Fare business in Carinzia: gli incentivi alle imprese

di Davide PASSONI

Il governo della Carinzia e altre istituzioni prevedono un articolato piano di contributi e incentivi per le imprese che decidono di produrre sul territorio.

Per investimenti in industria/produzione la Carinzia può offrire fino al 25% del intera somma, per investimenti in turismo fino al 20%. Tutti i costi relativi all’insediamento aziendale sono sovvenzionabili, tranne il costo del terreno oppure il costo del’acquisto di un capannone già esistente. Macchinari, impianti, attrezzature, mobili, hardware, software, sono tutti sovvenzionabili, nel caso di un progetto turistico tutti gli arredi. La percentuale di sovvenzione da applicare al progetto dipende dal numero di posti di lavoro che vengono creati, dalla situazione dell’impresa, dal grado di innovazione, dalla somma globale dell’investimento, dalla zona dove si investe.

Per investimenti in Ricerca e sviluppo il finanziamento arriva fino a un massimo del 60%. Non importa, in questo caso, dove si investe: contributi per ricerca e sviluppo non si limitano a certe zone. Il programma di sovvenzionamento in tal caso accetta e sovvenziona anche il costo del personale e il costo del materiale coinvolto nella ricerca.

Ci sono anche programmi di sovvenzionamento per il personale, quindi per i posti di lavoro che vengono creati. Ogni persona registrata presso l’Ufficio di collocamento, quindi registrata come disoccupata, potrebbe dare diritto a sovvenzioni. In più, anche la Regione potrebbe dare un “aiuto” alla impresa, soprattutto se l’azienda decide di insediarsi in una zona dove recentemente sono state licenziate delle persone a causa del fallimento di un’azienda e dove la Regione tende a salvaguardare posti di lavoro.

Esistono anche agevolazioni fiscali per le spese di formazione e addestramento del personale: le spese oggetto di agevolazione sono quelle che direttamente sono imputabili a queste attività come seminari e corsi, spese per relatori, costi per l’acquisto di libri, letteratura e riviste specialistiche. Il meccanismo agevolativo è di due tipi, alternativo e non cumulabile: o viene riconosciuto un costo figurativo pari al 20% sulle spese sostenute, oppure viene riconosciuto un premio del 6% delle spese sostenute, liquidato sul conto fiscale e immediatamente rimborsabile. Normalmente è più conveniente il premio, in quanto viene corrisposto direttamente una volta presentata l’apposita dichiarazione allegata alla normale dichiarazione dei redditi.

Sognando la Carinzia…

di Davide PASSONI

Ormai, nel Nordest, il fenomeno dei tour di imprenditori che si recano in Carinzia per studiare “l’habitat” in previsione di un possibile trasferimento oltreconfine delle proprie attività esiste da tempo ed è consolidato. I media sembrano accorgersene solo quando esce il caso di qualcuno che davvero prende e se ne va, ma per chi abita e produce da quelle parti, questa migrazione non è più una novità.

Ma che cosa offre, nel concreto, quella regione austriaca in termini di agevolazione al business, tanto da far ingolosire i tartassati imprenditori nordestini? Di tutto e di più, come appare chiaro da quanto ci comunica l’Entwicklungsagentur Kärnten (EAK), società al 100% governativa responsabile per la promozione della Business Location Carinzia. Basta andare per punti, senza fare paragoni con l’Italia: le discrepanze compaiono da sole e appare chiaro perché in molti pensino da tempo alla “grande fuga“.

Tassazione per gli utili aziendali
Unica imposta sugli utili del 25%; non esiste l’IRAP, non esiste nessun’altra tassazione occulta, non esistono gli studi di settore. In Austria si possono dedurre ancora tutte le spese legate all’attività aziendale al 100% (carburante, telefonia, ecc), eccetto il costo di acquisto di automezzi (l’indeducibilità è parziale ed è solo per la parte che eccede il valore di acquisto di 40mila euro) e le spese di rappresentanza (nella misura del 50% al netto dell’IVA.

