Pirovano: “La Brianza manifatturiera è il motore propulsivo del settore”

Con un passato nell’azienda di famiglia, attiva nel settore della progettazione e della costruzione di stampi di articoli tecnici termoplastici per il settore dell’automotive, Mina Pirovano ha fondato nel 2009 la MinaDesign, con l’obiettivo di rispondere ai nuovi bisogni di una società in evoluzione applicando il design al segmento degli accessori per il food e per la beverage industry. Responsabile del coordinamento delle Camere di Commercio dell’intera Lombardia, nonché Presidente del Comitato Imprenditoria femminile della Camera di commercio di Monza e Brianza, abbiamo incontrato Mina Pirovano in piano Salone del Mobile…

Dott.ssa Pirovano, con 160 imprese del territorio presenti la Brianza è una delle grandi protagonista del Salone del Mobile in corso in questi giorni.
Assolutamente si. La Brianza manifatturiera è il motore propulsivo del settore in chiave nazionale. Ma il Salone non è solo la più grande vetrina internazionale sul settore dell’arredamento, è anche un’occasione per molti altri settori che possono beneficiare di questa settimana unica del calendario meneghino.Durante il giorno nei padiglioni di Rho Fiera e la sera agli appuntamenti del FuoriSalone, non c’è da perdere nemmeno un attimo per dare visibilità alla straordinaria manifattura italiana. Per fortuna l’apprezzamento internazionale non è mai venuto meno.

Le piccole e medie imprese costituiscono il 97% del tessuto produttivo, spesso non basta l’appeal internazionale se i consumi interni stentano a riprendersi…
La ripresa del mercato interno è di fondamentale importanza per il nostro Paese, io sono fiduciosa che i consumi all’interno delle nostre frontiere possano piano piano ripartire. Non sarà un percorso semplice, ci vorranno provvedimenti politici seri e mirati. L’EXPO del prossimo anno sarà un banco di prova importante per il nostro Paese, le strutture ricettive (che, inevitabilmente, dovranno anche essere arredate…) dovranno essere pronte ad accogliere almeno una decina di turisti da tutto il mondo, anche da qui può partire la ripresa economica.

Il futuro è rosa anche nel settore del legno arredo?
Il futuro è rosa trasversalmente in tutti i settori. Se si vuole far ripartire l’economia dobbiamo entrare nell’ottica del cambiamento… E il cambiamento è donna.

Jacopo MARCHESANO

Bocchietto: “La creatività da sola non basta…”

Come negli scorsi anni, Adi (Associazione per il disegno industriale) è presente al Salone del Mobile di Milano e al Salone Satellite con due postazioni e vari servizi destinati ai soci e ai visitatori. In occasione del ritorno nel capoluogo lombardo della premiazione della XXIII edizione del Premio Compasso d’oro, oggi abbiamo incontrato la presidentessa dell’associazione che dal 1956 riunisce progettisti, imprese, ricercatori, insegnanti, critici, giornalisti intorno ai temi del design, Luisa Bocchietto.

Dott.ssa Bocchietto, ieri è stata inaugurata la cinquantatreesima edizione del Salone del Mobile e quest’anno a Milano sarà consegnato il Compasso d’Oro ADI, il più antico e autorevole premio mondiale di design…
Finalmente il Compasso d’Oro torna nella capitale del design dopo una decina d’anni e non possiamo che esserne molto soddisfatti nel 60esimo anniversario della creazione. Oltre alla consegna del premio nato da un’idea di Gio Ponti, saremo presenti anche con una mostra degli oggetti selezionati dal 2011 al 2013 che si contenderanno il titolo già assegnato a designer del calibro di Ettore Sottsass e Achille Castiglioni. Insomma, una settimana a pieni giri…

Dal 1998 si rinnova anche l’appuntamento con SaloneSatellite, dedicato ai designer più promettenti. Quale sarà il futuro dei nostri migliori giovani nel campo del design?
Non roseo purtroppo. Sarà di fondamentale importanza riuscire a collaborare non più con le aziende tradizioni del mondo del design, ma con aziende di settori collaterali che hanno decisamente più bisogno dell’apporto di giovani creativi. Se così non fosse, lavorare all’estero sarebbe una delle poche alternative.

