Siglato accordo tra Rete Imprese Italia e Unicredit per finanziamenti alle Pmi

Unicredit e Rete Imprese Italia (che raccoglie Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti) hanno firmato a Roma un accordo con il quale promuovere il progetto “Ripresa Italia“. Si tratta di un’intesa con cui l’istituto di credito mette a disposizione un plafond di un miliardo di euro e arricchisce ulteriormente il panorama degli interventi finanziari di supporto da realizzarsi con il confronto con le associazioni. Ripresa del ciclo economico; competitività e innovazione; formazione; internazionalizzazione; sviluppo di reti di impresa sono le cinque parole chiave. I primi tre punti saranno attuati da subito a seguire ci si concentrerà sugli altri due. Tra le novità introdotte si trovano prestito per assunzione “EntiCash” (linea di fido a breve termine per smobilizzo crediti commerciali); supercash e supercash rotativo (affidamento a breve destinato a sostenere l’intero ciclo produttivo dell’impresa 12 mesi); “WinEvo” (soluzione di finanziamento finalizzata al sostegno del ciclo produttivo aziendale). Per l’innovazione si ricorrerà a mutui appositamenti pensati per far fronte all’adeguamento tecnologico e alla ricerca oltre che finanziamenti per nuove attività in fase di start-up.

Roberto Nicastro, direttore generale di Unicredit ha ricordato che “Nel 2010 UniCredit ha supportato l’economia con oltre 10 miliardi di euro di nuovi finanziamenti a quasi 200 mila piccole aziende e grazie al forte rapporto con i Confidi e le associazioni di categoria sono stati erogati quasi tre miliardi di nuovi finanziamenti a oltre 40 mila piccole imprese, a riprova di un forte rapporto con il territorio e di una consolidata e proficua collaborazione“. Ha proseguito poi affermando che “Questa nuova iniziativa è la naturale prosecuzione di Impresa Italia e Sos Impresa Italia e nasce, come sempre, da un dialogo continuo e costruttivo tra UniCredit e i propri partner del mondo imprenditoriale per disegnare soluzioni concrete che diano sostegno alle aziende in tutte le fasi del ciclo economico“. Parole alle quali si è unito anche Giorgio Guerrini presidente di Rete Imprese Italia.

Si tratta di un progetto nato dall’esigenza creditizia degli artigiani e delle Pmi con il quale si vuole sostenere una crescita economica proficua e duratura nel tempo.

Laura LESEVRE

Crescita economica: quest’anno +1%, nel 2012 +1,6%. Le previsioni dell’Ocse sono abbastanza positive

Secondo una stima dell’Ocse nel suo Economic Outlook, l’economia italiana ha avviato una fase di moderata ripresa che dovrebbe rafforzarsi nel corso dei prossimi due anni.

La crescita italiana si attesterà nel 2010 all’1%, nel 2011 all’1,3% e nel 2012 all’1,6%.

Le misure finora introdotte dal Governo sembrerebbero sufficiente, secondo l’Ocese,  per raggiungere nel corso dei prossimi due anni l’obiettivo sul deficit; tuttavia si tratterebbe di una ripresa più debole rispetto a quella delle proiezioni ufficiali e si rischierebbe di non riuscire a tenere il deficit sotto il 3% del prodotto interno. Il debito pubblico italiano crescerà nel 2012 a circa il 120 in rapporto al prodotto interno lordo. Secondo le ultime stime del Governo italiano, quelle contenute nella Decisione di Finanza Pubblica, il debito italiano nel 2012 dovrebbe invece cominciare a scendere e attestarsi al 117,5%. La crescita economica nell’area Ocse si attesterà quest’anno al 2,8% per scendere al 2,3% nel 2011 e risalire al 2,8% nel 2012. La ripresa globale e in corso ormai da qualche tempo anche se la disoccupazione resta ancora alta in molti Paesi.

Nuove imprese in Italia: 30 mila imprese in più nel terzo trimestre 2010

Che siano già i segnali della ripresa economica, o gli strascichi di una crisi che ha costretto tanti ad inventarsi un lavoro, questo le statistiche ancora non ce lo suggeriscono. Possiamo intuirlo. Ma è pur vero che la ripresa economica passa anche per il coraggio e la voglia di intraprendere. Quindi sapere che nel terzo trimestre del 2010 sono aumentate le imprese, è sicuramente una notizia che ci entusiasma. Infatti, dopo il buon risultato del secondo trimestre, tra luglio e settembre il saldo tra imprese iscritte e cessate ai registri delle Camere di commercio, è stato positivo di 29.627 unità, un terzo in più di quanto rilevato nello stesso periodo del 2009. Secondo i dati diffusi da Unioncamere, sulla base di Movimprese, la rilevazione condotta da InfoCamere a partire dai dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio,  il trimestre estivo evidenzia anche un rallentamento nella crescita delle aperture di procedure fallimentari rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+13,8% contro +38%).

In particolare, le 85.220 nuove imprese iscritte rappresentano il valore più alto di tutti i corrispondenti trimestri dal 2003 ad oggi. Rispetto al dato dello scorso anno (quando nello stesso periodo le nuove iscrizioni furono 79.488), in termini assoluti la natalità ha fatto registrare un miglioramento del 7,21%. Le 55.593 imprese cessate, invece, risultato inferiori del -9,33% rispetto al dato del 2009, quando a chiudere i battenti furono ben 61.314 imprese. Come effetto di queste due favorevoli dinamiche, il saldo del terzo trimestre dell’anno è il secondo miglior risultato tra quelli degli ultimi otto, dopo quello del 2004, in netta ripresa (+63%) rispetto al 2009. Il buon risultato non si riflette appieno nell’andamento delle imprese artigiane, aumentate solo dello 0,24% (3.543 unità in più rispetto a fine giugno). In termini assoluti, a incidere positivamente sul saldo sono state soprattutto la crescita delle Società di capitali (+11.124 nel periodo), la tenuta del settore commerciale e dei servizi turistici (che insieme hanno determinato un terzo del saldo complessivo), il rilancio delle Ditte individuali che fanno registrare un saldo quasi quattro volte superiore a quello dello stesso periodo dello scorso anno (+15.082 unità, contro le 3.806 del 2009), cui hanno dato un forte contributo le imprese avviate da cittadini extra-comunitari, cresciute di 4.354 unità, il 28,9% del saldo trimestrale di tutte le Ditte individuali.