IVA
Se ci si avvale della rappresentanza di un commercialista, la dichiarazione dei redditi e la dichiarazione IVA devono essere presentate entro un anno e quattro mesi. Le liquidazioni periodiche IVA devono avvenire entro il 15 del secondo mese successivo al periodo cui si riferiscono. Entro tale termine deve essere versata anche l’imposta. Rimborso dell’IVA a credito, qualora ci fosse: entro massimo sei settimane dopo il mese di riferimento viene versata l’IVA a credito sul conto aziendale.

Salario
Livello equivalente a quello italiano ma, per via della tassazione più bassa, ai dipendenti resta più in netto in busta paga.

Tempi della burocrazia
Sarà pure Austria Felix, ma la burocrazia esiste anche là, anche se, rispetto all’Italia, è quasi inesistente. Per avere il permesso di costruzione di un capannone bisogna aspettare 10 giorni, anche se dipende dalla qualità della documentazione richiesta. Per avere l’autorizzazione all’utilizzo degli impianti, quindi per poter iniziare a produrre, servono al massimo 80 giorni. Di solito si avviano due processi paralleli: la richiesta del permesso della costruzione e l’autorizzazione dell’impianto. La costituzione di una società tipo la Srl (in Austria GmbH) dura 2 settimane. Il costo per la costituzione di una Srl ammonta a circa 3mila euro compreso avvocato, notaio, commercialista. Il capitale sociale da versare è di 35mila euro e, al momento della costituzione, basta anche il versamento della metà. Non c’è un periodo limitato entro il quale deve essere versata la seconda metà del capitale sociale. Si può costituire una società con un unico socio, che potrebbe essere italiano e avere la residenza in Italia.

Diritto del lavoro
Anche se i sindacati storceranno il naso, in Carinzia si consente il licenziamento del dipendente senza giusta causa: posto che siano stati stabiliti contrattualmente dei termini di preavviso più favorevoli al datore di lavoro, di norma questo non è tenuto a dare giustificazione del licenziamento, salvo eccezioni in caso di dipendenti considerabili socialmente da tutelare (per esempio dipendenti anziani, madri con figli a carico ecc.). Non è possibile obbligare il dipendente al consumo delle ferie non pagate. I termini di preavviso si allungano al maturare di anni di servizio.

Un discorso a parte merita il capitolo degli incentivi. Clicca qui per scoprirlo.

2013, la grande fuga? Dal Veneto alla Carinzia per continuare a fare impresa

di Davide PASSONI

Il fenomeno è salito alla ribalta delle cronache nello scorso autunno, ma in realtà esiste da tempo: in Veneto e in Friuli vengono regolarmente organizzati dei “tour” in Carinzia per imprenditori che vogliono trasferire là le proprie aziende, stanchi della burocrazia, della predatoria pressione fiscale e delle svariate trappole che l’amministrazione pubblica e quella tributaria quotidianamente allestiscono per far cadere chi vive d’impresa e produce ricchezza e occupazione in Italia. E tanti sono gli imprenditori che, da queste due regioni, sono già migrati in Austria.

Il fenomeno fa notizia perché stiamo parlando di una delle zone a più alta produttività italiana e perché mette clamorosamente in luce molte di quelle mancanze che, tanto lo Stato quanto le regioni (anche quelle “virtuose” come il Veneto), hanno nei confronti della piccola impresa italiana. La spina dorsale dell’economia italiana si sta sempre più piegando sotto il peso della burocrazia (6-8 mesi per avere i permessi per avviare un’attività) e della pressione fiscale (quella sulle piccole imprese è cresciuta di oltre il 22% dal 2011 al 2012) ed è comprensibile che chi d’impresa vive, pur di non vedersi costretto a chiudere bottega, complice anche la crisi, cerchi la soluzione migliore per salvare vita e azienda. Se questa soluzione, poi, è all’estero… chissenfrega, pensa: l’importante è continuare a dare lavoro e creare ricchezza.

