Spiedonny, il franchising del kebab

Da qualche anno, ormai, vediamo nelle nostre città negozi che propingono pasti a base di kebab ma, anche quando verrebbe voglia di assaggiarlo, rimane qualche dubbio sulla qualità degli ingredienti offerti.
Chi, dunque, rinuncia al kebab per questo motivo, può andare sul sicuro se si tratta di un punto ristoro italiano, come nel caso di Spiedonny, un franchising del kebab al 100% Made in Italy.

Per ora, gli store del network sono dieci su territorio nazionale, ma molti altri sono in fase di progettazione.
Per questo, coloro che volessero aprire un’attività come affiliati Spiedonny, è arrivato il momento giusto.
Se si ha a disposizione un locale dotato di canna fumaria, e la disponibilità di 44.000 euro, il gioco è fatto: senza altre royalty, almeno per il primo anno, diventare franchisee è più semplice di quanto si pensi.

E’ il team di Spiedonny ad occuparsi di tutte le fase della riapertura, dalla fornitura dell’arredamento all’abbigliamento a marchio, fino ad una campagna marketing per promuovere l’apertura del nuovo negozio.

Per ricevere ulteriori informazioni, consultare il sito Spiedonny.

Mascolo, il franchising del “panuozzo”

E’ nato a Gragnano, ma ora, grazie al franchising Mascolo, il “panuozzo” è conosciuto in tutta Italia.
Dopo la pasta e il vino Doc, dalla penisola sorrentina arriva un’altra golosità capace di catturare tutti i curiosi.

Mascolo è dunque un negozio che si occupa di ristorazione, rigorosamente take away, che sta prendendo piede grazie alle offerte, uniche e in esclusiva, proposte.
Diventare franchisee di questo nuovo network è facile ed accessibile a tutti, poiché basta avere a disposizione un locale di 50mq e l’attività può cominciare.
L’investimento richiesto, di 42.000 euro, infatti, è il più basso nel settore dei fast food, e non sono previste royalties in forma fissa o variabile, ma nonostante ciò l’esclusiva territoriale è garantita per ogni affiliato.

Per garantire sempre gusto e qualità, ogni affiliato riceve periodicamente gli ingredienti di riempimento e i panuozzi appena sfornati e pronti per essere farciti.

Per ricevere ulteriori informazioni, collegarsi sul sito di Mascolo il Panuozzo italiano.

EcoBar 2.0, il bar innovativo ed ecologico

Sono molte le persone che vorrebbero aprire un locale ed offrire ai clienti servizi di bar e piccola ristorazione, ma spesso non si sa da che parte cominciare.
Esiste una realtà, che opera in franchising, che propone un’idea innovativa, basata sulla qualità dei prodotti proposti e su un layout accattivante.

Si chiama Eco Bar 2.0 ed offre una serie di proposte light in linea con le tendenze del momento.
Ma, tra le idee originali, ci sono anche gadget divertenti con il logo del locale e spazi ricreativi pensati per i bambini.

I franchisee che desiderano buttarsi in questa avventura possono beneficiare di una serie di supporti:

  • Tutto il know-how ed un manuale operativo relativo alla gestione del punto vendita;
  • Allestimento ed arredo dei locali, secondo un format di immagine comune;
  • Informazioni relative alle pratiche burocratiche da esplicare per l’apertura;
  • Assistenza nella ricerca della location pià adatta;
  • Progetto/rendering per la realizzazione del punto vendita, indicando anche le eventuali modifiche da apportare per soddisfare ogni norma igienico-sanitaria ed edilizia;
  • Un piano marketing per il lancio dell’attività;
  • Tutto il materiale pubblicitario e la modulistica personalizzata per il punto vendita;
  • Organizzazione dell’iinaugurazione;
  • Consulenza continua all’attività del Punto Vendita durante tutto il corso della collaborazione, al fine di poterne incentivare le vendite con consigli e direttive appropriate;
  • Garanzia di escusiva di zona entro un bacino di 200.000 abitanti;
  • Inserimento punto vendita sul sito istituzionale e web marketing collegato.

Per ricevere ulteriori informazioni, collegarsi su EcoBar.

