Taglio delle accise sul carburante, ecco il piano

Ed alla fine ecco che il governo finalmente sembra intenzionato a mettere mano alle accise. Il ritocco alle accise sui carburanti è una annosa questione. Tanti i governi che ci hanno provato, o meglio, che hanno messo in agenda l’ipotetico ritocco ad una tassa assurda per i più. Nulla di fatto sempre, perché ogni volta che se ne parlava, tutto è rimasto appeso e freno alla semplice promessa.

Adesso però i tempi sembrano maturi. Il ministro Cingolani ha annunciato che le intenzioni del governo sono indirizzate verso una rimodulazione della tassa sui carburanti.

Accise, la strana tassa che grava pure sui carburanti

Probabilmente ci volevano questi aumenti impressionanti del prezzo del carburante per spronare le istituzioni ad intervenire su una vecchia questione. La cancellazione delle accise sui carburanti. Si tratta di tasse che gravano anche sull’alcol per esempio. Delle tasse che come vedremo, nascono per finanziare eventi storici gravi come una calamità naturale per esempio. Oppure una guerra. In altri termini, emergenze vere e proprie. Tanto è vero che si tratta di tasse che vengono messe in maniera temporanea, provvisorie. Salvo poi non essere mai più tolte dal “groppone” degli italiani. E lo dimostrano proprio le accise oggi in vigore e da dove derivano.

Le accise sui carburanti, cosa sono?

Prima di affrontare il programma del governo di una abrogazione o quanto meno di una riduzione di queste accuse, meglio capire di cosa parliamo.

Le accise sono, per definizione un tributo indiretto o tassa indiretta. Parliamo di una imposta a riscossione mediata caricata su determinati beni come i carburanti, l’energia elettrica,  gli alcolici, le sigarette e così via. La tassa viene pagata dal produttore o dal commerciante ma alla fine grava sul consumatore finale. Si paga per litro di carburante e le accise che gravano sui contribuenti per benzina e gasolio sono:

  • Finanziamento a supporto crisi di Suez del 1956 per 0,00723 euro;
  • Ricostruzione post disastro del Vajont del 1963 per 0,00516 euro;
  • Finanziamento per la ricostruzione dopo alluvione di Firenze del 1966 per 0,00516 euro;
  • Ricostruzione post terremoto del Belice del 1968 per 0,00516 euro;
  • Ricostruzione post terremoto del Friuli del 1976 per 0,00511 euro;
  • Sostegno alla ricostruzione post terremoto dell’Irpinia  del 1980 per 0,0387 euro;
  • Finanziamento della missione ONU in Libano del1980 per 0,106 euro;
  • Finanziamento per missione ONU in Bosnia del 1996 per 0,0114 euro;
  • Rinnovo contratto autoferrotranvieri del 2004 per 0,020 euro;
  • Acquisto autobus ecologici nel 2005 per  0,005 euro;
  • Ricostruzione post terremoto a L’Aquila del 2006 per 0,0051 euro;
  • Finanziamento alla cultura del 2011 per euro 0,0071;
  • Finanziamento crisi migratoria libica del 2011 per 0,040 euro;
  • Ricostruzione post alluvione in Toscana e Liguria nel 2011 per euro  0,0089 euro;
  • Finanziamento al decreto “Salva Italia” del governo Monti nel 2011 per  0,082 euro;
  • Ricostruzione post terremoto in Emilia del 2012 per  0,024 euro;
  • Finanziamento per cosiddetto “Bonus gestori”  del 2014 per 0,005 euro;
  • Finanziamento al decreto  “del  fare” del 2014 per  euro 0,0024.

C’è anche l’Iva a gravare sul carburante

L’intervento di cui il Ministro per la transizione ecologica Cingolani ha parlato collega le accise all’Iva. Infatti pure l’Imposta sul valore aggiunto grava sui carburanti. E grava in misura pari al 22%. Una imposta che sale al salire del costo del carburante essendo collegata al prezzo di vendita. Benzina ad un euro al litro, Iva pari a 0,22 centesimi. Benzina a 2 euro per litro, Iva pari a 0,44 centesimi.

Il collegamento tra accise ed Iva è argomento di studio del governo che vorrebbe utilizzare, come il Ministro Cingolani ha confermato, i maggiori introiti per l’Iva come base per abbassare le accise.

Il Ministro della transizione ecologica Cingolani, ha annunciato queste intenzioni dell’esecutivo Draghi di cui fa parte, direttamente a Palazzo Madama, in Senato.

Il governo si sta adoperando per ritoccare una delle voci che maggiormente fanno incrementare il costo del carburante. Anche perché la tassazione italiana non ha uguali rispetto al resto del Mondo o quasi.

