Tabaccai, torna l’obbligo di accettare pagamenti con Pos

Cambiano di nuovo le regole per i Tabaccai, l’Agenzia Dogane e Monopoli ha infatti ripristinato l’obbligo di accettare i pagamenti con carta per acquisto di sigarette, marche da bollo e francobolli.

Tabaccai, obbligo del Pos anche per i micro-pagamenti. Sono cambiate le condizioni del mercato

Nello scorso mese di ottobre era stata pubblicata la determinazione dell’Agenzia Dogane e Monopoli con la quale veniva consentito ai Tabaccai di non accettare i pagamenti con carta per sigarette, marche da bollo e francobolli.

Sottolinea l’Agenzia che la precedente determinazione nasceva dall’esigenza di tenere in considerazione che i costi delle commissioni erano elevati e quindi per la categoria dei Tabaccai l’obbligo di accettare i pagamenti con la carta anche per piccoli importi poteva costituire una effettiva perdita. Nel frattempo le condizioni sono però cambiate, sottolinea l’Agenzia che si applicano sempre più spesso tariffe flat per le commissioni, inoltre vi è un’aumentata diffusione dei pagamenti elettronici e di conseguenza non si può impedire il pagamento con tali strumenti per talune categorie di beni.

Contenuto della nuova determinazione

La determinazione prevede 355282 del 26 giugno 2023:

La Determinazione direttoriale prot. n. 487172/RU del 25 ottobre 2022 è revocata a decorrere dalla data di pubblicazione del presente provvedimento.

Rientrando in vigore l’obbligo di accettare i pagamenti con Pos riprendono vita anche le sanzioni prima applicate. Di conseguenza, nel caso in cui il tabaccaio dovesse rifiutare il pagamento elettronico, l’esercente potrà avere una sanzione di 30 euro in misura fissa a cui si aggiunge il 4% dell’importo della transazione. Naturalmnete la sanzione scatta in caso di denuncia da parte dell’acquirente, infatti se lo stesso accetta di pagare in contanti e non solleva la questione, non vi può essere l’applicazione delal sanzione.

La nuova determinazione entra in vigore fin dal momento della pubblicazione.

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Sigarette, vietate anche all’aperto e tutte le ipotesi al vaglio

Sigarette e nuova stretta contro il fumo sia classico che elettronico. Al vaglio tante ipotesi compreso la possibilità di allargare il divieto nei luoghi pubblici.

Sigarette, nuove proposte contro il fumo

Il fumo fa male, e questa è una sacrosanta verità. Sia che siano sigarette classiche o elettroniche è sempre meglio smettere di fumare. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in audizione in Commissione Affari sociali della Camera, ha dichiarato la volontà di voler aumentare il divieto di fumo a 20 anni dalla legge Sirchia.

Il ministro ha dichiarato che intende proporre l’aggiornamento e l’ampliamento della legge 3/2003 per estendere il divieto di fumo in altri luoghi all’aperto in presenza di minori e donne in gravidanza. Ma anche eliminare la possibilità di attrezzare sale fumatori in locali chiusi. Estendere il divieto anche alle emissioni dei nuovi prodotti come sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato. Ed infine estendere il divieto di pubblicità ai nuovi prodotti contenenti nicotina.

La tutela dei giovani prima di tutto

Tutelare i giovani all’interno di una Nazione è sicuramente un obiettivo importantissimo. Purtroppo sono molti gli stili di vita negativi e l’età in cui si comincia a fumare è sempre minore. Ma è arrivato il momento di prendere in esame che occorre fermare la crescita dei fumatori in Italia. Anche perché il fumo fa ammalare di cancro, come succede in molti reparti oncologici degli ospedali italiani. Occorre fare una buona campagna di prevenzione, anche nelle scuole, per proteggere i ragazzi dalle sigarette, anche elettroniche.

