Canone Rai, gli apparecchi che lo pagano

Ricordate quando, un paio d’anni fa, si sollevò un polverone alla notizia che avrebbero dovuto pagare il canone Rai anche computer, tablet e affini? Apriti cielo! Una valanga di proteste, consumatori imbestialiti e una sollevazione popolare ridussero la Rai a più miti consigli.

Tanto che ora, dopo la trovata del canone Rai in bolletta, per evitare altre gaffe, il ministero dello Sviluppo economico ha precisato quali sono gli apparecchi “atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni” il cui possessore, come precisato dalle Entrate, è assoggettabile al canone Rai, a prescindere dalla quantità di utilizzo che di questi apparecchi fa.

Ebbene, non sono altro che le apparecchiature dotate di sintonizzatore per la ricezione del segnale, sia terrestre sia satellitare, di radiodiffusione dall’antenna radiotelevisiva. Ragion per cui sono soggetti al canone Rai anche gli apparecchi a cui è stato rimosso il sintonizzatore di cui erano originariamente provvisti.

La precisazione del ministero fa sì che si debba pagare il canone anche se si possiedono apparecchi televisivi utilizzati solo per la trasmissione interna di nastri o DVD registrati o come schermo per videogiochi. Per questi utilizzi, infatti, non è esclusa l’adattabilità alla ricezione delle trasmissioni televisive.

Insomma, con la precisazione si cerca di far pagare il canone Rai nel maggior numero possibile di casi. Ci sono però degli apparecchi, né atti né adattabili alla ricezione della radiodiffusione, che sono quindi esenti dal canone. Ecco quali.

  • pc senza sintonizzatore tv;
  • monitor per computer;
  • casse acustiche;
  • videocitofoni.

Il canone Rai va invece pagato per sia per le apparecchiature atte sia per quelle adattabili alla ricezione della radiodiffusione. Le prime sono:

  • ricevitori tv fissi;
  • ricevitori tv portatili;
  • ricevitori tv per mezzi mobili;
  • ricevitori radio fissi;
  • ricevitori radio portatili;
  • ricevitori radio per mezzi mobili;
  • telefono mobile con ricevitore radio/tv (DVB-H);
  • riproduttore multimediale con ricevitore radio/tv (lettore Mp3 con radio integrata).

 

Le seconde sono:

 

  • videoregistratore con sintonizzatore tv;
  • chiavetta USB munita con sintonizzatore radio/tv;
  • scheda per computer con sintonizzatore radio/tv;
  • decoder per il digitale terrestre;
  • ricevitore radio/tv satellitare;
  • riproduttore multimediale con ricevitore radio/tv, senza trasduttori.

Ricordiamo che, bontà sua, la tv di Stato non chiede il pagamento del canone Rai a chi possiede solo la radio.

Esenzione canone Rai, ecco l’autocertificazione

La scorsa settimana su Infoiva ci siamo occupati con dovizia di particolari della vicenda del canone Rai in bolletta. Uno degli aspetti di cui abbiamo parlato è stata l’autocertificazione per dichiarare di non possedere un apparecchio tv e di non essere, per questo, soggetti al pagamento del canone Rai.

Ora, per quanto riguarda questo ultimo aspetto, con provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 24 marzo 2016, sono stati definiti modalità e termini di presentazione della dichiarazione sostitutiva per autocertificare di non possedere un apparecchio televisivo.

Ricordiamo che la Legge di Stabilità 2016 ha introdotto la presunzione di possesso dell’apparecchio televisivo nel caso in cui esista un’utenza elettrica nel luogo dove il soggetto risiede anagraficamente, così da comportare il pagamento del canone Rai.

Il modello di dichiarazione sostitutiva deve essere presentato direttamente dal contribuente o dall’erede attraverso un’applicazione sul sito internet delle Entrate (disponibile dal 4 aprile), utilizzando le credenziali Fisconline o Entratel rilasciate dall’Agenzia, oppure attraverso gli intermediari abilitati.

Qualora non sia possibile l’invio telematico, il modello può essere inviato, insieme a un documento di riconoscimento valido, tramite raccomandata senza busta all’indirizzo Agenzia delle Entrate Ufficio di Torino 1, S.A.T. – Sportello abbonamenti tv – Casella Postale 22 – 10121 Torino.

Per il 2016, primo anno di applicazione del pagamento del canone Rai in bolletta, la dichiarazione sostitutiva avrà effetto per l’intero canone 2016 se viene presentata tramite raccomandata entro il 30 aprile, oppure per via telematica entro il 10 maggio 2016.