La cucina etnica di Avocado Mexican Grill

La cucina etnica riscontra sempre più successo, perché dà la possibilità di avvicinarsi a culture ed abitudini diverse.
In tempi di crisi, che non permettono di viaggiare realmente, ci si consola con un pranzo diverso dal solito.
La scelta è vasta, ma tra le cucine straniere più apprezzate c’è sicuramente quella messicana, i cui ristoranti spesso fanno parte di una catena in franchising.

Un esempio su tutti è Avocado Mexican Grill, uno dei maggiori network del settore, presente in Italia con 16 punti vendita.
Per allargare il proprio business, il gruppo sta cercando persone motivate che abbiano una predisposizione verso i rapporti interpersonali da avviare a questa attività imprenditoriale.
In questo caso, non è necessario disporre di un locale molto grande, perché l’ampiezza ideale per un Avocado Mexican Grill va dagli 80 ai 120 mq.

Il brand fornisce ai nuovi franchisee:

  • valutazione tecnica del locale
  • stima generale dei lavori da eseguire per la messa in opera di arredi e attrezzature
  • arredi previsti per la formula
  • tutte le attrezzature previste per la formula per la cottura e la conservazione dei prodotti Avocado Mexican&Grill
  • consulenza e la direzione dei lavori generali per tutte le fasi di costruzione
  • comunicazione di marca, decorazioni, menu luminosi, poster decori vetrina, insegna
  • assistenza pubblicitaria e progettazioni grafiche della campagna di apertura del negozio
  • ufficio Marketing
  • da quattro a sei promozioni mirate nazionali all’anno, composte da tutta la strategia necessaria le foto e le impaginazioni grafiche di elevato standard
  • formazione iniziale

Per ricevere ulteriori informazioni è possibile collegarsi sul sito Avocado.

Roma caput mundi

 

Più temerari, ma anche più flessibili e capaci di adattarsi in base alle esigenze del mercato. E’ questo il segreto del successo degli imprenditori stranieri in Italia, che secondo gli ultimi dati diffusi da UnionCamere, stanno sfiorando la cifra di quasi mezzo milione di unità.

Infoiva quest’oggi ha deciso di puntare l’attenzione sulla capitale, per comprendere meglio quale sia la geografia umana e la forza intrinseca dell’impresa straniera. Ecco che cosa ci ha suggerito Lorenzo Tagliavanti, direttore Cna di Roma e vicepresidente della Camera di Commercio di Roma.

Quante sono le imprese guidate da stranieri a Roma e provincia? Con quale trend di crescita?
Alla fine dell’anno scorso, a Roma e provincia, si contavano oltre 30mila imprese a titolare straniero. Per comprendere la crescita esponenziale degli ultimi anni basti pensare che nel 2009 sfioravano le 21mila. Sono per lo più microimprese e ditte individuali. In media un’impresa straniera in Italia risulta infatti più piccola di un’impresa con titolare italiano: 1,9 rispetto a 4,5 addetti. Le imprese straniere a Roma e provincia occupano 70mila addetti. Il loro apporto sull’economia del territorio è notevole, per questo servono politiche e servizi che tengano conto di questa forza, la tutelino e la promuovano favorendone l’accesso al credito, alleggerendo la burocrazia e semplificando la comunicazione con le istituzioni. Per dare voce e rappresentanza a questo importante settore dell’economia Cna di Roma ha dato vita a Cna World, che raccoglie oltre mille imprese a titolare straniero.

Esistono dei settori d’impresa in cui gli stranieri superano in numero di presenze gli imprenditori italiani? Quali?
L’impatto dell’immigrazione straniera sull’economia è molto alta in alcuni settori come quello del commercio, della ristorazione e dell’edilizia.

Qual è la geografia di provenienza degli imprenditori stranieri a Roma e nel Lazio?
Nove imprenditori su 10 provenienti da Bangladesh, Cina, Egitto, Nigeria, Polonia, Senegal, Serbia, Pakistan, Perù, Filippine, Slovacchia, Iran e Colombia tendono a concentrarsi nell’area di Roma. Altre collettività, come ad esempio Romania, Marocco, Albania e Brasile, nelle province del Lazio.

A suo avviso qual è la forza delle imprese guidate da stranieri in Italia?
Gli imprenditori immigrati continuano a crescere perché sono più propensi a rischiare, provengono da situazioni di disagio e quindi si adattano meglio alle difficoltà, hanno una consolidata professionalità e sono per lo più orientati verso una forma di impresa agile, come la ditta individuale.