Come in molti altri settori, se confrontassimo i dati di vendita degli ultimi anni troveremmo un cospicuo aumento dell’export a fronte di un mercato interno decisamente in crisi. Appeal internazionale e crisi economica interna sono le uniche chiavi di lettura?
È evidente come nel nostro settore, ma non solo, le aziende che si rivolgono al mercato estero riescono a monetizzare maggiormente rispetto a quelle che si rivolgono esclusivamente ai consumi interni. L’Italia, per tutti i motivi che conosciamo, è un paese fermo, c’è da augurarsi che nuove politiche riescano a semplificare una burocrazia che opprime sempre di più un Paese in grave difficoltà. È emblematica l’ambivalenza della situazione che si è creata: grande apprezzamento dall’estero ed enorme difficoltà interna. Il sistema Paese dovrebbe aiutare maggiormente le piccole e medie imprese che non riescono a investire sui mercati esteri, senza pensare che la nostra creatività, seppur illimitata, riesca a risolvere da sola la situazione…

Jacopo MARCHESANO

Monza e Brianza, la culla del design

 

 

 

Quasi 3 mila imprese attive, un giro d’affari che supera i 2 miliardi di euro e una tradizione che si respira solo qui. E’ il distretto del Mobile di Monza e Brianza, dove arredo è sinonimo di tante piccole, medie e grandi imprese in grado di dare forma, in questo fazzoletto di terra, ai sogni in 3 dimensioni degli acquirenti di tutto il mondo.

Ma come si prepara il distretto del mobile per antonomasia all’appuntamento con il Salone del Mobile 2013? Quali sono le aspettative? Infoiva ha intervistato Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di Commercio di Monza e Brianza.

A fronte di una difficoltà complessiva del sistema produttivo, come si posiziona il settore del design a Monza e Brianza?
Il settore di attività specializzate nel design contava, lo scorso settembre, nell’area fra Monza e Milano circa 4.000 imprese. In un anno sono aumentate del 3,8% presentando un andamento migliore rispetto all’intero comparto del legno arredo che ha registrato invece una flessione. Un segnale che certamente ci fa sperare, che intercetta l’esperienza e il know how di tanti giovani e talentuosi creativi, ma che dobbiamo leggere con prudenza all’interno di un contesto ancora difficile, e per il quale ci auguriamo vengano adottate al più presto misure a sostegno del comparto che rappresenta un’eccellenza e un patrimonio che non possiamo disperdere.

Il distretto del mobile di Monza e Brianza è sinonimo di design nel mondo. Quante sono le imprese attive? E qual è il loro giro d’affari?
In Brianza le imprese attive nella fabbricazione e nel commercio di mobili sono 2.754, un quinto di quelle lombarde, con un giro d’affari di oltre 2 miliardi di euro. Un patrimonio di eccellenze che rappresenta il nostro miglior biglietto da visita nel mondo. Design brianzolo significa qualità, funzionalità, cura del particolare, bellezza, tutti aspetti, tangibili e intangibili, che concorrono a rafforzare il brand “Brianza” e il concetto di ItalianStyle, rendendoci apprezzati e riconosciuti ovunque, anche e soprattutto all’estero.

Quanto vale l’export delle imprese del design del vostro territorio? Verso quali Paesi si esporta e quali sono le nuove frontiere?
La quota export delle imprese brianzole del legno arredo nel 2012 mondo ha superato gli 800 milioni di euro ed è in crescita rispetto all’anno precedente del 14%, con performance migliori rispetto al dato lombardo. L’Europa rappresenta ancora il principale mercato di riferimento per le esportazioni (assorbe il 63% dell’export, con un ruolo di traino dei “cugini” francesi) anche se emerge, in modo significativo, l’Oriente come nuovo mercato di sbocco, e il Medio Oriente con nuovi Paesi (Qatar e Arabia Saudita) che registrano performance eccezionali. Questi nuovi mercati possono aprire per le nostre imprese opportunità inesplorate e nuove prospettive di crescita.

