A Milano il terzo UBI International Open Day

Dopo le edizioni svoltesi a Bergamo e Brescia, sta per partire la terza edizione dell’, l’appuntamento organizzato da UBI Banca per stimolare le aziende italiane a perseguire l’internazionalizzazione come orientamento alla crescita.

Ad ospitare questo importante evento è, questa volta, la Fiera di Milano, dove, dal 7 al 9 novembre, sarà parte integrante della manifestazione SICUREZZA.
Lo spazio messo a disposizione sarà anche questa volta suddiviso in aree geografiche, e in ognuna di esse le imprese potranno incontrare gli specialisti internazionali di UBI Banca affiancati da professionisti qualificati nell’ambito legale, tributario, amministrativo, provenienti da ogni parte del mondo.

Si tratta, dunque, di un’occasione davvero unica per le aziende, che possono incontrare consulenti esperti in internazionalizzazione, che potranno fornire preziose indicazioni su come affrontare i mercati esteri dell’Europa e dei Paesi del CIS, dell’Asia, del Sud America, del Nord Africa e del Medio Oriente.

Inoltre, all’interno del programma formativo di SICUREZZA, sono previste alcune tavole rotonde relative ai paesi BRIC. A questi incontri parteciperanno i responsabili degli uffici di rappresentanza di UBI Banca in quelle zone, i quali saranno in grado di illustrare tutte le prospettive esistenti.

La terza edizione dell’UBI International Open Day dimostra, ancora una volta, la volontà, da parte di UBI Banca, di affiancare le imprese italiane nei percorsi di crescita e sviluppo, accompagnandole verso i mercati esteri a maggiore potenzialità.
Non si tratta, però, solo di sostegno finanziario, perché vengono proposti anche accordi di cooperazione con le istituzioni, attività di ricerca e definizione di potenziali partners commerciali ed industriali.

Vera MORETTI

Confindustria Anie: missione Sudafrica

 

Sono volati a Johannesburg fino al prossimo 25 ottobre gli imprenditori di Confindustria Anie: le aziende italiane di elettrotecnica ed elettronica sono infatti in corsa per aggiudicarsi commesse del valore pari a  30 miliardi nel settore energetico e di altri 26 miliardi nel settore dei trasporti nella capitale sudafricana.

Le imprese che hanno aderito alla missione sudafricana sono in totale 10 e in questi giorni incontreranno oltre 100 uomini d’affari e vertici delle aziende locali, che operano nel campo dell’energia, dell’automazione, dei trasporti ferroviari e della sicurezza, per fare il punto su investimenti e  nuove risorse.

Il futuro fa bene sperare, se si pensa che secondo i dati aggiornati al 2011, l’Italia ha realizzato in Sud Africa investimenti diretti esteri pari a 500 milioni di euro, mentre il numero di imprese made in Italy operanti in Sud Africa sono circa 50, che coprono una quota sul totale degli investimenti diretti esteri implementati nel Paese pari al 3%.

Ma quali sono i settori dell’industria che coinvolgono da vicino gli imprenditori italiani all’altro capo del Continente Nero? Meccanica strumentale al primo posto, seguita dalla componentistica, mezzi di trasporto, settore chimico ed naturalmente il tessile  e l’abbigliamento.

Nel dettaglio, nel 2011, il Bel Paese è decimo nella graduatoria dei principali Paesi fornitori del Sud Africa, con una quota di mercato pari al 2,7%, in crescita del 33% rispetto al 2010; l’export destinato al Sud Africa ha superato quota 1,7 miliardi di euro.

Ma quali sono le previsioni per il 2012? I pronostici stimano un rialzo intorno ai 10% del giro d’affari rispetto al 2011; in particolare l’export, nei primi mesi dell’anno,  ha inciso per il 9% sul totale esportato dalle nostre imprese, con particolare riferimento ai mercati dell’elettrotecnica e dell’elettronica . Se a fine 2011 le esportazioni italiane di tecnologie elettrotecniche ed elettroniche verso il Sud Africa ammontavano a 156 milioni di euro, solo nel primo semestre del 2012 le esportazioni  hanno raggiunto quota 75,4 milioni di euro.

