Cessione del credito Superbonus 110%: serve il video dei lavori

Il Superbonus non smette di stupire e tra coloro che sono impegnati nella cessione del credito c’è chi chiede il video comprovante lo stato di avanzamento dei lavori.

Nuove misure per una cessione del credito sicura

L’Agenzia delle Entrate, in seguito a numerose frodi, con la Circolare 23/E/2022 ha previsto la responsabilità in solido tra il beneficiario del bonus 110% e i soggetti che operano la cessione del credito. Successivamente il Governo ha provveduto a semplificare le procedure prevedendo la responsabilità in solido solo in caso di dolo o colpa grave. Questo alleggerimento della responsabilità non trova applicazione nel caso in cui il cessionario sia una banca o un istituto di credito in genere. Proprio per questo tali soggetti prima di addivenire alla cessione del credito pongono molta attenzione e vi è una società, Deloitte, che addirittura richiede dei video della durata massima di 5 minuti in cui possano desumersi i lavori eseguiti e quindi lo Stato di Avanzamento dei Lavori (SAL).

La novità potrebbe essere anche ben accetta, ma siamo ormai agli sgoccioli, infatti il 30 settembre è la data ultima per le villette unifamiliari per dimostrare di aver portato a termine almeno il 30% dei lavori. In caso contrario si decade dalle agevolazioni, sebbene le stesse siano già state riconosciute.

Cessione del credito: le banche iniziano a chiedere i video dei lavori

Deloitte a molti forse dice poco, ma in realtà si tratta della società che gestisce la cessione dei crediti per conto di Intesa San Paolo. La società ha precisato che si tratta di una misura utile al contrasto alle frodi in attuazione delle disposizioni contenute nella circolare 23 dell’Agenzia delle Entrate. Deloitte sottolinea che è noto che l’Agenzia delle Entrate sta effettuando controlli sul 60%-80% dei bonus concessi e quindi c’è un’elevata probabilità che le frodi siano scoperte e che di conseguenza sia applicata la norma che prevede la responsabilità solidale tra cessionario e beneficiario. La maggior parte degli istituti di credito chiede le foto del SAL, ma Deloitte vuole maggiori prove.

Deloitte afferma che è evidente che un breve video inerente lo stato dei lavori proveniente dall’asseveratore possa costituire per l’Agenzia delle Entrate una prova inconfutabile del SAL, cioè dello Stato di Avanzamento dei Lavori, e rappresenta una tutela erariale e della collettività.

Come deve essere realizzato il video per la cessione del credito del Superbonus 110%?

In base alle indicazioni fornite da Deloitte il video deve riprendere il volto dell’asseveratore e l’immobile oggetto dell’intervento, è necessario inquadrare il cartellone che deve essere esposto sul cantiere e che indica tutti i dati relativi ai lavori, deve essere inquadrato il numero civico e il contesto urbanistico.

Nel video dovranno essere citati gli importi spesi e gli interventi asseverati inquadrando gli stessi, ad esempio se il tetto è stato rifatto deve essere inquadrato il tetto, se il cappotto termico è stato montato deve essere inquadrato e via discorrendo.

Naturalmente non sono mancate critiche perché questo tipo di asseverazione, come sottolinea Rete Professioni Tecniche, non ha alcun appiglio normativo. Resta il fatto che trattasi di una scelta dell’istituto finanziario che può decidere quali certezze richiedere al beneficiario prima di accettare la cessione. Inoltre si tratta di una pratica che potrebbe presto essere richiesta anche da altri istituti.

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Superbonus 110%: come si calcola il 30% del SAL?

La data del 30 settembre è ormai alle soglie e i proprietari di abitazioni unifamiliari che stanno usufruendo del Superbonus 110% entro tale data devono aver completato il 30% dei lavori previsti al fine di non perdere l’agevolazione. Molti si stanno però chiedendo come deve essere calcolata tale percentuale. A chiarire coma calcolare il Sal 30% è il MEF ( Ministero dell’Economia e delle Finanze).

Come calcolare il 30% del SAL (Stato di Avanzamento dei Lavori)?

I termini entro i quali poter usufruire del Superbonus sono diversi a seconda della tipologia di edificio sul quale si effettua l’intervento. Per le abitazioni/villette unifamiliari il termine finale è il 31 dicembre 2022, ma entro il 30 settembre 2022 è necessario comunicare il SAL, Stato di Avanzamento dei Lavori, con lavori eseguiti almeno al 30%.

In base ai chiarimenti dati dal MEF, il 30% non si riferisce solo ai lavori trainanti e trainati compresi nel Superbonus, ma deve essere inteso in senso complessivo e quindi può includere anche lavori diversi rispetto a quelli che rientrano nelle agevolazioni fiscali previste nellarticolo 119 del decreto-legge n. 34 del 2020.

Nello stesso documento c’è anche un’altra precisazione, infatti si sottolinea che i proprietari delle villette unifamiliari che non sono certi di poter terminare il 30% dei lavori entro il 30 settembre, non possono semplicemente anticipare le somme, ad esempio acquistando materiali ed effettuando pagamenti fino a copertura del 30% dei lavori. La nota del MEF sottolinea che “è necessaria la realizzazione di almeno il 30 per cento dell’intervento complessivo, atteso che la norma fa espresso riferimento alla percentuale dei lavori effettuati.”

Nel caso in cui i beneficiari non riusciranno a completare i lavori nei termini previsti, la detrazione del 110% spetterà solo per le spese documentate ed eseguite entro tale data, mentre la rimanente parte resterà a carico del contribuente.

Ecco il documento del MEF proroga_super

Controlli stringenti sul SAL per la cessione del credito

Ricordiamo che con la circolare 23/E/2022 dell’Agenzia delle Entrate sono state disposte misure più stringenti per la cessione del credito al fine di evitare truffe proprio relative allo stato di avanzamento dei lavori. Per conoscere i dettagli leggi:

Superbonus 110%: come sbloccare la cessione del credito

e

Villette a schiera e superbonus 110%: quale scadenza deve essere rispettata?