E siccome in Italia e nel Nordest le eccellenze produttive e tecnologiche ci sono eccome, agli austriaci non sembra vero di vedersele offrire su un piatto d’argento da uno stato e da un fisco che, invece di salvaguardarne futuro e investimenti, fanno di tutto per metterle in fuga. Basta applicare una tassazione da fantascienza sugli utili (25%), eliminare imposte odiose come l’Irap, erogare incentivi con intelligenza, azzerare o quasi i tempi per l’avvio di un’impresa e tanti saluti ai Fratelli d’Italia e alla retorica dell’impresa tricolore.

Nei prossimi giorni cercheremo di conoscere qualche storia di chi ha preso questa decisione e di chi ci sta pensando, di vedere che cosa nel concreto offrono i nostri vicini di frontiera alle imprese e, soprattutto, per rispondere a chi riduce la questione a “è il mercato, bellezza…”, che cosa può fare l’Italia per non consegnare all’estero un patrimonio di qualità e “saper fare” che la rende unica nel mondo. Perché, d’accordo la globalizzazione, ma anche l’Italia fa parte del mercato globale: e allora perché da noi le imprese scappano, anziché investire?

In Veneto un bando per le pmi femminili

In Veneto è stato pubblicato un bando che favorisce la costituzione di imprese, individuali, società o cooperative, in prevalenza a partecipazione femminile.

A beneficiarne sono, quindi, le pmi femminili che abbiano sede operativa all’interno della regione e che appartengano ad uno dei seguenti settori di attività:

  • Attività manifatturiere
  • Costruzioni
  • Commercio all’ingrosso e al dettaglio
  • Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione
  • Servizi di informazione e comunicazione
  • Attività professionali, scientifiche e tecniche
  • Noleggio, agenzie di viaggi, servizi di supporto alle imprese
  • Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento
  • Altre attività di servizi.

Le pmi a prevalente partecipazione femminile possono essere:

  • imprese individuali di cui sono titolari donne residenti nel Veneto da almeno due anni;
  • società anche di tipo cooperativo i cui soci ed organi di amministrazione sono costituiti per almeno due terzi da donne residenti nel Veneto da almeno due anni e nelle quali il capitale sociale è per almeno il cinquantuno per cento di proprietà di donne.

Tali requisiti devono rimanere invariati per almeno cinque anni a partire dalla data del decreto di concessione del contributo.

Gli interventi finanziabili riguardano:

  • macchinari, hardware, dispositivi elettronici, arredo, beni strumentali e relative spese di trasporto e di installazione, strettamente inerenti all’attività produttiva;
  • impianti generali: idrico-sanitario, riscaldamento, condizionamento, elettrico;
  • opere edili relative ad interventi di ristrutturazione o manutenzione straordinaria, entro il limite massimo del 50% dell’intero investimento;
  • progettazione e direzione lavori, nel limite massimo del 7% dell’investimento;
  • mezzi di trasporto ad uso interno o esterno, ad esclusivo uso aziendale;
  • brevetti e licenze d’uso;
  • acquisto di software ed eventuale relativo addestramento per l’utilizzo dello stesso;
  • atti notarili di costituzione di società.

Le spese non ammissibili sono quelle relative a:

  • ottenimento della licenza commerciale in qualsiasi modalità acquisita;
  • contributi di costruzione;
  • interessi e altri oneri finanziari;
  • aggi (oneri esattoriali o di riscossione);
  • perdite su cambio di valuta;
  • ammende, penali e spese per controversie legali;
  • spese già coperte da altre agevolazioni pubbliche;
  • divulgazione e pubblicizzazione derivanti da obbligo di bando;
  • forfettarie;
  • IVA;
  • operazioni di locazione finanziaria (leasing);
  • gestione finanziaria corrente e acquisto di materiali di consumo;
  • costi generali relativi all’impresa (canoni, locazioni e fitti, energia, spese telefoniche, prestazioni professionali amministrativo-contabili, etc.);
  • spese di avviamento;
  • beni realizzati in economia;
  • beni non strettamente funzionali e indispensabili alle attività d’impresa;
  • franchising.