L’informativa in Senato sulle misure che intende intraprendere l’esecutivo contro l’impennata dei prezzi dei carburanti e delle bollette energetiche anche seguita all’invasione russa in Ucraina, è stata l’occasione giusta per Cingolani. Occasione ideale per presentare ciò che il governo pensa di fare. Usare l’extra gettito Iva, dovuto all’aumento dei prezzi del carburante, per ridurre le accise. Una proposta che a dire il vero era partita da Fegica, associazione dei gestori di carburante.

Come scenderebbe il carburante senza le accise

Abbattere le accise sui carburanti quindi potrebbe davvero essere la soluzione ottimale per contenere l’esborso per le famiglie. Infatti stando alle statistiche ed ai numeri prima elencati, senza le accise il costo della benzina scenderebbe di molto. Addirittura arriverebbe a costare meno di un euro a litro. Naturalmente è vietato interpretare le parole del Ministro Cingolani come la certezza che le accise verranno tolte.

Anzi, a dire il vero pare che il governo stia pensando ad una rimodulazione delle accise, ad una riduzione soltanto e non ad una loro abrogazione. Main una fase in cui davvero il costo del carburante sta lievitando inesorabilmente, anche la semplice riduzione non è da sottovalutare. Il beneficio sarebbe ben accetto da milioni di famiglie o da chi, con gli autotrasportatori, con la benzina o il gasolio lavorano.

Prezzi stabili per i carburanti nei prossimi giorni

Secondo la rilevazione dei prezzi dei carburanti nel periodo 19 marzo fino al 25 marzo i prezzi si sono dimostrati stabili, e questa situazione dovrebbe permanere anche per i prossimi giorni. Figisc Anisa Confcommercio che ha stilato i dati relativi alla “verifica” dei prezzi alla pompa esprime questo commento per voce del presidente Luca Squeri:  “Le quotazioni del greggio Brent sono ancora intorno ai 115-116 dollari/barile la chiusura delle sessione del Platt’s di giovedì 24 ha fatto registrare movimentazioni di non più di 3 millesimi di euro/litro in aumento o diminuzione a seconda dei prodotti. Per i prossimi giorni ci si può attendere che i prezzi stiano fermi sugli attuali livelli“.

Nonostante il prezzo al barile sia salito ulteriormente (115-116 dollari al barile), il prezzo in Italia e’ diminuito di -0,012 euro/litro per la benzina, è aumentato, invece, di +0,008 euro/litro per il gasolio, senza comunque oltrepassare la soglia di “emergenza”.

d.S.

Benzina, prezzi in leggero rialzo

Week-end di sconti self service sui prezzi del carburante: il volume di traffico si è spostato soprattutto verso Eni, con lunghe code agli impianti anche fino a tarda sera. Al contrattacco Enel Energia e TotalErg che fino al 30 Settembre, offrono ai propri clienti possessori della carta Enelmia associata alla carta TotalErg Più uno sconto del 4% sul rifornimento di carburante, a fronte di un rifornimento minimo di 20 litri.

Punte minime record per Esso (-21 cent al litro), mentre la guerra della benzina si consuma fra IP (-16), Shell (da -10 a -25) TotalErg (-15 nelle aree a più alta competizione) e Q8 (1,499 e 1,599 sulla linea Easy e non solo).

I prezzi praticati sul servito, oggi, segnano un leggero rincaro: 1,815 Euro/l per la benzina, 1,703 per il diesel e 0,764 per il Gpl. Punte massime per la verde a 1,889 euro/litro, a 1,746 per il diesel e 0,800 per il gpl. Nel dettaglio sul fronte della benzina verde i prezzi raggiungono gli 1,802 euro/litro per Eni, 1,805 euro/litro per Esso, con punte a 1,815 euro/litro per Tamoil. Per quanto riguarda il diesel si passa dall’1,692 euro/litro di Eni all’1,703 di Q8 (no-logo a 1,571). Il Gpl e’ tra 0,738 euro/litro sempre di Eni e 0,764 di Shell.

Benzina, rialzi a raffica prima del weekend

Mentre già si guarda al prossimo weekend di sconti sul carburante, i prezzi raccomandati in modalità servito aumentano. Tutte le compagnie hanno infatto deciso di seguire Eni e Shell: Q8 e TotalErg salgono di 1,5 cent euro/litro su benzina e diesel, IP e Tamoil addirittura di 2 cent; Esso, infine, aumenta di 0,5 cent solo il diesel.

I prezzi medi nazionali serviti sono oggi a 1,812 euro/litro per la benzina, 1,702 per il diesel e 0,781 per il Gpl.

Francesca SCARABELLI 

Benzina, il servito rimane stabile

Dopo il lancio della campagna promozionale di Eni, che fino a settembre durante i fine settimana sconta il carburante di 20 centesimi al litro, le compagnie concorrenti hanno instaurato una vera e propria guerra dei prezzi: nel terzo weekend di sconti Esso ha fatto segnare le punte minime sul prezzo di diesel e benzina, andando in molti casi ben oltre lo sconto di 21 centesimi promessi, battendo Eni che ha praticato 1,580 euro/litro sulla benzina e 1,480 sul diesel.