Tra poche settimane debutterà il Salone del Mobile 2013. Che cosa rappresenta questo appuntamento per le imprese di Monza e Brianza? Quali sono le vostre aspettative?
Il Salone del Mobile 2013 è l’appuntamento per antonomasia della Brianza, pur essendo a Milano. Un appuntamento che è stato coltivato da molti imprenditori brianzoli, un nome per tutti Rosario Messina, ex Presidente di Federlegno Arredo e fondatore del Salone, a cui va il nostro ricordo e riconoscimento per quello che ha fatto. Quest’anno al Salone saranno presenti oltre 150 espositori di Monza e Brianza, ma molti altri imprenditori, designers e artigiani parteciperanno al Fuori Salone e agli eventi collaterali che arricchiscono l’iniziativa e la rendono un appuntamento internazionale di grande richiamo. Anche la nostra Camera di commercio sarà presente al Fuori Salone attraverso l’organizzazione di iniziative a supporto del comparto e rivolte in particolare ai giovani.

In tema di Saloni, lo scorso anno ha debuttato iFurniture Design, il salone virtuale da voi promosso. Qual è stata l’accoglienza? Il salotto virtuale si prepara a sostituire i padiglioni della fiera?
L’esperienza della fiera virtuale in 3D interamente sul web dedicata al legno arredo, è stata un progetto pilota che ha visto la partecipazione a novembre 2012 di 900 visitatori provenienti da 24 Paesi. Un’opportunità che certamente non andrà a sostituirsi alle fiere reali, ma che vuole essere uno strumento complementare e ulteriore per incrementare la visibilità e le opportunità delle nostre aziende.

Alessia CASIRAGHI

Design fa rima con distretto a Brera

 

Il cuore, la mente e la mano: sono i tre elementi simbolici che racchiudono il segreto del successo del design made in Italy. Sospeso tra innovazione e tradizione, il nuovo artigianato è la leva sulla quale puntare per infondere nuova linfa vitale al settore: lo ha capito fin da subito Brera Design District, l’evento satellite del Fuorisalone 2013 che torna per la quarta edizione dal 9 al 14 aprile.

Perchè quando si parla di artigianato e tradizione, la prima parola che viene in mente è ‘distretto‘. E la Lombardia, la regione che ospita la manifestazione più importante del settore, il Salone del Mobile, e che vanta la più alta concentrazione in Italia di imprese attive (24,5% del totale nazionale) di distretti legati al settore dell’arredo e del design: quello di Monza e Brianza e naturalmente Brera.

L’attenzione per quello che è il motore trainante del settore non solo in Lombardia ma in tutta la Penisola è sintetizzato nel tema scelto per l’edizione 2013 del Brera Design District ‘Fare Artigianale e pensare Industriale‘.

”I mestieri artigianali, nella percezione comune, vengono ancora dipinti come il lascito di un passato ricco di tradizioni ma senza un futuro, senza credibili aspettative di sviluppo – ha sottolineato Marco Accornero, segretario generale dell’Unione Artigiani della Provincia di Milano. – Spesso non vengono considerati una risorsa e invece, grazie proprio al loro radicamento sul territorio e alle culture locali, possono avere un ruolo sui mercati più ampi del sistema globale e globalizzato. E infatti, nonostante la crisi, il prodotto realizzato a regola d’arte è stato in grado di conservare la propria competitività: basta pensare che nel 2012 a Milano le aziende del settore abbigliamento sono aumentate rispetto all’anno precedente del 15,4%, dell’8,3% quelle che rientrano nella più ampia categoria delle creazioni artistiche e del 6,8% quelle del design.”

Qualche dato: nel solo 2012 il tasso di crescita delle piccole e medie imprese di design in Lombardia è stato pari al + 4,4%, registrando oltre 40o nuove imprese. E se la parte del leone spetta al design tecnico (1.432 imprese, il 30,2% italiano) Milano resta la regina della moda e del design industriale (1.191, 26,9% italiano).

Insomma l’artigianato made in Italy si conferma un antidoto potente a dispetto di crisi e crolli dei consumi. Per conoscerlo da vicino Brera Design District ha organizzato un percorso guidato tra le botteghe di Brera: una selezione di realtà d’eccellenza e botteghe storiche da riscoprire, magari aiutandosi con la G-maps, l’app multipiattaforma che farà da guida tra gli eventi della kermesse. Perchè tradizione fa sempre rima con innovazione.