La dichiarazione presentata attraverso raccomandata dall’1 maggio 2016 ed entro il 30 giugno 2016, oppure in via telematica dall’11 maggio 2016 al 30 giugno 2016, avrà effetto per il canone Rai dovuto per il semestre luglio-dicembre 2016. La dichiarazione presentata dall’1 luglio 2016 al 31 gennaio 2017 avrà effetto per l’intero canone dovuto per tutto l’anno 2017.

Il canone Rai? Si paga doppio

Ci hanno raccontato fin da subito, per provare ad addolcire una pillola amara, che con la genialata del canone Rai in bolletta avremmo risparmiato sull’odioso balzello pagando, per il 2016, solo 100 euro tondi anziché i 113 e rotti dello scorso anno. Ora scopriamo che le cose non stanno proprio così.

I contribuenti, infatti, rischiano di pagare due volte il canone Rai: la prima, con l’imposta vera e propria in bolletta, la seconda, come una sorta di contributo alle società elettriche per i costi che sosterranno per la riscossione degli importi e il conseguente giro di questi ultimi all’Erario.

Se da un lato, infatti, nel nome di una sacrosanta lotta all’evasione fiscale il canone Rai è stato infilato nella bolletta elettrica, dall’altro per le società che gestiscono il servizio elettrico l’attività di riscossione avrà un costo, soprattutto in termini di risorse e di persone da destinare al coordinamento delle informazioni provenienti dal Fisco con quelle provenienti dai contribuenti.

Fin da subito le società elettriche non hanno nascosto il malumore, se non la vera e propria irritazione, per dover svolgere un servizio non richiesto. Visto che non abbiamo mai chiesto di farlo, è il loro ragionamento, non ci vogliamo mettere un euro; men che meno vuole fare lo Stato, girando parte del canone alle compagnie elettriche a copertura dei costi.

Un situazione che smaschera la leggerezza con la quale è stata gestita la questione del canone Rai in bolletta. Lo Stato ha infatti caricato sulle spalle dei privati un onere senza preoccuparsi di capire insieme a loro se l’operazione sarebbe stata economicamente sostenibile. Evidentemente non lo era.

Chi paga dunque? Il contribuente, ovvio! Nella bozza di decreto che regola l’attuazione delle norme contenute in legge di Stabilità e dedicate al canone Rai si ipotizza che alle imprese elettriche venga versato un contributo forfettario di 14 milioni per il 2016 e altrettanti per il 2017, a copertura dei costi della riscossione del canone Rai; 28 milioni che arriveranno dall’Agenzia delle Entrate, ovverosia dai contribuenti, secondo quanto denuncia il responsabile delle politiche energetiche della Cgil, Antonio Filippi.

E quindi ci risiamo. È intelligente e opportuno che il contrasto all’evasione fiscale sia fatto, dove non arriva l’amministrazione tributaria, utilizzando il soldi dei contribuenti onesti per ripianare i buchi fatti dai furbetti? Evidentemente per qualcuno al governo sì. Del resto, la situazione legata al canone Rai è lo specchio, in piccolo, di quanto accade da sempre in Italia con il Fisco: gli onesti pagano due volte, per se stessi e per i disonesti.

E io non pago il canone Rai. Ecco come

Esistono dei modi legali, anche se un po’ macchinosi, per non pagare il canone Rai. Con la novità del canone in bolletta, infatti, il contribuente non ha più la possibilità di contestare l’accertamento per il mancato pagamento dell’imposta sulla detenzione dell’apparecchio televisivo: l’unico modo che ha per eliminare la presunzione di detenzione di un televisore è quella di inviare una volta all’anno entro il 30 aprile un’autocertificazione con la quale comunicare di non avere alcun apparecchio radiotelevisivo nella propria abitazione.

Fermo restando che, una volta inviata questa autocertificazione, con tutta probabilità scatteranno controlli al limite del poliziesco, i contribuenti distratti che non si ricorderanno di inviare la comunicazione entro i termini resteranno fregati: non potranno più farlo. Ragion per cui, se si vedessero arrivare l’avviso di accertamento per il mancato pagamento del canone Rai, non potranno più impugnarlo e dovranno pagare.

In questo modo, i contribuenti non potranno esercitare il proprio diritto di difesa costituzionale, poiché non vi sono possibilità di opporsi alle sanzioni per omesso versamento del canone Rai.

Ma c’è di più: la sanzione penale per chi comunica di non possedere un televisore mentre invece ce l’ha. Una sanzione penale che si somma a quella prevista per l’evasione fiscale, pari a 5 volte il canone Rai. C’è però un trucco che mette al riparo da sanzioni e processi.

La normativa sul canone Rai non vieta di comunicare che, ad una determinata data, non si possiede alcun televisore mentre, qualche tempo dopo, lo si acquista. In questo caso, di fatto, l’autocertificazione non è mendace e si possono evitare ulteriori accertamenti per il pagamento del canone Rai. Nel caso ve ne fossero, basta conservare lo scontrino di acquisto dell’apparecchio.

