Appuntamento ad ottobre con il Salone del Franchising di Milano

La trentesima edizione del Salone del Franchising si terrà a Milano dal 23 al 26 ottobre 2015, ospitato dalla Fiera Milano di Rho/Pero, in concomitanza con Host, la fiera dell’hotellerie e del food service, e vicina ad Expo, che sarà attivo fino al 31 ottobre.

Si può dire, quindi, che come ubicazione e sinergia questa edizione nasce entro una buona stella, allietata inoltre dal trend positivo che finalmente il settore ha raggiunto, dopo anni di stabilità dovuta anche e soprattutto alla crisi.
Il bilancio, ad oggi, è positivo per lo 0,4%, con un giro d’affari pari all’1,4% del PIL italiano, un fatturato medio per ogni catena di 23 milioni di euro e 1.200 addetti.

A fare da traino a questa lenta ma incoraggiante ripresa è stato il settore food, che segna un +6% rispetto allo scorso anno, poiché la formula del franchising viene vista come vincente per espandere il Made in Italy.
Non a caso, i negozi in franchising che sono sorti all’estero negli ultimi anni riguardano soprattutto pizzerie, gelaterie, yogurterie, pub e caffetterie, con un’attenzione particolare per mercati quali il Regno Unito, la Germania e la Francia, ma anche Cina, Emirati Arabi e Russia.

Il Salone, dunque, punterà a favorire l’arrivo di operatori professionali dall’estero ma anche l’internazionalizzazione, che già ha avuto una spinta notevole, con il 4% dei franchisor italiani proiettati verso l’estero e il 17% con progetti di carattere nazionale.

L’evento, inoltre, sarà rivolto particolarmente ai giovani, per i quali mettersi in proprio affidandosi ad un team di esperienza può rappresentare la scelta giusta per il futuro, ma anche a negozianti interessati alla formula del franchising e agli investitori di fondi o aziende, senza dimenticare i retailer e gli operatori internazionali.

Vera MORETTI

Made in Italy primo anche online

Le code interminabili, e la ressa di chi è alla ricerca del regalo natalizio perfetto, stanno per finire, ma questa volta non è solo colpa della crisi, che ha drasticamente cambiato le abitudini degli italiani, diventati più sobri loro malgrado.

Anche l’eCommerce ci ha messo lo zampino, poiché, per evitare stress e perdite di tempo, sono in costante aumento coloro che decidono di acquistare online.

Ma, anche con questo nuovo trend, il Made in Italy dimostra di “tenere banco” e si appresta a trascorrere un dicembre in vetta.
I dati di eBay, infatti, dimostrano che gli italiani esporteranno oltre 450 mila oggetti durante la stagione natalizia, proprio grazie alla piattaforma di aste online.

Considerando che l’anno scorso sono stati esportati 372mila prodotti, l’aumento relativo a Natale 2014 sarà del 20% e sarà relativo principalmente a oggetti da collezione e capi d’abbigliamento, ma anche ricambi, accessori e prodotti elettronici, che raggiungeranno mercati lontani come Stati Uniti, Canada, Australia e Cina e mercati più vicini come Germania, Francia, Regno Unito, Spagna e Polonia.

Non si tratta solo di quantità, ma anche di qualità, per la quale gli estimatori del Made in Italy sono disposti a spendere più della media rispetto ai prodotti esportati dai venditori inglesi, americani o tedeschi.

La Cina rappresenta un caso a sé, poiché, se l’Italia si trova agli ultimi posti per volume di oggetti, è anche vero che vengono apprezzati i prodotti di alta qualità, con un prezzo medio di 112 dollari.

A questo proposito, ha spiegato Claudio Raimondi, country manager di eBay: “A livello globale secondo le nostre previsioni, gli oggetti esportati dai venditori eBay durante la stagione natalizia 2014 saranno 100 milioni, in crescita rispetto agli 85 milioni del 2013. Il 20% della domanda durante il periodo natalizio a livello globale proviene da acquirenti internazionali”.

