Contributi Pmi Lombardia fotovoltaico e cambio pannelli: bando a commercianti, artigiani e impianti sportivi

Per le piccole e medie imprese della Regione Lombardia arriva il pacchetto da 64 milioni di euro per l’efficientamento energetico e per il cambio delle macchine e dei pannelli solari. I contributi a fondo perduto sono del 50% per il fotovoltaico e fino al limite dell’80% per il cambio delle macchine e dei pannelli solari. A beneficiarne possono essere i commercianti, gli artigiani e gli impianti sportivi. Il pacchetto energia si articola in tre differenti misure a sostegno dell’efficientamento energetico. La quota più corposa degli aiuti andrà alle imprese e agli enti che gestiscono impianti natatori e del ghiaccio.

Contributi a fondo perduto per le Pmi della Regione Lombardia, gli obiettivi di sostegno per il caro energia

Gli avvisi per i contributi a fondo perduto della Regione Lombardia arrivano a seguito della seduta del 26 aprile scorso della Giunta regionale. L’obiettivo è quello di supportare le piccole e medie imprese in interventi strutturali in modo che gli aumentati costi dell’energia non influiscano sul loro equilibrio economico. Il bando prevede nella quasi totalità contributi a fondo perduto con aliquote di aiuti fino all’80%.

Contributi a fondo perduto imprese artigiane della Regione Lombardia, cosa sono?

Per le imprese artigiane della Regione Lombardia, il bando prevede lo stanziamento di oltre 22,3 milioni di euro. Gli aiuti consistono nella concessione di contributi a fondo perduto che possono raggiungere il 50% delle spese ammissibili. Il limite delle spese è fissato in 50 mila euro. L’importo minimo dei progetti deve essere di 15 mila euro. Risultano ammissibili agli incentivi gli investimenti fatti per favorire l’efficientamento energetico della sede legale o produttiva. Per la presentazione delle domande è necessario utilizzare la sezione del sito della Regione Lombardia “Bandi online”.

Quali spese sono ammissibili dal bando della Regione Lombardia per gli artigiani?

A titolo di esempio, sono ammissibili le spese delle imprese artigiane del bando della Regione Lombardia per l’efficientamento energetico:

  • quelle per acquistare e installare i collettori solari e gli impianti di microgenerazione della potenza massima di 200 kWel;
  • l’acquisto e l’istallazione di caldaie ad alta efficienza a condensazione, a pompe di calore o a biomassa, in sostituzione delle caldaie già esistenti nei siti produttivi;
  • gli impianti fotovoltaici;
  • l’acquisto e l’installazione dei macchinari e delle attrezzature in sostituzione di quelli già esistenti in azienda;
  • i sistemi di domotica, di monitoraggio dei consumi energetici, le apparecchiature a led per la sostituzione degli impianti di illuminazione tradizionale;
  • le opere murarie e di impianti nel limite del 20% del totale delle spese ammissibili purché funzionali all’attività artigianale.

Piccole e medie imprese del commercio della Lombardia, quali contributi a fondo perduto per l’efficientamento energetico?

Per le piccole e medie imprese della Regione Lombardia operanti nel settore del commercio sono a disposizione 9,6 milioni di euro di risorse per i contributi a fondo perduto a favore dell’efficientamento energetico. Gli aiuti, dunque, consistono in contributi fino al 50% delle spese ammissibili, nei limiti di progetti per un minimo di 4 mila euro e un massimo di 30 mila euro. Il bando per la presentazione delle domande sarà aperto a giugno.

Quali spese sono ammissibili dal bando Lombardia per l’efficientamento energetico delle imprese del commercio?

Tra le spese ammissibili dei contributi a fondo perduto della Regione Lombardia per le imprese del commercio, rientrano:

  • gli impianti fotovoltaici per autoprodurre l’energia da fonti rinnovabili;
  • l’acquisto e l’installazione di attrezzature e di macchinari in sostituzione di quelli già in possesso;
  • acquisto e installazione di impianti per raffrescare o raffreddare;
  • l’acquisto di sistemi di domotica al fine di risparmiare energia e tenere sotto controllo i consumi.