Alessia CASIRAGHI

Incentivi Inail: alle imprese 205 milioni di euro

Inail ha assegnato 205 milioni in finanziamenti alle imprese per la sicurezza sul lavoro, facendo quadruplicare rispetto al 2011 il numero di aziende che avranno accesso al credito. I progetti ammessi al finanziamento son stati 4.316, per un totale di 20.628 domande inoltrate per via telematica  tra il 26 e il 28 giugno all’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro.

Mezzo miliardo di contributi così distribuiti: il numero più consistente di incentivi è andato al Nord, mentre a registrato una netta crescita la quota anche al Sud e nelle Isole. Gli incentivi sono stati assegnati rispettando in primo luogo l`ordine cronologico di arrivo delle richieste fino alla copertura del budget previsto per ogni regione, e in secondo luogo, tenendo in considerazione non solo la distribuzione territoriale degli addetti, ma anche la gravità degli infortuni registrati.

Alle Regioni del Nord è andato il 45% dei finanziamenti, mentre la quota destinata al Centro Italia è stata pari al 25% e quella del Sud e delle Isole si è attestata invece al 30%.

In termini assoluti la Lombardia risulta essere la prima regione per numero finanziamenti accordati (698 domande ammesse su 3.903 domande inoltrate), seguita da Lazio (509 su 1.405), Campania (343 su 1.336), Sicilia (342 su 836), Veneto (326 su 1.981), Toscana (314 su 1.315), Piemonte (303 su 2.128) ed Emilia Romagna (301 su 1.854).

C`è grande soddisfazione – ha sottolineato il presidente dell`Inail, Massimo De Feliceper la positiva conclusione dell`operazione che in pochi mesi metterà a disposizione del sistema produttivo 205 milioni di euro. Altrettanti ne stanzieranno le imprese per migliorare le condizioni di sicurezza degli ambienti di lavoro“.

“Grazie alla cura particolare degli aspetti tecnologici  l’assegnazione dei finanziamenti è perfettamente riuscita anche sotto il profilo organizzativo – ha aggiunto Giuseppe Lucibello, Direttore Generale Inail. – Nell’arco di 3 giorni le imprese hanno acceduto senza difficoltà al sistema e le risorse sono state regolarmente assegnate”.

 

Tablet e smartphone mettono a rischio la sicurezza delle aziende

di Vera MORETTI

Dispositivi mobili aziendali: un bene o un male?
Una nuova ricerca internazionale condotta sui rischi della mobilità, infatti, sembra far emergere alcune problematiche, soprattutto per quanto riguarda sicurezza e policy aziendale, spesso sconosciute ai più.

Tra i 304 professionisti intervistati per la ricerca, ben il 92% considera tali dispositivi importanti per raggiungere gli obiettivi di business, ma, tra gli intervistati, l’88% ne riconosce la pericolosità, anche se solo il 34% utilizza policy rinforzate e il 17% mette in atto i controlli di sicurezza necessari per evitare questi rischi.

La contraddizione è palese, soprattutto considerando che, negli ultimi anni, l’IT si è molto dedicato alla sicurezza dei desktop, cercando di prevenire la perdita di dati via web o e-mail. Se non che, con l’avvento dei nuovi dispositivi mobili, che stanno sostituendo i notebook, non si stanno seguendo le stesse accortezze. E il rischio è grande, perché la perdita dei dati sensibili è molto più che una remota possibilità.

A confermarlo è una ricerca effettuata dal Ponemon Institute, i cui intervistati IT hanno dichiarato che il 63% delle violazioni si è verificato a causa di dispositivi mobili. Solo il 28% ha dichiarato che i computer dei dipendenti erano la causa.

Inoltre, ben il 75% degli interpellati ha dimostrato di essere al corrente che i dipendenti aggirano o disattivano le funzionalità di sicurezza, come le password e il blocco tasti, sui dispositivi aziendali e personali.
Ma, cosa ancora più importante, è che il 58% delle aziende coinvolte ha ammesso di aver subito una perdita di dati causata dall’uso non protetto dei dispositivi dei dipendenti, tra cui notebook, smartphone, device USB e tablet.
Il 45%, inoltre, ha riscontrato un incremento delle infezioni malware a causa dei dispositivi mobile non sicuri, utilizzati sul posto di lavoro.

Comune di Ferrara: contributi alla Sicurezza

di Alessia CASIRAGHI

Un nuovo bando per erogare contributi alla aziende situate nel centro storico di Ferrara che si impegnano ad acquistare attrezzature ad elevato contenuto tecnologico finalizzati alla sicurezza. La Camera di Commercio di Ferrara e il Comune di Ferrara si impegnano per prevenire i rischi derivanti da fenomeni criminosi.

