Rimborso 730/2023 dopo aver perso il sostituto di imposta

Quando si presenta la dichiarazione dei redditi nella stessa coloro che hanno un sostituto di imposta lo indicano, questo sarà poi tenuto a versare al dipendente il rimborso di eventuali imposte pagate in eccedenza, ma cosa succede nel caso in cui dopo la presentazione della dichiarazione, cambia il sostituto di imposta oppure si perde il sostituto di imposta? A fornire spiegazioni in merito è l’Agenzia delle Entrate con una risposta a un chiarimento chiesto da un contribuente.

Cosa faccio se devo avere un rimborso ma ho perso il sostituto di imposta?

Un contribuente ha rappresentato all’Agenzia delle Entrate il seguente quesito: In data 25 giugno 2023 ho presentato un modello 730 a credito, tramite l’applicativo web, con richiesta di rimborso. Purtroppo ho indicato i dati di un sostituto non più valido perché al momento non c’era sostituto e avrei dovuto indicare l’Agenzia delle entrate. Come posso riparare e ottenere il rimborso?

Ricordiamo che quando il contribuente non ha un sostituto di imposta, i rimborsi sono fatti direttamente dall’Agenzia delle Entrate. In questo caso per facilitare le operazioni è necessario indicare un codice Iban attraverso il proprio cassetto fiscale, accessibile dal sito dell’Agenzia delle Entrate utilizzando un’identità digitale.

Come ottenere il rimborso Irpef senza sostituto di imposta

L’Agenzia delle Entrate ha risposto tramite la rubrica “FiscoOggi”. Ha sottolineato che nel caso in cui rapporto di lavoro con il contribuente non è mai esistito o è cessato prima della data stabilita per l’avvio della presentazione del modello 730, il sostituto di imposta erroneamente indicato dovrà comunicare all’Agenzia delle Entrate che non procederà ad effettuare il rimborso (non essendo tenuto a farlo).

In seguito a tale comunicazione l’Agenzia delle Entrate comunica al contribuente che è stato formulato il diniego di rimborso da parte del sostituto erroneamente indicato.

A questo punto il contribuente può presentare, direttamente o tramite un Caf o un professionista abilitato, un modello 730 integrativo di “tipo 2”. In esso indicherà l’eventuale sostituto di imposta corretto tenuto ad effettuare le operazioni di conguaglio. In assenza di sostituto dovrà invece barrare la casella specifica prevista nel 730 integrativo di “tipo 2”.

Leggi anche: Chi è il sostituto d’imposta e quale ruolo ricopre?

Bonus occhiali da vista 2023, le domande frequenti

Il bonus occhiali è un voucher del valore di 50 euro corrisposto per l’acquisto di occhiali da vista e lenti a contatto correttive. È stato introdotto con la legge di bilancio 2021, ma solo nel mese di maggio 2023 è stato attivato, proprio per questo sono molti i dubbi dei potenziali utilizzatori.

Può essere richiesto per acquisti effettuati dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023, da persone che appartengono a un nucleo familiare con Isee inferiore a 10.000 euro.

Il bonus occhiali 2023 ha creato molte perplessità, si cerca quindi di rispondere alle domande frequenti in merito.

Come posso ottenere il bonus occhiali per acquisti passati?

La piattaforma per richiedere il bonus occhiali è stata attivata solo il 5 maggio 2023, ma si è detto che il voucher può essere richiesto anche per acquisti effettuati prima di tale data, cioè dal 1° gennaio 2021. In questo caso è necessario chiedere un rimborso delle somme già pagate. Nel presentare istanza occorre quindi allegare i documenti che dimostrano l’acquisto. In particolare, secondo le indicazioni del Ministero della Salute, occorre inserire il giustificativo di spesa, indicare la Partita Iva del rivenditore, l’Iban del conto corrente del richiedente o beneficiario, la data e l’importo della spesa sostenuta (Iva inclusa).

Si può chiedere il rimborso solo per acquisti effettuati presso centri convenzionati.

Per chiedere il rimborso delle spese è necessario autenticarsi sul sito www.bonusvista.it usando le proprie credenziali digitali ( Spid, Cie o Cns).

Per gli acquisti successivi al 5 maggio, si può invece richiedere il voucher da spendere presso uno dei negozi convenzionati.

Leggi anche: Bonus occhiali da vista, pronta la piattaforma per le domande

Posso chiedere il bonus occhiali per acquisti online?

La risposta è positivi, l’importante è che si tratta di un negozio online presente nella lista messa a disposizione dal Ministero della Salute sul sito www.bonusvista.it

Entro quanto tempo deve essere speso il bonus?

Il bonus occhiali da vista deve essere utilizzato entro 30 giorni dall’emissione, nel caso di scadenza senza utilizzo è comunque chiedere un altro bonus.

