Dichiarazione dei redditi: tutte le scadenze da ricordare

La stagione della dichiarazione dei redditi è ormai aperta, ecco tutte le scadenze da rispettare per evitare ritardi.

Le scadenze della dichiarazione dei redditi 730/2023

La prima scadenza relativa alla stagione della dichiarazione dei redditi è ormai già trascorsa. Si tratta del termine del 16 marzo entro quale il sostituto di imposta deve consegnare al contribuente il modello CU 2023. Se il datore di lavoro o altro sostituto non ha provveduto, è bene affrettarsi a richiedere il modello CU 2023, lo stesso potrà essere utilizzato per la dichiarazione dei redditi.

Dal giorno 30 aprile 2023, ma il termine slitta al 2 maggio in quanto i precedenti giorni sono festivi, il contribuente potrà verificare online la dichiarazione pre-compilata 2023. In questa fase la stessa sarà solo consultabile, per apportare modifiche o semplicemente accettare la dichiarazione precompilata, sottraendosi anche a futuri controlli da parte del Fisco, sarà invece necessario attendere il giorno 19 maggio 2023. Questa data potrebbe però slittare.

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Ricordiamo che la dichiarazione pre-compilata contiene già i dati che sono in possesso dell’Agenzia delle Entrate, ad esempio le spese sanitarie e le spese per l’edilizia che consentono di ottenere agevolazioni fiscali.

La dichiarazione dei redditi con il modello 730 deve essere invece essere presentata entro il 30 settembre 2023. Ci sono però delle scadenze intermedie che consentono al contribuente di ricevere il prospetto informativo dal quale è possibile capire se si trova in una situazione di debito nei confronti del Fisco oppure, tenendo in considerazione detrazioni e deduzioni, si trova in una situazione di credito e quindi deve ottenere il rimborso Irpef. Vediamo quindi anche le scadenze intermedie.

Le scadenze intermedie per la presentazione del modello 730/2023 e rimborsi

Dichiarazioni presentate entro il 31 maggio: contribuente riceve la ricevuta dell’avvenuta presentazione della dichiarazione dal professionista, dal caf o dal sostituto di imposta entro il 15 giugno.

Per le dichiarazioni presentata dal 1° al 20 giugno 2023, il contribuente riceve entro il 29 giugno la ricevuta dell’avvenuta presentazione e il prospetto di liquidazione.

Entro il 23 luglio 2023 il contribuente riceve la ricevuta della presentazione e il prospetto di liquidazione per le dichiarazioni presentate dal 21 giugno al 15 luglio 2023.

Per le dichiarazioni presentate dal 16 luglio al 31 agosto il contribuente ottiene la ricevuta e il prospetto di liquidazione entro il 15 settembre.

Infine per le dichiarazioni presentate dal 1° settembre al 30 settembre la ricevuta e il prospetto di liquidazione sono disponibili entro il 30 settembre, essendo però un festivo il termine viene prorogato al 2 ottobre 2023.

Dal mese di luglio ed entro il mese di novembre 2023 il contribuente riceve eventuali rimborsi di imposta non dovuta attraverso, questi sono erogati direttamente in busta paga o con l’assegno pensionistico. In caso di debito ci saranno invece le trattenute.

Saldo e Stralcio e Rottamazione Ter: c’è tempo fino al 9 maggio

L’Agenzia delle Entrate rende noto in un comunicato del 28 aprile che c’è tempo fino al 9 maggio 2022 per regolarizzare la posizione per le rate non pagate della Rottamazione Ter e del Saldo e Stralcio.

Cartelle esattoriali non pagate per Saldo e Stralcio e rottamazione Ter: nuove scadenze con il Sostegni Ter

Con il decreto Sostegni Ter è stata offerta la possibilità ai contribuenti che non erano riusciti a mettersi in regola con i pagamenti della Rottamazione Ter e del Saldo e Stralcio scaduti nel mese di dicembre 2021 di mettersi in regola pagando entro il 30 aprile le rate non pagate scadute nel 2020 ed entro il 31 luglio 2022 di mettersi in regola con le rate scadute nel 2021. La normativa prevede comunque 5 giorni di tolleranza, cioè la possibilità di pagare entro 5 giorni dalle scadenza senza sanzioni e soprattutto senza decadere dai benefici che i provvedimenti Rottamazione Ter e Saldo e Stralcio hanno portato ai contribuenti.

Il mese di aprile è però caratterizzato da una serie di festività e di conseguenza slittano tutti i termini. Il 30 aprile infatti è stato un sabato e di conseguenza il termine iniziale cade il 2 maggio. Cioè il primo non festivo. Dal 2 maggio si possono quindi contare i 5 giorni di tolleranza che dovrebbero scadere il giorno 7 maggio 2022 cioè un sabato e di conseguenza il termine per non decadere dai benefici visti scade il 9 maggio. Per le scadenze del 2022 invece i termini sono spostati al 30 novembre 2022, in modo da poter calendarizzare i vari pagamenti e di conseguenza farvi fronte.