Il finanziamento riguarda le spese sostenute a partire da luglio 2011, purché il progetto venga approvato e l’agevolazione, a fondo perduto, arriva a coprire il 50% delle spese totali.
L’agevolazione è concessa nel limite massimo di euro 75.000 corrispondenti ad una spesa rendicontata e ammessa a contributo pari o superiore ad euro 150.000; nel limite minimo di euro 10.000 corrispondenti ad una spesa rendicontata e ammessa a contributo pari ad euro 20.000.

La domanda di ammissione al contributo, deve essere inoltrata a partire dalle ore 10 del 4 febbraio 2013, tramite posta elettronica certificata (PEC) della Regione Veneto all’indirizzo protocollo.generale@pec.regione.veneto.it oppure attraverso posta raccomandata con avviso di ricevimento all’indirizzo:

Regione del Veneto
Protocollo Generale
Via Dorsoduro, 3494/A
30123 Venezia

Vera MORETTI

Finanziamenti per le imprese vitivinicole venete

Le imprese agricole del Veneto possono presentare le domande per la richiesta di contributi relativi ad investimenti realizzati al fine di potenziare il settore vitivinicolo.

In particolare, il bando è rivolto alle piccole, medie ed intermedie imprese che operano nel settore della produzione, affinamento e/o confezionamento di prodotti vitivinicoli.
Il bando permetterà l’accesso ai contributi sia alle aziende agricole che alle imprese di trasformazione.

Per quanto riguarda gli investimenti nelle aziende agricole vitivinicole, i beneficiari devono avere alcuni requisiti fondamentali:

  • qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale (IAP) come definito dalla normativa nazionale e regionale. In alternativa, essere imprenditore agricolo iscritto alla gestione previdenziale agricola INPS in qualità di Coltivatore Diretto;
  • possedere sufficiente capacità professionale derivante, alternativamente, da possesso di titolo di studio attinente il settore agrario, forestale o veterinario, quali lauree, diplomi universitari, diploma di istituto tecnico o professionale a carattere agrario; frequenza in Veneto di apposito corso di formazione, di almeno 150 ore, riconosciuto dalla Regione ai fini del primo insediamento; svolgimento di attività agricola come capo azienda o coadiuvante familiare o lavoratore agricolo per almeno un triennio in data antecedente alla presentazione della domanda;
  • avere età inferiore a 65 anni.

Gli interventi possibili sono:

  • acquisto di attrezzature informatiche e relativi programmi finalizzati a gestione aziendale; controllo degli impianti tecnologici finalizzati alla trasformazione, stoccaggio e movimentazione del prodotto; sviluppo di reti di informazione e comunicazione; commercializzazione delle produzioni.
  • acquisto di botti in legno ivi comprese le barriques per l’affinamento dei vini di qualità (DOC e DOCG);
  • acquisto attrezzature di laboratorio per l’analisi chimico – fisica delle uve, dei mosti e dei vini finalizzate al campionamento, controllo e miglioramento dei parametri qualitativi delle produzioni;
  • allestimento punti vendita al dettaglio aziendali ed extra-aziendali: acquisto di attrezzature e elementi di arredo per la realizzazione di punti vendita al dettaglio, esposizione e degustazione prodotti vitivinicoli;
  • acquisto di attrezzature specialistiche per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti vitivinicoli atte a svolgere le operazioni di pigiatura/ diraspatura, pressatura, filtrazione/centrifugazione/flottazione, concentrazione/arricchimento, stabilizzazione, refrigerazione, trasporto materie prime, dosaggio di elementi (O2, SO2, ecc), imbottigliamento, confezionamento, automazione magazzino, appassimento uve.