Vera MORETTI

In aumento testamenti e lasciti solidali

In un continente, l’Europa, che vede aumentare il numero di coloro che decidono di fare testamento, contribuendo all’aumento dei lasciti solidali, l’Italia è il paese che meglio tutela i diritti degli eredi per tradizione e cultura, mentre si piazza tra gli ultimi per il numero di testamenti redatti.

Parlando di numeri, solo l’8% degli italiani ha già fatto testamento, posizionandosi tra i fanalini di coda nel vecchio continente, davanti solo a Spagna, 7%, e Francia, 5%.
Il primato, al contrario, spetta al Regno Unito con una quota del 48%, a seguire l’Olanda (32%), la Germania, che registra il 28% e a seguire il Belgio (25%) e la Scandinavia (20%).

Sono in crescita anche i cittadini europei che inseriscono nel proprio testamento una donazione per una buona causa, e in Italia sono 9 milioni coloro che seguono questo filone, tanto che i lasciti solidali sono aumentati, in 10 anni, del 10%.

Benché, dunque, il Regno Unito sia in testa per numero di testamenti redatti, l’Italia è tra i paesi che meglio tutelano i diritti e il futuro dei propri cari.
Infatti, la possibilità di donare una parte del proprio patrimonio a favore di cause benefiche nel nostro paese non lede i diritti dei familiari, ben garantiti dalla previsione nel nostro ordinamento giuridico della quota legittima, che stabilisce a seconda della composizione del nucleo familiare la parte che spetta a ciascun erede.

Nel Regno Unito, all’opposto dalla nostra cultura giuridica, non è previsto nessun vincolo di destinazione verso i familiari.

Rossano Bartoli, portavoce del comitato Testamento Solidale e segretario generale Lega del Filo d’Oro, ha dichiarato in proposito: “Il comitato Testamento Solidale, con la campagna di informazione su modalità e possibilità di donazioni vuole diffondere e far crescere la cultura dei lasciti solidali in Italia, aiutando a sfatare tabù, come dimostrano gli esempi positivi nel resto d’Europa. Celebriamo oggi insieme, per il secondo anno, la Giornata Internazionale dei Lasciti per ricordare a tutti la possibilità di contribuire concretamente in favore di cause sociali, scientifiche ed umanitarie con un gesto semplice”.

Albino Farina, Consigliere Responsabile dei Rapporti con il Terzo Settore e con le Associazioni dei Consumatori del Consiglio Nazionale del Notariato, ha spiegato: “Oggi, i cittadini desiderosi di avere informazioni corrette sulle regole che i singoli Paesi Europei si sono dati in materia di successioni, possono attingerle dal portale www.succession-europe.eu, creato con il contributo dei notai europei. Gli italiani sono sempre più interessati ad approfondire il tema dei lasciti solidali, in ciò il ruolo “sociale” del notaio diventa decisivo per fornire una consulenza adeguata, senza alcun vincolo o impegno”.

Vera MORETTI

Cibo Made in Italy il più amato

Si è appena concluso il 17° Salone Internazionale dell’Alimentazione che si è tenuto a Parma fino all’8 maggio.

Ciò che è emerso, è che il cibo italiano è sempre il più richiesto ed apprezzato, grazie a tradizione ed alta qualità delle materie prime.
Il successo che i prodotti Made in Italy hanno riscosso potrebbe segnare un passo importante, ovvero l’uscita dalla “nicchia” in cui erano stati relegati, poiché accessibili solo ai più benestanti, e approdare alla grande distribuzione estera.

Questo era l’obiettivo delle 2700 aziende alimentari italiane che hanno partecipato a Cibus, che aveva il valore di prova generale per l’ormai imminente Expo 2015.