Alessia CASIRAGHI

Arredo e design, l’Italia… emerge

Lo abbiamo detto tante volte, non perché siamo bravi ma perché i fatti e l’economia lo testimoniano numeri alla mano: le aziende che esportano e che sono forti all’estero, specialmente in un momento come questo, sono le uniche che possono sopportare i colpi della crisi. Un discorso che vale per buona parte delle filiere produttive italiane, non ultima la filiera del legno e dell’arredo.

Diversi sono i mercati mondiali sui quali i mobili e il design made in Italy vanno forte. Abbiamo parlato ieri della Cina, verso la quale gli occhi dei nostri imprenditori del legno guardano con interesse e.. golosità. Un altro dei principali sbocchi per l’industria del legno-arredo italiana è poi rappresentato dal mercato Usa, con un giro di affari di 700 milioni di euro all’anno. Per consolidare la presenza delle imprese del legno-arredo in questo mercato, il Ministero dello Sviluppo Economico, nell’ambito del programma di Promozione Straordinaria del made in Italy negli Stati Uniti, ha promosso un Progetto di promozione della filiera legno-arredo made in Italy in Nord America che – grazie alla collaborazione di FederlegnoArredo – prevede il coinvolgimento di alcuni dei più prestigiosi studi di architettura americani, i principali player dell’architettura e dell’interior design a livello globale.

Il Ministero, attraverso FederlegnoArredo, organizza un concorso chiamato “Emerge Italy”, rivolto ai giovani progettisti dipendenti di studi nordamericani che seguono progetti internazionali, specialmente nelle aree del Golfo Persico, Russia, Cina, India, Singapore, Sudafrica e Messico. “Emerge Italy” avrà come tema l’ideazione di nuovi prodotti pensati per le aziende italiane dei settori illuminazione, ufficio, cucina, bagno, living, camera da letto e finiture d’interni. Alle aziende italiane, poi toccherà mettere in produzione questi progetti.

Con questa iniziativa – spiega Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredoaggiungiamo un nuovo importante tassello a un percorso che la federazione ha iniziato due anni fa e che punta a fare crescere la quota export dei nostri prodotti in un mercato sempre più attratto dall’italian style, soprattutto fra le giovani generazioni“.

Una commissione mista, composta da Ministero, FederlegnoArredo, IIDA (International Interior Design Association) e AIA (American Institute of Architect) premierà cinque prodotti. Gli studi di architettura e le associazioni che vedranno i propri architetti premiati ospiteranno con una formula di stage un gruppo di giovani progettisti italiani under 35 selezionati dal Ministero, da FederlegnoArredo e dal Politecnico di Milano, con lo scopo di rendere più fluidi i rapporti di reciprocità fra strutture americane e realtà italiane.

Ad aprile i vincitori del concorso, accompagnati dalle figure senior del rispettivi studi di architettura, saranno premiati durante l’edizione 2013 de ISaloni di Milano. A maggio, poi, il Ministero, con FederlegnoArredo e in collaborazione con ICE, parteciperà con uno stand organizzato alla fiera ICFF di New York, per promuovere i risultati del concorso e presentare gli oggetti realizzati. A giugno sarà poi la volta della fiera Neocon di Chicago, dove sarà organizzata una serie di eventi mirati per le aziende italiane. In occasione di MADE expo Milano, a ottobre 2013, infine, sarà organizzato l’evento di chiusura del progetto, che vedrà la partecipazione congiunta dei partner italiani ed americani.

Il progetto Emerge Italy – dice Giovanni De Ponti, direttore generale di FederlegnoArredo – rappresenta un aspetto fondamentale delle attività che la nostra federazione promuove tra le aziende associate sui mercati internazionali. Il Ministero ha dimostrato di credere nel nostro settore mettendo a disposizione risorse importanti in un momento sicuramente tra i più difficili. Sono certo che questa collaborazione andrà avanti e che le nostre aziende saranno seguite con sempre maggiore attenzione“.

Partner del Mise e di FederlegnoArredo per la creazione e la promozione del concorso negli Usa saranno le associazioni americane IIDA e AIA, entrambe dotate di una capillare presenza sul territorio. Il progetto verrà inoltre svolto con il supporto di ICE Agenzia e IACC Chicago (Italian American Chamber of Commerce of Chicago).