Posso utilizzare il bonus occhiali da vista per l’acquisto di occhiali da sole?

Anche in questo caso la risposta è positiva infatti gli occhiali da sole se graduati rientrano tra i dispositivi medici e di conseguenza è possibile utilizzare il bonus occhiali da vista del valore di 50 euro per l’acquisto.

Gli occhiali costano molto di più di 50 euro, posso ottenere altri benefici?

Per le somme residue, cioè ulteriori rispetto ai 50 euro, è possibile ottenere le detrazioni previste per le spese sanitarie.

Leggi anche: Detrazioni 730/2023: l’elenco completo delle spese che si possono scaricare

In casa gli occhiali li indossiamo tutti, quanti voucher posso chiedere?

Per ogni membro del nucleo che ha bisogno di lenti correttive è possibile richiedere un bonus, questo vuol dire che se in casa due figli indossano gli occhiali è richiedibile un bonus per ciascuno. Occorre naturalmente rispettare i requisiti di reddito previsti dalla normativa.

 

 

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Rimborso voucher vacanze non utilizzati: richieste entro il 31 dicembre

A quante famiglie è capitato di avere un voucher vacanze ma di non poterlo utilizzare perché l’operatore con cui era prenotato il viaggio è fallito? Probabilmente a molte e per tutti ora c’è la possibilità di ottenere il rimborso voucher vacanze: la domanda deve essere presentata entro il 31 dicembre 2021.

Cosa sono i voucher vacanze?

I voucher vacanze emessi ai sensi dell’articolo 88-bis del decreto-legge n. 18 del 2020 hanno costituito un modo per dare sostegno al settore turistico che con la pandemia ha avuto delle perdite rilevanti. Gli importi variano da un massimo di 500 euro per le famiglie, 300 euro per le coppie e 150 euro per i single. Il bonus vacanze poteva essere utilizzato in un’unica struttura ricettiva, ad esempio uno stabilimento balneare o un albergo, oppure presso tour operator o vettori.

Tali soggetti avrebbero poi utilizzato gli importi come credito di imposta. Una volta richiesto e ottenuto il bonus, gli interessati hanno avuto un lasso di tempo molto ampio per poterne usufruire, infatti fino al 31 dicembre è possibile ancora utilizzarli. Sono però capitati degli inconvenienti, cioè soggetti che dopo aver ottenuto il voucher vacanze e aver prenotato, si sono accorti che all’atto pratico non era possibile godere della vacanza. Per costoro è previsto il rimborso del bonus vacanze, ma vediamo nel dettaglio cosa si può fare.

Il rimborso dei voucher vacanze

Il rimborso dei voucher vacanze non utilizzati non si riconosce a tutti, ma solo a soggetti che ricadono in determinate casistiche. Sul sito del Ministero del Turismo è specificato che il rimborso delle somme può essere richiesto nel caso in cui non sia stato possibile fruire del bonus vacanze a causa insolvenza o fallimento dell’operatore turistico o del vettore.

In questi casi è possibile richiedere il rimborso collegandosi alla pagina https://sportelloincentivi.ministeroturismo.gov.it/ .

Come richiedere il rimborso dei voucher vacanze

Per procedere alla richiesta è necessario identificarsi con lo SPID oppure con CNS (Carta Nazionale Servizi). Gli utenti possono chiedere il rimborso entro il 31 dicembre 2021 (ore 12:00) e ottengono gli stessi importi inizialmente riconosciuti. Il ministero provvederà ad emettere gli importi entro 120 giorni dal momento della chiusura dei termini per presentare l’istanza.

Il fondo per il rimborso dei voucher vacanze è di un milione di euro, in caso di incapienza, gli importi da erogare saranno proporzionalmente ridotti.

Nell’istanza devono essere indicate le generalità del richiedente (nome, cognome, codice fiscale, eventualmente partita IVA), residenza o sede legale. Occorre indicare di non trovarsi in stato di liquidazione o fallimento (tale dichiarazione vale solo per gli operatori economici). Infine, al fine di accertare che effettivamente è stato impossibile utilizzare il bonus vacanze è previsto che nell’istanza siano indicati gli estremi dell’atto che ha dichiarato lo stato di fallimento o insolvenza del tour operator o del vettore.

Devono quindi essere allegati i dati dei voucher vacanza non goduti e la richiesta di rimborso inoltrata ai tour operator o i vettori dichiarati falliti o insolventi.

Al termine della compilazione il sistema rilascia la distinta, questa deve essere stampata, firmata e scannerizzata e rinviata al sistema.

Per chi incontrasse difficoltà nelle procedure, è attivo il numero 06.64892120 e il servizio di assistenza via e-mail all’indirizzo helpdesk.bandi.minturismo@infocamere.it