Tag: Salute
Professional Day: ecco le richieste dei professionisti
Oggi è il Professional Day e, per celebrarlo a dovere, è stato organizzata, presso l’Auditorium della Conciliazione di Roma, un’assemblea virtuale dei professionisti italiani chiamati a testimoniare l’importanza delle libere professioni per lo sviluppo del Paese.
A collegarsi, oggi durante l’evento, saranno 100 città e potranno quindi confrontarsi con i rappresentanti di tutti i partiti politici circa le idee per il Paese degli Ordini professionali. Le esigenze, da parte dei professionisti, di aprire una nuova finestra di dialogo sulle prospettive di crescita del Paese sono nate in conseguenza della crisi profonda che stiamo attraversando.
In particolare, oggetto di discussione saranno alcuni temi molto “caldi”:
Lavoro e Welfare: Non c’è lavoro senza Previdenza, perciò i professionisti italiani devono essere sostenuti durante tutta la loro vita lavorativa. Un regime fiscale adeguato può liberare risorse da investire per lo sviluppo e la crescita del Paese e del lavoro.
Inoltre, non si nega che il mondo del lavoro ha urgente bisogno di semplificazione e sburocratizzazione, così come risulta indispensabile una diminuzione della pressione fiscale sulle aziende. Solo in questo modo potranno tornare ad assumere nuovi lavoratori.
Giustizia legalità e carceri: Tutti gli indicatori individuano in questi tre temi altrettanti freni allo sviluppo del sistema Paese, senza che finora si sia trovata una soluzione efficace. Le professioni impegnate in questi settori da tempo sostengono che in virtù delle specifiche competenze anche acquisite con il lavoro quotidiano, sia indispensabile un loro diretto coinvolgimento per quanto riguarda analisi, proposte e operatività.
Ambiente e sicurezza: Le professioni dell’area tecnica lanciano 11 proposte a costo zero su ambiente e sicurezza per ripensare e rigenerare lo sviluppo e l’occupazione del nostro paese. Sono riforme indirizzate alla crescita e all’innovazione, che le professioni pongono all’attenzione delle forze politiche in un’ottica di condivisione.
Salute: La progressiva dismissione del Servizio Sanitario Nazionale e la riduzione delle risorse dedicate alla tutela della salute dei cittadini pregiudicano un bene e un diritto. La salute può essere garantita solo quando i professionisti sono nelle condizioni di dare il proprio contributo, fatto di competenze e di formazione continua.
Vera MORETTI
La Sicilia è in ottima salute
Una pioggia di nuove assunzioni: dirigenti medici, infermieri, personale sanitario e parasanitario ma anche ingegneri e geometri. La Sicilia ha salute da vendere. Almeno stando a quanto testimonia il nuovo bando che sarà a breve pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, che promuove un numerosi concorsi nell’isola a caccia di nuovo personale sanitario. Le nuove assunzioni previste sono la conseguenza del riordino delle piante organiche avviato grazie all’assessore regionale Massimo Russo nel 2011.
Si comincia con Catania: il Policlinico mette a disposizione 5 posti per la carica di dirigente amministrativo indirizzati a “tutti i candidati presenti presso le Aziende sanitarie del bacino orientale, alla data del 29 luglio 2006 ovvero la data del 28 settembre 2007”. E poi previste assunzioni a tempo determinato di infermieri e tecnici sanitari di laboratorio. Il bando di concorso dell’ospedale di Catania è aperto anche a geometri, ingegneri, programmatori e per un posto di affetto stampa.
Salendo verso Messina si scopre che il Policlinico della città sullo stretto mette a disposizione 15 posti per dirigenti sanitari non medici in diversi reparti. L’ Ospedale Papardo-Piemonte, sempre a Messina, è alla ricerca invece di 2 dirigenti con la qualifica di ingegnere civile o edile e di un dirigente ingegnere meccanico.