Inoltre Schillaci ha dichiarato che l’obiettivo è quello di raggiungere gli obiettivi del Piano Europeo contro il Cancro 2021 che vorrebbe una “generazione libera dal tabacco entro il 2040“. Com’è noto, il piano europeo di lotta contro il cancro punta a ridurre l’onere che il cancro impone ai pazienti, alle loro famiglie e ai sistemi sanitari. Affronterà le disuguaglianze in materia di cancro tra gli Stati membri e al loro interno con azioni di sostegno, coordinamento e integrazione degli sforzi degli Stati membri europei.

Quanto guadagna lo Stato dalle sigarette?

Se da una parte c’è l’interesse di tutti di portare avanti la guerra contro il fumo, soprattutto nei più giovani, dall’altro occorre valutare che lo Stato guadagna dalla vendita delle sigarette. Come rileva l’istituto di analisi demoscopiche Eurispes, infatti, l’incasso annuale per l’erario sui tabacchi si assesta intorno ai 14 miliardi di euro. A questi però occorre aggiungere i costi sostenuti dalla sanità per i farmaci e le cure da destinare ai pazienti. In particolare, è risultato che il 15,2% del campione esaminato ne fuma oltre 20 al giorno, il 33% da 11 a 20. Si tratta di percentuali molto importanti e di cifre che vanno ben oltre la semplice sigaretta serale per rilassarsi.

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Cosa accadrà nel 2023 a stipendi, mutui e bollette??

Come sarà il 2023? Molte famiglie e imprese se lo stanno chiedendo e guardano soprattutto a stipendi, bollette, imposte da versare. Naturalmente le prime avvisaglie iniziano a intravedersi con gli aumenti che sono già alla porta.

Effetto dell’aumento del costo del denaro su mutui, prestiti e prezzi case

L’inflazione è ancora alle stelle e le previsioni dicono che molto probabilmente solo nella seconda metà del 2023 o addirittura nel 2024 ci sarà una inversione di tendenza. Il primo elemento da tenere in considerazione è la BCE che ha annunciato nuovi aumenti del costo del denaro che andranno a ripercuotersi sugli investimenti, ad esempio mutui per l’acquisto di casa oppure prestiti per le imprese che vogliono investire. Si attende quindi un nuovo aumento dei tassi sui mutui, i prezzi delle case sono invece piuttosto costanti, ed è stato confermato il bonus mobili fino a 8.000 euro per chi ristruttura.

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Sul fronte caro vita, per ora si registra la discesa dei prezzi dell’elettricità per il primo trimestre del 2022, con la speranza che l’andamento possa confermarsi nell’arco dell’anno. Un’altra novità riguarda inoltre i contratti energetici, infatti salta il divieto di modifiche unilaterali per i contratti in scadenza, in questo caso quindi le società dovranno prima della scadenza comunicare le nuove condizioni contrattuali e il consumatore potrà scegliere se cambiare operatore oppure continuare con le nuove condizioni contrattuali.

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Aumenta invece il prezzo del gas, ma anche aumenti alle sigarette e pedaggi autostradali, restano invece ferme le multe per violazioni al codice della strada.

Cosa accadrà nel 2023 ai lavoratori?

I lavoratori dipendenti potranno invece beneficiare di un ulteriore taglio del cuneo fiscale dal 2 al 3%.

I lavoratori autonomi in regime forfetario potranno invece beneficiare della flat tax al 15% con ricavi o compensi fino a 85.000 euro, in passato il limite era 65.000 euro. L’uscita automatica dalla flat tax è comunque prevista solo nel caso in cui siano superati i 100.000 euro.

Per le famiglie un’importante novità l’aumento dell’Assegno Unico e Universale per le famiglie con 4 o più figli e per ciascun figlio con meno di un anno.

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Inoltre è stato confermato e diventa strutturale il bonus psicologo.

Per i giovani vi è la conferma del bonus cultura 18app ma con limiti rispetto al passato, infatti spetterà ai ragazzi che si trovano in nuclei con un reddito Isee inferiore a 35.000 euro e per i diciottenni diplomati con il massimo dei voti. I giovani potranno percepire fino a 1000 euro.

