Pizzolato: “Indispensabile cambiare la legge sui saldi”

 

Tra stime, previsioni più o meno ottimistiche e appelli dell’ultima ora, tra pochi giorni, finalmente, partiranno i saldi. Per una breve chiacchierata a riguardo, oggi abbiamo incontrato Stefano Pizzolato, presidente dell’Associazione Negozi Storici di Eccellenza di Roma, l’organizzazione che ha come obiettivo la valorizzazione, la tutela, lo sviluppo e la divulgazione della conoscenza delle attività commerciali storiche di eccellenza della nostra capitale, quelle attività gestite dalla stessa famiglia da almeno 3 generazioni per oltre 70 anni nello stesso settore merceologico e nello stesso locale all’interno del perimetro della cosiddetta “città storica”.

Dott. Pizzolato, le promozioni sono all’ordine del giorno in qualunque periodo dell’anno. Nel 2014 vale ancora la pena parlare di saldi?
I saldi hanno ancora un forte appeal per i clienti delle aziende serie e professionali che applicano lo sconto del saldo solo ed unicamente nel periodo stabilito dalla legge. Così come sono regolati, però, i saldi e le promozionali rappresentano un vantaggio per le società che non rispettano le regole a danno delle società serie. La legge sui saldi e sulle promozionali, così come la legge sul commercio, andrebbe cambiata.

Ci spieghi come.
La legge sui saldi dovrebbe essere cambiata nella sua interezza e non solo in alcune parti, come è stato annunciato più volte. Sicuramente andrebbero regolati i saldi solo in alcuni periodi dell’anno, magari con date spostate in avanti rispetto ad oggi e non allungando il periodo stabilito. Andrebbero cambiate le promozionali, che attualmente sono un esatto sostitutivo dei saldi, e limitate a pochi articoli o pochi giorni cercando anche di intervenire in maniera più seria sulle forme di comunicazioni esterne delle stesse. Infine, si dovrebbero regolamentare meglio le aperture di outlet e di temporary store nei centri urbani. Il tutto, controllando sempre il rispetto delle leggi in essere.

Nel 2008, spiegano dal Codacons, la spesa complessiva delle famiglie durante gli sconti estivi di fine stagione era stata di circa 4 miliardi di euro, mentre quest’anno si attesterà attorno a 1,8 miliardi. Come leggere questi dati?
Sono dati statistici che dovranno essere verificati, aspettiamo almeno l’inizio dei saldi prima di trarre questo tipo di conclusione.

Su quali prodotti i commercianti puntano maggiormente in questa sessione estiva? O come al solito sono i consumatori a indirizzare i commercianti?
Ne l’uno nè l’altro. I saldi sono una occasione per le aziende di smaltire le scorte di fine stagione e per i consumatori di trovare prodotti a prezzi vantaggiosi. Solo le società serie possono giungere al risultato di attrarre clienti per lo smaltimento delle giacenze di fine stagione.

Saldi e turismo, il connubio regge anche a Roma?
Il turismo è positivo solo se di qualità. Il turista che arriva nella capitale non cerca i saldi a tutti i costi. Cerca dei servizi e fa shopping nei negozi che danno maggiori garanzie. Se lo stesso turista trova anche i saldi avrà un vantaggio in più. Il connubio è turismo ed economia. Il turismo aiuta l’economia. Ma solo delle città che hanno saputo organizzarsi per dare servizi ai turisti…

Jacopo MARCHESANO

Marinelli: “Inutile parlare di saldi al giorno d’oggi…”

 

Nonostante le previsioni non siano particolarmente positive, la settimana prossima partirà la sessione estiva dei saldi. A riguardo oggi abbiamo incontrato Ivan Marinelli, vicepresidente nazionale A.E.C.I. (Associazione Europea Consumatori Indipendenti) per una breve chiacchierata sull’argomento.

Dott. Marinelli, le promozioni sono all’ordine del giorno in qualunque periodo dell’anno. Nel 2014 vale ancora la pena parlare di saldi?
La nostra Associazione di Consumatori ha spesso evidenziato questo fattore direttamente agli amministratori della pubblica amministrazione chiedendo un cambio normativo radicale. Inutile parlare oggi di SALDI in un mercato dove il commercio si deve confrontare con nuove forme di vendita molto aggressive (coupon, aste on line, e-commerce e via dicendo).

