Accise mobili: la novità per calmierare il prezzo dei carburanti

Il ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha dichiarato che il Governo sta lavorando all’ipotesi delle accise mobili sul carburante. Cosa sono e come potrebbero funzionare?

I costi del carburante: leggere flessioni del prezzo fanno sperare

Dopo le dichiarazioni del ministro Giorgetti sugli aumenti ingiustificati dei prezzi dei carburanti ci sono le prime reazioni.  Si registrano leggere variazioni al ribasso dei prezzi di diesel e benzina, ma le riduzioni sono appena percepibili. I prezzi sono stati ridotti da Eni, Tamoil, IP e Q8 e variano da 5 centesimi a 8 centesimi.

Nel frattempo ci sono segnali distensivi tra Ucraina e Russia, l’ipotesi è che l’Ucraina accetti la neutralità e quindi di non fare il suo ingresso nella NATO. Questo naturalmente potrebbe portare gli scenari economico-politici a mutare in modo repentino. Naturalmente sono tutte ipotesi che si spera possano avverarsi, ma per aiutare famiglie e imprese il Governo sta comunque cercando una strada e cioè applicare le accise mobili sui carburanti. Il ministro Cingolani ha sottolineato che gli aumenti attuali sono dovuti all’aumento del prezzo del Brent e alla scarsa disponibilità di gasolio. Per quanto riguarda invece la benzina non vi sono difficoltà di approvvigionamento, proprio questa differente disponibilità ha portato i prezzi di gasolio e benzina quasi ad allinearsi, mentre in passato il diesel aveva un costo nettamente inferiore alla benzina.

Cosa sono le accise mobili e quale impatto possono avere sulle tasche degli italiani?

Le accise mobili sono una misura volta a contenere l’aumento dei prezzi di benzina e gasolio attraverso un meccanismo che le adegua automaticamente in base all’andamento dei prezzi. In questo modo si ottiene un prezzo calmierato per i carburanti e allo stesso tempo si contiene la perdita per l’erario che potrebbe essere determinata da un semplice e lineare taglio delle accise.

Attualmente le accise sui carburanti hanno un valore di 73 centesimi al litro. L’ipotesi allo studio è quella di creare un meccanismo per il quale il maggiore gettito IVA determinato dall’aumento dei costi della benzina e del gasolio dovrebbe essere automaticamente annullato per effetto della diminuzione delle accise.

Lo stesso Ministro Cingolani però sottolinea che il meccanismo potrebbe essere abbastanza complesso e portare per i consumatori a un risparmio che oscillerebbe tra i 10 e i 15 centesimi a litro. Poco percepibile perché in compenso vi sarebbe comunque un aumento dell’IVA. Secondo i calcoli fatti, il prezzo finale dovrebbe essere calmierato intorno alla soglia psicologica dei 2 euro. Un prezzo comunque alto rispetto a quanto costava anche solo un mese fa. Naturalmente le associazioni dei consumatori chiedono un provvedimento più incisivo con un taglio delle accise di almeno 50 centesimi. Lo stesso dovrebbe essere mantenuto nel tempo visto che le accise si sono accumulate nel tempo fino a raggiungere una soglia particolarmente elevata.

Decreto bollette 2022: 8 miliardi per famiglie e imprese per il caro energia

In conferenza stampa è stato presentato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi il Decreto Bollette 2022, lo stesso, una volta licenziato, dovrà essere convertito in legge, ma di fatto sarà immediatamente applicabile. Ecco le più importanti novità che ci aspettano.

Decreto Bollette 2022 per le famiglie

Il decreto indicante “Misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali” è più semplicemente conosciuto come Decreto Bollette.  Prevede diverse misure volte a contenere gli aumenti che stanno mettendo in crisi gli italiani.

Il Decreto Bollette, presentato da Mario Draghi insieme ai ministri Giorgetti (Sviluppo Economico), Daniele Franco (MISE), Roberto Cingolani (ministro della Transizione Ecologica), Marta Cartabia (Giustizia) ed Enrico Giovannini (Mobilità Sostenibile), prevede uno stanziamento di 8,8 miliardi di euro, di questi 5,5 miliardi saranno destinati a contrastare il caro bollette. La rimanente parte prevede altre misure e agevolazioni per famiglie e imprese.