Tra i Paesi presenti all’evento, per un totale di circa diecimila operatori, spiccavano, per l’Europa, Germania, Francia, Regno Unito, Svizzera e Benelux. Dal resto del mondo, invece, Stati Uniti d’America, Canada, Brasile, Giappone e Russia del resto del mondo.
Sorvegliati speciali i Paesi del mercato del Sud Est Asiatico, i cosiddetti ASEAN.

A sentire gli italiani, a rendere la nostra cucina così richiesta è un ritorno alle origini e ai sapori di una volta. Un italiano su due, infatti, si ispira alla cucina della nonna, non solo per ricette ma anche per la scelta di prodotti di qualità, senza i quali ogni sforzo viene vanificato.
Non a caso, i piatti più amati sono lasagne, polpette e torte tradizionali, ma anche l’intramontabile parmigiana, le focacce, le frittelle e le cotolette.

A confermarlo è anche uno studio promosso dal Polli Cooking Lab, l’Osservatorio sulle tendenze alimentari dell’omonima azienda toscana, in occasione del Cibus, condotto su circa 1.200 Italiani tra i 20 e i 55 anni attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community per capire qual è il loro rapporto con il cibo.

E’ intervenuto al Salone Internazionale dell’Alimentazione anche Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole, che ha tenuto una conferenza stampa sui temi più rilevanti del comparto agroalimentare.
Ovviamente, sono passati da Parma anche grandi chef come Carlo Cracco, Davide Oldani e Gianfranco Vissani, che hanno animato show cooking e degustazioni.

Vera MORETTI

La campagna Made in Italy di Enit

Per far sì che la ripresa del settore turistico sia reale e non solo virtuale, l’Agenzia Nazionale del Turismo ha lanciato la sua campagna per il 2013, intitolata “Made in Italy, una vacanza fatta su misura per te”, che si pone l’obiettivo, ambizioso ma alla portata, di suscitare e soddisfare le aspettative individuali dei turisti stranieri.

Questa campagna è concentrata su otto mercati europei, ovvero Germania, Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Francia, Scandinavia, Regno Unito e Russia, che rappresentano quasi il 50% dei pernottamenti del turismo estero in Italia.

La campagna pubblicitaria proposta da Enit è articolata per singole tipologie di prodotto: Cultura & Benessere, Enogastronomia, Mare e Laghi, Città d’arte, Expo2015, Montagne & Parchi, Vacanza attiva, Borghi & Enogastronomia. 

Andrea Babbi, direttore generale dell’Agenzia, ha dichiarato: “E’ una campagna aperta perché sia il video che i vari strumenti pubblicitari utilizzati, seguono le regole del `copyleft` permettendo così alle Regioni e agli operatori privati che vorranno utilizzarlo, di personalizzarla con l’implementazione di altre immagini per le loro azioni promozionali all’estero fatte assieme all’Agenzia Nazionale del Turismo“.

Vera MORETTI

Agusta Westland: rotta per il Regno Unito

Una controllata di Finmeccanica, ovvero Agusta Westland, si è aggiudicata due contratti del valore complessivo di circa 910 milioni di euro con il Ministero della Difesa del Regno Unito.

Il primo contratto riguarda la conversione di 25 elicotteri AW101 Merlin per lo svolgimento di missioni navali, nell’ambito del programma denominato Merlin Life Sustainment Programme (MLSP).
Una volta modificati per tale impiego, i 25 AW101 Merlin saranno trasferiti alla Royal Navy in sostituzione della flotta di elicotteri Sea King Mk4.

Il secondo contratto prevede la fornitura di servizi di supporto e manutenzione per la flotta di elicotteri da combattimento Apache AH Mk.1 del Ministero della Difesa del Regno Unito per un periodo di cinque anni.

La partecipazione di Agusta Westland a questi programmi, che desiderano ampliare le capacità operative delle Forze Armate britanniche, rafforza ulteriormente la partnership di lungo periodo tra il Ministero della Difesa del Regno Unito e il Gruppo Finmeccanica che dimostra così di poter competere con le concorrenti a livello internazionale.