LEGGI I DIECI CONSIGLI DI IVAN MARINELLI PER NON INCORRERE IN FREGATURE DURANTE I SALDI

La normativa attuale è vecchia e, di fatto, rappresenta un peso per le attività di vendita e mancati benefici per i consumatori. Gli stessi commercianti, in maniera non proprio lecita, reagiscono all’obsolescenza della legge con presaldi, saldi privati e/o atteggiamenti commerciali similari. E’ arrivato dunque il momento di riformare una legge vetusta per aggiornarla ai tempi attuali.

Nel 2008, spiegano dal Codacons, la spesa complessiva delle famiglie durante gli sconti estivi di fine stagione era stata di circa 4 miliardi di euro, mentre quest’anno si attesterà attorno a 1,8 miliardi. Come leggere questi dati?
Fermo restando che sono dati di massima difficile da confrontare, sono comunque numeri mortificanti che però evidenziano una serie di fattori se confrontati con altri dati. Va detto, per esempio, che l’e-commerce è in costante crescita. L’e-commerce italiano, infatti, vale oltre 13.2 miliardi di euro e per tutto il 2014 il commercio elettronico registrerà una crescita continua che sfiorerà il 17 percento di aumento rispetto al 2013.
Ogni acquisto effettuato tramite web è un acquisto sottratto al commercio tradizionale e, contestualmente, questo parametro influenza anche il periodo di saldi. Chi acquista tramite web, infatti, lo fa per evidenti opportunità di risparmio. Un consumatore avrebbe certamente più facilità di acquisto attraverso la catena tradizionale (specie per articoli quali abbigliamento, calzature, e similari). La scelta dell’acquisto a mezzo web riporta dunque alle condizioni di risparmio. L’e-commerce dunque rappresenta il vero concorrente dei saldi che non si presenta però, a differenza dei saldi, esclusivamente in un dato periodo dell’anno, ma 365 su 365. Oggi il consumatore italiano medio è un target più informato e sopportato da una conoscenza più radicata rispetto al passato.
Detto questo però il drastico calo è certamente influenzato dal periodo di crisi endemica.

Su quali prodotti i commercianti puntano maggiormente in questa sessione estiva? O come al solito sono i consumatori a indirizzare i commercianti?
Normalmente i prodotti più venduti sono beni ritenuto, in qualche maniera, indispensabili. In questo caso certamente il reparto calzature. Tra i prodotti più venduti nei saldi estivi sono t-shirt e bermuda, abitini freschi, sandali e gli articoli da spiaggia (costumi e teli). In generale prodotti che sostituiscono altri prodotti o prodotti desiderati e, quindi, di target più elevato. Va ricordato che al periodo dei saldi sono soggetti anche gli outlet dove i consumatori possono trovare merce outlet ulteriormente scontato grazie al saldo. L’incidenza degli ultimi tempi è proprio un aumento della spesa presso gli outlet nel periodo di saldi.

Jacopo MARCHESANO

Dieci buoni consigli per non farsi fregare durante i saldi

 

1  Negozi di fiducia. Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate i prodotti dei quali conoscete già il prezzo o la qualità, in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto. (leggi il nostro articolo|)

2  Diffidare. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce. Diffidate dei marchi molto simili a quelli noti. Verificate che il prodotto offerto in vetrina sia lo stesso che vi verrà presentato in negozio. La merce “vecchia” offerta in saldo deve essere separata dalla nuova.

3  Consigli per gli acquisti. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti, ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Meglio se avete tenuto d’occhio un capo o un prodotto annotando il vecchio prezzo.

4  Pubblicità. Ricordate che sui prodotti è obbligatorio il cartellino con il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere esposto “in modo chiaro e ben leggibile”. I messaggi pubblicitari devono essere presentati in modo non ingannevole per il consumatore.

5  Negozi. Controllate che fra la merce in saldo non ci sia anche quella nuova a prezzo pieno. La merce “vecchia” offerta in saldo deve comunque essere separata dalla “nuova”.