“Motivi di fiducia e, ancora, diversi campanelli di allarme”. Questo il primo commento ai dati Movimprese del Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Da un lato l’impresa continua ad essere considerata dagli italiani una risorsa importante per rispondere alle sfide più difficili, come quella della perdita del lavoro, prendendosi delle responsabilità e affrontando il mercato. Nei primi nove mesi dell’anno il bilancio demografico è positivo per oltre 60mila imprese. Dall’altro, pur rallentando, l’andamento dei fallimenti ci dice che gli effetti della crisi non si sono ancora esauriti e che continueremo a scontarli ancora per molti mesi. Il compito delle istituzioni in questa fase – ha aggiunto Dardanello – è di sostenere l’impresa. Per questo bisogna mantenere alto l’impegno a semplificare le norme per lo svolgimento delle attività d’impresa e a non far mancare il credito indispensabile per garantire investimenti e occupazione. Accanto a questo è urgente completare le riforme già avviate, come quella per l’internazionalizzazione, e accelerare il passo su una riforma fiscale a misura di piccole imprese e famiglie”.

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Nino Ragosta

Il ministro Tremonti, vede una ripresa piu’ agevole anche se a velocità ridotta

Giulio Tremonti, Ministro dell’Economia, intervenuto all’ IMFC del Fondo Monetario, spiega che in Italia “il tasso della ripresa si è rafforzato nel secondo semestre del 2010. I recenti indicatori puntano su una ulteriore ripresa economica nella seconda metà dell’anno anche se a velocità ridotta. Questo trend è in linea con quanto atteso per gli altri Paesi europei”.

Così in Italia la ripresa, secondo Tremonti, “dovrebbe essere sostenuta dall’assenza di grandi squilibri. Il sistema bancario italiano è rimasto per la gran parte immune dalle turbolenze dei mercati internazionali e il settore immobiliare è stato solo marginalmente colpito dalla correzione dei mercati”. Il livello del debito del settore privato rispetto al Pil – prosegue il ministro – “è relativamente più basso se confrontato con le altre economie avanzate. Il tasso di disoccupazione resta sotto la media dell’area euro in seguito alle diverse misure adottate per mantenere l’occupazione nonostante il rallentamento della produzione e le nuove politiche attive per il mercato del lavoro”.

Secondo il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi “permangono delle fragilità nel sistema finanziario e nel credito bancario”, che insieme alla disoccupazione pongono dei rischi per la ripresa globale. “La ripresa è partita sostenuta essenzialmente da tre fattori e cioè dallo stimolo fiscale in Usa e in alcuni Paesi dell’Unione europea, sulla spinta dei Paesi emergenti e per il ciclo delle scorte che aveva preso avvio – ha osservato Draghi – ma si sapeva che la ripresa avrebbe rallentato perché si trattava di misure temporanee mentre i Paesi emergenti continuano a crescere. La ripresa, dunque, non è finita ma continua a crescere a ritmi inferiori”. Negli Stati Uniti e in parte anche in Europa, la disoccupazione “rappresenta un freno per la ripresa – ha concluso Draghi – perché deprime i consumi”.

Buongiorno Italia! A maggio ottimi segnali di ripresa dall’industria italiana. E salgono anche le esportazioni.

Si intravedono segnali di risveglio per l’industria italiana. A maggio, secondo i dati Istat, arrivano segnali molto positivi dal fatturato e dagli ordinativi. Il fatturato segna valori record: è aumentato dello 0,8% su base mensile, dopo il +0,5% di aprile. Nel confronto con maggio dell’anno scorso, invece, c’è stata una crescita dell’8,9%, dopo il +6,4% del mese precedente: si tratta – comunica l’Istat – dell’aumento più significativo dal febbraio del 2008. Anche gli ordinativi sono da record. A maggio sono cresciuti del 26,6% su base annua, dopo il +20,6% del mese prima, segnando il record assoluto dall’inizio della nuova serie storica, nel 2005. Nel confronto mensile invece, c’è stato un aumento del 3,2%, con una frenata rispetto al +4,8% di aprile (dati destagionalizzati).

L’economia che si risveglia: a giugno in rialzo la vendita dei veicoli commerciali.

A giugno, il mercato dei veicoli commercialiha registrasto un incremento: +3,7% rispetto al 2009 (ma -20,7% rispetto al 2008).

Dopo la cosa del programma di incentivazione alla rottamazione, che ha visto una crescita del 26% nel primo trimestre del 2010, il mercato dei veicoli da lavoro in aprile e maggio aveva mantenuto un leggero incremento, (rispettivamente 2,6% e 2,4%). A giugno – secondo quanto comunicato da Unrae e Anfia – le vendite sono state 16.703, in lieve crescita (+3,7%) rispetto alle 16.106 del giugno 2009, che a sua volta aveva però evidenziato i volumi più bassi dal 1998. Il primo semestre, quindi, riduce la crescita ad un +14,8% con 101.728 consegne a fronte delle 88.623 del gennaio-giugno 2009.