Contributi a fondo perduto per gli impianti natatori e del ghiaccio della Lombardia: cosa sono?

Le risorse più cospicue sono stanziate dalla Regione Lombardia per gli operatori economici che gestiscono gli impianti natatori e del ghiaccio. La Regione ha stanziato 32 milioni di euro per questo pacchetto di aiuti. Si tratta di un sostegno a favore degli operatori che rischiano il fallimento o l’interruzione delle attività a causa del caro prezzi dell’energia. Il sostegno economico si concretizza in un contributo a fondo perduto che può raggiungere l’80% delle spese ritenute ammissibili. Il limite massimo della spesa è pari a 350 mila euro.

Chi può richiedere i contributi a fondo perduto Lombardia per impianti natatori e del ghiaccio?

Ammessi a presentare domanda per i contributi a fondo perduto della Regione Lombardia per gli impianti natatori e del ghiaccio sono:

  • i soggetti privati titolari o concessionari della gestione degli impianti;
  • gli enti pubblici se proprietari o gestori diretti degli impianti.

Quali sono le spese ammissibili per i contributi a fondo perduto per gli impianti natatori e del ghiaccio?

Le spese ammissibili per i contributi fino all’80% degli impianti natatori e del ghiaccio riguardano l’acquisto e l’installazione di:

  • collettori solari termici;
  • impianti fotovoltaici per autoprodurre energia elettrica da fonti rinnovabili;
  • teli isotermici per coprire piscine nelle ore di non utilizzo;
  • caldaie ad alta efficienza in sostituzione degli impianti già esistenti.

Regione Lombardia, come presentare domanda per i contributi a fondo perduto per l’efficientamento energetico?

Il bando attuativo del progetto è previsto in uscita a 60 giorni dalla delibera della Giunta regionale. Tramite l’avviso saranno riportate le modalità attraverso le quali si procederà per l’apertura dello sportello e la presentazione delle istanze. I progetti verranno valutati in base agli obiettivi di efficientamento energetico e verrà stilata una graduatoria finale delle imprese ammesse ai contributi.

Contributi alle Pmi, due bandi Regione Lombardia per chi assume o per la formazione

Due i bandi della Regione Lombardia alle piccole e medie imprese che assumono e alle aziende e ai professionisti che fanno formazione. I fondi, oltre 41 milioni di euro, servono a incentivare le assunzioni di over 50, di donne e di giovani inoccupati, oltre alla formazione. In tutto, a favore delle fasce deboli, sono previsti fino a 12500 euro per ogni nuovo assunto per un totale per ciascuna Pmi di 50 mila euro. I voucher formazione, invece, consentono di utilizzare contributi a fondo perduto di 2 mila euro per ogni dipendente o professionista.

Bandi per contributi alle nuove assunzioni: due bandi per le imprese della Lombardia

I bandi della Regione Lombardia per le assunzioni sono stati presentati e rilanciati nella giornata del 13 ottobre dall’assessore regionale alla Formazione e Lavoro Melania Rizzoli.  L’intervento è a favore, in particolare, dei Neet, cioè dei giovani che non lavorano e non studiano, di chi è prossimo alla pensione e ha perso l’occupazione, delle donne che risultano ancor più penalizzate dal lungo periodo di emergenza sanitaria.

Bando Formare per assumere: contributi a disposizione delle Pmi

Il primo bando prende il nome di “Formare per assumere”. Rientra nei fondi stanziati dal Fondo sociale europeo (Fse) del settennato 2014-2020 per l’Asse 1 azioni 8.5.1, 8.6.1, 8.2.2, 8.5.5 e 8.1.1. Il bando è stato pubblicato a luglio e rilanciato due giorni dall’assessore Rizzole. I fondi stanziati per questo bando sono pari a 15 milioni di euro che la Regione Lombardia punta, comunque, a incrementare. La scadenza dei fondi è fissata al 30 settembre 2023.