6  Attenzione. Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino.

7  Prova dei capi: non c’è l’obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati e non provati.

8  Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi.

9  Scontrino. Lo scontrino è un documento importante e deve essere sempre conservato in caso di merce difettosa: non è vero infatti che in svendita non si possono sostituire. Il negoziante, anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare, è obbligato a sostituire l’articolo difettoso o non conforme alla dicitura.

10  Fregature. A.E.C.I. ricorda che nel caso in cui il consumatore si renda conto che il prezzo originario del capo che si sta acquistando è stato “maggiorato” in virtù del saldo e dello sconto può rivolgersi al comune e agli ispettori annonari per denunciare l’accaduto; e poi ovviamente c’è sempre la nostra associazione per qualsiasi consiglio in merito.

 

In saldo il pantalone? No, lo zampone

Segno dei tempi che stiamo vivendo. La stagione dei saldi (quella falsa che inizia convenzionalmente a gennaio, non quella vera che i commercianti mettono in pratica tutto l’anno…) sta vedendo per la prima volta la corsa non tanto alle vetrine di abbigliamento e accessori quanto a quelle degli alimentari.

Per la prima volta quest’anno gli italiani che vanno a caccia di panettoni, pandori, torroni cotechini, zamponi e spumanti messi in saldo dopo le feste superano quelli interessati all’acquisto dei capi di abbigliamento.

Secondo un’indagine online della Coldiretti, il 66% degli italiani acquisterà con i saldi prodotti alimentari delle feste in offerta anziché abbigliamento e calzature (58%). Sempre secondo il sondaggio, il 30% degli italiani comprerà panettoni, pandori e torroni scontati, il 10% cotechini e zamponi così come il 10% andrà a caccia di spumanti e liquori, mentre il 16% acquisterà altri prodotti come lenticchie, frutta secca o cesti.

Come noi tutti possiamo facilmente capire, si tratta spesso di alimenti tipicamente natalizi che non possono essere conservati a lungo (specialmente pandori, panettoni, torroni, cotechini e zamponi), ma spesso in saldo è sono anche la frutta secca o gli spumanti. Le formule d’acquisto sono le più differenti e vanno dal 1X2 al 2X3, ma vi sono casi di sconti rilevanti che arrivano al dimezzamento dei prezzi.

Così come nel caso dei saldi per l’abbigliamento ci sono i classici e immancabili decaloghi di Confcommercio, anche per i prodotti alimentari Coldiretti non manca di dire la propria: è necessario fare attenzione alle date di scadenza per evitare di consumare prodotti scaduti. Per quanto riguarda in particolare lo zampone e il cotechino, anche se la durata del prodotto sottovuoto è di circa di 2 mesi, non è infrequente trovare in supermercati e negozi di alimentari offerte con sensibili sconti sul prezzo con cui erano in vendita alla vigilia di Natale.

Insomma, se al pantalone preferiamo lo zampone facciamocene… una ragione.

Saldi tra luci e ombre. Si cerca l’affare ma i soldi sono pochi…

di Davide PASSONI

Ci risiamo. Come sempre, l’inizio del nuovo anno ci riporta il rituale dei saldi. Dopo esserci lasciati alle spalle il 2013, quinto anno di una crisi della quale tanti prevedono la fine a breve ma nessuno la vede per davvero, il rituale appare sempre più svuotato di senso.

È vero, in un momento difficile come l’attuale, i saldi sono ancor di più il momento in cui le famiglie italiane concentrano i propri acquisti, magari negli outlet più che nei negozi tradizionali, non tanto nella speranza di trovare il capo sperato e fare un affare ma di fare un affare quale che sia. La crisi non guarda in faccia nessuno.

E proprio in questo senso, la stagione dei saldi è anche un momento chiave nell’economia di un anno, non solo per chi acquista ma anche e soprattutto per chi vende. Imprese e commercianti sperano sempre di più nelle prossime settimane per invertire una tendenza negativa che ormai si è trasformata in una routine.

Le previsioni delle maggiori associazioni di categoria sono contrastanti, il portafoglio degli italiani è sempre meno pieno, il potere d’acquisto delle famiglie si concentra sempre di più sui beni di prima necessità, il resto viene dopo.