La Camera di Commercio di Roma prevede bandi di finanziamento/contributi destinati all’imprenditoria straniera?
La Camera di Commercio sostiene da sempre l’imprenditoria straniera, prova ne è la promozione dell’unico studio della Caritas che monitora l’apporto dell’imprenditoria straniera sull’economia della regione. Tra le recenti iniziative per favorire le imprese immigrate ricordo il progetto “Start it up – Nuove imprese di cittadini stranieri” con il quale abbiamo accompagnato, attraverso seminari formativi, molti imprenditori stranieri verso l’avvio aziendale. Abbiamo, poi, costituito un fondo di garanzia di 10 milioni di euro per sostenere le nuove imprese. Sono risorse destinate alla prima fase di creazione d’impresa, quella più difficile per i neotitolari, italiani e non.

Alessia CASIRAGHI

Insalate Italiane, fast food del benessere

La pausa pranzo, si sa, deve essere veloce ma, al tempo stesso, salutare e gustosa.
Se così non fosse, infatti, come si potrebbe trovare le energie per affrontare l’altra metà della giornata lavorativa?

Spesso, però, non è possibile trovare in un pranzo “mordi e fuggi” qualità e gusto, almeno non contemporaneamente.
Garantire entrambi è l’obiettivo che si è posto Insalate Italiane, il primo franchising in Italia a poter essere definito come un vero e proprio Fast Food del Benessere.

La filosofia del network è rinunciare ai grassi ma non per questo servire solo pasti dietetici.
Infatti, a fianco di un’ampia scelta di menu vegetariani, trova posto, ad esempio, la mozzarella di bufala, la stracciata molisana e le polpette del Brennero, per fare solo alcuni esempi.
Il franchising Insalate italiane è anche bar e happy hour, anche se, in generale, è sempre aperto a idee nuove ed innovative.

Per questo, per chi volesse diventare franchisee del marchio, è possibile ricevere tutte le informazioni del caso collegandosi al sito Insalate Italiane.

Lavoro Interactive 3.0, il job matching del turismo

 

Una piattaforma web sperimentale pensata per chi offre e cerca lavoro nell’ambito turistico e alberghiero e soprattutto di natura stagionale.  Un punto di incontro virtuale tra domanda e offerta di lavoro che fa leva sugli strumenti innovativi del web.

Si chiama Lavoro Interactive 3.0 lo strumento che si preannuncia utilissimo per quanti cercano un’occupazione nel settore turistico alberghiero o per tutte le aziende che sono alla ricerca di collaborazioni stagionali, sia nel mondo della ristorazione che del settore turistico in senso più stretto.

Ma come funziona?

Lavoro Interactive 3.0 sarà gestito in base a un sofisticato sistema di recommendation che, utilizzando i tag inseriti dagli utenti o dalle aziende al momento della registrazione, e in sinergia con tecnologie semantiche costruite ad hoc sui temi attinenti al lavoro, suggerirà i migliori annunci disponibili nel sistema affinché si realizzi l’incontro tra domanda e offerta.

Non solo: una “fiera virtuale 3D” consentirà alle aziende di costruire il proprio stand (virtuale e a costo zero) e di farsi conoscere con il supporto di immagini e materiali multimediali dagli aspiranti collaboratori in cerca di un’occupazione.

Il progetto Lavoro Interactive 3.0 è stato realizzato con il supporto dell’Università degli Studi di Torino e promossa da Regione Piemonte, Regione Liguria e Regione Valle d’Aosta. Non si tratta del primo esperimento di job matching virtuale: l’iniziativa prende infatti spunto da QuestionSaison, il progetto sostenuto dalla Regione Rhône Alpes, nato con l’obiettivo di facilitare l’accesso alle informazioni per i lavoratori stagionali e per le imprese turistiche.

Ma quali sono i vantaggi Lavoro Interactive 3.0, per i lavoratori e per le imprese?

Da un lato la sua importanza sta nel fatto di garantire ai lavoratori stagionali una maggiore certezza occupazionale e di reddito per tutto l’anno, dall’altra lo scopo è di supportare le imprese ricettive e alberghiere del territorio e favorire i processi di inserimento nel mercato del turismo.

Lavoro Interactive 3.0 si inserisce all’interno del più ampio progetto di cooperazione transfrontaliera Alcotra-Strattour, di cui fanno parte le regioni Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta in Italia e le regioni Provence-Alpes-Côte d’Azur e Rhône-Alpes per la Francia.