Allo stesso modo, qualcuno potrebbe dare in comodato d’uso o donare a parenti e amici il proprio televisore il giorno prima di inviare l’autodichiarazione, salvo poi farsela restituire dopo l’invio. Una procedura resa possibile dal fatto che, nel caso di beni mobili, è possibile trasferirne la proprietà per via orale, senza bisogno di atti notarili, così come accade per lo spostamento della detenzione di un bene su un altro soggetto. In questo modo non si pagherebbe il canone Rai.

Per mettersi al riparo dalle pretese del Fisco ladro, in questo caso è bene avere un documento con una data certa che si riferisca al giorno dell’alienazione del bene. Per esempio, il timbro di qualsiasi ufficio postale sul contratto spedito a uno dei due contraenti del contratto di cessione. E voilà, il canone Rai è aggirato.

Canone Rai in bolletta? Incostituzionale

Perché il canone Rai è uno dei balzelli più odiati dagli italiani? Forse perché è anacronistico e anticoncorrenziale, o perché a detta di molti non vale la qualità del servizio che la televisione pubblica offre. Di sicuro perché il canone Rai è quantomeno contradditorio.

Il paragone con quanto accade negli altri Paesi europei era già impietoso prima che al governo venisse l’idea di riscuotere il canone Rai in bolletta, primo e unico caso nel continente. È pur vero che livelli di evasione del canone televisivo pari a quelli che si registrano da noi non ci sono altrove, ma come scusa non basta.

Non basta soprattutto se si pensa che, a differenza di quando il canone Rai fu concepito e nacque, oggi, la tv di Stato si finanzia già per il 46% con la pubblicità. Sempre restando in Europa, all’autorevole Bbc, il cui canone è portato a esempio dai pro-Rai, è vietato fare pubblicità e la tv tedesca Zdf-Adr registra solo un 13% di risorse derivate dall’adv: meno di 1/3 rispetto alla Rai.

Qualche tempo fa, Luca Antonini, professore di diritto costituzionale all’Università di Padova, su Panorama analizzava i punti di debolezza della mossa di far pagare il canone Rai in bolletta. Nello specifico, Antonini sottolineava che il canone è “un’imposta espropriativa, dal momento che chiedere 100 euro ogni anno per un televisore vuol dire che dopo pochi anni di applicazione l’imposta ha totalmente esorbitato, nella normalità dei casi, il valore del bene tassato”. Ineccepibile, visto che nientemeno che la Corte Costituzionale ha stabilito che il canone Rai è un’imposta e non una tariffa per un servizio.

Proprio per quest’ultima ragione, non è legittimo pretendere il pagamento del canone Rai con una bolletta che, per sua natura, copre il costo di un servizio divisibile; estendendo per assurdo la norma, ricorda Antonini, anche i comuni potrebbero chiedere di versare l’Imu nella bolletta elettrica per contrastarne l’evasione.

Perché autocertificare sotto responsabilità penale di non avere un televisore per non pagare il canone Rai se nessuna sanzione penale è prevista per chi non dichiara fino a 50mila euro nell’ambito dell’imponibile Irpef? Se un contribuente pagasse meno del dovuto con le prime rate di luglio e comunicasse alla Rai per iscritto di non essere interessato al servizio pubblico televisivo, chiedendo l’oscuramento del segnale, sarebbe pienamente legittimato a farlo.

Siccome la Rai non accetterebbe questa giustificazione, dalle Entrate arriverebbe in tempo zero un avviso di accertamento che l’utente potrebbe allora impugnare davanti alla Commissione tributaria, a titolo individuale o tramite una class action tributaria, sollevando poi davanti alla Consulta la questione di legittimità costituzionale una volta avviato il giudizio.

In quel caso la Rai rischierebbe grosso. Purtroppo, ciò su cui fa leva la televisione di Stato è il fatto che una simile procedura sarebbe per molti più faticosa che pagare il canone Rai e tacere. Per cui, ancora per un po’ l’avrà vinta, pur essendo in torto costituzionale.

Canone Rai in bolletta, ecco i dettagli

Quella che sembrava una subdola minaccia, far pagare il canone Rai in bolletta, è diventata una imbarazzante realtà. Con il passare delle settimane, infatti, e con il via libera alla Legge di Stabilità 2016, il destino del canone Rai è andato via via definendosi, fino a incanalarsi sulla cifra di 100 euro annuali (contro gli attuali 113,50) e al reale inserimento nella bolletta elettrica.

L’idea bislacca del governo è infatti quella secondo cui l’esistenza di un’utenza per la fornitura di energia elettrica ad uso domestico con residenza anagrafica nel luogo di fornitura, implica il possesso o l’utenza di un apparecchio radio-ricevente con conseguente obbligo di pagamento del canone Rai.