Quanto spetta a ciascuna impresa per ogni assunto

Nel bando l’incentivo è assicurato alle assunzioni di persone non occupate da almeno 30 giorni. Alle aziende viene corrisposto un contributo di 3000 euro per la formazione e un bonus di 1000 euro per per le aziende che hanno meno di 50 dipendenti, un bonus per la ricerca e la selezione da 500 euro e un incentivo per ogni nuovo assunto che varia nel seguente modo:

  • 4000 euro per assunzioni di lavoratori fino a 54 anni di età;
  • 6000 euro per lavoratrici fino a 54 anni;
  • 6000 euro per lavoratori dai 55 anni;
  • 8000 euro per lavoratrici dai 55 anni.

Come partecipare al bando contributi per nuove assunzioni Regione Lombardia

Per partecipare al bando Formare per assumere della Regione Lombardia le imprese interessate possono presentare domanda (già a partire dallo scorso 26 luglio) tramite il sistema informativo dei Bandi online del sito istituzionale della Regione. Il termine della scadenza per richiedere i contributi è fissato alle ore 12 del 30 settembre 2023.

Bando per la formazione: ecco a chi spettano i voucher da 2000 euro

Il secondo bando prende il nome di Formazione Continua – Fase VI, Voucher aziendali, ed è finanziato dal Por Fse 2014/2020 per 26,5 milioni di euro. Non ci sono scadenze temporali e, come affermato dall’assessore Rizzoli, “basta un click per accedere al finanziamento”.

Chi può partecipare al bando Formazione continua della Regione Lombardia?

Al bando possono partecipare tutte le imprese ubicate nella Lombardia che appartengano alle seguenti categorie:

  • iscritte alla Camera di commercio;
  • le imprese familiari;
  • gli enti del terzo settore che svolgano attività economica;
  • le fondazioni e le associazioni riconosciute che svolgano attività economica;
  • le cooperative;
  • i liberi professionisti o la relativa associazione nel caso in cui svolgano la professione in forma associata.

A chi sono rivolti gli interventi finanziati dal bando?

Gli interventi finanziati dal bando sono rivolti:

  • a chi è dipendente delle micro, piccole, medie e grandi imprese della Regione Lombardia;
  • ai titolari e ai soci delle stesse imprese menzionate;
  • ai liberi professionisti e ai lavoratori autonomi che abbiano domicilio fiscale in Lombardia e che svolgano la professione autonomamente o in forma associata.

Cosa finanzia il bando Regione Lombardia Voucher formativi?

Il bando prevede l’erogazione di voucher formativi del valore massimo di 2 mila euro. Tutti i soggetti ai quali sono rivolti gli interventi (dipendenti, titolari e soci, liberi professionisti e autonomi) possono fruire di percorsi formativi (anche più di uno) fino a raggiungere il valore del voucher stesso. Ogni impresa può essere beneficiaria di voucher per un totale di 50 mila euro.

Come presentare domanda per il voucher formativo della Regione Lombardia?

Le imprese interessate possono selezionare l’offerta formativa dal Catalogo della Regione Lombardia. In alternativa è possibile procedere direttamente tramite l’ente formativo per la scelta dei contenuti della formazione necessaria. Una volta scelta l’offerta formativa alla quale partecipare, la domanda deve essere presentata direttamente in via telematica nel Sistema Informativo dei Bandi. Maggiori dettagli sono presenti nella sezione bandi del sito istituzionale della Regione Lombardia.

In Lombardia importanti finanziamenti per le infrastrutture

La Regione Lombardia ha deciso di stanziare ben 80 milioni di euro da utilizzare per avviare interventi di potenziamento sulle infrastrutture nelle Province.
Si tratta di fondi che riguardano il Patto per la Lombardia siglato tra Matteo Renzi e Roberto Maroni, un accordo mirato ad incentivare lo sviluppo economico, ma anche la coesione sociale e territoriale.

La ripartizione dei fondi è già stata decisa, su base provinciale, e prevede l’erogazione di 11,7 milioni di euro a Bergamo, 13,4 a Brescia, 9 a Monza e anche a Varese, infine 6,3 a Como.
Per Milano verrà invece stabilito un Patto a parte.

La cifra non corrisponde a quella stabilita inizialmente perché sono stati aggiunti altri 600 mila euro. Il motivo deriva dal fatto, come spiegato dall’assessore alle infrastrutture e mobilità Alessandro Sorte, che serviranno per aprire nuovi cantieri per quasi 130 milioni di euro.