Le opportunità di impiego nel settore sanitario in Sicilia riguarda anche l’Asp di Siracusa, che ha indetto un concorso per 3 posti di geometra. Poi ancora 20 posti per dirigenti medici e amministrativi a disposizione a Palermo, presso l’azienda Villa Sofia-Cervello, mentre a Ragusa si cercano un architetto, un sociologo e due amministrativi per l’Asp.
Per accedere all’elenco completo dei bandi per i posti messi a disposizione nella sanità e conoscere le modalità di accesso ai concorsi è possibile consultare il portale della Regione Sicilia.
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Cari lettori, oggi Infoiva vi presenta un’opportunità di impiego che offre il mondo del franchising in Italia, nel campo del benessere, salute e bellezza.
StetikXpress, è un progetto di franchising low cost del Gruppo portoghese SLYOU che offre una gamma di soluzioni e qualità nel mondo del benessere.
Sei una donna e non hai esperienza nel settore? Non preoccuparti, non sono richieste esperienze, basta avere buone capacità di gestione, di leadership e giusto spirito imprenditoriale.
Quanto capitale occorre allora per essere una franchisee StetikXpress? L’investimento iniziale, che comprende i cosmetici, le attrezzature, le apparecchiature, la formazione e il supporto tecnico può variare dai 20 a 50mila euro. La misura del ritorno economico è commisurata all’ubicazione del negozio e all’afflusso della clientela prevista.
Per maggiori informazioni Stetikxpress.it
Aumenta la scelta dei prodotti naturali
di Caterina DAMIANO
Salute e benessere sono sempre al primo posto. E anche quando si tratta di scegliere come purificarsi, curarsi e detergersi, il mondo sempre più spesso sveglie prodotti naturali, che divengono sempre più richiesti.
Il mercato del prodotto naturale si è incrementato nel corso degli anni, andando di pari passo con il trend che vede il corpo al centro della nostra società. Il corpo dunque, e in ogni suo aspetto: che si tratti di problemi interni o estetici, che si tratti di piccoli fastidi o di minuscoli inestetismi, il naturale va forte, sbancando a volte prodotti chimici (e non) molto affermati.
Secondo quanto emerge dalle stime pubblicate e divulgate al 24° Salone Internazione del Biologico e del Naturale (Sana) a Bologna, i prodotti naturali sono i protagonisti di un grande business destinato a crescere tanto nel mondo quanto in Italia.
Nel primo semestre del 2011 solo nella nostra nazione il mercato dei prodotti naturali è cresciuto: rimedi per il benessere, prodotti naturali per l’igiene e la bellezza, tisane e soprattutto erbe officinali hanno consentito guadagni da record, e il loro valore sale esponenzialmente. Per quanto riguarda i prodotti erboristici e medici, tramite erboristerie, parafarmacie e farmacie il mercato ha conosciuto un aumento del 12,3%, per un valore totale del comparto di circa 2,44 miliardi di Euro. Il settore cosmesi naturale, già in costante aumento da anni, ha reso più della cosmetica normale, registrando da solo un giro d’affari di 366 milioni di euro, corrispondente al 3,7% del valore sui 9,2 miliardi dell’intero settore.
Un mercato dunque sempre in movimento, mai statico, grazie al fatto che i prodotti offerti funzionano e offrono valide alternative, spesso anche meno costose e più efficaci, ai prodotti comuni, incidendo profondamente sul senso di salute e di “viver sano” al giorno d’oggi così richiesto e continuamente ricercato.
Il rientro dopo una lunga malattia: questione aperta per le aziende
di Caterina DAMIANO
Tornare a lavorare dopo una malattia lunga o difficoltosa può risultare stressante per il dipendente, ed il rientro del dipendente malato è ancora un problema aperto per le aziende. Questo è quanto emerge da una ricerca della Fondazione Giancarlo Quarta, che ha voluto dare voci ai lavoratori malati gravi e cronici.
