In Veneto si finanzia l’innovazione

E’ in arrivo un bando nella Regione Veneto che prevede finanziamenti a favore dell’innovazione e che avverranno secondo due diverse misure:

  • Misura I “Contributi alle imprese per il ricorso a strutture qualificate di ricerca”
  • Misura II “Contributi per l’inserimento nelle imprese di personale qualificato di ricerca”

La Misura I implica che le imprese, affidandosi a strutture qualificate di ricerca, ricevano un finanziamento che riguarda ricerca industriale, sviluppo sperimentale oppure ricerca industriale e sviluppo sperimentale, combinati tra loro.

Per essere finanziabile, la commessa deve essere realizzata presso la sede della struttura qualificata di ricerca o presso una sede operativa del soggetto beneficiario o, in caso di RTI, in quella di un componente. Inoltre deve avere un impatto diretto sull’attività svolta in almeno una sede operativa localizzata nel Veneto del soggetto beneficiario. In caso di RTI, ciò è richiesto per ciascun componente.

La domanda può essere presentata da piccole e medie imprese, singole o associate in raggruppamenti temporanei d’impresa (RTI), i quali devono costituirsi esclusivamente per la realizzazione dell’intervento.

Il soggetto beneficiario e, in caso di RTI, ciascun componente, deve possedere alcuni requisiti fondamentali, ovvero:

  • essere regolarmente costituito, iscritto nel registro delle imprese e attivo presso la CCIAA competente per territorio;
  • essere produttore di beni e di servizi;
  • operare in alcuni macrosettori, quali: attività manifatturiere; fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento, limitatamente alle attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti; recupero dei materiali oppure attività di risanamento e altri servizi di gestione dei rifiuti; costruzioni; servizi d’informazione e comunicazione;
  • avere una sede operativa localizzata nel Veneto e dotata di strumenti e attrezzature, personale dedicato, utenza telefonica e informatica.

La percentuale che verrà finanziata è pari al 30 % del costo totale agevolabile per le medie imprese, al 40 % del costo totale agevolabile per le piccole imprese e al 20 % del costo totale agevolabile per le grandi imprese (solo se componenti di un RTI).

Sono previste, tra loro cumulabili, le seguenti maggiorazioni all’intensità di aiuto:

  • 15% qualora la domanda sia presentata da un RTI ove siano soddisfatte le seguenti condizioni: ci sia una collaborazione effettiva (ove ciascuna impresa sostenga quota parte dei costi) tra almeno due imprese indipendenti l’una dall’altra, di cui perlomeno una avente i requisiti di PMI; nessuna impresa sostenga più del 70% dei costi;
  • 3% qualora il progetto riguardi una delle seguenti aree trasversali: Nanotecnologie; Biotecnologie;
  • 2% qualora il progetto riguardi una delle seguenti aree tematiche di intervento: Area chimica per l’industria, nuovi materiali e materiali avanzati; Area meccanica avanzata, robotica e meccatronica; Area ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione); Area tecnologie per la gestione e la produzione sostenibile.

La Misura II riguarda invece l’acquisizione, nelle imprese, di personale qualificato di ricerca che può essere assunto direttamente dall’impresa o messo a disposizione da una struttura qualificata di ricerca senza sostituire altro personale già impiegato dal soggetto beneficiario.

Il finanziamento è attuabile se l’attitività del personale qualificato di ricerca si svolge prevalentemente presso una sede operativa del soggetto beneficiario localizzata nel Veneto e riferita ad almeno un’idea progettuale del soggetto beneficiario relativa a ricerca, sviluppo e innovazione.

Non deve, invece, riguardare l’attività produttiva ordinaria, commerciale o amministrativa dei soci del soggetto beneficiario né quest’ultimo deve aver intrapreso precedenti collaborazioni con lo stesso nei 6 mesi antecedenti il contratto/convenzione con la struttura qualificata di ricerca.

Anche in questo caso, possono presentare la domanda le piccole, medie e grandi imprese in possesso degli stessi requisiti che riguardavano la Misura I.

Sono finanziabili i costi che riguardano, in caso di assunzione diretta, il costo lordo contrattuale, comprensivo degli oneri previdenziali e sociali, sostenuto dal soggetto beneficiario; nel caso di messa a disposizione da parte della struttura qualificata di ricerca, i costi sostenuti dal soggetto beneficiario di cui alla convenzione sottoscritta tra quest’ultimo e la struttura qualificata di ricerca.
Il costo totale deve essere sia pari almeno a 20.000 euro, fino alla concorrenza di 40.000 euro.

Anche in questo caso è prevista un’intensità d’aiuto che sarà dell’80% del costo totale agevolabile per le piccole e medie imprese e del 50 % del costo totale agevolabile per le grandi imprese.