I prezzi praticati sul servito, però, non mostrano variazioni: in media sono oggi a 1,804 euro al litro per la benzina, 1,693 per il diesel e 0,783 per il Gpl. Più nel dettaglio, il prezzo medio praticato della benzina va dal prezzo di 1,796 euro di Eni a quello di 1,804 di Tamoil, mentre per il diesel si passa dagli 1,689 euro di Eni agli 1,693 di Tamoil.

Laura LESEVRE

Benzina, continua la guerra degli sconti

Dopo due settimane di rodaggio, la guerra degli sconti sul carburante si inasprisce per contrastare la campagna promozionale di Eni, che sconta benzina e diesel di 20 centesimi al litro, stabilendo durante il weekend un prezzo di 1,580 centesimi/litro per la benzina e di 1,480 per il gasolio.

Da giovedì fino a lunedì mattina, negli orari di chiusura, Esso pratica uno sconto di “almeno 21 centesimi”; in alcuni impianti la benzina è scesa fino a 1,55 centesimi al litro e il diesel a 1,39 al litro.
Q8, solo a Roma, ha anticipato gli sconti in previsione del lungo ponte di SS Pietro e Paolo, che ieri ha dato il via alle partenze. IP pratica un ribasso di 16 centesimi anche sul servito dalle 7 di venerdì fino alla chiusura di sabato, Shell mantiene sconti di circa 10 centesimi, mentre TotalErg conferma un taglio dei prezzi di 15 centesimi al litro in alcune zone.

Davide SCHIOPPA

Benzina, nel weekend code ai distributori

Code chilometriche di auto per il secondo weekend di sconti sul carburante proposti da Eni, che dalle 13 di sabato alle 7 di lunedì mattina ha portato il prezzi di benzina e gasolio rispettivamente a 1,580 e 1,480 euro al litro, con uno sconto di circa 20 centesimi.

Q8 ha fissato prezzi simbolicamente inferiori di un millesimo, dalle 24 di venerdì alle 7 di stamattina, sugli impianti self pre-pay Q8easy e su parte di quelli a marchio Q8.
Esso, invece, si è limitata a sconti in genere fino -10,5 centesimi su impianti SelfPiù, mentre TotalErg ha deciso sconti fino a -15 da venerdì e fino a sabato; Shell, infine, ha praticato ribassi di circa 10 centesimi nelle aree più competitive.

Con la crisi aumenta la mobilità green

Dove non sono riuscite le campagne ambientaliste, è arrivata la crisi: gli italiani, infatti, si spostano sempre meno e, quando lo fanno, preferiscono sempre di più i mezzi pubblici e le biciclette. I numeri di Euromobility parlano chiaro: gli utilizzatori della bicicletta, nell’ultimo anno, sono passati dal 17 al 23%, mentre crescono dal 18 al 36% quelli che preferiscono spostarsi con i mezzi pubblici. I prezzi di benzina e carburante sempre più alti, invece, sono responsabili del fatto che chi usa l’auto ne ha aumentato l’utilizzo solo nel 10% dei casi.

La crisi, da questo punto di vista, si sta trasformando in un’opportunità per sviluppare una nuova mobilità, più sostenibile. Sempre secondo i dati raccolti da Euromobility, infatti, il 70% di chi vive nelle grandi città ritiene che l’inquinamento atmosferico sia dovuto al traffico, percentuale che scende al 43% tra chi vive nelle realtà più piccole.

Francesca SCARABELLI 

Prezzi dei carburanti stabili nei prossimi giorni

Luca Squeri, presidente di Figisc, ha sottolineato che “nella settimana corrente la quotazione del greggio Brent spot è sensibilmente aumentata (+4,00 euro/barile, +0,030 euro/litro), in presenza di un arretramento del cambio euro/dollaro, con movimentazioni più consistenti del prezzo dei prodotti ‘finiti’ Platt’s: per la benzina in misura pari a +0,047 euro/litro, per il gasolio pari a +0,048 euro/litro”.

Dal 9 luglio gli aumenti sono stati di +0,023 euro/litro per la benzina e di +0,027 per il gasolio. Per questa settimana invece dovrebbero esserci fluttuazioni pari a -0,024 euro/litro per la benzina ed a -0,021 per il gasolio. Per i prossimi giorni, secondo Squeri, ci sarà una tendenza alla stabilità dei prezzi dei carburanti: “Mentre le quotazioni del greggio Brent sono ancora sui 117 dollari/barile, le chiusure del Platt’s di giovedì 14 luglio hanno fatto registrare un decremento di circa 1,2 eurocent /litro per ambedue i prodotti, IVA compresa. Per i prossimi giorni ci si può at-tendere mediamente una momentanea stabilità dei prezzi“.