Aumenti sigarette: aumenta il trinciato e si riduce l’aumento per le sigarette

Il Governo ritocca le accise sulle sigarette e il tabacco trinciato, il saldo è invariato rispetto agli aumenti inizialmente previsti su sigarette e tabacco sfuso, ma il peso viene spostato sul trinciato. Ecco i nuovi aumenti sigarette.

Aumenti sigarette: le nuove accise con un emendamento dell’ultimo minuto

La legge di bilancio 2023 inizialmente prevedeva aumenti vistosi sui tabacchi e in particolare sulle sigarette, naturalmente non sono mancate le polemiche e anche per questo all’ultimo momento è stato presentato un emendamento alla legge di bilancio 2023 che sposta il peso degli aumenti dalle sigarette al tabacco trinciato.

Il trinciato, generalmente venduto in pacchetti da 30 grammi negli ultimi anni, ha visto un aumento di vendite importante, le stesse sono dovute al fatto che con il trinciato di tabacco è possibile risparmiare, forse anche per questo il Governo ha pensato di riequilibrare i costi tra sigarette e prodotto sfuso. Ricordiamo che il trinciato prevede che l’utilizzatore debba “rollare” le sigarette nelle cartine e applicare il filtro. La manovra di bilancio inizialmente prevedeva un aumento delle accise sulle sigarette che variava da 15 a 30 centesimi a pacchetto.

Con le modifiche previste nell’ultimo emendamento presentato dal Governo gli aumenti saranno compresi tra 10 e 12 centesimi a pacchetto. L’emendamento presentato va quindi a ridurre l’importo specifico fisso, attualmente fissato dall’articolo 29 del Dl a 36 euro per mille sigarette nel 2023. Con il nuovo emendamento scende a 28 euro, 28,20 euro nel 2024 e in 28,70 euro sempre ogni mille sigarette a partire dal 2025.

Aumento prezzo del tabacco trinciato o sfuso

Per quanto riguarda il tabacco trinciato, deve farsi riferimento all’onere fiscale minimo che per il 2023 sale al 98,10% per il 2023, al 98,50% per il 2024 e al 98,60% a partire dal 2025, con un effetto immediato sul tabacco sfuso. In particolare l’accisa minima specifica per il trinciato arriverà a toccare i 140 euro il chilogrammo. L’aumento sul pacchetto da 30 grammi dovrebbe essere di circa 40 centesimi.

Da questo emendamento dovrebbero arrivare per le casse dello Stato 50 milioni di euro.

Nessun ritocco è invece previsto per le sigarette elettroniche. In questo caso l’accisa minima sui tabacchi da inalazione senza combustione sarà pari al 36,5% dal 1° gennaio 2023 (rispetto al 40% previsto in precedenza), al 38% dal 1° gennaio 2024, al 39,5 per cento dal 1° gennaio 2025 e al 41% dal 1° gennaio 2026 .

Diminuisce invece l’imposta al consumo sulla sigaretta elettronica.

Pagamento con Pos: cade l’obbligo per i tabaccai per sigarette e valori

Dall’Agenzia Dogane e Monopoli arrivano importanti novità per i tabaccai: è stato completato l’iter per togliere l’obbligo di accettare i pagamenti con il pos per sigarette e marche da bollo.

Commissioni bancarie non si conciliano con i guadagni su tabacci e valori bollati

Ad annunciare questa importante novità è stata la Federazione Italiana Tabaccai durante T2000 in Tour di Catania. Tutto parte dalle proteste dei tabaccai che hanno sempre sottolineato che il guadagno molto basso su sigarette e valori bollati, che ricordiamo sono beni messi a disposizione dai Monopoli di Stato e dall’Agenzia delle Entrate ( per quanto riguarda le marche da bollo) mal si conciliavano con i costi che i tabaccai devono sopportare accettando i pagamenti con il Pos. Le commissioni bancarie infatti vanno a mangiare il risicato guadagno che si hanno su questi prodotti e non potendo applicare una politica dei prezzi sganciata da quelli imposti dallo Stato, il margine diventa praticamente inesistente.

