Franchising, franchisor e franchisee

Durante il recente Salone Franchising Milano sono state presentate ricerche e offerti spunti interessanti per esplorare l’evoluzione del mondo del franchising. Una indagine tra le più significative è sicuramente “Franchising 2.0: come cambia la relazione tra affiliante e affiliato”, promossa da Confimprese in collaborazione con Salone Franchising Milano con la rivista Largo Consumo.

Uno studio interessante, che ha messo in luce il modo un cui cambia e si evolve il rapporto tra franchisor e franchisee. Dall’indagine emerge che il 54% dei franchisor intervistati ha dichiarato di avere la maggior parte dei propri affiliati con alle spalle un’esperienza consolidata da imprenditori, mentre il 17,6% ha sostenuto di avere come partner ex lavoratori dipendenti che sono passati all’autoimprenditorialità grazie alla scelta del franchising.

Inoltre, il 30% dei franchisor intervistati dichiara che la maggior parte dei propri franchisee ha il diploma di maturità e il 23,5% un diploma tecnico. La fascia di età che va per la maggiore tra coloro i quali scelgono di aprire un’attività in franchising è quella 36-45 anni (53%), mentre sul genere stravincono gli uomini (35%) contro le donne (8%). Interessante notare anche che il 60% delle reti in franchising del campione intervistato ha monoaffiliati, contro un 40% che ha pluriaffiliati con in media 2 o 3 punti vendita.

Altre evidenze interessanti riguardo le tendenze del franchising in Italia sono emerse sul ruolo del Mezzogiorno e sulla visione che franchisor e franchisee hanno del fenomeno e-commerce.

Per quanto riguarda il ruolo del Sud nel mercato del franchising, è confermato che gode di ottima salute ed è in ascesa, in un territorio nel quale vi è fame di autoimprenditorialità date le scarse possibilità che offre il mercato del lavoro. Sul rapporto tra e-commerce e franchising è invece interessante notare come il commercio elettronico non sia visto come uno strumento da utilizzare per incrementare vendite e fatturato ma come una minaccia per il retail classico. Nulla di più sbagliato in un’economia che sta virando con costanza verso il digitale.

Salone Franchising e internazionalizzazione

La 30esima edizione del Salone Franchising Milano si è chiusa il 26 ottobre in linea con l’aumento del comparto registrato nel primo semestre 2015 (210 franchisor espositori e 13.500 visitatori) e nel segno della internazionalizzazione, con i focus su Cina, Turchia ed Emirati Arabi Uniti.

Una delegazione cinese, composta da 20 persone tra funzionari governativi e imprenditori di Pechino e Shanghai, ha siglato un accordo per realizzare a Shanghai nel 2016 “Italian Franchising Week”, una mostra mercato di aziende franchisor italiane.

Da quando i cinesi hanno scoperto la formula del franchising, hanno dato vita a diverse fiere del franchising e orientato una parte significativa del commercio all’affiliazione. La delegazione turca ha invece trasferito l’interesse di gruppi finanziari del proprio Paese a investire nelle aziende del franchising italiane, mentre quella degli Emirati Arabi ha sviluppato sinergie in vista di Expo2020 in programma a Dubai.

Esperti provenienti da Francia, Spagna, Brasile, Olanda, Finlandia hanno partecipato al workshop “Go International”, ricordando che esportare una attività in franchising all’estero può portare molti vantaggi e che la percentuale attuale delle aziende italiane all’estero (il 17% del totale dei franchisor) può aumentare nel giro di pochi anni.

L’internazionalizzazione, anche per aprire un franchising, garantisce infatti, oltre a nuovi proventi, una minore dipendenza dal mercato nazionale, una valorizzazione automatica del marchio e un aumento del patrimonio di know how e brevetti.

Le aziende franchisor operanti in Italia sono 940, meno che in Francia (1700) e Spagna (1080) ma più che in Olanda (743) e Finlandia (250). Le nazioni che hanno i più grandi numeri sono il Brasile (2942) e gli Usa (2500).

L’ultima giornata del Salone Franchising Milano ha anche fatto registrare l’incontro tra centri commerciali e aziende franchisor interessate ad aprire punti vendita in quelle strutture. Il Consiglio Nazionale Centri Commerciali ha portato in fiera una rilevante rappresentanza di leasing manager dei centri commerciali, che hanno incontrato numerose aziende franchisor per vagliare novità, proposte e servizi da inserire nella gallerie commerciali in Italia.