La prima novità importante è l’azzeramento degli oneri di sistema anche per il secondo trimestre del 2022, quindi anche per i mesi di aprile, maggio e giugno, questa importante voce non sarà presente in bolletta. A questa misura sono destinati circa 3 miliardi di euro.

Inoltre ci sarà la riduzione dell’IVA al 5% e degli oneri generali nel settore gas (poco più di 500 milioni di euro).

Il Decreto Bollette 2022 prevede il potenziamento del bonus sociale, cioè la riduzione della bolletta energetica per coloro che hanno un reddito ISEE basso. Per questa misura lo stanziamento è di circa 500 milioni di euro. Il Bonus Sociale è previsto in favore di famiglie con reddito ISEE inferiore a 8.000 euro, soglia che sale a 20.000 euro per le famiglie numerose.

Il decreto Bollette per le imprese

L’attenzione del decreto bollette non è rivolta solo alle famiglie, ma anche alle imprese. Sono stati previsti interventi in favore delle imprese energivore cioè che consumano molta energia. Queste potranno ricevere un credito di imposta pari al 20% delle spese per l’energia sostenute nel secondo trimestre del 2022. Questo beneficio è però riconosciuto solo nel caso in cui abbiano avuto un incremento del costo dell’energia del 30% rispetto al 2019.

Una misura simile è prevista anche per le imprese che invece hanno un elevato consumo di gas, in questo caso però il credito di imposta è del 15%. Anche in questo caso deve essere dimostrato un incremento dei costi sostenuti rispetto al 2019 del 30%.

Per le imprese viene costituito anche il Fondo Rinnovabili PMI (267 milioni di euro) che consente di concedere alle aziende contributi in conto capitale per la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili da 200 kW.

Per le Regioni del Sud questo aiuto si arricchisce anche con il credito di imposta nella misura massima consentita dal regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014, utilizzabile esclusivamente in compensazione. Potranno beneficiare di questo aiuto le imprese che si trovano in Campania, Basilicata, Molise, Calabria, Puglia, Abruzzo, Sardegna e Sicilia. L’obiettivo è migliorare l’efficienza energetica. La misura prevede uno stanziamento di 145 milioni di euro.  Il credito di imposta è cumulabile con altre agevolazioni relative agli stessi interventi.

Al fine di favorire il settore industriale, che sta avendo notevoli problemi e fermi a causa della crisi dei microchip, il decreto bollette prevede anche fondi fino al 2030 per la produzione nazionale di microchip.

Se vuoi conoscere i dettagli della crisi dei microchip leggi l’articolo: La crisi dei microchip: difficoltà per le imprese di tutti i settori e prospettive

Al fine di incentivare l’installazione del fotovoltaico sono previste semplificazioni per l’installazione sui tetti di edifici pubblici e privati e in aree agricole e industriali.

Incentivi per l’acquisto delle auto

Nasce un fondo da 1 miliardo per il settore Automotive. Gli incentivi saranno destinati all’acquisto di auto poco inquinanti come le elettriche e ibride. In questo caso si tratterà di un intervento strutturale destinato a produrre effetti fino al 2030.

Per migliorare l’autosufficienza energetica dell’Italia, il Decreto Bollette prevede anche l’incremento della produzione nazionale di gas in modo da ridurre le importazioni. Ciò è possibile anche grazie a un pacchetto di norme per l’aumento e l’ottimizzazione dello stoccaggio del gas.

Tra le misure previste vi sono anche aiuti per le famiglie dei familiari dei sanitari deceduti a causa dell’emergenza Covid (anche in modo indiretto a causa di Covid). Venti milioni di euro sono invece destinati al settore dello Sport con contributi in favore di associazioni sportive e società sportive dilettantistiche che gestiscono impianti sportivi e piscine.

In Conferenza Stampa, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha sottolineato che il Decreto Bollette non prevede scostamenti di bilancio, quindi non va ad impattare sul debito pubblico. Gli interventi saranno realizzati attraverso i margini che derivano dalla crescita della finanza pubblica.

Occorre ricordare che il Decreto Bollette presentato sarà in vigore dal momento della Pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e da quel momento ci saranno 30 giorni di tempo per l’emanazione dei decreti attuativi da parte dei Ministeri di competenza.