L’Italia dell’arredo mira alla Cina

Se è vero che le aziende italiane che sentono meno la crisi sono quelle più esposte sull’export, tra i mercati sui quali puntare la Cina rappresenta senz’altro uno di quelli più vivi nello scenario internazionale. Per questo, Ice, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ha deciso di sviluppare nuove strategie per dare la possibilità, alle imprese italiane, di essere più efficaci sul mercato cinese.

In questa ottica è stato avviato “La Cina arreda Italiano“, un progetto organizzato in collaborazione con FederlegnoArredo, Cosmit, Cna e Confartigianato, con l’obiettivo di incrementare il numero delle aziende italiane del settore arredo operanti nel continente asiatico.

Nonostante una crescita del 2,1%, nei primi nove mesi del 2013, registrata dall’export italiano del settore mobili, elettrodomestici e apparecchi di illuminazione, la quota di mercato dell’Italia sulle importazioni cinesi è ferma al 4,8%, preceduta da Germania (19,8%), Giappone (17,1%), Corea del Sud (8,7%) e Stati Uniti (5,8%).

Riccardo Monti, presidente dell’Ice, ha infatti affermato: “La Cina ha circa 80 città con oltre 5 milioni di abitanti. Oggi, come Sistema Italia dell’abitare, presidiamo a stento una decina di città. Il potenziale è dunque di proporzioni vastissime. Il Paese sta vivendo un processo di urbanizzazione rapidissima; parliamo di centinaia di milioni di persone che nei prossimi vent’anni andranno a vivere in città. Ed è in corso un programma di upgrading, di miglioramento del patrimonio abitativo. Le abitazioni, cioè, diventano più grandi e meglio arredate. La gente spende sempre di più per la casa e per la filiera italiana si tratta di un’opportunità enorme che dobbiamo cominciare a sfruttare”.

Per questo, è fondamentale studiare strategie di comunicazione che puntino a diffondere la cultura dell’abitare italiano, anche attraverso alcune attività che verranno svolte in Italia e in Cina, con il coinvolgimento di media, decision maker, Vip e distributori cinesi.

Ice punta a far convergere architetti, designer e costruttori verso il mercato del Sol Levante, ma anche di far coincidere il design italiano con il gusto cinese. Per arrivare ad avere maggiori sintonia con quanto richiesto dal mercato, sono previsti corsi di formazione ad hoc, in modo da poter focalizzare le energie sulla realizzazione di prodotti più adatti.

Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo, ha aggiunto: “Il mercato cinese è un mercato che potenzialmente può dare grosse soddisfazioni. La nostra federazione sta lavorando alacremente per fornire il proprio supporto alle imprese italiane. Nei progetti c’è l’apertura di un ufficio dedicato presso l’Ice di Shanghai e un grande evento fieristico per il prossimo anno. Mi auguro che la Cina possa presto arrivare in vetta alle graduatorie dei Paesi maggiormente utilizzatori del prodotto italiano, come lo sono già gli Usa, la Russia e la Germania”.

Vera MORETTI

La filiera dell’arredo? Ha la febbre…

di Davide PASSONI

Se il Salone del Mobile di Milano e il momento della celebrazione indiscussa e indiscutibile dell’estro, della creatività, dell’artigianalità e della tenacia del sapere fare italiano nel campo dell’arredo e del design di alta qualità, non dobbiamo però nascondere a noi stessi che la situazione nella quale versa il settore non è delle più favorevoli. Benvenuti nel club, direte voi… Certo, ma in queste situazioni la filosofia del “mal comune mezzo gaudio“, non è proprio da sposare.

Lo sa bene il presidente di FederlegnoArredo, Roberto Snaidero, che nei giorni scorsi ha presentato alla stampa i risultati del Termometro vendite dell’associazione, un’indagine alla quale hanno partecipato oltre 630 imprese scelte tra le più rappresentative all’interno della filiera del legno, compilando un questionario sulle aspettative per l’anno in corso. Risultati secondo i quali, sono parole dell’associazione, restano “drammaticamente negative” le prospettive per l’inizio del 2013: a gennaio il 60% delle imprese dichiarava ordinativi in flessione, in stagnazione per il 30%, in crescita solo per il 10%. Previsioni positive, invece, per le aziende vocate all’export, per il 64% delle quali continuerà a crescere.