Salone Franchising Milano, che cosa resta

Il commercio in franchising fattura in Italia 23 miliardi all’anno, rappresenta il 7% dell’intera rete distributiva e l’1,3% del Pil. Come formula commerciale sta vivendo una seconda giovinezza grazie alla globalizzazione, alla crescita del digitale e all’evoluzione del retail.

Di tutto questo si è parlato al 30esimo Salone Franchising Milano, aperto in Fiera Milano a Rho Pero, che chiude oggi. Il Salone è a due passi da Expo 2015 e contiguo alla fiera della ospitalità Host.

Oltre 200 aziende commerciali hanno incontrato nelle giornate del Salone tutti coloro che si sono dimostrati interessati all’apertura di un negozio in franchising, in una tre giorni che ha visto anche diversi corsi di formazione gratuiti sul franchising.

Nell’attività convegnistica del Salone Franchising Milano, che si è affiancata all’esposizione e all’incontro B2B tra franchisor e franchisee (affilianti e affiliati), si è parlato dell’evoluzione del franchising e del retail in generale.

Il rapporto tra catena franchisor e l’affiliato sta evolvendo in una collaborazione che comprende anche una condivisione sulla scelta di nuovi format, degli assortimenti e di nuove formule di vendita, come ha riferito una ricerca presentata al Salone da Confimprese.

E l’e-commerce non è più vissuto come canale concorrenziale, ma si affianca sempre più all’attività del negozio fisico: è possibile acquistare sul web e ritirare in negozio, utilizzare il sito per mostrare più prodotti di quanti siano in vetrina e utilizzare l’attività multicanale per fidelizzare al massimo la clientela.

Al Salone Franchising Milano si è capito come per avere successo serve un’efficienza energetica che si misura in termini di relazioni, innovazione, collaborazione, apertura, intelligenza, conoscenza, dinamismo. Si può perfino misurare quanto un’azienda sia proiettata verso il futuro, o, al contrario ripiegata in sé stessa e destinata al fallimento: al Salone è stata infatti presentata la prima formula di rating energetico di un retail, chiamata “R+++”.

Nell’apposita area realizzata da Salone Franchising Milano, si è riflettuto sull’efficienza della propria attività commerciale con incontri di approfondimento del Centro Studi, composto dagli esperti di RDS & Company (la società di consulenza che ha organizzato il Salone), per definire il rating dell’azienda e imbastire un programma di accelerazione e innovazione.

Intanto il franchising italiano si affaccia sui mercati esteri, in primis quello europeo. In un workshop di Federfranchising/Confesercenti è stato ricordato che il 17% dei franchisor italiani già opera all’estero, soprattutto nel campo della ristorazione dove combattono il fenomeno imitativo della gastronomia e rispondono a una crescente domanda della qualità e della ampia gamma dell’alimentare made in Italy.

Salone Franchising Milano tra numeri e ottimismo

Il settore del franchising si prepara all’avvio della 30esima edizione del Salone Franchising Milano – da domani, 23 ottobre, a lunedì 26 ottobre in Fiera Milano a Rho/Pero – guardando con ottimismo al presente e al futuro del settore.

Un ottimismo che è dato sostanzialmente dai numeri, buoni, che il franchising in Italia ha fatto registrare sin qui in questo 2015. Nei primi quattro mesi dell’anno, il settore è cresciuto dell0 0,4% come numero di catene franchising, toccando un giro d’affari pari all’1,4% del Pil italiano e un fatturato medio per ciascuna catena di 23 milioni di euro e 1.200 addetti.

Numeri che evidenziano come la ripresa del settore sia in linea con l’andamento dell’economia nazionale, e come, all’interno del mondo franchising, il comparto food, sia trainante: +6% rispetto al 2014.

La prova del fatto che il Salone Franchising Milano guarda con fiducia al futuro è data dal claim scelto dall’organizzazione per celebrare la 30esima edizione della manifestazione: Trenta volte futuro. Un futuro che parte dall’Italia e si apre all’estero, con l’arrivo di operatori professionali stranieri e una forte spinta all’internazionalizzazione.

Un processo che è anche inverso, dal momento che nel 2015 è cresciuto del 4% rispetto al 2014 il numero dei franchisor italiani che hanno aperto reti commerciali all’estero e che ben il 17% dei franchisor italiani ha avviato progetti di internazionalizzazione, un numero più che doppio rispetto a quello di 7 anni fa. Il franchising è considerato dalle aziende italiane un sistema molto efficace per avviare il processo di internazionalizzazione dei marchi e dei prodotti made in Italy: non è infatti un caso che tra i franchising italiani all’estero vi siano al primo posto quelli del settore food.