Come effettuare i pagamenti con le scadenze al 9 maggio 2022

Il pagamento deve essere effettuato utilizzando i bollettini inviati dall’ Agenzia delle Entrate e Riscossione e riferiti alle originarie scadenze delle rate 2020 cioè febbraio, maggio, luglio e novembre per la Rottamazione Ter; marzo e luglio per il Saldo e Stralcio in scadenza nel 2021.

Entro il 2 maggio può inoltre essere ancora richiesto nuovamente il piano di dilazione dei pagamenti da cui i contribuenti sono decaduti prima dell’8 marzo 2020, cioè prima dell’emergenza sanitaria.

Tra le curiosità deve anche essere ricordato che l’Agenzia Entrate e Riscossione ha reso noto di aver incassato 5,25 miliardi di euro dovuti ai controlli automatizzati che hanno rilevato errori nella compilazione del modello Persone Fisiche, 730, dichiarazione Irap e IVA.

Le scadenze fiscali di settembre per pmi e liberi professionisti

Le pmi e i liberi professionisti sono chiamati ad alcune importanti scadenze fiscali solo a partire dalla metà del mese.

Vediamo nello specifico di cosa si tratta e quali sono le date da ricordare:

  • 15 settembre: Per i soggetti che hanno la partita Iva il 15 settembre è il giorno ultimo per emettere e registrare le fatture differite relative a beni consegnati o spediti nel mese solare precedente. Non ci sono altre scadenze previste per questo giorno, almeno relative alle piccole e medie imprese ma, si riferiscono ad associazioni senza scopo di lucro e alle Pro Loco;
  • 18 settembre. Il 18 settembre è la data che le pmi e i liberi professionisti devono invece non dimenticare per nessun motivo, poiché tutte le più importanti scadenze fiscali di settembre si concentrano in questa data. Si parte dalle normali incombenze di tutti i mesi: il versamento delle ritenute alla fonte sui redditi da lavoro dipendente, il versamento delle ritenute sui contributi, indennità e premi e infine il versamento all’INPS dei contributi da lavoro dipendente.
  • 25 settembre. Scadenza della presentazione degli elenchi riepilogativi (INTRASTAT) delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi rese nel mese precedente nei confronti di soggetti UE. Questa scadenza vale solamente per le imprese che fanno affari con altre aziende con sede in uno dei Paesi dell’Unione Europea.
  • 28 settembre: prorogato dal 16 al 28 l’appuntamento più importante, quello con lo spesometro. Tutti i soggetti IVA devono comunicare le cessioni di beni e delle prestazioni di servizi rese e ricevute nel primo semestre 2017. Da quest’anno lo spesometro passa da annuale a trimestrale e solo per il primo anno di applicazione dell’adempimento 2017, la periodicità dello strumento è semestrale

Vera MORETTI

Comunicazioni iva obbligatorie per fatture oltre i 3mila euro: chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate torna sull’obbligo di comunicazione di tutte le operazioni rilevanti iva superiori all’importo di tremila euro a un mese dalla entrata in vigore del provvedimento. Lo fa con la circolare 24/E, con la quale indica i nuovi adempimenti alla luce dell’ultima manovra (dl 78/2010) e del provvedimento delle Entrate del 22 dicembre scorso (poi modificato da quello del 14 aprile 2011).

Alla luce della nota vengono individuati esoneri del primo tempo e scadenze più lunghe. Solo per il 2010, la comunicazione da parte dei contribuenti obbligati sarà limitata alle operazioni per cui è emessa o ricevuta una fattura di importo pari o superiore ai 25mila euro, al netto dell’Iva. Contestualmente, i tempi di consegna della comunicazione sono stati allungati: i termini scadono infatti il 31 ottobre 2011.

Tra i contribuenti tenuti a presentare la comunicazione ci sono i soggetti in regime di contabilità semplificata di cui agli articoli 18 e 19 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e i soggetti che applicano il regime fiscale agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo ai sensi dell’articolo 13 della legge 23 dicembre 2000, n. 388.

Tutte le operazioni Iva che “passano sulla carta” sono esonerate, così come non è prevista alcuna comunicazione per le operazioni effettuate nei confronti del consumatore finale, purché il pagamento avvenga con carte di credito, di debito o prepagate emesse da operatori finanziari residenti o con stabile organizzazione nel territorio nazionale.

Irpef, Ires, Irap: oggi scade il termine per il versamento della seconda o unica rata d’acconto

Oggi 30 novembre 2010 scade il termine per il versamento della seconda o unica rata d’acconto IRPEF, IRES ed IRAP. Ad essere interessati milioni di contribuenti: persone fisiche e soggetti collettivi compresi. L’obbligo dell’acconto riguarda anche le persone fisiche in regime dei minimi, che dovranno versare l’acconto dell’imposta sostitutiva del 20%. L’acconto dovrà essere versato per intero e senza possibilità di rateizzazione, con il modello F24, utilizzando i seguenti codici tributo: 4034 per l’IRPEF, 2002 per l’IRES, 3813 per l’IRAP, 1799 per l’acconto dovuto dai minimi.