Anche la Giunta regionale ha deciso di partecipare e predisporre altri interventi locali, a partire dallo stanziamento di 10 milioni di euro che verranno impiegati per la depurazione dei laghi prealpini, 6 milioni di euro per rinnovare la convenzione con Trenord a beneficio delle Forze dell’Ordine che potranno viaggiare gratuitamente sui mezzi di trasporto regionali.

Vera MORETTI

Imprese lombarde, nasce Confidi Systema

Le imprese lombarde che puntano ad avere un accesso al credito più agile hanno adesso a disposizione un nuovo strumento. Si chiama Confidi Systema ed è una nuova società nata dalla fusione tra Confidi Lombardia, Confidi Province Lombarde, Co.f.a.l. (Consorzio fidi agricoltori lombardi) e Federfidi Lombarda, per incorporazione in ArtigianFidi Lombardia.

La finalità per la quale è stata creata Confidi Systema è quella di promuovere lo sviluppo del territorio lombardo, facendo in modo che le imprese possano avere accesso al credito in maniera continua e strutturata.

Nella parole del presidente della nuova società, Lorenzo Mezzalira, la strategia di Confidi Systema a favore delle imprese appare chiara: “Rafforzare e rendere più efficiente il sistema dei Confidi e massimizzare l’efficacia dei servizi di credito alle Pmi. La nuova realtà è a tutti gli effetti una garanzia al servizio dell’economia reale, con una forte dotazione patrimoniale, solida situazione finanziaria e grande potenzialità di crescita”.

Le imprese della regione, duramente colpite dalla crisi come l’intero tessuto produttivo italiano, guardano con attenzione a questo nuovo soggetto, come ha sottolineato il presidente di Confindustria Lombardia, Alberto Ribolla, in occasione della sua presentazione: “L’obiettivo di lungo periodo è giungere a un rapporto mondo finanziario-impresa più solido. Confidi Systema è il primo tassello di questo percorso: la sua dotazione finanziaria e solidità patrimoniale rappresentano una dimostrazione di forza di tutto il sistema regionale lombardo, pubblico e privato”.

Fare impresa in franchising in Lombardia, via al progetto

L’iniziativa Fare impresa in franchising in Lombardia, progetto pilota della Regione che si propone di sostenere l’occupazione e di rigenerare l’offerta commerciale nei centri urbani attraverso lo sviluppo di attività di franchising è stata presentata alla fine dello scorso mese ma ha già diviso favorevoli e contrari.

Favorevoli, coloro in quali vedono appunto nel progetto un’opportunità occupazionale e di ripopolamento commerciale dei centri cittadini; contrari coloro i quali paventano la trasformazioni di questi centri in centri commerciali, colonizzati dai grandi nomi italiani ed esteri del franchising.

Di certo c’è che chi vorrà aderire al progetto aprendo un punto vendita in franchising, si vedrà erogato un contributo a fondo perduto di 10mila euro per, ha sottolineato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Mauro Parolini, “aprire una nuova attività negli oltre 820 negozi sfitti individuati dagli Enti Locali”.

Ora – ha proseguito Paroliniapriamo la fase più importate, quella di ricerca dei franchisee interessati a cogliere questa sfida con l’obiettivo ben preciso di riaccendere le luci, alzare le saracinesche chiuse e rivitalizzare i centri storici coinvolti. Grazie alle sinergie e alle collaborazioni generate con le realtà che hanno aderito al programma, sarà possibile inoltre sommare al contributo regionale le agevolazioni rese disponibili dai Comuni, dalle Associazioni coinvolte e dai franchisor”.

Anche Parolini ha ricordato la duplice finalità del progetto Fare impresa in franchising in Lombardia: da un lato, il sostegno allo “sviluppo dell’occupazione e del lavoro autonomo”, dall’altro l’attivazione di “forme di contrasto alla desertificazione commerciale che subiscono i nostri centri urbani”.