Il quadro economico per le imprese associate a FederlegnoArredo resta dunque di “forte difficoltà” sul mercato nazionale; anche nell’ultimo quadrimestre del 2012 il risultato delle vendite in Italia rimane stabilmente negativo (-10% rispetto al 2011), migliorano di poco le vendite estere (+4%). Sempre secondo il Termometro vendite di FederlegnoArredo, i consumi interni nel settore legno e arredo caleranno dell’11,2% tra il 2012 e il 2013, mentre la previsione per il 2013 nel saldo della bilancia dei pagamenti è positiva per 8 miliardi di euro. Purtroppo, però, dal 2007 al 2013 si sono persi 15 miliardi e 322 milioni di euro in termini di fatturato alla produzione. Nello stesso periodo, nel macrosettore legno e arredo sono stati persi 67mila addetti e 14mila imprese.

Una spirale negativa alla quale FederlegnoArredo cerca di porre un freno soprattutto guardando oltre confine, dal momento che i consumi e la domanda interni sono più che depressi, sono praticamente sotto terra. Snaidero ha infatti ricordato che FederlegnoArredoha un ufficio a Chicago, due settimane fa ne ha aperto uno a Mosca e presto faremo altrettanto anche a Londra, Shanghai e Belgrado. Poiché molte imprese nel nostro settore sono medie o piccole, non tutte hanno la possibilità di avere una struttura aziendale interna di marketing. La federazione si sta spendendo per accompagnare le nostre aziende in giro per il mondo, con missioni all’estero cui partecipano ogni volta 15-20 imprese, e facendo venire in Italia gli acquirenti stranieri, come è avvenuto di recente con i buyer russi che abbiamo portato in Veneto e Lombardia“.

E per far ripartire i consumi in Italia? Snaidero ha una soluzione: “Inserire gli arredi fra le detrazioni Irpef del 50% previste per le ristrutturazioni edilizie“. Può essere un primo, piccolo passo per ridare ossigeno a un settore in apnea. Un passo al quale ne dovrebbero seguire altri, soprattutto dal mondo bancario, che purtroppo, però ancora non vediamo. Resta da sperare che il prossimo governo, quando si degnerà di prendere forma e operatività, abbia l’intelligenza e la sensibilità per cogliere i segnali e le proposte che arrivano da questo settore.

Arredo e design, non è tutto oro quello che luccica. Anzi…

di Davide PASSONI

Mancano poco più di due settimane alla partenza di quella follia collettiva che, per Milano, rappresenta il Salone del Mobile. Cinque giorni nei quali il capoluogo lombardo diventa la capitale mondiale di uno dei prodotti più belli, vincenti ed esportati della media e piccola impresa italiana: il mobile e il design. Cinque giorni nei quali l’ubriacatura di feste, eventi, presentazioni, viavai da fiera rischia di far perdere, per un po’, il contatto con una realtà, quella dell’arredo e del design, che per tante imprese artigiane non è per nulla rose e fiori.

Se infatti, ne siamo certi, tra gli stand della Fiera di Milano ci saranno decine di marchi e di realtà combattivi, innovativi e pronti ad aggredire il mercato con prodotti di altissima qualità, le cifre del settore in Italia sono tutt’altro che confortanti e le ha presentate nei giorni scorsi FederlegnoArredo: fatturato alla produzione quasi dimezzato negli ultimi 5 anni chiusura di oltre 10mila aziende del settore.

I principali distretti mobilieri italiani sono in sofferenza, dalla Brianza al Nordest alle Marche. Un calo di vendite e di fatturato le cui cause e dinamiche non sono dissimili da quelle che, in tutti questi mesi, abbiamo trovato analizzando la situazione di alcune delle più importanti filiere del made in Italy: calo della domanda interna, difficoltà di sostenere investimenti e sviluppo a causa della stretta al credito, strategie fiscali sul settore dell’arredo e della casa che non hanno fatto altro che deprimere ulteriormente i consumi.

