: sì alla riforma, no ai tagli sul praticantato

La riforma delle professioni è stata ben accolta da Marina Calderone, presidente del Cup (Comitato unitario delle professioni) e del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, la quale ha dichiarato a proposito: “In un momento storico in cui da più parti gli Ordini vengono pretestuosamente attaccati da settori non disinteressati, è stato invece riconfermato il valore sociale delle professioni liberali“.
Anche se, a dire il vero, Calderone ha anche ammesso la presenza di “aspetti perfettibili e sui quali chiederemo modifiche, ove ne ricorrano le condizioni“.

Tra i “difetti” ai quali il presidente dei Consulenti del Lavoro si riferisce c’è, in primo luogo, il praticantato, che va difeso e riparato da qualunque tentativo di taglio. Questo perché: “più si accorciano i tempi di tirocinio, più si riduce la presenza dei praticanti negli studi, maggiore è la possibilità di trovarsi al cospetto di giovani professionisti preparati in teoria ma con un’esperienza ridotta“.

Tra i progetti futuri, Marina Calderone ha in mente un’altra edizione del Professional day, utile momento di confronto, ma anche l’intenzione di rilanciare il valore sociale dei professionisti che con la loro attività quotidiana “prestano un vero e proprio servizio sociale alla collettività“.

Vera MORETTI

Dalla Fondazione Lavoro nuove opportunità di tirocinio formativo per i giovani

I tirocini formativi se ben utilizzati sono uno strumento di formazione e crescita importanti per i giovani che vogliono introdursi con una marcia in più nel mondo del lavoro. In poco più di un anno (gennaio 2010 e febbraio 2011), sono stati attivati circa 6.300 e nel 52% dei casi essi si sono trasformati in contratti a tempo indeterminato o di apprendistato. Per il presidente di Fondazione consulenti per il lavoro, Mauro Capitanio si tratta di buoni risultati che possono migliorare nel futuro: “La disciplina, vecchia di 14 anni, si scontra con un contesto socio economico totalmente diverso rispetto a quando è stata concepita. Nel frattempo, infatti, è stato modificato il Titolo V della Costituzione e sui tirocini ogni regione ha una disciplina operativa diversa” – e continua – “il tirocinio formativo non è un rapporto di lavoro. E il rimborso spese, se c’è, non rappresenta un compenso“.

Stando a quanto riportato da Italia Oggi, il 32% dei giovani coinvolti nei percorsi formativi hanno un’età compresa fra i 16 e i 25 anni, il 46% un’età compresa fra i 26 e i 35 anni, il 22% oltre i 35 anni. È stato il terziario il settore più interessato dalla sperimentazione dei tirocini (32%) seguito dal metalmeccanico (30%). Fanalino di coda il comparto servizi (12%) e l’artigianato (8%). Nel 56% dei casi si è trattato di realtà con un massimo 5 dipendenti.

M. Z.