Vera MORETTI

Gli italiani pagano in contanti

Gli italiani, quando si tratta di pagare, sono ancora molto affezionati ai contanti.
Un’indagine condotta da Bankitalia su “Sepa e i suoi riflessi sul sistema dei pagamenti italiano”, ha rilevato infatti che nel 2012 ben l’83% delle transazioni complessive è avvenuto in contanti, a fronte di una media europea del 65%.

Inoltre, in Italia il numero delle operazioni pro capite annue effettuate non in contanti è di 71 contro le 187 della media europea e delle 194 di quella dell’area euro.

Sotto questo aspetto, l’Italia si stacca nettamente dagli altri grandi partner europei che tra bonifici, addebiti, operazioni con carte di pagamento e assegni, effettuano un numero di transazioni con strumenti di pagamento diversi dal contante ben superiore ogni anno. In cima alla lista ci sono i Paesi Bassi (349 operazioni procapite), seguiti dal Regno Unito (292), dalla Francia (276) e dalla Germania (222).

Le nostre 71 operazioni sono superate nettamente,e quasi doppiate, anche dalla Spagna, che è a 125 operazioni all’anno.
Tra i pagamenti alternativi, primi sono gli assegni (19 operazioni pro capite annue), mentre bonifico e addebito diretto sono utilizzati solo per il 15-17% dei casi, dato inferiore alla media europea (30%).

Fabio Panetta, vicedirettore della Banca d‘Italia, ha dichiarato a proposito: “La creazione in Italia di un sistema dei pagamenti moderno, competitivo, affidabile contribuirà a rendere il sistema produttivo più efficiente e trasparente. L’ammodernamento del sistema dei pagamenti italiano, la sua integrazione con il più ampio mercato europeo produrranno benefici che vanno ben oltre quelli direttamente connessi con l’introduzione di nuovi strumenti e di nuovi standard tecnici. I cambiamenti in atto, alimentati dalla Sepa, il sistema di pagamento unico nell’area dell’euro, aggiunge l’alto dirigente di palazzo Koch, conferiranno chiarezza e trasparenza alle relazioni di affari nell’intero sistema economico, non solo nel settore dei pagamenti”.

Vera MORETTI

Finmeccanica verso le Filippine

Agusta Westland, del gruppo Finmeccanica, fa rotta sulle Filippine grazie ad una serie di ordini commissionatigli per fornire 17 elicotteri.
Valore complessivo dell’operazione: 128 milioni di euro.

Il contratto è stato siglato con l’Aeronautica Militare delle Filippine per otto AW109 Power, supporto logistico e addestramento per equipaggi e personale addetto alla manutenzione.
Altri nove elicotteri commerciali saranno impiegati in Italia e Regno Unito per compiti di trasporto offshore nel Regno Unito e per missioni di elisoccorso da svolgere in Sicilia.

A questi si aggiungono quattro elicotteri in configurazione VIP/corporate per altrettanti operatori in Italia.

Vera MORETTI

Arredo italiano numero uno in Russia

L’arredo italiano sta ricevendo sempre più attestazioni di apprezzamento e stima nel Paesi del Baltico e delle ex repubbliche Sovietiche: il Made in Italy in fatto di mobili di pregio, infatti, è il numero uno sul mercato russo e non sembra voler arrestare la sua crescita anche verso Azerbaigian, Kazakistan, Lettonia, Lituania e Ucraina.

Con l’escalation degli ultimi anni, la Russia è diventata il quarto mercato mondiale per le imprese del mobile nostrane, dopo Francia, Germania e Regno Unito.

Per questo motivo, assume importanza rilevante la nona edizione dei Saloni WorldWide Moscow, inaugurata oggi, 16 ottobre, e attiva fino a sabato 19 al padiglione 2 del Crocus Expo di Mosca.

