Premio per l’innovazione ad Alenia Aermacchi

Alenia Aermacchi, l’azienda che ha base a Venegono Superiore e che fa parte del gruppo Finmeccanica, è stata insignita del premio nazionale per l’innovazione, istituito dal Governo presso la Fondazione Cotec.

Il prestigioso riconoscimento è dovuto alla proposta di un sistema termografico per l’individuazione dei difetti nelle strutture aeronautiche in materiale composito, messo a punto nei laboratori di ricerca di Finmeccanica e Alenia Aermacchi.

Si tratta di un metodo che rappresenta un passo in avanti significativo rispetto alle tradizionali procedure di indagine.

L’ispezione termografica permette infatti di quantificare con precisione il difetto e di ridurre i costi di verifica, poiché elimina alcuni passaggi del processo diagnostico che, in qualche caso, possono compromettere l’integrità della parte esaminata.

Questo tipo di scoperta permette di arrivare ad un nuovo sistema di utilizzo su scala industriale, poiché può essere impiegato anche in altri ambiti, oltre quello delle lavorazioni aeronautiche, come ad esempio nelle piattaforme ferroviarie, che sfruttano le tecnologie al carbonio.

Il premio nazionale dell’innovazione è chiamato anche Premio dei Premi, perché è il più importante riconoscimento italiano dedicato al Made in Italy e si pone l’obiettivo di sostenere le migliori capacità innovative e creative espresse in diversi settori, come nel caso dell’azienda varesina.

A questo proposito, Finmeccanica e Alenia Aermacchi hanno commentato: “Il premio attribuito costituisce una conferma ulteriore della capacità del gruppo di mantenersi sulla frontiera tecnologica, facendo leva sull’innovazione costante di prodotti e servizi e con forte attenzione alle esigenze di sicurezza e sostenibilità del business; una strategia in linea con le indicazione dell’Unione Europea secondo un modello che integra competitività e sostenibilità“.

Vera MORETTI

Al via Start Cup Campania

Chi ha nel cassetto un’idea innovativa e desidera svilupparla, ha tempo fino al 21 aprile per presentarla e partecipare così a Start Cup Campania, il Premio per l’innovazione promosso dalle Università campane che punta a mettere in gara gruppi di persone che elaborano idee imprenditoriali basate sulla ricerca.

Obiettivo di questa business plan competition il cui obiettivo è sostenere l’innovazione tecnologica finalizzata allo sviluppo economico e alla nascita di imprese ad alto contenuto di conoscenza.
Si tratta di una sfida che si trova all’interno del Premio nazionale per l’innovazione (Pni), una competizione analoga organizzata da diverse università italiane, alla quale prendono parte i vincitori delle edizioni locali.

Start Cup Campania offre ben quattro opportunità:

  • un percorso formativo sul business plan per i gruppi che supereranno la fase preselettiva;
  • premi in denaro rispettivamente di 5mila, 3mila, 2mila per i primi tre classificati, più due da mille euro per il quarto e il quinto in graduatoria;
  • partecipazione delle idee vincitrici al Premio nazionale per l’innovazione;
  • misure di accompagnamento alla realizzazione e allo sviluppo delle idee imprenditoriali vincitrici, anche in forma d’impresa, attraverso accordi fra Start Cup Campania ed altri enti.

La competizione è aperta a gruppi di almeno tre persone, che presentino idee innovative in campo scientifico e tecnologico, indipendentemente dallo stadio di sviluppo.

Per prendere parte al concorso è necessario che almeno un componente del gruppo appartenga a una delle Università promotrici o abbia conseguito un titolo di studio presso uno di questi Atenei.

Per candidarsi è sufficiente iscriversi al sito Startcupcampania.unina.it compilando la scheda di descrizione della propria idea di business.

Vera MORETTI

Startup: metà di loro ce la fa

Attivare una startup spesso può sembrare più facile che, una volta passata la fase iniziale, farla durare nel tempo.
Per capire quanti riescono a farcela davvero, e non sono costretti a chiudere i battenti dopo pochi mesi, sono state monitorate le neo imprese che hanno partecipato, tra il 2005 e il 2012, al Premio nazionale per l’innovazione promosso dall’associazione Pni cube.

Ciò che è emerso è che almeno la metà degli imprenditori che avviano la propria startup in Italia riescono a fare di essa il proprio lavoro e a renderlo stabile col passare degli anni.
Il fatturato medio di queste realtà imprenditoriali si aggira attorno ai 180mila euro annui.

Più nel dettaglio, tornando ai finalisti del Pni, dei 416 progetti ben 215, corrispondenti al 51,7%, sono diventati startup attive e in media nel 2012 hanno registrato un fatturato di 177,7 mila euro.

Per quanto riguarda la situazione dal punto di vista del territorio, la regione maggiormente attiva è la Toscana, che vanta 24 imprese attive su 26 progetti presentati (92,3%).
A seguire il Piemonte con 20 imprese attive su 24 progetti presentati (83,3%), quindi l’Emilia Romagna, con 23 imprese start-up attive, la Lombardia, con 20 imprese costituite (52,6%); la Campania e la Sicilia, con 40 progetti trasformati in 21 imprese attive (52,5%) e infine il Lazio con 20 imprese attive su 52 progetti (38,5%).

Relativamente ai settori di interesse, la maggior parte dei progetti (120) ha riguardato le life sciences e di questi 48 si sono trasformati in imprese attive (40%).
Secondo posto va al settore ICT con 90 progetti presentati e 53 imprese attive (58,9%), seguito dal settore di energia e ambiente con 81 progetti e 43 imprese attive, quindi il biomedicale con 28 imprese attive su 37 progetti (75,7%).

Vera MORETTI