Tabaccai: evasione inesistente su tabacchi evalori bollati. Inutili i pagamenti con Pos

A ciò va aggiunto che l’obbligo di pagamento con il Pos ha la sua ragione di essere nel tentativo di evitare l’evasione fiscale, ma di fatto per queste due categorie di prodotti, cioè sigarette e valori bollati, l’evasione fiscale non è praticabile. I tabaccai infatti emettono le marche da bollo con procedura telematica attraverso l’Agenzia delle Entrate. Le sigarette invece sono distribuite attraverso i Monopoli. L’associazione Federtabaccai ha espresso soddisfazione per questa scelta adottata da Marcello Minenna, direttore dell’Agenzia Dogane e Monopoli.

Nei mesi scorsi più volte i tabaccai hanno ricevuto denunce dai clienti perché non avevano accettato i pagamenti con i Pos per cifre irrisorie e questo aveva creato molti problemi alla categoria. Deve essere ricordato che i clienti potranno continuare a chiedere di pagare con il Pos solo che il tabaccaio avrà una maggiore libertà di scelta e potrà accettare tale tipologia di pagamento oppure rifiutarla, naturalmente il cliente sarà libero di rivolgersi altrove.

Il caso che più di tutti ha destato scalpore è quello di un tabaccaio marchigiano che ha ricevuto una multa di 30 euro per avere rifiutato il pagamento di 3 euro con il Pos.

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Bar: non possiamo accettare il pagamento del caffè con il Pos

Un’altra categoria che propone spesso istanze per ottenere la possibilità di rifiutare il pagamento con il Pos è quella dei baristi, molti infatti lamentano i mancati guadagni nel caso in cui il cliente chieda di pagare con moneta elettronica anche il solo caffè. Alcuni hanno deciso di aumentare i prezzi andando però a ledere gli interessi dei clienti che pagano in contanti. Qualcuno ha addirittura imposto il prezzo diversificato in base al metodo di pagamento. Si tratta però di situazioni diverse perché effettivamente mentre per valori bollati e sigarette l’evasione è impossibile, diverso è il caso del caffè infatti la transazione in questo caso potrebbe sfuggire al “tracciamento fiscale”.

Approvato il decreto Balduzzi sulla sanità

Il Cdm ha detto sì e, dopo sei ore di seduta, ha dato il via libera al decreto Balduzzi, ovvero la riforma della sanità messa a punto dal ministro della Salute Renato Balduzzi.

Arrivato in Consiglio dei Ministri “sgonfiato” rispetto alla bozza iniziale, contiene comunque molte novità e affronta argomenti importanti e salienti.

La lotta alla ludopatia rimane ma i termini sono un po’ diversi da come erano apparsi in precedenza: la distanza di sale giochi da scuole, università, ospedali e luoghi di culto è stata ridotta da 500 a 200 metri, e vale solo per i nuovi esercizi.

Niente tassa sulle bevande zuccherine ma, al suo posto, l’obbligo, dall’1 gennaio 2013, di mettere in commercio bevande analcoliche a base di frutta che contengano almeno il 20% di succo naturale.

Confermata, invece, la maggiore severità che riguarda la lotta contro il fumo: le multe per chi vende sigarette e tabacco ai minori saranno salatissime, e potranno arrivare a 2.000 euro, con la sospensione della licenza per tre mesi in caso di recidiva.

Ma protagonisti del decreto sono soprattutto i medici, le loro prestazioni e la formazione professionale.
Vediamo cosa cambia per loro dividendo il provvedimento per punti:

Assistenza sanitaria territoriale: si parla di integrazione monoprofessionale e multiprofessionale per favorire il coordinamento operativo tra i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, gli specialisti ambulatoriali, secondo modelli individuati dalle Regioni anche al fine di decongestionare gli ospedali; ruolo unico ed accesso unico per tutti i professionisti alle medicine nell’ambito della propria area convenzionale al fine di far fronte alle esigenze di continuità assistenziale, organizzazione e gestione; sviluppo dell’Ict come strumento irrinunciabile per l’aggregazione funzionale e per l’integrazione delle cure territoriali e ospedaliere.