Molte le novità e i servizi offerti dal Salone Franchising Milano 2015 rispetto alle edizioni precedenti: il progetto pilota della Regione Lombardia per favorire le start up in franchising; le attività organizzate con Cncc, Consiglio Nazionale Centri Commerciali; Find Franchising, il motore di ricerca del franchising; la Franchising School una formazione ad hoc per aspiranti franchisee; l’International Lounge , dedicata alle delegazioni estere; la Franchising Factory che offrirà consulenza dedicata alle start up.

IoLavoro Startup Franchising

Il franchising batte la crisi, questo sì, ma avere la “pappa pronta” non va bene neppure per chi vuole mettere alla prova la propria vocazione all’imprenditorialità utilizzando questa formula. Perché tanti sono i franchisor, ma non è detto che non ci sia spazio per nuove idee.

Proprio in questa direzione va il contest IoLavoro Startup Franchising, che si terrà nell’ambito di IoLavoro, la principale job fair italiana in programma dal 25 al 27 marzo 2015 al Lingotto Fiere di Torino.

IoLavoro Startup Franchising è stato realizzato in collaborazione con il Salone del Franchising di Milano e punta a selezionare i 3 migliori progetti d’impresa da trasformare in franchising. L’iscrizione a IoLavoro Startup Franchising si può effettuare inviando il proprio progetto all’indirizzo email marketing@salonefranchisingmilano.com entro il 20 marzo 2015. Il progetto deve essere corredato dalla presentazione dell’idea di business che vi sta alla base, da una presentazione delle potenzialità di sviluppo e dei punti di forza, da un business plan articolato su 5 anni e dal CV degli ideatori. I quali devono essere obbligatoriamente under 29 e residenti in Piemonte.

Tra tutti i progetti partecipanti a IoLavoro Startup Franchising, Iolavoro e il Salone del Franchising di Milano selezioneranno 10 idee di business che riterranno migliore e inviteranno gli ideatori a IoLavoro per presentare le proprie idee in 5 minuti il 25 marzo. Una giuria di esperti valuterà i progetti e sceglierà i tre migliori, i cui ideatori potranno seguire un percorso di consulenza specializzata tenuto dagli organizzatori del Salone del Franchising e la partecipare con un proprio stand gratuito al Salone stesso, che si svolgerà a Milano a ottobre.

Salone Franchising Milano, chiusura in positivo

Buone notizie per il settore del franchising italiano. Il recente Salone Franchising Milano, organizzato da RDS e Fiera Milano, ha chiuso con un aumento del 2% di visitatori (che hanno superato le 13.700 unità), con una proposta espositiva di oltre 200 brand. Una conferma del fatto che il franchising è un settore che continua a tenere, a dispetto della situazione economica generale, con un impatto sul Pil italiano pari a circa l’1,3%.

Basti pensare che i marchi in franchising presenti in Italia erano 940 nel 2013, con un aumento di circa il 14,2% dal 2008 ad oggi. I punti vendita sono 51mila e valgono il 6,5% del totale del commercio al dettaglio nel nostro Paese. Una bella vetrina per Salone Franchising Milano.

Fra i settori più dinamici di Salone Franchising Milano ci sono stati l’abbigliamento e il food, con quest’ultimo soprattutto che ha riscosso grande interesse da parte di buyer europei, cinesi e turchi: “Il salone quest’anno – ha detto Antonio Fossati, presidente di RDS – ha un’anima davvero internazionale; c’è stata una forte presenza di investitori cinesi e turchi. La Cina si è concentrata sul food, i contatti sono molto avviati e porteranno con tutta probabilità alla chiusura di una joint venture con un marchio del mondo della gelateria. Attenzione poi anche al mondo del environment pronto ad accogliere i capitali cinesi. La Turchia invece ha manifestato interesse verso lo sviluppo e le acquisizioni di marchi di franchising italiani“.

Significativo il legame con la Turchia, la quale era presente a Salone Franchising Milano con un’area dedicata gestita da ITA – Italian Turkish Association e con cui il salone ha chiuso un importante accordo: un desk permanente per creare relazioni di business fra la Turchia e Salone Franchising Milano e poter agevolare le attività commerciali turche nel mondo del franchising.