Alessia CASIRAGHI

 

Il dolce franchising di Doopies & Coffee

Per chi desidera aprire un bar che offra però prodotti particolari ed originali, come le colorate ciambelle di ispirazione americana (i cosiddetti doopies) c’è un’opportunità di franchising molto interessante.

Si tratta di Doopies & Coffee, catena che vanta negozi in tutta Europa, tutti caratterizzati da ben 35 diverse varietà di doopies.
Ma i locali del network offrono anche gelati allo yogurt, succhi di frutta al naturale ed altri prodotti freschi, oltre a particolari colazioni e merende, ma anche allegri pranzi.

Per diventare franchisee occorre un investimento iniziale di 42.000 euro, oltre ad un locale di almeno 30mq.
I nuovi affiliati ricevono una formazione che permette di avviare l’attività con una buona conoscenza dei prodotti, oltre ad un affiancamento durante la campagna di lancio del nuovo negozio e al momento dell’inaugurazione del locale.

Per saperne di più, collegarsi direttamente a Doopies & Coffee.

VUOI APRIRE UN FRANCHISING NELLA RISTORAZIONE? PROVA CON MCDONALD’S

Cari lettori oggi Infoiva vi presenta un’opportunità di impiego che offre il mondo del franchising in Italia, nel campo della ristorazione. Un mondo fatto apposta per chi vuole mettere alla prova la propria anima imprenditoriale con un brand di sicuro successo: McDonald’s.

Il leader della ristorazione fast food è sempre alla ricerca di nuovi franchisee italiani, che abbiano due caratteristiche di base fondamentali: un’età compresa tra i 32 e i 42 anni e la disponibilità a trasferire la propria residenza nelle regioni dove McDonald’s ha bisogno di nuovi franchisee.

Ma quanto serve mettere sul piatto per diventare un franchisee McDonald’s? L’investimento è importante, visto che l’azienda richiede una capacità finanziaria personale di almeno 500mila euro, ma le prospettive sono tutte da considerare: la misura del ritorno è calcolata in base al cash flow sviluppato da ogni singolo ristorante e varia in media tra i 100mila e i 250mila euro per anno, per ristorante.

Per maggiori informazioni McDonald’s.it

L’inflazione sale al 3,1%, a settembre +0,1% dei prezzi al consumo

I prezzi degli alimentari in aumento dello 0,3%, quelli dei trasporti del 6,7%, senza dimenticare l’incremento del 5,5% previsto per le bollette del gas. L’aumento dell’aliquota Iva introdotto dall’ultima finanziaria comincia a farsi sentire.

I dati provvisori sull’inflazione resi noti dall‘Istat rivelano per il mese di settembre un aumento dell‘indice dei prezzi al consumo dello 0,1% rispetto al mese di agosto, e del 3,1% rispetto al medesimo dato del 2010.

A registrare un maggiore incremento nel mese di settembre 2011 i prezzi dei servizi ricettivi e della ristorazione, con un +1,2%, l’istruzione con un +1%, l’abbigliamento e le calzature con un +0,8 %. Per quanto riguarda il genere alimentari lo zucchero e il caffè sono saliti rispettivamente dell’1,2% e e dell’1%. In aumento il settore della gioielleria (+9,5%), sulla scia della crescita del valore dell’oro, e il mercato delle automobili (+0,4%).

Non sono previsti aumenti per l‘energia elettrica, mentre per il gas, al contrario, è previsto un incremento pari al 5,5%, ovvero 61 euro in più all’anno in bolletta per una famiglia tipo.

Ampliando lo sguardo all’Eurozona, si scopre come l’inflazione sia in crescita anche per gli altri Paesi della UE, dove il tasso annuale è passato al +2,5% di agosto al + 3% di settembre.

A preoccupare è poi l’allarme sull’arrotondamento dei prezzi lanciato dalle associazioni di categoria Adusbef, Adiconsum, Codacons, Federconsumatori. Confcommercio ha però subito precisato: ‘la tempistica delle rilevazioni dei prezzi non ha consentito di incorporare l’aumento dell’aliquota Iva. In più l’aumento dello 0,1% congiunturale resta uno degli incrementi più contenuti dalla fine del 2010, gran parte degli aumenti rilevati sono dovuti a fattori stagionali e al rinnovo dei listini‘.

Alessia Casiraghi