Intramoenia: arrivano nuove norme per quanto riguarda l’attività professionale. A questo proposito, le aziende sanitarie devono procedere a una definitiva ricognizione degli spazi disponibili per le attività libero-professionali e condividere, attraverso uno speciale sistema informatico, spazi presso strutture sanitarie con altri medici singoli.
L’attività professionale dei medici viene messa in rete per avere sempre massima trasparenza e tracciabilità dei pagamenti effettuati dai pazienti: ciò permette anche di controllare l’effettivo numero delle prestazioni del singolo professionista sia in regime di servizio ordinario sia in regime di intramoenia.
Parte degli importi riscossi saranno destinati, oltre che per i compensi dei medici e del personale di supporto, anche per la copertura dei costi sostenuti dalle aziende.

Medicina difensiva: si cerca di evitare il più possibile la prescrizione di esami inappropriati al solo scopo di scaricare le proprie responsabilità. Questo provvedimento è stato introdotto perché si tratta di una condotta che può avere gravi conseguenze sulla salute dei cittadini ma anche sull’aumento delle liste d’attesa e dei costi, sempre a carico delle aziende sanitarie.

Trasparenza nella scelta di direttori generali primari: una nuova disciplina, che si basa sugli effettivi meriti, guiderà la nomina dei direttori generali di aziende ed enti del Servizio sanitario regionale.
Per questo saranno proprio le Regioni a provvedere alla nomina dei Dg, attraverso un elenco regionale da cui attingere per la selezione del personale. Anche la commissione che farà la scelta finale sarà costituita da esperti con esperienza documentata.
I bandi, unitamente alle nomine e ai curricula, verranno pubblicati online , per garantire la massima trasparenza.

Nuovi Lea: Si aggiornano i Lea tenendo conto anche di nuove patologie emergenti con riferimento prioritario alla malattie croniche, alle malattie rare e al fenomeno della ludopatia.

Certificati per l’attività sportiva amatoriale: i cittadini che vogliono fare attività fisica amatoriale dovranno presentarsi con certificati che davvero documentino la sana e robusta costituzione. Questa dovrà essere stata controllata attraverso esami mirati. Ma anche i centri sportivi dovranno essere dotati di defibrillatori semi-automatici e di altri eventuali dispositivi salvavita.

Sicurezza alimentare e sanità veterinaria: la novità più importante riguarda l’obbligo di affissione, nei relativi punti vendita, di cartelli che segnalino i rischi connessi al consumo di latte crudo e pesce crudo. La somministrazione di latte e crema crudi sono vietati nella ristorazione collettiva, anche e soprattutto scolastica.
Rischiano pesanti sanzioni le Regioni che sono in ritardo nei programmi di contrasto alle malattie infettive e diffusive del bestiame. Per le Regioni inadempienti è prevista la nomina di appositi commissari.

Farmaci: Sono previste misure finalizzate a garantire che i farmaci innovativi riconosciuti dall’Aifa come rimborsabili dal Ssn siano tempestivamente messi a disposizione delle strutture sanitarie di tutte le Regioni italiane.
Viene disposto l’aggiornamento del Prontuario farmaceutico nazionale per eliminare farmaci obsoleti e avere più spazio per i farmaci innovativi.
Le Regioni sono chiamate a sperimentare nuove modalità di confezionamento dei farmaci al fine di evitare il più possibile gli sprechi. Viene completato il passaggio all’Aifa delle competenze in materia di sperimentazione clinica dei medicinali oggi ancora attribuite all’Istituto superiore di sanità, limitando il proliferare dei comitati etici, prevedendo una gestione interamente telematica della documentazione sugli studi clinici. Le regole sulle autorizzazioni inerenti ai farmaci omeopatici sono precisate e semplificate, mantenendo le necessarie garanzie di qualità e sicurezza.