Ecco, durante questa settimana cercheremo di capire dalla voce di chi opera nel settore quali sono le principali problematiche e, soprattutto, quali le possibili soluzioni per uscire da un’impasse che sta mettendo a rischio, tanto per cambiare, una delle eccellenze manifatturiere italiane.

Distretti Lombardi: i dati sull’export 2012

 

Quanti sono i Distretti Lombardia? La certificazione di made in Italy, o sarebbe meglio dire made in Lombardy, è davvero sinonimo di successo sui mercati internazionali?

A fornire un bilancio sulle performance delle esportazioni lombarde dei distretti industriale nel 2012, è il report stilato dal Monitor dei Distretti della Lombardia di Intesa San Paolo. Secondo i dati analizzati, i distretti tradizionali della Lombardia hanno chiuso il terzo trimestre del 2012 con una lieve contrazione delle esportazioni: -1,5% rispetto al terzo trimestre del 2011, per un totale di 4 miliardi  e 528,4 milioni di euro esportati.

I risultati positivi del primo trimestre del 2012 hanno compensato la lieve flessione registrata nel semestre successivo, permettendo di chiudere i primi nove mesi del 2012 con un tasso di crescita pari allo 0,5% rispetto al 2011.

Segnali positivi, specie in un momento in cui la crisi e la contrazione della crescita nazionale colpiscono sempre di più le imprese. Nel dettaglio, la contrazione dell’export nel terzo trimestre è stata condizionata dalle performance dei primi tre distretti lombardi monitorati, appartenenti alla filiera metalmeccanica: i distretti dei metalli di Brescia (-3,1%), dei rubinetti e pentolame di Lumezzane (-4,7%), della metalmeccanica di Lecco (-2,3%), che scontano l’andamento depresso dei consumi europei 2012 di acciaio.

Precedute dal segno più sono invece le performance 2012 del distretto delle macchine per la concia della pelle di Vigevano (+15,5%) e della filiera agroalimentare: +26,6% per le carni e salumi di Cremona e Mantova, +17,2% per i vini di Franciacorta, +8,1% per il lattiero-caseario lombardo, +2,5% per il riso di Pavia.

E’ ancora presto per parlare di Salone del Mobile, ma ha dimostrato di godere di ottima salute il distretto del legno e dell’arredamento: +10,1% per il più famoso distretto della Brianza, sempre attivo sul fronte dell’internazionalizzazione.

A sfilate appena concluse, almeno per quel che riguarda Milano, ecco le cifre del distretto moda e tessile per il 2012: resiste al calo della domanda estera il distretto calzaturificio di Vigevano (+9,9% nel terzo trimestre 2012), grazie anche al presidio della fascia alta del mercato (Emirati Arabi Uniti). In crescita anche per le esportazioni del distretto seta-tessile di Como (+2,6%), che beneficiano anch’esse del traino del mercato del lusso. A lasciar trasparire segni di contrazione della domanda è invece il distretto della calzetteria di Castel Goffredo (-10,9%).

Sul fronte della gomma e delle materie plastiche, spicca per importanza la “Rubber Valley” bergamasca (-6,4%), leader europeo indiscussa nel segmento di produzione di guarnizioni in gomma e teflon, che vengono impiegate nell’edilizia, nella rubinetteria, per gli elettrodomestici.

Capitolo poli tecnologici: le Silicon Valley lombarde hanno chiuso il terzo trimestre 2012  con esportazioni in contrazione, del 3,6%, per un complessivo esportato pari a 1.887,6 milioni di euro. Maglia nera al polo Ict di Milano (-14%), che sconta un ritardo di competitività e di riconversione verso il nuovo business nell’”internet in movimento”

A segnare buone performanece sono invece il polo farmaceutico milanese (+5%) e il polo aeronautico di Varese (+9,9%).

Ma quali sono i mercati esteri più appetitosi per i distretti lombardi?
Se la contrazione delle richieste si fa sentire sia sui nuovi mercati che sui mercati maturi, penalizzando la dinamica delle esportazioni, solo gli Stati Uniti sono riusciti ad attrarre un flusso consistente di esportazioni.

Tra i principali mercati emergenti che trainano le vendite estere dei distretti lombardi vanno segnalate la Turchia, la Cina, il Brasile e l’Arabia Saudita.

Alessia CASIRAGHI