Possono presentare la richiesta per ricevere il contributo le imprese con sede e/o unità operativa entro i confini del Centro storico di Ferrara che rientrano nelle seguenti categorie:
• le micro e piccole imprese esercenti attività commerciali di vendita al dettaglio, di vicinato, di medie strutture di vendita, attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, ristorazione, attività artigianali di gastronomia, attività artigianali di servizio alla persona, attività di produzione e commercio di prodotti artigianali e agenzie di viaggio;
• le imprese in possesso dei requisiti di cui all’articolo 2 della Legge Regionale n. 5/2008 ed iscritte al relativo Albo istituito dal Comune di Ferrara con determinazione n. 97590 del 12 novembre 2008, ai sensi dell’articolo 3 delle Legge Regionale citata.

Le spese ammesse al contributo camerale dovranno essere sostenute tra l’1 dicembre 2011 e il 30 giugno 2012. Ma quali sono le attrezzature che rientrano nel finanziamento della Camera di Commercio di Ferrara?

attrezzature per video-sorveglianza, video–protezione con cassetta di registrazione e assimilabili
sistemi di allarme antirapina controllati con telecamere che interagiscono direttamente con i Centri di Controllo gestiti da Istituti di vigilanza privati;
impianti antitaccheggio;
impianti antintrusione, antifurto o comunque di allarme con sistemi di rilevamento satellitare collegati a Centri di Controllo gestiti da Istituti di vigilanza privati.
sistemi di videoallarme antirapina in grado di interagire direttamente con gli apparati in essere presso le sale e le centrali operative della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri.

Le domande per accedere al contributo dovranno essere presentate dal 23 gennaio 2012 fino al 24 febbraio 2012, salva esaurimento anticipato delle risorse disponibili.

La richiesta di finanziamento dovrà essere sottoscritta dal legale rappresentante del soggetto richiedente, e inviata, con allegata la copia fotostatica del documento di identità del sottoscrittore, secondo due modalità:
via raccomandata A/R alla Camera di Commercio di Ferrara
– via telematica in formato PDF a protocollo@fe.legalmail.camcom.it

Armando Zambrano al vertice del CNI

Giro di poltrone al vertice del CNI, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri. Armando Zambrano è stato nominato all’unanimità come nuovo presidente. Sarà lui a guidare per il quinquennio 2011-2016 la nuova squadra composta da 15 consiglieri.

Nell’agenda del neo presidente, la riforma delle professioni “pensiamo agli ambiti urbanistici – afferma Zambrano – al terzo settore ed ad una serie di modifiche normative, imprescindibili per garantire la massima efficacia e trasparenza delle procedure”. La priorità per Zambrano è creare un rapporto costruttivo con l’Assemblea dei Presidenti, senza trascurare il tema della sicurezza sia per quanto riguarda i lavoratori, che per i singoli cittadini. “Forte attenzione verrà prestata all’ambito degli infortuni domestici- ha continuato il Presidente – ed, inoltre, soprattutto alle tematiche relativo al territorio ed all’assetto idrogeologico. Con un obiettivo ben chiaro: tutelare la qualità della prestazione professionale nell’interesse dell’ingegnere, ma soprattutto della collettività”.

Nominato vicepresidente vicario del Cni Fabio Bonfà, mentre sarà Gianni Massa a rivestire la carica di vicepresidente. Segretario del Cni sarà invece Riccardo Pellegatta e nuovo tesoriere Michele Lapenna.
Dopo l’insediamento, nella sede romana di via IV Novembre, del nuovo organico del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, sono stati resi pubblici i nomi dei nuovi rappresentanti in tutta Italia: Fabio Bonfà (Padova), Giovanni Cardinale (Arezzo), Gaetano Fede (Catania), Andrea Gianasso (Torino), Hnsjorg Letzner (Bolzano), Michele Lapenna (Potenza), Ania Lopez (Viterbo), Massimo Mariani (Perugia), Angelo Masi (Taranto), Gianni Massa (Cagliari), Nicola Monda (Napoli), Riccardo Pellegatta (Milano), Raffaele Solustri (Ancona), Angelo Valsecchi (Lecco) e Armando Zambrano (Salerno).

Alessia Casiraghi