In questa chiave, provando a guardare il fenomeno saldi dal punto di vista di chi lo vive “dall’altra parte del bancone”, Infoiva proverà questa settimana a capire di più. Perché quello che imprese e commercianti non vogliono, così come non lo vogliono le famiglie, è abituarsi a vivere una vita in saldo, sotto costo, di un valore più basso di quello che ciascuno di noi merita.

Via Condotti, la dolce vita dei saldi romani

 

La via dello shopping per eccellenza della capitale fa i conti con i saldi di questa estate 2012. Luogo privilegiato del turismo straniero, grazie alla presenza di brand e marche di alta moda, Via Condotti rischia di veder scomparire nei prossimi anni le piccole boutique storiche simbolo del made in Italy.

Ma come si incentiva la piccola imprenditoria del centro storico in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo? Infoiva ha interpellato in proposito Gianni Battistoni, Presidente dell’Associazione di Via Condotti, per sentire la voce di chi crede nell’importanza del made in Italy, della cortesia e dell’attenzione al prodotto, a due passi dalle meraviglie della città eterna.

Primo weekend di saldi a Roma: qual è il bilancio di quest’anno? E se dovessimo fare un confronto con il 2011?
Tenuto conto dell’attuale situazione “psico-economica”, il primo week end dei saldi non è andato male,essendosi attestato più o meno sulle vendite dello scorso anno.

Quali sono le tipologie di acquirenti che hanno acquistato in saldo? Italiani/ stranieri? Altospendenti/mediospendenti?
I saldi hanno una fedele clientela che attende, due volte l’anno, di poter comprare a prezzi ridotti. Anche se la maggior parte degli acquirenti sono italiani, il numero degli stranieri è in sensibile crescita.

I commercianti di Roma e provincia hanno scelto di aderire ai ‘saldi anticipati’? Se si, questo ha portato beneficio o ha svantaggiato la consueta partenza dei saldi del 7 luglio?
Stabilire per legge la data dei saldi è una grande sciocchezza, retaggio di un’inutile protezione paternalistica. I tempi sono cambiati, abbiamo intere “cittadelle” che vendono in saldo tutto l’anno (gli outlet), centri commerciali con permanenti offerte speciali, saldi tutto l’anno tramite internet e le grandi firme che promuovono le vendite con forti sconti riservati ai loro clienti nei periodi che ritengono più opportuni. La “partenza dei saldi” vede, nelle vetrine dei grandi marchi, già i capi delle collezioni invernali: questo dimostra, in maniera inconfutabile, ove ce ne fosse ancora bisogno, che delle date prefissate nessuno ne tiene più conto.

Quali sono le previsioni sulle prossime settimane di saldi?Avete in programma iniziative per promuovere lo shopping?
La promozione dei saldi dovrebbe essere fatta da chi ha interesse a sviluppare il turismo nella capitale e dare un supporto alle attività produttive. I saldi di Harrod’s a Londra sono motivo di gran lavoro per tutto l’indotto a cominciare dalle agenzie di viaggio che preparano appositi “pacchetti” comprendenti viaggio, pernottamento e …saldi. Le aziende di Via Condotti fanno la promozione dei saldi attraverso inviti personali ed e- mail spedite ai loro clienti.

Via Condotti a Roma, meta tradizionale dello shopping romano. Come è cambiata la geografia dei negozi nell’ultimo anno? Quante attività commerciali sono state costrette a chiudere nell’ultimo anno?
Via Condotti è diventata il punto d’arrivo dei grandi marchi nazionali ed internazionali. Potremmo dire che l’artigianato tanti anni fa è stato assorbito dal commercio, mentre ora è l’industria ad assorbire il commercio tradizionale. Questo significa che le piccole aziende, salvo casi particolari, non hanno in prospettiva grandi possibilità di sopravvivenza.

In percentuale, tra le attività commerciali di Via Condotti, quante sono ancora a conduzione familiare (piccole imprese) e quante sono di proprietà di grosse catene e franchising?
La percentuale in via Condotti di imprese a conduzione familiare rispetto alle grandi aziende è di circa il 15%.