La richiesta va inviata in due fasi, ovvero per via telematica, registrandosi alla Piattaforma GIF e seguire le indicazioni del sito Venetoinnovazione.it e compilare la modulistica online secondo la procedura informatizzata raggiungibile dall’indirizzo Gifweb.venetoinnovazione.it/gifweb, e in un secondo momento inviare tutta la documentazione a mezzo raccomandata A/R entro i successivi 6 giorni a:

Regione del Veneto
Unità di Progetto Ricerca e Innovazione
Santa Lucia, Cannaregio 23
30121 Venezia

Vera MORETTI

Keyline, l’eccellenza veneta nel registro delle imprese storiche

L’eccellenza manifatturiera veneta che artigiana diventa industriale ha avuto un nuovo riconoscimento. L’azienda Keyline di Conegliano è stata infatti inserita nel registro delle imprese storiche istituito da Unioncamere in occasione del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia.

La Keyline, specializzata nella progettazione e nella produzione di chiavi, macchine duplicatrici meccaniche ed elettroniche, vanta infatti una continuità merceologica di oltre 100 anni, riferibile alla stessa discendenza familiare. Lunga è la storia artigiana di questa azienda, nata quando ancora la parola “business” era altro da quello che è ora: nel 1770, a Cibiana di Cadore (Belluno), Prospero Bianchi, fondò di un laboratorio artigiano per la produzione di chiavi in ferro battuto. Ora, dopo oltre 240 anni i suoi eredi continuano la tradizione.

Proprio alla famiglia Bianchi, proprietaria dell’azienda, è stato conferito il riconoscimento che ha fatto loro
gonfiare il petto, dal momento che è stato riconosciuto “il lavoro di oltre 240 anni per coniugare tradizione e innovazione, con il coraggio di mettersi in discussione ogni giorno“.

Veneto: approvato il fondo di solidarietà suicidi

“Sul modello approvato oggi dalla Regione Veneto, si istituisca anche a livello nazionale un fondo di solidarietà gestito dalle Prefetture in collaborazione con i Consorzi Fidi”. E’ questa la proposta avanzata dal segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi, al premier Monti, dopo che qualche settimana fa aveva rivolto lo stesso invito alla Regione Veneto. A seguito di questa proposta, proprio oggi, la Giunta Regionale veneta ha approvato un fondo con a disposizione 6 milioni di euro. Obbiettivo ? Tentare di bloccare l’emorragia di suicidi che ha colpito decine e decine di imprenditori. “In linea generale – commenta il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi – quegli imprenditori che in un primo momento si vedono rifiutare un prestito dalle banche per mancanza di solvibilità o per non essere in grado di offrire nessuna garanzia reale per la quasi totalità del prestito richiesto, potranno, almeno nel Veneto, ricorrere a questo fondo per ottenere le coperture necessarie per assicurarsi il prestito richiesto, evitando situazioni di disperazione che in alcuni casi possono portare al suicidio. Ringrazio sentitamente l’Assessora Isi Coppola e il Presidente Zaia per la celerità con la quale hanno approvato questa misura.

Adesso, però, bisogna intervenire anche a livello nazionale: per questo chiediamo anche al Premier Monti di fare altrettanto”. Dalla CGIA fanno notare che molti dei piccoli imprenditori che nei mesi scorsi hanno compiuto questo gesto estremo, si erano visti negare dalle banche prestiti per importi di poche migliaia di euro. “Questa misura, gestita dal Ministero dell’Interno sul modello del fondo anti-usura – prosegue Bortolussi – non comporterebbe un gran dispendio di risorse pubbliche. Penso che a livello nazionale un centinaio di milioni di euro potrebbe essere più che sufficiente per dare una seria risposta a chi oggi ha bisogno di un po’ di ossigeno per mantenere in piedi la propria attività”. Il pericolo che la situazione precipiti non è da escludere. “Con l’avvicinarsi delle scadenze fiscali che quest’anno saranno particolarmente pesanti – conclude Bortolussi – è probabile che nei prossimi mesi molti piccoli imprenditori si troveranno ancor più a corto di liquidità. Per questo è importante che il Governo prenda coscienza che, di fronte ad una situazione emergenziale, si prendano misure emergenziali”.

Lo comunica la Cgia di Mestre in una nota.

Fonte: agenparl.it

Un brindisi per le imprese del Veneto

Nuovi contributi in conto capitale alle imprese agricole della regione Veneto che hanno effettuato o progettano investimenti nel settore vitivinicolo. Gli investimenti dovranno riguardare impianti di trattamento, infrastrutture vinicole, commercializzazione del vino, tutte operazioni finalizzate a migliorare il rendimento globale dell’impresa.

In questo modo le PMI Venete che operano nel settore vinicolo potranno meglio adeguarsi alle richieste del mercato ed essere più competitive a livello nazionale e internazionale.

Il contributo potrà essere pari al 40% della spesa ritenuta ammissibile, mentre l’importo massimo ammesso al finanziamento potrà è di 200.000 euro per soggetto beneficiario. L’importo minimo è fissato invece a 25.000 euro.

Inoltre, per tutte le piccole e medie imprese che si occupano della fase di trasformazione e di commercializzazione di uve, mosto di uve, vino da affinare, la Regione Veneto ha stanziato un altro fondo beneficiario.