Da questa logica marziana discende dunque il fatto che il pagamento del canone Rai avverrà con l’addebito dello stesso nelle fatture emesse dall’azienda fornitrice dell’energia elettrica; all’interno della bolletta, sarà una voce distinta e non imponibile ai fini fiscali.

Toccherà a un apposito decreto, da emanare entro il 15 febbraio 2016, definire modalità e rateizzazione del canone Rai. Ciò che è certo è che la Legge precisa che il canone è dovuto un’unica volta per tutti gli apparecchi detenuti o utilizzati nel luogo di residenza o dimora.

Canone Rai in bolletta, ci siamo

Il governo tira dritto sull’ipotesi di inserire il canone Rai nella bolletta elettrica degli italiani. Una misura che, secondo l’Esecutivo, potrà essere il modo più efficace per ridurre l’evasione di una delle imposte meno pagate dagli italiani.

L’alta evasione del canone Rai è un fatto endemico, dovuto probabilmente alla difficoltà di effettuare controlli efficaci sugli evasori, ma anche alla visione che molti hanno di questa imposta come di un anacronismo inutile, nato in un periodo nel quale le condizioni del mercato televisivo erano del tutto diverse e rimasto con l’unico obiettivo di foraggiare un carrozzone nelle mani dei partiti, farcito di raccomandati e la cui offerta solo con l’introduzione del digitale terrestre ha ricominciato a sfiorare la decenza, dopo anni di scandalosa insipienza.

Le prime ipotesi che circolano sulle modalità di pagamento del canone Rai in bolletta parlano di una divisione in sei rate da 16,66 euro ciascuna, per un totale di 100 euro all’anno circa. Chi vorrà essere esentato dal pagamento del canone Rai dovrà dimostrare di non possedere televisori o connessioni internet, mentre i morosi incorreranno in una sanzione da 500 euro.

Per evitare di fare più danni di quanti, comunque, farà, il canone Rai in bolletta sarà inserito solo nelle utenze elettriche domestiche relative all’abitazione di residenza. Il che significa che pagheranno il canone Rai i proprietari delle prime case ma anche gli affittuari. Sono escluse le utenze commerciali e industriali, ma scommettiamo che, a breve, non si faranno mancare nemmeno quelle, che si ritroveranno tra i piedi il canone Rai. Come una persecuzione.

L’oracolo di Melfi

 

IERI

Monti a Melfi: un investimento di oltre un miliardo di euro per il 2013-2014 per lo stabilimento Fiat di Melfi. E’ quello annunciato ieri da Sergio Marchionne e John Elkann, alla presenza del presidente del consiglio, Mario Monti, in visita presso la fabbrica automobilistica. Il Lingotto ha deciso di aprire due nuove linee di produzione a Melfi che a partire dal 2014, realizzeranno due nuove vetture, una Jeep e una Fiat. L’ambizione è quella di trasformare Melfi in uno stabilimento all’avanguardia nel mondo, organizzato secondo i principi del World Class Manufacturing: in particolare questo comporterà la modifica dei processi produttivi per ospitare la nuova piattaforma Small Wide. Una piattaforma modulare, che può essere facilmente adattata per costruire vetture di dimensioni anche maggiori.

Decreto incandidabilità: la fine della legislatura in Parlamento appare sempre più segnata da bagarre e conflitti. L’ultimo in ordine di tempo è quello che ha visto opposti gli schieramenti in merito all’approvazione decreto legislativo sull’incandidabilità dei condannati a cariche elettive e di Governo. Il Consiglio dei ministri non ha potuto dare il via libera definitivo al decreto perchè manca ancora il parere della commissione Bilancio del Senato. Non solo: la battaglia si è estesa anche al decreto elettorale sulla raccolta firme. Da una parte il Pd è disposto a votare solo il testo originale varato dal governo, mentre il Pd ha già soprannominato l’emendamento il “salva-La Russa”. E l’Italia chi la salverà dai suoi politici (prima ancora che dai Maya)?

Schwazer e il doping alle Olimpiadi: la carriera sportiva del maratoneta alto atesino si conclude con una dura condanna. Quattro anni di squalifica quelli chiesti dal Tribunale Antidoping del Coni per Alex Schwazer, per quelle dosi di epo acquistate in Turchia, per possesso di testosterone e altre violazioni.  L’atleta era stato squalificato alle Olimpiadi di Londra perchè trovato positivo al test antidoping.

