Come spenderesti i 14 euro in più in busta paga?

 

“Tra sgravi fiscali e incentivi, la nuova legge di stabilità prevederebbe 14 euro in più nelle buste paga. Voi come li spendereste?” era il sondaggio che vi avevamo proposto ad inizio settimana, come sempre la domenica cerchiamo di interpretarne i risultati.

Nessuna delle quattro opzioni di risposta raggiunge la maggioranza assoluta, a pari merito le risposte più votate sono state “Restituisco, mi sa tanto di presa per… I fondelli!” e “Me li faccio cambiare in monetine e…” entrambe con il 31% dei voti totali, a testimoniare la palpabile rabbia per un aumento in busta paga che sa tanto di beffa. “Una pizza e una birra… A no, nemmeno bastano!” e “La ripresa riparte anche da questo, basta crederci” raggiungono rispettivamente il 25 e il 13% dei voti rimanenti.

Comunque è stato proprio il presidente del Consiglio Enrico Letta a dissipare qualunque dubbio: “I 14 euro di cui si è parlato non esiste, è una cosa tirata fuori da chi vuole denigrare il lavoro fatto. Questa cifra – ha aggiunto – non c’è nella legge di stabilità, è stata inventata per farci male. In Italia troppe energie vengono sprecate per denigrare se si usassero per mettere in luce le cose buone sarebbe meglio”. Ecco, e noi che c’eravamo tanto illusi… Nemmeno quei 14 euro!

Jacopo MARCHESANO

Risultati sondaggio: “Imu o Iva? Non toccatemi la casa…”

La crisi di governo andata in scenda ad inizio settimana con le dimissioni dei membri del Pdl appartenenti alla compagine di Governo, successivamente rientrata dopo il voto di fiducia mercoledì in Senato, ha inesorabilmente bloccato i lavori parlamentari, dando via libera il primo del mese all’aumento dell’Imposta sul valore aggiunto dal 21% al 22%. E, come se non bastasse, senza interventi parlamentari entro la fine di novembre, gli italiani saranno costretti a pagare la seconda rata dell’Imu a gennaio.

“L’Iva è aumentata, a dicembre potrebbe tornare l’Imu. Qual è la tassa più odiata?”, così recitava drammaticamente il sondaggio proposto a voi lettori nei giorni scorsi. Cerchiamo di decifrare, se possibile, i numeri di tale misurazione.

La percentuale più rilevante dei nostri utenti considera l’Imposta municipale unica ancora la tassa meno digerita (35%) e conseguentemente l’opzione “L’Imu. Colpisce il nostro bene più prezioso” risulta essere la più votata. Lo stesso numero di preferenze hanno registrato le due risposte più drastiche “Poca differenza, tanto il destinatario è lo stesso” e “È uguale, tanto pagare dobbiamo pagare!” (appaiate al 22%), che confermano il triste stato di fiducia nelle istituzioni in questo drammatico periodo storico. Inaspettatamente, con il 21% delle preferenze, l’opzione “L’Iva senza dubbio, bel tempismo per una crisi di governo” risulta essere la meno votata dai nostri lettori.

Jacopo MARCHESANO

Risultati sondaggio: “La pressione fiscale è…”

La pressione fiscale nel nostro Paese è sempre più insostenibile per le famiglie e le imprese. Lo slittamento dell’aumento dell’Iva a gennaio non contribuisce di certo a risollevare il morale degli italiani. Come dimostrano i risultati del nostro sondaggio settimanale “La pressione fiscale è…”  i contribuenti si sentono largamente insoddisfatti dell’attuale regime fiscale, giudicandolo diabolicamente opprimente , ne è la prova la schiacciante percentuale che ha raccolto l’opzione “Insostenibile e non accenna a diminuire”:  il 70% dei voti totali. Percentuale che raggiunge addirittura l’87% se  alla precedente possibilità di risposta si somma l’opzione “Da pazzi, vogliono anche il nostro sangue“, che arriva a sorpresa al 17% dei consensi.

Il rimanente 13% è diviso tra le opzioni meno drastiche e più moderate tra quelle presenti nella consultazione, “Se i servizi per la comunità migliorano allora parliamone…” tocca il 7% e “Lamentarci non ci porterà lontano” raggiunge solo il 6% dei voti totali.