Le spese ammissibili riguardano:

  • investimenti materiali: acquisto di macchine e attrezzature nuove;
  • investimenti immateriali: costi di consulenza economica e finanziaria, relativi all’investimento ammesso, fino al 2% di quest’ultimo e con un massimo di 1000 euro.

Ad essere finanziato è il 40% della spesa totale, per un importo massimo pari a 200.000 di euro per soggetto giuridico beneficiario, mentre quello minimo è fissato in 25.000 euro.

Relativamente alle azioni di trasformazione e commercializzazione, beneficiari sono le imprese che svolgono sia la fase di trasformazione che di commercializzazione.
Le imprese produttrici di uve possono accedere al bando qualora quelle provenienti dalla propria azienda rappresentino un quantitativo non prevalente (inferiore al 50%) della produzione oggetto di trasformazione.

E’ prevista l’erogazione di un aiuto agli investimenti, corrisposto sotto forma di contributo in conto capitale, in impianti di trattamento, in infrastrutture vinicole e nella commercializzazione del vino diretti a migliorare il rendimento globale dell’impresa, soprattutto in termini di adeguamento alla domanda del mercato e di raggiungimento di una maggiore competitività, riguardanti la produzione e la commercializzazione dei prodotti.

Sono ammissibili i seguenti interventi:

  • acquisto di attrezzature informatiche e relativi programmi finalizzati a gestione aziendale; controllo degli impianti tecnologici finalizzati alla trasformazione, stoccaggio e movimentazione del prodotto; sviluppo di reti di informazione e comunicazione; commercializzazione delle produzioni;
  • acquisto di botti in legno ivi comprese le barriques per l’affinamento dei vini di qualità (DOC e DOCG);
  • acquisto attrezzature di laboratorio per l’analisi chimico – fisica delle uve, dei mosti e dei vini finalizzate al campionamento, controllo e miglioramento dei parametri qualitativi delle produzioni;
  • allestimento punti vendita al dettaglio aziendali ed extra-aziendali: acquisto di attrezzature e elementi di arredo per la realizzazione di punti vendita al dettaglio, esposizione e degustazione prodotti vitivinicoli;
  • acquisto attrezzature per trasformazione e commercializzazione prodotti vitivinicoli atte a svolgere le seguenti operazioni pigiatura/ diraspatura, pressatura, filtrazione/centrifugazione/flottazione, concentrazione/arricchimento, stabilizzazione, refrigerazione, trasporto materie prime, dosaggio di elementi (O2, SO2, ecc), imbottigliamento, confezionamento, automazione magazzino, appassimento uve.

In questo caso, ad essere finanziato è il 30% della spesa totale, per un importo massimo di 500.000 di euro per soggetto giuridico beneficiario, mentre quello minimo è fissato in 50.000 euro.

Le istanze di aiuto agli investimenti devono essere presentate agli Sportelli Unici Agricoli dell’Agenzia Veneta Pagamenti in Agricoltura, competenti per territorio, entro l’11 febbraio 2013.

Vera MORETTI

In Veneto, flash mob per lanciare i bandi dedicati ai giovani

Sarà presentata oggi un’iniziativa targata Regione Veneto e Carpe Diem 2.0 che prevede l’utilizzo di Social e Flash Mob per lanciare i bandi sull’imprenditorialità femminile e giovanile.

La presentazione ufficiale avverrà a Vicenza, dove l’assessore Isi Coppola illustrerà il progetto, già da lei commentato con entusiasmo: “Per la prima volta la Pubblica Amministrazione si lancia in modo assolutamente innovativo attraverso una sorta di contest nel quale 6 esperti di old e new media presentano i nuovi bandi di finanziamento per l’imprenditoria giovanile e femminile. Un incontro divulgativo e formativo per dimostrare che si può comunicare efficacemente con il cittadino, basta dotarsi degli strumenti giusti, specialmente se si vuole raggiungere i giovani“.