Abbiamo pertanto deciso di sfruttare le prerogative di questo settore, che permette di valorizzare l’imprenditoria locale, limitando i rischi di start-up – ha concluso Parolini -. Il franchising è inoltre una forma di attività economica che si presta alla eventuale riconversione di negozi al dettaglio tradizionali e garantisce all’imprenditore una maggiore capacità competitiva, oltre a formazione e assistenza”.

La Lombardia investe sull’ imprenditoria giovanile

L’ imprenditoria giovanile è una cosa seria e la Lombardia lo sa bene. Dopo i servizi per l’inserimento lavorativo, ecco arrivare dalla regione, nell’ambito del programma “Garanzia Giovani”, servizi gratuiti per giovani under 30 che vogliono mettersi in proprio.

Colloqui specialistici, corsi di formazione, assistenza personalizzata, mentoring e affiancamento post costituzione attività, sono erogati dalle Camere di Commercio lombarde a partire dallo scorso 26 gennaio, per dare una spinta all’ imprenditoria giovanile.

Per richiedere i servizi, basta accedere al sito dedicato www.garanziagiovani.regione.lombardia.it. Per quanto riguarda Milano, l’operatore accreditato è la Camera di commercio di Milano che attraverso la sua azienda speciale Formaper (Tel. 02/8515.5344 – garanzia.giovani@formaper.it) erogherà i servizi gratuiti per l’ imprenditoria giovanile a quanti si registreranno al sito.

Possono presentare domanda i giovani che vogliono aprire una partita Iva o un’impresa, di età compresa tra i 18 e i 29 anni compiuti, inoccupati o disoccupati. Non devono essere inoltre iscritti a percorsi di istruzione o formazione professionale o avere in corso di svolgimento il servizio civile o un tirocinio extra-curriculare; non devono svolgere interventi di politiche attive attuate con Dote Unica Lavoro o attraverso gli avvisi “flusso” o “stock”.

Per la domanda di sostegno all’ imprenditoria giovanile si devono rivolgere alle Camere di Commercio lombarde, unici operatori incaricati da Regione Lombardia, che direttamente o in collaborazione con le proprie Aziende Speciali accreditate ai servi al lavoro, aiuteranno i giovani nei loro percorsi di creazione d’impresa o di lavoro autonomo.

I giovani con i requisiti potranno accedere al portale regionale dedicato www.garanziagiovani.regione.lombardia.it e individuare la Camera di Commercio con cui intendono avviare il programma. L’operatore della Camera di Commercio indicata convocherà il giovane entro 30 giorni dall’adesione, fisserà un appuntamento durante il quale si procederà alla definizione di un Piano di Intervento Personalizzato (PIP).

I giovani, dopo aver usufruito di primi servizi di accoglienza, definizione del percorso, bilancio competenze, colloquio specialistico, potranno accedere a servizi gratuiti per l’ imprenditoria giovanile:

  • corsi di formazione per il business plan (24 ore);
  • assistenza personalizzata per la stesura del progetto imprenditoriale/di lavoro autonomo (minimo 36 ore – max 40 ore);
  • mentoring e affiancamento nel post costituzione attività imprenditoriale e/o di lavoro autonomo (max 16 ore).

Il giovane potrà beneficiare di ciascun servizio una sola volta.

La presa in carico da parte degli operatori delle Camere di Commercio lombarde proseguirà fino ad esaurimento delle risorse stanziate e comunque entro e non oltre il 30 marzo 2018.

I giovani che usufruiranno dei servizi previsti da Garanzia Giovani e che avvieranno iniziative di autoimpiego e di autoimprenditorialità, potranno presentare domanda di finanziamento al Fondo rotativo per l’accesso al credito agevolato SELFIEmployment, promosso dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la cui gestione è affidata ad Invitalia, che valuterà l’ammissibilità delle richieste. Il finanziamento, di importo variabile, da un minimo di 5mila ad un massimo di 50mila euro, sarà erogato a tasso di interesse zero senza garanzie personali e con un piano di ammortamento della durata massima di 7 anni.