Edilizia ospedaliera: Vengono migliorate le norme che regolano il partenariato pubblico-privato in materia di edilizia sanitaria, ampliando la possibilità di collaborazione tra investitore privato e azienda sanitaria pubblica.
Per quanto riguarda l’adeguamento della normativa antincendio, viene previsto che una quota-parte delle risorse statali dedicate all’adeguamento strutturale e tecnologico dei presidi sanitari venga utilizzata specificamente per il rispetto della stessa normativa antincendio, la quale viene anche semplificata per alcune tipologie di strutture sanitarie.
Viene inoltre accelerato e facilitato l’utilizzo delle risorse, già destinate alla creazione di strutture socio-sanitarie, per trasferire i pazienti attualmente ospitati negli ospedali psichiatrici giudiziari di cui e’ stata recentemente stabilita per legge la chiusura definitiva.

Istituto Nazionale Migrazioni e Povertà (INMP): Viene definitivamente stabilizzata l’operatività di questo Istituto vigilato del ministero della Salute, con programmi d’intervento a carattere interregionale per operare nelle situazioni di maggior disagio sanitario legato alla povertà e ai fenomeni migratori.

Ricerca Sanitaria: Si stabiliscono nuove regole per il riconoscimento e la conferma degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico.

Assistenza al Personale Navigante: Viene completato il processo di trasferimento delle competenze per l’assistenza ai marittimi e al personale dell’aviazione civile dal ministero della Salute alle Regioni.

Vera MORETTI

Tabaccai: imprenditori o poliziotti?

Il Governo Monti sta tornando ai fasti dei suoi esordi e lo si capisce da una cosa: sta di nuovo facendo incazzare tutti. Questa volta con il “decretone sanità” messo a punto dal ministro Balduzzi, tutti hanno qualcosa di cui lamentarsi, dai consumatori (“molto fumo e poco arrosto“, dice Federconsumatori) – che sono certi che l’introduzione di una tassazione sulle bibite gassate e sul cibo spazzatura si tradurrà solo in un aumento dei prezzi delle stesse – alle associazioni di categorie coinvolte a vario titolo in questo omnibus governativo. Un decreto che affianca aspetti positivi di lotta al malcostume (vedi la trasparenza nelle nomine dei vertici Asl) ad altre trovate che, nascoste sotto la faccia buona dello “stato etico“, mirano solo a una cosa: fare cassa.

Oltretutto marciando sopra i cadaveri dei commercianti, come troppo spesso accade. Ecco perché troviamo estremamente condivisibile la presa di posizione dei tabaccai. Una categoria tra le più bistrattate, che per aumentare i margini negli ultimi anni ha dovuto, come dice chi parla bene, “diversificare il business” senza però riuscire a marginare più e meglio di quanto facesse in passato. Con, oltre al danno, la beffa di trovarsi a vendere un articolo (i tabacchi) sul quale il grosso dei guadagni lo fa sempre e solo lo Stato. Ora, poi, arrivano anche le minacce delle maximulte per chi venderà sigarette ai minorenni. Ecco perché Assotabaccai-Confesercenti alza la voce.

Secondo l’associazione di categoria che riunisce i tabaccai, le nuove norme sui tabacchi e i videopoker “non risolvono i problemi di salute pubblica, ma puniscono ingiustamente imprese e consumatori. Mettendo in luce la contraddizione di fondo della politica dello Stato che da un lato si dà al proibizionismo, e dall’altro utilizza le imposte sui due comparti per aumentare le entrate fiscali“. Insomma, il solito gioco: da una parte faccio cassa fin che posso su fumo e gioco d’azzardo legale (per non parlare degli alcolici), dall’altra però ti dico che sono due cose brutte e cattive per cui ti stango se non stai alle regole che metto io.