Regione Veneto vuole, con questa iniziativa, dimostrare che, per la diffusione dei nuovi bandi, soprattutto se rivolti a giovani, occorre utilizzare strumenti nuovi e più diretti.
Questo perché il dialogo con i giovani è indispensabile se si vuole essere sempre al passo con i tempi e pronti all’innovazione.

Durante l’evento sarà presentato uno studio realizzato dall’Università Ca’ Foscari sulla dimensione e le prospettive dei giovani imprenditori e delle start-up nel Veneto.
Il tutto sarà preceduto da un flash mob alle 17.30 in Piazza dei Signori dove studenti e giovani imprenditori faranno suonare contemporaneamente delle sveglie per attirare l’attenzione sulle opportunità dei bandi. Nella stessa piazza ci sarà anche un mega schermo per seguire i lavori in diretta.

Vera MORETTI

Protocollo d’intesa tra CNR e Regione Veneto

E’ stato firmato un protocollo d’intesa tra la Regione Veneto e il CNR, finalizzato a favorire nuovi investimenti nel settore della ricerca e dell’innovazione.

L’accordo è stato siglato presso il Consiglio nazionale delle ricerche di Padova e prevede lo stanziamento di 8 milioni di euro per realizzare un nuovo complesso architettonico che ospiterà nuovi laboratori per ricerca e didattica avanzata.
Le imprese venete potranno così beneficiare di nuove opportunità di crescita, che favoriranno la ripresa economica del territorio.

L’assessore regionale all’economia, sviluppo, ricerca e innovazione Marialuisa Coppola considera questa iniziativa fondamentale per sostenere le imprese innovative locali e un significativo passo avanti verso nuovi progetti nel settore delle nanotecnologie e delle biotecnologie.
È una grande giornata, che segna una tappa fondamentale nel percorso di collaborazione tra CNR e Regione con l’obiettivo di fare ricerca che porti vantaggi competitivi per le imprese venete. Esiste una piattaforma tra mondo dell’Accademia, politica e imprese per mirare in misura migliore gli interventi per percorsi condivisi finalizzati a far crescere le nostre imprese in prospettiva della ripresa economica in un mondo sempre più globalizzato che pone l’innovazione al centro della nuova maniera di fare economia e sviluppo. Come Regione Veneto abbiamo due priorità: le nanoteconologie e le biotecnologie e questo protocollo d’intesa si inserisce in questo solco d’azione”.

Vera MORETTI

In Veneto al via un bando che favorisce l’innovazione delle reti d’impresa

Per favorire l’aggregazione e la competitività sul mercato da parte delle imprese in rete, la Regione Veneto ha approvato un bando in materia di ricerca ed innovazione.
Questo dovrebbe portare, come primo risultato, ad unire le capacità e scambiare le competenze, e, di conseguenza, ad una maggiore innovazione nei processi e nei prodotti finali.

Sono ammesse a partecipare al bando le imprese che operano all’interno di una rete, ma con alcune caratteristiche peculiari:

  • la rete deve essere composta da almeno 3 imprese tra loro autonome;
  • la maggioranza assoluta deve essere composta da PMI;
  • tutte le imprese beneficiarie devono deve essere regolarmente costituite e iscritte presso la Camera di Commercio competente, con sede operativa in Veneto, e attive in uno dei seguenti macrosettori (Ateco 2007): C, E (con esclusione dei codici 36 e 37), F (con esclusione del codice 42), J (limitatamente ai codici 62 e 63, con esclusione del codice 63.9).

