730 precompilato, dal 2015 si parte

La rivoluzione del 730 precompilato per dipendenti e pensionati partirà dal 2015. Il Consiglio dei ministri nei giorni scorsi ha finalmente dato il via libera al decreto legislativo in materia di semplificazione fiscale e dichiarazione dei redditi precompilata. A partire dal prossimo anno, quasi 30 milioni di italiani riceveranno la dichiarazione dei redditi a casa direttamente dall’Agenzia delle Entrate.

Le commissioni di Camera e Senato dovranno fare i conti con le proteste di tributaristi e geometri fiscalisti, che rischiano di non poter più lavorare per i CAF supportando i contribuenti nella compilazione dei modelli. Per una modifica del Governo al secondo passaggio in CdM del decreto sulle semplificazioni fiscali, infatti, gli unici professionisti abilitati restano commercialisti, consulenti del lavoro, periti ed esperti iscritti alle Camere di Commercio dal 1993. Toccherà, infatti, all’Amministrazione finanziaria raccogliere ed elaborare i dati e inviare le risultanze al contribuente secondo una rigida scadenza temporale. Al contribuente resta l’obbligo di verificare l’esattezza e la completezza dei dati.

“Appare sicuramente pretestuosa – ha dichiarato Riccardo Alemanno, Presidente nazionale dell’INT – la giustificazione della qualificazione dei soggetti autorizzati a svolgere l’attività di assistenza sul precompilato, perché i soggetti attualmente esclusi svolgono assistenza fiscale ai contribuenti per adempimenti ben più complessi. Inoltre se si guarda a ciò come una lotta tra categorie, poiché le pressioni esclusiviste delle categorie ‘ammesse’ sono state fortissime, ciò che viene in mente è solo una tristissima guerra tra poveri ovvero pensiamo al singolo orticello anziché compatti ed all’unisono richiedere vere semplificazioni, tutto ciò è molto triste”.

“Chiederemo incontri con membri dell’Esecutivo per capire il perché di questo – ha concluso Alemanno – , poiché ciò è tanto più paradossale se si pensa alle più volte dichiarata necessità di liberalizzazioni enunciata dal Governo, una scelta restrittiva, direi monopolista non ha ragione d’essere, la dichiarazione dei redditi precompilata avrà possibilità di successo solo se saranno coinvolti tutti gli intermediari fiscali abilitati. C’è tutto il tempo per rimediare e rivedere una posizione che si spiega solo con il fatto che abbia prevalso la volontà di chi ancora antepone l’interesse di pochi all’interesse generale. Ora bisogna solo rimediare ad un brutto scivolone che fa partire in modo sbagliato un progetto giusto nel principio, siamo solo nella fase iniziale il tempo per rimediare c’è se si ha a cuore l’interesse dei contribuenti”.

Jacopo MARCHESANO

Confesercenti: “Semplificare non basta. Restituite soldi alle imprese”

Reimpostare il rapporto tra cittadini e Fisco, possibilmente semplificandolo, punendo finalmente l’evasione e ricavando nuova benzina da immettere nel motore della crescita, alla quale deve tendere tutta l’agenda del governo. E’ questa la ricetta del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, per accompagnare il Paese fuori dalla stagnazione economica. “L’idea del governo è duplice: semplificare drasticamente il sistema tributario, rendendo più facile la vita del contribuente onesto, spostare il carico fiscale, che purtroppo c’è, in modo che anche a parità di gettito ci sia più crescita e lavoro” ha dichiarato il titolare dei conti pubblici, proprio ora che si vedono i primi passi nell’ambito dell’enorme lavoro della delega fiscale.“Vogliamo semplificare al massimo il sistema di pagamento e puntare sulla trasparenza per risolvere alla radice i problemi legati al Fisco”.

Ma non basta. “Ci vuole un nuovo patto fiscale: nei prossimi cinque anni vogliamo un impegno solenne da parte del governo, ma anche da regioni ed enti locali, che preveda la restituzione di 10 miliardi l’anno a cittadini e imprese”, ha risposto a distanza il presidente di Confesercenti, Marco Venturi, aggiungendo che l’operazione può essere finanziata con tagli alla spesa pubblica e, nel frattempo, senza nuove tasse o aumenti.“La fine del 2013 e l’inizio del 2014 sono stati ancora segnati dalla crisi. Una crisi che sta diminuendo di intensità, ma che si sta trasformando in una fase di stagnazione. Siamo ancora nella palude, è vero. Qualcosa, però, sta cambiando”, ha dichiarato Venturi precisando di non riferirsi solo ai timidi segnali positivi provenienti dall’economia, ma anche dal fronte politico, sociale ed economico.

Il presidente dell’associazione per la tutela degli operatori del commercio e del turismo ha quindi lanciato “l’emergenza fisco”, osservando come a fine anno i contribuenti italiani dovranno far fronte ad addirittura tre d’imposte (Tasi, acconto Irpef, Tari, Imu) che rischiano di compromettere la ripresa.

Jacopo MARCHESANO

Semplificazione fiscale, ecco chi rischia…

 

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al primo decreto legislativo che attua la delega in tema di semplificazione fiscale. Si tratta di un testo in 34 articoli, che includono tra l’altro la dichiarazione dei redditi precompilata, rimborsi Iva più facili e la semplificazione per l’eredità diretta e per i rimborsi per le società.

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“Non possiamo negare – ha dichiarato Candida Sonzogni, responsabile Caf Cisl – la presenza del rischio di escludere soprattutto i cittadini più deboli. Non si tiene conto, per esempio, della possibilità che con le nuove procedure, e le susseguenti difficoltà a misurarsi con la tecnologia necessaria e l’inesperienza, si possano verificare errori che si ripercuoterebbero negativamente sull’intero sistema fiscale e sui contribuenti stessi. Due aspetti che spingono verso una valutazione attenta per far sì che la semplificazione sia effettiva e in favore dei cittadini”.

“E’ evidente – conclude Sonzogni – che il percorso organizzativo di attuazione e applicazione della riforma sarà complesso, tuttavia ci vedrà sempre impegnati a fianco dei nostri iscritti e assistiti affinché la semplificazione divenga un fatto concreto e si realizzi nell’interesse vero dei contribuenti”.

Jacopo MARCHESANO