Per informazioni sui finanziamenti e il sostegno all’ imprenditoria giovanile, è necessario rivolgersi agli sportelli Punto Nuova Impresa delle Camere di Commercio lombarde:

BERGAMO – Via Zilioli, 2

Tel. 035/3888014 – 011 – pni@bg.camcom.it

BRESCIA – Via Einaudi, 23

Tel. 030/3725264-298 – pni@bs.camcom.it

COMO – Via Parini, 16

Tel. 031/256379 – 384 – pni@co.camcom.it

CREMONA – P.zza Stradivari, 5

Tel. 0372/490276 – 290 – pni@cr.camcom.it

LECCO – Via Tonale, 28/30

Tel. 0341/292212 – 284 – 280 – pni@lc.camcom.it

LODI – Via Haussmann, 15

Tel. 0371/4505247 – 234 – promozione@lo.camcom.it

MANTOVA – L.go Pradella, 1

Tel. 0376/234317 – pni@mn.camcom.it

MILANO – Formaper – Via Santa Marta, 18

Tel. 02/8515.5344 – garanzia.giovani@formaper.it

MONZA – P.zza Cambiaghi, 9

Tel. 039/2807446 – formaper@mb.camcom.it

PAVIA – Via Mentana, 27

Tel. 0382/393235-271 – paviasviluppo@pv.camcom.it

SONDRIO – Via Piazzi, 23

Tel. 0342/527226 – pni@so.camcom.it

VARESE – P.zza Monte Grappa, 5

Tel. 0332/295476 – pni@va.camcom.it

Bando per imprese e designer in Lombardia

Buone opportunità per i designer e i creativi, attraverso il progetto Design Competition Creatività, iniziativa promossa da Regione Lombardia, in collaborazione con Unioncamere Lombardia, ADI – Associazione per il Disegno Industriale e Fiera Milano.

Destinatari del progetto sono i giovani designer e le imprese operanti in settori diversi, accomunate da una visione design oriented e da una strategia di gestione che sfrutta il design come leva primaria per innovare e competere sul mercato.

Obiettivi del progetto:

  • fornire ai designer emergenti un percorso agevolato per acquisire visibilità all’interno del settore e, più in generale, per ottenere un riconoscimento pubblico abbattendo le barriere che nelle fasi iniziali della carriera possono ostacolarne l’ingresso nel mondo del lavoro;
  • tradurre idee innovative sviluppate da giovani designer in concrete idee di business e in prodotti ingegnerizzabili e commercializzabili, attraverso il coinvolgimento delle imprese di produzione del settore e con il supporto di designer professionisti nel ruolo di tutor;
  • creare una più ampia percezione del valore del design tra le imprese e sostenere l’innovazione design-driven all’interno delle imprese, fornendo loro idee di design che fungano da stimolo per lanciare nuovi prodotti sul mercato

L’iniziativa Design Competition Creatività prevede due bandi:

  • un bando dedicato ai giovani designer e mirato a selezionare nuove idee progettuali;
  • un bando per la ricerca di imprese interessate a realizzare il prototipo delle idee progettuali dei giovani designer.

Il tema del progetto è “Creatività”, declinato in tre ambiti di sviluppo: living, kids e outdoor. L’idea progettuale deve essere pensata per la produzione di un prototipo che possa essere riposto in un imballo della dimensione massima di un metro cubo.

Requisiti dei designer:

  • età inferiore ai 35 anni;
  • titolo di studio nell’ambito del design, architettura e ingegneria (almeno uno tra questi): diploma in corsi di durata quinquennale o in corsi professionalizzanti post-diploma di durata almeno triennale, laurea triennale o magistrale o dottorato di ricerca;
  • iscritti agli ultimi due anni della laurea magistrale;
  • residenti in Lombardia o frequentanti/aver frequentato e completato corsi di studio presso istituti o università lombarde;
  • non aver partecipato a più di una edizione di DECÒ/Design Competition;
  • aver firmato a proprio nome il design di massimo un prodotto commercializzato o in corso di commercializzazione.

Requisiti delle imprese (micro, piccole e medie imprese con codice di attività manifatturiero ATECO 2007, lettera C):

  • abbiano sede legale o operativa in Lombardia;
  • abbiano un sito web aziendale;
  • risultino attive e in regola con il pagamento del Diritto Camerale;
  • non si trovino al momento della presentazione della domanda di partecipazione al bando in stato di liquidazione o scioglimento e non siano sottoposte a procedure concorsuali.