Infatti, proseguono i tabaccai, “le nuove norme restrittive presenti nel decreto hanno un effetto negativo solo sugli imprenditori, trasformando i tabaccai in agenti di polizia che devono far rispettare un divieto facilmente aggirabile. E costringendo a spostarsi i concessionari che hanno legalmente acquisito la licenza dei videopoker, nella speranza che pochi metri di distanza in più da scuole e ospedali possano prevenire le ludopatie e il gioco compulsivo. Dal Governo aspettiamo, invece di un ritorno al semplice proibizionismo, un piano legislativo organico di lotta alla dipendenze e al gioco d’azzardo illegale […] Invece, con le norme previste dal decreto temiamo una crescita del contrabbando di sigarette – che solo nel 2010 ha arrecato un danno alla filiera di 650 milioni di euro, di cui 485 sottratti al gettito fiscale – e del gioco d’azzardo non autorizzato, a discapito degli imprenditori che hanno le carte in regola“.

Come dare torto? Non bastassero le molte rapine che, statisticamente, i tabaccai subiscono, ora arrivano anche la rapina e le minacce da parte dello Stato. Del resto, questo è il trattamento riservato dalla nostra amministrazione fiscale agli imprenditori e per chi tenta di reagire non si può nemmeno invocare la legittima difesa.

Milleproroghe: il decreto diventa legge

Gli emendamenti contenuti nel decreto Milleproroghe da oggi diventano legge: dopo la fiducia alla Camera, il maxi-emendamento ha ottenuto l’ok anche del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Il capo dello Stato ha sottolineato inoltre che la Corte costituzionale ha annullato alcune disposizioni del Milleproroghe 2011 (DL n.225/2010) per “estraneità alla materia e alle finalità”.

Ecco le principali novità contenute nel Milleproroghe 2012

Pensioni: i lavoratori in prossimità dell’età pensionabile che hanno ricevuto dalle aziende un incentivo all’esodo, che con la riforma rimarranno senza stipendio e senza pensione, potranno andare in pensione con il vecchio sistema pensionistico. La data dell’interruzione del rapporto con l’azienda e’ fissata entro il 31 dicembre 2011 compreso.
I lavoratori precoci, sino al 2017, potranno andare in pensione con 42 anni di contributi, anche se non avranno compiuto 62 anni di età. Nell’anzianità contributiva saranno conteggiati gli anni effettivamente lavorati, compresi maternità, leva militare, infortunio, malattia e cassa integrazione.

Lavoro: previste proroghe per le assunzioni e le graduatorie dei concorsi nella Pubblica amministrazione, sarà aperta una “fascia aggiuntiva alle graduatorie già esistenti per una limitata categoria di personale docente abilitato”.

Assicurazioni: le minusvalenze derivanti dalla svalutazione dei titoli di Stato non peserà sul patrimonio delle compagnie assicurative.

Sigarette: è previsto un innalzamento del prezzo dei tabacchi lavorati.

Scuola: rinviati al 2013 i tagli (50% rispetto alle risorse stanziate nel 2009) alla spesa per il personale della scuola degli enti locali.

Comuni: proroga di nove mesi per i Comuni sotto i 1000 abitanti per quanto riguarda il loro accorpamento e la costituzione in Unioni di Comuni.

Rimborsi elettorali: consentiti i rimborsi per le elezioni regionali in Molise dello scorso ottobre anche se le spese sono state notificate fuori dai termini previsti.

Vigili: possibili le nuove assunzioni a tempo determinato fino a tutto il 2013 per i vigili urbani nei comuni turistici durante i periodi di maggiore affluenza.

Agenzia delle Entrate: valida sino al 2012 la graduatoria del 2009 per l’assunzione dei funzionari all’Agenzia delle Entrate.

Sistri: prorogata l’entrata in vigore del Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) al 30 giugno 2012.

Vittime amianto: le erogazioni dei benefici previdenziali per coloro che sono stati vittima delle malattie provocate dall’amianto proseguiranno anche per tutto il 2012.

Design industriale e storico: ridotta a due anni la proroga della moratoria per la tutela del design industriale storico. La nuova data di scadenza prevista è per il 2014 e non più per il 2016.