Sanremo dà finalmente i numeri: la data c’è, ed è quella definitiva: il Festival della Canzone italiana si svolgerà dal 12 al 16 febbraio 2013. Allora tutto resta uguale: Sanremo non cambia data? Da Viale Mazzini non arrivano commenti, quel che è certo è che Mamma Rai non volterà certo le spalle al dibattito politico, alla vigilia delle elezioni, dandogli spazio sulla altre reti. Del resto, come recita la sigla ‘Sanremo è Sanremo‘.

OGGI

Se il cellulare del Cavaliere non squilla: sedotto e abbandonato, senza nemmeno una telefonata o un sms. “Monti non ha ritenuto nemmeno di farmi una telefonata. Mi vedo costretto ad essere ancora io il federatore dei moderati”: Silvio Berlusconi scende in campo come leader e si dice ‘offeso’ per l’atteggiamento di indifferenza dell’attuale Premier rispetto alla sua proposta di alleanza. E non risparmia nemmeno qualche critica per la scarsa iniziativa del Governo tecnico: “si sono accucciati di fronte alle richieste della Ue, soprattutto dell’Unione Europea ‘tedesca’ e del nord Europa, che portano soltanto alla recessione. Non è solo un mio giudizio, ma anche di premi Nobel”.

Alitalia: i conti non quadrano: 630mila euro persi al giorno, 735 milioni di rosso accumulati nei 4 anni di gestione privata e una liquidità di cassa che si è assottigliata a 300 milioni. La compagnia aerea, salvata 4 anni fa grazie a 3 miliardi di soldi pubblici, sembra non riuscire ancora a decollare, anzi il rischio è di precipitare verso il basso. Ma la data più temuta è quella del 12 gennaio 2013: con la scadenza del vincolo del lock-up, gli azionisti potranno vendere le loro partecipazioni in Alitalia. Rischio ali spezzate?

Rcs e il futuro virtuale: potenziare e far esplodere il concetto di ‘power brand’ puntando su mercati come l’America Latina e le comunità ispaniche del Nord America. Una politica di internazionalizzazione che porti entro il 2015 alla stabilizzazione del fatturato di 1.600 milioni di euro.E’ questa la linea da adottare per il futuro secondo Pietro Scott Jovane, fresco ad di Rcs Mediagroup, che rende noto come il destino dell’azienda si concentri nella volontà di ‘creare contenuti digital first’, nel ‘lancio di social community’ e nella ‘differenziazione della user experience’.

Ddl Stabilità ultimo capitolo: tappa finale alla Camera dei Deputati per il ddl stabilità, che questa mattina ha ottenuto un via libera senza modifiche dalla commissione Bilancio. In queste ore il governo porrà la fiducia sul testo approvato dal Senato, mentre nel pomeriggio cominceranno le dichiarazioni di voto finale. Atteso per le 18 il verdetto finale: con l’approvazione di Montecitorio, il provvedimento diventerà a tutti gli effetti legge.

DOMANI

Se Babbo Natale ha perso la slitta: … va di corsa. Appuntamento a Vicenza, sabato 22 dicembre, con la Corsa dei Babbo Natale. Divisa di ordinanza natalizia, barba bianca e cappello rosso, e soprattutto una buona dose di fiato per improvvisarsi Santa Klaus in versione maratoneta. La 7a edizione della manifestazione partirà da Campo Marzo Esedra Moresco alle ore 10.45 per percorrere 2 kilometri fra le vie del centro storico. Ma i Babbi Natale corridori hanno in serbo un regalo: sostenere due importanti associazioni vicentine, i Villaggi Sos  e l’Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo.

Serie A in campo: ultima giornata di campionato prima della pausa natalizia con Inter -Genoa, domani alle 12.30 allo Stadio Meazza: i nerazzurri non possono permettersi défaillances per restare in coda alla Juve in classifica. C’è grande attesa in serata invece per il match che vedrà opposte Milan e Roma domani sera alle 20.45 all’Olimpico.

Stop ad Area C a Milano: dal 22 dicembre fino al 6 gennaio 2013 i milanesi possono tirare un sospiro di sollievo (Pm10 a parte): le telecamere di Area C saranno spente durante il periodo delle festività natalizie. E così la corsa ai regali dell’ultimo minuto potrà essere senza pensieri. Resteranno comunque in vigore per tutto il periodo le disposizioni che regolano le ZTL e le corsie preferenziali dei mezzi pubblici in tutta Milano.

 

Alessia CASIRAGHI

Pil italiano: in discesa del 2,4%

 

IERI

Scontri in piazza: cariche della polizia a Roma e Torino e un bilancio che sa di guerriglia civile. L‘Eurostrike, la giornata paneuropea di protesta contro la politica di austerità in Europa che ha raccolto le manifestazioni di mezza Europa, fa oggi i conti con arresti e feriti: a Torino un poliziotto è stato ferito alla testa dopo che il suo casco è stato colpito con una mazza da baseball, mentre è nella capitale che si è registrato il numero più alto di arresti, 8 manifestanti tra cui anche una donna. E mentre a Roma il numero di agenti feriti è salito a 18, ha fatto discutere e indignare mezza Europa le immagini diffuse dalla Spagna di un tredicenne colpito alla testa a colpi di manganello durante le proteste anti austerity a Tarragona. Già denunciati gli agenti.