Fasi principali del progetto:

  • Selezione di un massimo di 40 idee progettuali dei giovani designer da parte di un Comitato Tecnico di Valutazione;
  • Manifestazione di interesse da parte delle imprese interessate a realizzare i prototipi delle idee progettuali;
  • Abbinamento tra impresa e idea progettuale;
  • Collaborazione tra designer e impresa per la realizzazione del prototipo dell’idea progettuale, attraverso l’affiancamento di un designer professionista (tutor);
  • Realizzazione di un catalogo di progetto;
  • Esposizione dei prototipi realizzati in occasione della fiera Homi di settembre 2016

Risorse del progetto:

Il contributo a disposizione delle imprese per la realizzazione del prototipo è di massimo 10mila euro, per un ammontare complessivo di 400mila euro.

Termini e modalità di presentazione della domanda:

Le domande di candidatura di designer e imprese possono essere presentate entro il 18 febbraio 2016.

Per maggiori informazioni e per aderire al bando cliccare qui.

Dopo Expo 2015, dalle parole ai fatti

L’intervento che martedì 10 ha tenuto a Milano il premier Matteo Renzi sul futuro dell’area di Milano che ha ospitato Expo 2015 non è certo passato sotto silenzio, specialmente per quanti sul destino di quella superficie nutrono speranze o timori.

Di sicuro una delle persone che maggiormente sì è spesa per Expo 2015 è stato Carlo Sangalli, sia nelle vesti di presidente di Confcommercio, sia in quelle di presidente della Camera di Commercio di Milano.

Ecco perché la sua posizione su quello che sarà dell’area di Expo 2015 è, a nostro parere, molto importante: perché viene da un uomo che si impegnato in prima persona per la riuscita della manifestazione e, a differenza di altri, parla perché conosce la materia di cui sta parlando.

Il dopo Expo 2015 – sostiene Sangallideve essere realizzato con quel gioco di squadra che ha permesso all’Esposizione Universale di superare le divisioni, concentrando gli sforzi sul grande obiettivo comune. Il polo di ricerca, Human Technopole 2040, è il primo passo concreto per fare dell’area espositiva un hub dell’innovazione di livello globale”.

Tutti i progetti proposti fino ad oggi – prosegue Sangallinon potranno che trarre sinergie e benefici da questa operazione voluta dal Governo e che, non a caso, parte dal territorio milanese. La Grande Milano è infatti capofila dell’innovazione in Italia con quasi 17mila imprese su un totale nazionale di 152mila. In questo contesto la Camera di commercio di Milano, istituzione pubblica di tutte le imprese e luogo di sintesi dei diversi interessi economici, rilancia il progetto della Cittadella dell’innovazione, che prevede il trasferimento, nel sito espositivo, delle attività di ricerca e innovazione della sua Azienda speciale Innovhub, con 20 laboratori e 150 ricercatori e tecnici specializzati“.

Una posizione che potrebbe sembrare appiattita su quella del Governo anche se, rispetto alle dichiarazioni d’intenti di Renzi, belle, ma tutte da dimostrare con fatti e stanziamenti concreti, Sangalli prova a mettere sul piatto qualcosa di più concreto come Innovhub.

Una posizione che cerca anche di evitare strumentalizzazioni politiche del dopo Expo 2015 come quelle avvenute prima e durante l’Esposizione Universale. Strumentalizzazioni sul tipo di quella del Movimento 5 Stelle che, per bocca del capogruppo lombardo Stefano Buffagni, ha definito “aria fritta” il dopo Expo di Renzi, che riducono quasi al ruolo di macchietta il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, stizzito dall’idea che alla guida del polo scientifico e tecnologico di Milano ci possa essere l’Istituto Italiano di Tecnologia, come ventilato dal premier.

Insomma, per il bene dell’Italia e di Milano, se sul dopo Expo 2015 le polemiche lasciassero il posto alle idee e alle proposte concrete, forse il nostro sistema Paese non farebbe un altro buco nell’acqua, bruciando un’occasione di sviluppo importante.