Per tutta la durata del salone, dunque, farà mostra di sé l’eccellenza del settore, a cominciare dagli arredi, fino agli elementi accessori per prodotti d’arredo, ma anche imbottiti, apparecchi per l’illuminazione, cucine, mobili da ufficio, complementi, arredo-bagno, tessile e rivestimenti.

Presenti, anche per l’edizione numero nove, SaloneSatellite e Master Classes e si aspettano grande successo di pubblico, considerando che l‘affluenza per l‘anno 2012 aveva registrato un incremento dei visitatori pari al 15,26% e del 39,45% della stampa.

Considerando tutte le edizioni, i Saloni WoldWide sono passati dai 13.1999 della prima edizione ai 41.669 dell’ultima. L’interesse del mercato russo è testimoniato anche dall’aumento dei buyers al Salone Internazionale del Mobile di Milano, che sono passati dai 5.945 del 2004 ai 24.242 del 2013.

Vera MORETTI

Gli ingegneri italiani? Bravi ma sottopagati

E’ stata effettuata un’indagine da Page Personnel in collaborazione con il Centro studi del Consiglio nazionale degli ingegneri relativamente ai redditi degli ingegneri in Italia e in altri paesi europei come Spagna, Francia e Regno Unito.

Ciò che è emerso è che gli ingegneri italiani, pur essendo preparati, sono pagati poco rispetto ai loro colleghi del resto d’Europa, come ha confermato anche Francesca Contardi, amministratore delegato di Page Personnel: “Il primo dato che emerge dalla nostra è la netta differenza tra le retribuzioni italiane e quelle degli altri paesi europei. Se è vero, infatti, che i salari nazionali sono maggiori (seppure di poco) rispetto a quelli della Spagna, sono invece nettamente inferiori a quelli di Regno Unito e Francia, a dimostrazione che, almeno per ora, il nostro mercato del lavoro fatica ancora a uscire dalla crisi. Ad esempio, a tre anni dall’inserimento in genere un disegnatore meccanico guadagna in media una retribuzione lorda annua di 35.000, in Inghilterra lo stesso profilo può raggiungere i 64.000. Il risultato di questa situazione è immediato e scontato: il trasferimento”.

E questo non rappresenta per nulla una difficoltà, o un ostacolo: oltre al desiderio, da parte degli ingegneri italiani, di essere riconosciuti per il loro valore, c’è da sottolineare che la loro fama è ben considerata all’estero, dove la richiesta è in continuo aumento. Così si spiega una “fuga” sempre più consistente verso Germania e Nord e Sud America.
Non c’è, inoltre, un interscambio, poiché le aziende italiane, al contrario, non sono intenzionate ad assumenre personale estero, non solo per la situazione economica effettivamente complicata, ma anche e soprattutto perché le competenze straniere sono difficili da importare a causa delle notevoli differenze di legislazione nei vari paesi.

Contardi, a questo proposito, ha aggiunto: “Il contesto generale è difficile, e ha segnato anche il settore degli ingegneri. Ci sono tuttavia alcune categorie che hanno notevoli chance di occupazione, anche perché il numero di ingegneri che si laureano presso le nostre università è decisamente inferiore alle necessità del mercato. Penso, ad esempio, agli informatici, ai meccanici e ai meccatronici e a tutti coloro che hanno un know how estremamente specifico. Il basso numero di laureati in ingegneria dipende probabilmente dal fatto che si tratta di una disciplina molto complicata e che richiede agli studenti spiccate doti analitiche e matematiche”.

Nonostante, però, la comprovata preparazione, anche gli ingegneri sono stati interessati dalla crisi e dalla disoccupazione, particolarmente quest’anno. Ad avere meno prospettive lavorative sono gli ingegneri civili ed ambientali, anche se, tutto sommato, si tratta di un settore che, rispetto ad altre realtà professionistiche, ha retto meglio alle difficoltà del periodo.

Vera MORETTI