Una selezione di questi lavoratori ha ricevuto un questionario sul tema, e per scoprire l’attenzione della imprese a questo problema, lo stesso questionario è stato inviato anche a direttori generali e del personale.
Purtroppo è doveroso precisare che su 2.500 questionari inviati solo 119 sono stati rispediti, cosa che sottolinea come l’attenzione al percorso di questo tipo di dipendenti sia minima e sottovalutata, questo nonostante buona parte delle aziende contattate dalla Fondazione (il 70%) abbiano dichiarato di notare l’espansione del problema e di conoscere dipendenti in queste condizioni. Per quanto riguarda invece i questionari rispediti, il problema risulta di gran rilievo non solo per il malato ma anche per l’azienda.
Il dipendente è spinto a rientrare subito quando gli è possibile per lo più per un motivo: quello di tornare alla normalità dopo un grosso scompenso dovuto alla patologia. Questa aspettativa lo porta però ad essere assalito da paure e angosce d’ogni sorta: da quelle di venire visto come un debole, a quello di essere messo da parte o di percepire pietà negli atteggiamenti di collaboratori e superiori. Nel caso ad ammalarsi sia un dirigente, inoltre, questo viene amplificato: la posizione importante stressa e da maggiori responsabilità, e l’idea che i dipendenti diano più spazio alla pena che alla posizione di guida diviene un grosso ostacolo da superare.
Il punto di vista dell’azienda nei confronti del malato, inoltre, è ancora instabile: divisa tra imbarazzo, problemi di approccio e di inesperienza, crea maggiori insicurezze al soggetto interessato. Nonostante la maggior parte delle aziende (il 42%) sostenga che il malato debba essere trattato con pari dignità e con maggiore attenzione, un numero minore lo vede come un problema organizzativo o un caso umano. Gran parte delle aziende inoltre dimostrano di non sapere in cosa consista un percorso di sostegno per i malati, cosa che sottolinea quanto ci sia ancora da lavorare.
Benessere e salute, un mercato conveniente
Il mercato del benessere è sempre in movimento, e la crisi non lo ferma. Comprende un insieme di settori che più vario non si può: spa, centri benessere, hotel, agriturismi, istituti di bellezza, club d’alto livello, palestre, prodotti e interventi per la cura del corpo.
Si va dalla più classica scuola di danza sotto casa alla spa di lusso di rango elevato: i dati (forniti dall’Istat) sono chiari: il mercato del benessere ha un valore di circa 20 miliardi di euro: ogni famiglia italiana, almeno una volta, ha effettuato abbonamenti in palestra, è passata da hotel o centri benessere, o ha utilizzato prodotti specifici per la cura del corpo.
I centri del benessere, mirati sia alla salute che alla più superficiale bellezza, sono sempre più richiesti, e centrali sono i consumatori in sovrappeso: secondo l’Oms (Organizzazione Mondiale Sanità) solo in Italia il 40% della popolazione lo è, ed accoglie ogni possibile metodo di miglioramento a braccia aperte, cosa che porta a muovere un business di oltre 400 milioni di euro l’anno.
Posizione di spicco ha il franchising, il quale quasi da solo cavalca l’onda del settore benessere, grazie agli innumerevoli centri aperti negli ultimi anni.
Solo per quanto riguarda gli istituti di bellezza è stata appurata una crescita esponenziale; per la sola economia italiana, essi rappresentano oltre il 70% del settore del benessere, e nonostante la presenza quasi capillare, sono destinati ad aumentare, così come è destinato ad espandersi il settore wellness (solo nell’ultimo anno vi è stato un aumento del 51,6%).
Con un incremento tanto costante, dunque, il mercato del benessere e della salute pare essere uno dei pochi a non risentire della crisi e ad essere il più raccomandato tra gli investimenti. Non solo in Italia, ma nel mondo.
Caterina Damiano