Le imprese produttrici di uve potranno accedere al bando, qualora le uve provenienti dalla propria azienda rappresentino un quantitativo non prevalente, inferiore cioè al 50%, della produzione oggetto di trasformazione. Il finanziamento potrà raggiungere il 30% della spesa ritenuta ammissibile, mentre l’importo massimo della spesa ammessa a finanziamento è pari a 600.000 di euro per soggetto giuridico beneficiario, quello minimo a 50.000 euro.

In entrambi i casi, la richiesta di finanziamento dovrà essere presentata entro il 7  febbario 2012 all’Agenzia Veneta Pagamenti in Agricoltura.

I dottori di ricerca in Veneto entrano in azienda con l’apprendistato

Obiettivo principale: aumentare l’occupabilità dei dottori di ricerca nelle aziende del territorio e generare innovazione all’interno delle stesse imprese inserendovi capitale umano di eccellenza.

A seguito di questo accordo, Confindustria Veneto, come partner del progetto, ha sottoscritto un accordo sindacale con Cgil, Cisl e Uil al fine di consentire alle imprese interessate all’iniziativa di poter assumere i giovani dottorandi mediante l’apprendistato in alta formazione.

“L’apprendistato in alta formazione è uno degli strumenti più significativi  e di assoluta novità per il Veneto per agevolare i giovani nella delicata fase di passaggio dal mondo della scuola o dall’università al mondo del lavoro. La Regione Veneto è particolarmente attiva nell’individuazione e nella promozione di strumenti in grado di favorire questa alternanza. Il contratto di apprendistato, nella sua declinazione più elevata, mira in effetti a far emergere quel valore aggiunto, in termini di competenze, innovazione e creatività, che solo i giovani possono dare alle imprese”. Lo dichiara Elena Donazzan, assessore regionale all’Istruzione e Formazione professionale del Veneto.

Le scuole di dottorato interessate sono: Ingegneria industriale, Bioscienze e biotecnologie, Scienze molecolari, Scienze dell’ingegneria civile e ambientale, Ingegneria dell’informazione, Scienze veterinarie, Diritto internazionale e Diritto privato e del lavoro, Studio e conservazione dei beni archeologici e architettonici. Il percorso formativo e di lavoro dura 4 anni e prevede 150 ore circa all’anno di formazione esterna all’azienda e lo sviluppo di un progetto di ricerca su un tema innovativo di avanzato livello scientifico di interesse per l’impresa.

Marco Poggi

Nuovo contributo alle imprese per la Regione Veneto

Regione Veneto e Cassa Depositi e Prestiti stanno per attivare un Fondo di rotazione regionale per il sostegno delle imprese e degli investimenti in ricerca, per un totale di 197 milioni di Euro, sui quali verranno applicate vantaggiose agevolazioni.

Ciò è stato possibile grazie ad un protocollo di intesa che la giunta veneta, nella persona di Isi Coppola, assessore all’economia, ha approvato ed è in attesa di essere sottoscritto.

Grazie a questo fondo, si potrà disporre di una “provvista” a costo agevolato presso banche e società di leasing convenzionate per finanziamenti a medio-lungo termine, con rimborso previsto entro 15 anni. Questi finanziamenti saranno erogati per permettere alle imprese investimenti produttivi e progetti legati alla ricerca e all’innovazione.

Coppola ha così commentato: “ La Legge Finanziaria nazionale ha esteso l’ambito di operatività del FRI, attivo presso la Cassa Depositi e Prestiti dal 2006, agli interventi previsti da leggi regionali di agevolazione o conferiti alle Regioni, per gli investimenti produttivi e per la ricerca. Lo scorso aprile, con un decreto interministeriale, è stato adottato l’atto di indirizzo per l’attuazione di questa strumentazione finanziaria, dando il via, dopo lunghe attese, alla fase operativa. Le risorse complessivamente a disposizione, pari a 1,75 miliardi di euro, sono state suddivise tra le Regioni con i medesimi parametri del “Fondo Unico per le Imprese” e per il Veneto sono utilizzabili oltre 197 milioni

Una buona notizia, dunque.

Vera Moretti

Cofidi Veneziano: pronti 20 milioni di finanziamenti alle Pmi

Per rilanciare l’investimento su innovazione di prodotto e di processo nelle aziende artigiane e nelle Pmi venete, Cofidi Veneziano concentra l’attenzione sulla disponibilità di 20 milioni di finanziamenti che possono essere attivati con fondi POR (Piano Operativo Regionale) per le PMI che abbiano avviato o stiano per avviare investimenti in innovazione.

Ai fondi si può accedere fino all’autunno di quest’anno per il quinquennio 2008-2013. “Con fondi per 2 milioni si possono attivare investimenti per 20 milioni – spiega il presidente di Cofidi Veneziano Sandro Ravenna -. In una fase di profonda crisi economica come quella attuale, l’unica possibilità che le aziende hanno per risollevarsi e pianificare il futuro a medio termine è quella di investire sull’innovazione di processo e di prodotto. Questi fondi POR costituiscno oggi lo strumento migliore di cui possono disporre le aziende artigiane e le PMI del Veneto“.