La rete di imprese è attiva se le imprese aderiscono ad un contratto di rete e se le stesse sottoscrivono un atto di associazione, anche a carattere temporaneo, di impresa (ATI).
Sono finanziabili i costi relativi a personale, attrezzature, consulenze e collaborazioni, viaggi e soggiorni.
Sono inoltre comprese alcune tipologie di intervento:

  • sviluppo di prodotto: indagini e studi atti ad acquisire nuove conoscenze da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti rispettosi dell’ambiente o migliorare quelli esistenti; attività di progettazione di nuovi prodotti e servizi migliorati o rispettosi dell’ambiente, elaborazione di progetti, disegni, prototipi, piani e altra documentazione;
  • sviluppo di processo: indagini e studi atti ad acquisire nuove conoscenze, da utilizzare per mettere a punto nuovi processi o permettere un notevole miglioramento degli stessi; progetti volti a migliorare i processi produttivi attraverso la riduzione di sprechi ed il risparmio energetico; progetti per impiego di tecnologie pulite nell’ambito del sistema produttivo);
  • supporto dei processi di internazionalizzazione, marketing e servizi di promozione di ambiti specializzati di impresa;
  • clustering di impresa.

È previsto un contributo in conto capitale pari al 50% della spesa ammessa. Limite massimo dei contributi è di 150.000,00 euro e il budget di spesa, per ogni impresa, non può essere inferiore a 30.000 euro.

La domanda deve essere presentata a partire dal 15 ottobre 2012 e fino al 14 aprile 2013:

  • a mezzo raccomandata A/R o consegna a mano all’indirizzo: Regione del Veneto, Protocollo Generale Dorsoduro 3994/A, 30123 Venezia;
  • tramite PEC all’indirizzo protocollo.generale@pec.regione.veneto.it.

Per saperne di più, è possibile consultare il bando.

Vera MORETTI

Avvocati veneti in difesa delle donne

L’avvocatura veneta è amica delle donne. Da oggi, per ogni primo giovedì del mese, gli avvocati iscritti all’Ordine di Venezia offriranno consulenza legale gratuita alle donne vittime di violenza. Un segnale forte, un’inziativa dal nome importante, “Prima parlane con l’avvocato”, nata dal protocollo d’intesa firmato dalla presidente della Provincia Francesca Zaccariotto per promuovere politiche di solidarietà verso i soggetti più deboli.

L’obiettivo del protocollo – dice Zaccariottoè quello di attuare una corretta azione di contrasto ai fenomeni di degrado sociale e di violenza che hanno luogo nel nostro territorio. Invito tutti ma soprattutto le donne che vivono situazioni di sottomissione o di intimidazione a denunciare i fatti senza paura. Il silenzio in questi casi è deleterio e dannoso sia per la persona che per la famiglia“.

Il progetto sarà svolto con appuntamenti individuali nelle seguenti sedi: sportelli dell’Urp della Provincia a Mestre, via Forte Marghera 19, a Mirano in Piazza Martiri 1, a Chioggia in riviera Caboto ex casa del pescatore, a San Donà di Piave in via Calnova 126, a Portogruaro in via Arma di Cavalleria.

Per appuntamenti: 041.2501261, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13.

Le Pmi si tuffano in rete in Veneto

 

Contributi regionali destinati a finanziare i progetti di sviluppo di prodotto, di processo, internazionalizzazione, marketing e servizi promozionali, clustering di impresa. La Regione Veneto aiuta le Pmi pronte ad attivare reti di imprese.

Potranno partecipare al bando le imprese operanti nel settore delle attività manifatturiere, costruzioni, servizi di informazione e comunicazione, fornitura di acqua, reti fognarie e rifiuti. Condicio sine qua non, le aziende dovranno dimostrare di avere sede operativa in Veneto ed essere iscritte al registro delle imprese.

La Regione Veneto offre contributi in conto capitale che potranno coprire fino al 50% della spesa sostenuta dell’azienda, senza però superare la soglia massima di 150 mila euro. 

Le domande per partecipare al bando potranno essere inviate a partire dal prossimo 15 ottobre.  Per conoscere il regolamento completo del bando per le reti di imprese è possibile visitare il sito della Regione Veneto.