Come si incentiva la piccola imprenditoria del centro storico in un momento di crisi come questo?
La piccola imprenditoria del Centro storico s’incentiva con la qualità dei prodotti, il servizio personalizzato al cliente e con la cortesia, dote di cui si sente una grande mancanza.

Alessia CASIRAGHI

Saldi 2012 o saldiamo i conti? Le Confcommercio cercano di aiutare i piccoli imprenditori

 

Code interminabili fuori dai negozi. Occasioni di sconto sui capi delle ultime collezioni a metà prezzo o fino all’80% del risparmio.

Risparmio… miele per le bocche affamate degli Italiani che non aspettano altro che la stagione dei saldi per concedersi una chicca o un capo che desideravano da tempo. D’altronde, lo stato dell’economia e il livello dei consumi pro-capite è, secondo il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, una vera Caporetto per il Belpaese, mai così povero da 15 anni a questa parte.

Saldi … Parole d’oro per quelle famiglie che attendono la fine dell’anno per rimpinguare il guardaroba di grandi e soprattutto dei piccini che crescono da un anno con l’altro. Quindi, spese necessarie. Ma ce la si farà!?!

IMU e sald, saldi e IMU … qualcuno li “salterà” a piè pari quest’anno, per forza, c’è la crisi; c’è di mezzo la dichiarazione dei redditi, i soliti salassi, insomma.

Ad onor del vero, qualcuno è già riuscito a comprare in gran ribasso, approfittando delle promozioni fuori stagione, lanciate in anteprima dalla Lombardia e giù fino in Basilicata,  costellando di occasionissime qua e là le vie dello shopping del Belpaese.

Ma… converrà davvero buttarsi a capofitto nello shopping quest’anno? E se sì, dove, da quando?

Innanzitutto, occhio alla spesa. Se i saldi sono stati fissati a partire dal 7 luglio, è bene accertarsi che le super promozioni lanciate giusto “qualche giorno prima” non siano la classica sòla alla Totò. Insomma, diffidare dagli spiccati specchietti per le allodole.

Come fare? Godersi una svetrinata già da questi giorni così da dare una sbirciata a cartellini a prezzo di listino prima che vengano ritoccati da eventuali ribassi.

Ma questi sono i soliti rimedi della nonna. Per accertarci di come e dove stanno andandole cose interviene la Confcommercio annunciando che in Basilicata e in Molise i saldi sono già cominciati ieri, mentre altrove, in massa, il grande inizio sarà per l’appunto sabato 7 luglio.

Il calendario?

In generale le vendite scontate dureranno due mesi con varie differenze regionali: per empio dureranno 90 giorni in Campania, i più generosi; solo 45 giorni in Liguria, parsimoniosi come sempre; 6 settimane nel Lazio.

A Bologna saranno di scena i “Saldi Tranquilli”: Confcommercio Ascom si dice attenta ai diritti dei consumatori e dalle parole del suo Direttore Generale, Giancarlo Tonelli, sostiene “tutte le attività commerciali nostre associate che potranno trovare cortesia, qualità e convenienza, potendo così toccare con mano la professionalità dei nostri imprenditori“.

Saldi importanti perché finora le cose non sono andate molto bene per Confcommercio Toscana, dove il presidente Stefano Bottai si dice fiducioso ed auspica almeno una diminuzione delle aliquote IVA per venire incontro ai consumatori”.

Stesso dicasi per Alberto Marchiori, vicepresidente di Confcommercio Friuli Venezia Giulia e presidente Confcommercio di Pordenone, che osserva: dopo la “spremitura delle tasse e la preoccupazione di arrivare a fine mese […] c’é chi tra i negozianti ha anticipato con saldi e vendite promozionali, ma con risultati abbastanza contenuti. Bisogna puntare a una politica di crescita del Paese, delle aziende e dei posti di lavoro […] di batosta in batosta, vedremo il funerale di altre aziende. Così é solo depressione“. Come a dire, dopo la chiusura di un’azienda al giorno, quest’anno Marchiori ne teme due.

Insomma, questi saldi buttano male. Ma quanto saremo disposti a spendere?