Ddl Stabilità:  approvata ieri dalla commissione Bilancio della Camera la legge di stabilità e di bilancio, che oggi passeranno al vaglio dell’aula di Montecitorio. Tante le novità: alle popolazioni colpite dall’alluvione andranno 250 milioni, che saranno prelevati dal Fondo di 1,2 miliardi che sarebbe in origine servito per defiscalizzare i contratti di produttività; sul fronte fiscale si innalza il tetto delle detrazioni fiscali per i figli sotto i 3 anni sino a 1.220 euro, mentre salgono di ulteriori 400 euro le detrazioni per figli disabili. Invariate le aliquote Irpef, mentre da luglio 2013 si innalzerà l’aliquota Iva dal 21 al 22%, senza intaccare però quella ridotta, che resta al 10%. Infine è previsto un taglio al cuneo fiscale dal 2014 del valore di circa 1,4 miliardi di euro.

Mediaset fuori dall’asta digitale: cattive notizie per il Biscione dall’Authority per le garanzie nelle Comunicazioni, quella insomma, che deciderà le sorti dei multiplex di frequenze digitali ancora disponibili. La vicenda intricatissima del beauty contest potrebbe infatti concludersi con un colpo di scena: il consiglio del garante, presieduto da Marcello Cardani, ha adottato ieri la delibera che disciplina la gara di assegnazione delle frequenze del DTT, dividendo in due blocchi i canali liberati e che dovranno essere assegnati. Il primo blocco, quello per cui potranno gareggiare Rai e Mediaset perchè dispongono di di 5 multiplex, viaggerà solo sui 700 Mhz e sarà assegnato con licenze quinquennali, poi la banda passerà alle telecom per i servizi broadband mobili. E il nodo della questione dovrebbe risiedere proprio in questo: Mediaset infatti dovrà rinunciare alla conversione in frequenze televisive del Dvb-h, il canale ottenuto per la Tv via cellulare. Chi andrà all’asta allora stavolta?

Israele attacca Hamas: ucciso il capo di Hamas, Ahmed Al-Jaabari, ieri durante gli scontri sulla Striscia di Gaza. E’ invece di 9 vittime il bilancio del contrattacco:  dopo la risposta di Hamas ai razzi israeliani, ieri in serata il premier di Tel Aviv Benyamin Netanyahu ha annunciato in diretta nazionale che  “l’esercito è pronto a estendere l’operazione, se necessario”.

Italia Francia: sconfitta per i ‘baby’ azzurri di Prandelli ieri sera a Parma, che si è chiusa con il 2 a 1 per la Francia. Il goal azzurro arriva al 35mo grazie a El Shaarawy, mentre Balotelli non segna ma gioca un ottimo match; ottima anche la performance di Verratti, il vice-Pirlo appena 20enne. E’ dal 1962 che gli azzurri non riescono a battere in casa i cugini di Francia.

OGGI

Gaza e Hamas: è già salito a 12 persone il bilancio delle vittime della guerra a colpi di razzi che si sta consumando nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas, dopo l’ uccisione ieri del capo militare di Hamas Ahmed Jaabari e della sua guardia del corpo. Fra le vittime un neonato di 11 mesi, una ragazzina e una giovane donna incinta e due donne attorno ai 30 anni, entrambe uccise nel palazzo colpito a Kyriat Malachi. Il Presidente americano Barack Obama, dopo la telefonata al presidente egiziano Mohamed Morsi, ha “condannato” il lancio di razzi da Gaza su Israele, ribadendo il diritto di Israele all’auto-difesa e l’appoggio al premier israeliano Netanyhau l’appoggio degli Stati Uniti al diritto di autodifesa di Israele.

Violenza e Twitter: la guerra, quella che si combatte nei punti caldi del mondo (vedi Gaza) ma anche quella civile che ha scosso ieri mezza Europa con le proteste di Eurostrike, oggi si combatte anche via Twitter. Se da un lato l’esercito israeliano (IDF) ha utilizzato il social network per twittare un monito ai propri avversari (#Noi raccomandiamo agli operativi di Hamas, di livello basso o alto, di non mostrare la loro faccia sopra la Terra nei giorni a venire), suscitando il contrattacco mediatico delle Brigate di Al Qassam (#Le nostre mani benedette raggiungeranno i vostri leaders e soldati ovunque si trovino avete aperto da soli le porte dell’Inferno), dall’altro lato le scene di guerriglia che hanno trovato teatro ieri in molte piazze d’Italia sono rimbalzate alla velocità di tweet e retweet su tutto il web. Polizia contro manifestanti, manifestanti contro forze dell’ordine, i cortei anti austerità hanno invaso anche e prima di tutto il web, trovando una eco sbiadita e chiaramente più diluita nei principali quotidiani. Cronaca di una morte annunciata per la stampa?