Regione Lombardia promuove il franchising

La Regione Lombardia, che ospiterà presso la Fiera Milano di Rho/Pero dal 23 al 26 ottobre il Salone internazionale del Franchising, presenterà in quell’occasione un progetto per promuovere le aperture di negozi in franchising nei centri delle città lombarde.

Questo importante progetto prevede un finanziamento di 500.000 euro a fondo perduto per tutti gli interessati ad avviare un’attività in franchising in Lombardia, e possono chiedere di accedere al finanziamento i franchisor appartenenti a qualsiasi regione italiana.

Per partecipare, occorre inviare la propria dichiarazione di interesse entro il 24 luglio all’indirizzo email: commercio@pec.regione.lombardia, indicando nell’oggetto “manifestazione di interesse per progetto pilota fare impresa in franchising in Lombardia”.
E’ inoltre possibile richiedere maggiori informazioni scrivendo a: segreteria@salonefranchisingmilano.com.

Antonio Fossati, Presidente di RDS & Company, che organizza il Salone del Franchising di Milano in collaborazione con Fiera Milano, ha dichiarato: “Il progetto della Regione Lombardia è assai innovativo perché punta da un lato a sostenere il franchising, dall’altro a combattere la desertificazione dei negozi nei centri storici delle città. Ci auguriamo che altre Regioni italiane vogliano seguire l’esempio virtuoso di Regione Lombardia”.

Il progetto di Regione Lombardia, che è stato sviluppato con il supporto del Salone del Franchising di Milano e delle associazioni di settore, prevede un percorso formativo a supporto dei candidati imprenditori e si giova di un coinvolgimento forte dei Comuni lombardi per l’individuazione e l’ottenimento di condizioni agevolate sulle location commerciali.

Vera MORETTI

La Lombardia scommette sul franchising

La Lombardia accelera sul franchising, come ha annunciato nei giorni scorsi l’assessore al Commercio, Turismo e Terziario di Regione Lombardia Mauro Parolini, “la Giunta ha stanziato 500mila euro per il progetto pilota ‘Fare impresa in franchising in Lombardia’“.

Nel dettaglio, ha specificato l’assessore, “si tratta di un progetto che viene realizzato in collaborazione con il Sistema camerale lombardo e con il Salone del Franchising da maggio 2015 a novembre 2016. È un’iniziativa che riguarda il mondo del franchising lombardo, che oggi raccoglie 240 brand, il 26% del totale italiano, e circa 8.500 punti vendita (16% del totale nazionale) per commercio e servizi, con un fatturato che pesa per circa l’1% sul Pil regionale“.

Intanto, in questa prima fase il progetto “Fare impresa in franchising in Lombardia” definirà i criteri di selezione e raccoglierà le manifestazioni di interesse dei franchisor intenzionati ad aderire attraverso proposte contrattuali di favore, da sottoporre i potenziali franchisee che si insedieranno nelle aree individuate da progetto in sinergia con i Comuni lombardi. In un secondo momento avverrà la selezione delle imprese prescelte, che percepiranno il contributo attraverso il Sistema Camerale regionale.

Molteplici sono le finalità di questo progetto pilota. Intanto, come ha ricordato l’assessore Parolini, “puntiamo a sostenere l’imprenditorialità e a consolidare l’offerta commerciale costituita nei Distretti urbani del Commercio, contrastando la desertificazione commerciale delle aree urbane; a dare aiuto nell’innovazione e nella riconversione di esercizi tradizionali e nell’integrazione tra imprese in franchising e tradizionali“.

Un obiettivo che spiega anche come mai “destinatari del progetto sono micro e piccole imprese commerciali, della ristorazione e dei servizi che aprono locali in franchising in aree urbane a rischio di indebolimento dell’offerta commerciale con interventi, sperimentalmente, nei Distretti urbani del Commercio”.

Poi, dal momento che è risaputo che il franchising è una soluzione imprenditoriale forte in un periodo di crisi come quello che l’economia sta vivendo da diversi anni, con il progetto si punta anche a “intercettare i segnali di ripresa, garantendo al mondo del commercio di ripartire ed evitare, allo stesso tempo, la desertificazione dei centri urbani“, ha concluso Parolini.