Stando agli studi di settore, l’ammontare della spesa complessiva sarà non superiore agli 80 euro. Più positivo invece l’assessore capitolino al Commercio Davide Bordoni, che dopo le anteprime promozionali di Roma e dintorni auspica una spesa pro capite di 250-280 euro.

Non è dello stesso parere Roberto Polidori, presidente di Confcommercio Roma, che dice: “Da un anno all’altro c’é stato un continuo calo delle vendite. Stiamo pagando la riduzione del potere d’acquisto e da febbraio a giugno, rispetto agli stessi mesi del 2011, c’è stata una riduzione delle vendite del 20%. Per questo gli occhi sono puntati sulla prima settimana di saldi”.

Insomma, l’attesa si carica di aspettativa.

Anche in Sicilia, dove il coordinatore regionale di Confcommercio Sicilia Julo Consentino denuncia una contrazione dei profitti del 20-30% con imprese in continua chiusura, sia tra i nuovi esercenti che tra i marchi storici, quelli che hanno fatto “la storia del commercio”.

La situazione drammatica è destinata a peggiorare, senza una classe politica all’altezza – prosegue Consentino – “Da un lato c’é un ridotto potere d’acquisto delle famiglie, che adesso anche durante i saldi tendono a comprare solo l’indispensabile, dall’altro lato un forte effetto psicologico perché la gente ha paura del futuro e così non è propensa a spendere. Con i comuni al dissesto e la Regione che non é in grado di dare certezze neanche il posto fisso dà fiducia al consumatore”.

Domande e dubbi che sorgono anche dalle riflessioni di Confcommercio Veneto: “La speranza è che i saldi siano un’occasione per dare una boccata d’ossigeno a uno dei settori, quello dell’abbigliamento, che, a causa della crisi, sta soffrendo più di altri” – spiega il presidente Massimo Zanon – “Tutte le regioni d’Italia, o quasi, partiranno all’unisono, e questo è un bene – aggiunge Graziella Tabacchi Basevi, presidente regionale della Federazione Moda Italia, Confcommercio Veneto, e titolare di un negozio di abbigliamento a Verona – “Ma il fatto che la Lombardia (da quest’anno) e l’Emilia Romagna, il Trentino e il Friuli Venezia Giulia (già da tempo) abbiano cancellato il divieto di effettuare vendite promozionali 30 giorni prima dei saldi mette il Veneto in una posizione di svantaggio. Pensiamo al Lago di Garda, sponda veneta e sponda lombarda, da un lato il prezzo pieno, dall’altro le vendite promozionali, consentite grazie a un provvedimento della Regione di recentissima emanazione. Secondo logica, il turista sarà più propenso a fare shopping da questa o dall’altra sponda?

E dunque, Italiani, cosa farete? Siete riusciti a mettere qualche “palanchina” in cascina oppure aspetterete l’anno prossimo?

Intanto, Infoiva vi fornisce il calendario dei saldi Regione per Regione

  • Abruzzo – 7 luglio – 31 agosto 2012
  • Basilicata – 7 luglio – 8 settembre 2012
  • Calabria – 7 luglio – 31 agosto 2012
  • Campania – 7 luglio – 29 settembre 2012
  • Emilia Romagna – 7 luglio – 8 settembre 2012
  • Friuli Venezia Giulia – 7 luglio – 30 settembre 2012
  • Lazio – dal 7 luglio
  • Liguria – 7 luglio – 30 settembre
  • Lombardia – dal 7 luglio
  • Marche – 7 luglio – 1 settembre 2012
  • Molise – 7 luglio – 15 settembre 2012
  • Piemonte – 7 luglio – 31 agosto 2012
  • Puglia – 7 luglio – 15 settembre 2012
  • Sardegna – 7 luglio – 8 settembre 2012
  • Sicilia – 7 luglio – 15 settembre 2012
  • Toscana – dal 7 luglio
  • Trentino Alto Adige – dal 7 luglio
  • Umbria – dal 7 luglio
  • Valle D’Aosta – 7 luglio – 30 settembre 2012
  • Veneto – 7 luglio – 31 agosto 2012

 

Paola PERFETTI