Pil al – 2,4%: il prodotto interno lordo italiano scende in picchiata. A rivelarlo è l’Istat, che ha reso noto come nel terzo trimestre del 2012 il Pil sia diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e del 2,4% nei confronti del terzo trimestre del 2011. Il rischio intravisto dall’Istat è che la ricchezza dell’Italia possa scendere entro fine 2012 almeno del 2%.

Legge di stabilità: dopo l’approvazione della Commissione di Bilancio arrivata prima dell’alba, la Legge su stabilità e bilancio La votazione approda quest’oggi alle 15.00 a Montecitorio. Qui le novità contenute nell’emendamento.

Election Day: per Angelino Alfano le politiche devono essere anticipate a febbraio, in concomitanza con le già annunciate regionali “Anticipiamo le elezioni politiche a febbraio o spostiamo le regionali ad aprile. Non è che ci vuole il direttore del Fondo monetario per trovare questo risparmio”. Le replica di Bersani arriva questa mattina all’Assemblea nazionale della Cna “La data delle elezioni regionali, legge alla mano, è dovuta, obbligata. Quanto all’ipotesi di anticipare le elezioni politiche bisogna rispettare le prerogative del presidente della Repubblica e poi chi ha questa intenzione dovrebbe preoccuparsi di avere una nuova legge elettorale e non di fare polemiche”. Il porcellum continua a tormentare lo stomaco e soprattutto la testa della politica italiana.

Bookcity Milano: prende il via quest’oggi la 3 giorni dedicata ai libri sotto la Madonnina: 300 eventi per 3 giorni, dall’incontro con Luis Sepùlveda alla lettura con Jeffrey Deaver, dalla chiacchierata con David Grossman alla premiazione di Riccardo Muti. L’inaugurazione è prevista per questa sera alle 20.30 al Castello Sforzesco di Milano con Umberto Eco.

DOMANI

Consiglio dei Ministri: convocato per domani alle 10 a Palazzo Chigi il Consiglio dei Ministri per discutere del Decreto Legislativo riguardante la violazione delle disposizioni derivanti dal Regolamento (CE). In aula sdi discuterà anche delle attività del Ministero in materia di lavori, servizi e forniture militari e del disegno legge quadro sulla valorizzazione delle aree agricole e contenimento del consumo del suolo. Ma l’evento più atteso potrebbe essere il confronto, che oggi viaggia a mezzo stampa, fra Bersani e Alfano sul temuto Election Day.

Giovani e lavoro: a Firenze appuntamento con il dibattito organizzato da Confindustria sul tema “Il lavoro? Impegnati a costruirlo” a partire dalle 9.00 presso il Parco della Musica. Ospiti oltre a Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria e Antonella Mansi, anche Simone Bettini, presidente Confindustria Firenze e Jacopo Morelli, vice presidente di Confindustria e presidente Giovani imprenditori di Confindustria.

#Salvaciclisti: manifestazioni di solidarietà e sensibilizzazione da domani a domenica in tutta Italia organizzate da Fiab e dal movimento #salvaiciclisti: 25 piazze d’Italia ospiteranno i cavalieri delle 2 ruote per discutere sulla sicurezza delle bici in città, dopo la morte di Altea Strini, la giovane scout del lodigiano che domenica scorsa è stata investita e uccisa da un Suv che viaggiava ad altissima velocità.

L’autre livre: apre domani a Parigi il ‘Salon de l’autre livre’, la rassegna per amanti di carta e penna che raccoglie 150 editori indipendenti francesi e stranieri, che promuovono la “bibliodiversità”. Nato nel 2003, il salone ha lo scopo di far conoscere la produzione e le peculiarità editoriali degli editori indipendenti, il sottobosco di un’editoria fervente e creativa ma che non sempre trova spazio tra le grandi ‘maison’ editrici.

 

Alessia CASIRAGHI

Supermario: lascia o raddoppia?

Supermario pronto a raddoppiare? Dipende dal Mario in questione. Se il Premier Monti nega la possibilità di una sua candidatura, ma si dice pronto a ‘‘a restare a servizio del Paese’ se glielo chiedessero, l’attaccante del Manchester City Mario Balotelli confessa di essere finalmente pronto a fare il papà. E di attendere con ansia il pupo in arrivo. Sempre che non si tratti di una doppietta in fasce.

IERI

Monti Bis: il Premier Monti pronto a candidarsi? Non esattamente: il Presidente del Consiglio ha gettato scompiglio nel parterre politico annunciando da New York, al Consiglio delle Nazioni Unite, che sarebbe pronto ‘a restare a servizio del Paese’ se glielo chiedessero. “non ho un piano – ha tenuto a precisare Monti – ma solo spirito di servizio. In ogni contesto riscontro preoccupazione e incertezza dai mercati. Io offro rassicurazione”. Di fronte alle reazioni confuse e poco rassicuranti degli schieramenti politici, il Premier ha poi sottolineato “non mi presenterò alle elezioni ritengo di rimanere estraneo agli schieramenti”. Un’affermazione che ha quantomeno messo a tacere le inquietudini delle due B: Berlusconi e Bersani. Se il segretario del Pd ha tuonato “Monti è una risorsa del Paese. Ma se vuole continuare senza maggioranza politica, gli dico che non è possibile”, il Cavaliere ha ribadito chiaramente come “ci devono ancora essere le elezioni”. Berlusconi bis in vista?

Ferrara, l’addio alla Rai: Giovanni, pardon Giuliano Ferrara divorzia dal servizio pubblico. Una separazione che era nell’aria da lunedì quando, complice la poca tempestività della sua striscia quotidiana “Qui Radio Londra” (invitava la Polverini a dimettersi, quando il Presidente della Regione Lazio aveva già fatto coming out), il suo programma non era andata in onda. “Sono oggetto di un grottesco e prolungato mobbing da parte di un funzionario Rai. Tutti lo sanno. Non voglio lavorare per un editore che non è dalla parte del mio lavoro” ha fatto sapere Ferrara su Il Foglio.

Dimissioni Polverini: si è tolta qualche sassolino dalla scarpa prima di rassegnare le sue dimissioni definitive. Renata Polverini ha esautorato gli assessori Tajani e Rampelli che perderanno diritto al vitalizio. Nel frattempo l’Espresso cavalca l’onda e pubblica delle foto dell’ex Presidente alla Regione Lazio, che farebbero sospettare l’utilizzo a scopi personali di due motovedette della Finanza per raggiunge l’isola di Ponza da parte della Polverini. Troppa polvere sotto lo zerbino?

OGGI

iPhone5: il melafonino sbarca oggi in tutti gli Apple Stores d’Italia e i punti vendita di telefonia. Il costo? Superiore ai 700 euro. E intanto in rete circolano le istantanee di code lunghissime sotto la luna per i temerari che questa notte hanno atteso fuori dai centri Vodafone di 29 città italiane. Chissà se si può chiedere a Siri di portare anche la colazione.

Mamma Rai in crisi?: la raccolta pubblicitaria di Google in Italia supera quella della concessionaria Rai. Se al primo posto resta Publitalia di Mediaset, la Sipra scivola dietro al colosso di Mountain View. Alla Rai toccherà ricordarsi le Montagne Verdi.

Ruby Bis: dalle passerelle all’aula di tribunale. Non stiamo parlando di John Galliano, ma di un affaire molto più italico. Nicole Minetti, dopo la sfilata di Parah della scorsa domenica, è stata chiamata a comparire quest’oggi, assieme a Lele Mora, nell’aula della quinta sezione penale di Milano per assistere all’udienza del processo sul caso Ruby.

Fico Balotelli: Ficotelli pronti a tornare in campo? L’attaccante del Manchester City ha dichiarato a mezzo stampa di essere pronto a fare il papà, e pare essersi levato ogni dubbio circa paternità e test Dna “in quella situazione il test lo avrei chiesto a chiunque”. Un dubbio permane: Supermario sarà riuscito a fare doppietta?

DOMANI

O’Scia: appuntamento sull’isola di Lampedusa per il gran finale del Festival O’Scia, voluto da Claudio Baglioni per sensibilizzare l’opinione pubblica circa il fenomeno dell’immigrazione sull’isola, e che proprio quest’anno festeggia il 10mo anniversario. Sul palco tante star e nuovi talenti: Luciano Ligabue, Giuliano Sangiorgi, Litfiba, Gigi D’Alessio, Pino Daniele, Fiorella Mannoia, Neri Marcorè, Giorgio Panariello, Pino Insegno, Massimo Ranieri e Alessandra Amoroso.

Giornate europee del patrimonio: domani e domenica l’Italia si trasforma in tesoro d’Europa. Da Milano a Napoli, il patrimonio storico e artistico del Bel Paese si mette in vetrina: musei aperti, eventi su misura, visite guidate, concerti gratuiti e flash mob. L’evento sarà celebrato in concomitanza con altri 49 Stati europei.

 

Alessia CASIRAGHI