Credito di imposta di 10mila euro per partecipare alle fiere in Italia

In arrivo il credito di imposta pari a massimo 10 mila euro per la partecipazione a fiere internazionali organizzate in Italia. A introdurre il nuovo bonus è il decreto legge “Aiuti” che prevede risorse a favore delle imprese pari a 34 milioni di euro. Il credito di imposta è oggetto di uno specifico emendamento al decreto Aiuti, presentato dalla maggioranza e già approvato in Commissione alla Camera. L’incentivo andrà a favore soprattutto delle piccole e medie imprese (Pmi) che potranno incrementare la propria propensione all’internazionalizzazione.

Bonus fiere fino a 10 mila euro, in arrivo il sostegno al settore fiere e alle piccole e medie imprese italiane per l’export

Il credito di imposta di 10 mila euro per ciascuna impresa rappresenta un bonus differente rispetto a quello previsto finora dal Fondo 394 di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. Quest’ultimo, infatti, assegna risorse per la partecipazione delle imprese a fiere e congressi internazionali svolti anche in Italia. La misura del decreto “Aiuti”, presentato dall’esponente della Lega Benedetta Fiorini, incentiva unicamente la partecipazione alle fiere e mostre internazionali svolte nel territorio italiano. Si tratta, pertanto, di un incentivo al settore delle fiere italiane dopo i periodi di chiusura per la pandemia. In conseguenza proprio delle chiusure, il comparto fieristico ha subito pesanti penalizzazioni. Ma si tratta anche di un sostegno a favore dell’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese italiane che, da sole, generano all’incirca il 50% delle esportazioni secondo quanto stimato dall’Associazione di riferimento delle Fiere Italiane (Aefi).

Cosa finanzia il credito di imposta per le fiere delle piccole e medie imprese?

L’emendamento al decreto “Aiuti” approvato in Commissione nella notte del 1° luglio 2022, prevede il sostegno a ciascuna piccola e media impresa di un importo pari a 10 mila euro per la partecipazione alle fiere internazionali. Il bonus, che si concretizza in un credito di imposta, mira a finanziare proprio le spese sostenute dalle Pmi per partecipare alle fiere. E pertanto, tra le spese ammissibili, rientreranno proprio quelle direttamente imputabili alla partecipazione di manifestazioni fieristiche. Il bonus potrà essere utilizzato entro il 30 novembre prossimo a rimborso delle spese sostenute. Si attendono, dunque, maggiori dettagli della misura con la conversione del decreto “Aiuti” previsto nel corso della prima metà di luglio.

Contributi a fondo perduto Simest Fondo 394, presentazione delle domande dal 12 luglio 2022

A proposito dei contributi elargiti da Simest, si potranno presentare a partire dal prossimo 12 luglio le domande per i contributi contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati del Fondo 394 per la digitalizzazione delle imprese, la transizione ecologica e per l’export. Gli incentivi rientrano nelle misure di investimento del Programma Next Generation EU, Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). La gestione degli incentivi è affidata a Simest secondo le line tracciate dal decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 126 del 31 maggio scorso. Si possono finanziare gli investimenti in spese digitali per una parte di almeno il 50% dei contributi richiedibili; più le spese di promozione della sostenibilità e della competitività sui mercati internazionali per il restante 50%.

Contributi a fondo perduto export e digitale Simest 394, domande dal 12 luglio

Sono stati riaperti i termini per la presentazione delle domande dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti agevolati Simest del Fondo 394 per la digitalizzazione delle imprese, la transizione ecologica e per l’export. A deciderlo è stato il Comitato agevolazioni di Simest che ha deliberato la possibilità di ottenere gli incentivi della transizione digitale ed ecologica delle piccole e medie imprese. Le agevolazioni rientrano nei contributi erogati dal Fondo 295 del 1973 e dal Fondo 394 del 1981.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati Simest per investimenti nel digitale ed export, i riferimenti normativi

I finanziamenti agevolati sono previsti dal finanziamento delle risorse a valere sul Programma Next Generation EU, Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr), alla misura 1, componente 2, investimento 5 della linea progettuale “Rifinanziamento e ridefinizione del fondo 394 del 1981”. La gestione dei finanziamenti è affidata a Simest e la pubblicazione del relativo decreto è avvenuto nella Gazzetta Ufficiale numero 126 del 31 maggio scorso.

Quali sono le condizioni di ammissibilità degli interventi Simest?

Ammessi ai finanziamenti agevolati e ai contributi a fondo perduto del Fondo 394 di Simest sono:

  • gli investimenti in spese digitali per una quota non inferiore al 50%;
  • le spese per promuovere la sostenibilità e la competitività sui mercati internazionali per il rimanente 50%.

Quali sono le imprese che possono richiedere le agevolazioni del Fondo 394 per l’export e la digitalizzazione?

Le imprese, per poter richiedere i finanziamenti e i contributi a fondo perduto per l’export e la digitalizzazione devono avere i seguenti requisiti:

  • deve trattarsi di una piccola e media impresa che abbia sede legale sul territorio italiano;
  • al momento della presentazione dell’istanza, l’impresa deve avere la forma di società di capitali da non meno di 2 anni;
  • deve aver depositato almeno 2 bilanci inerenti a 2 esercizi completi presso il Registro delle imprese;
  • il fatturato estero deve consistere in almeno il 20% del fatturato totale dell’azienda degli ultimi due esercizi;
  • non deve rientrare nei settori esclusi alle agevolazioni, reperibili nella circolare numero 1 del Pnrr 394 del 2021 “Transizione digitale ed ecologica delle Pmi a vocazione internazionale”.

Contributi a fondo perduto Simest, quanto si può richiedere di agevolazione?

Le imprese interessate possono richiedere finanziamenti e contributi per l’importo che sia minore tra:

  • i 300 mila euro;
  • il 25% dei ricavi medi degli ultimi bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese.

Le imprese possono dunque chiedere una quota di finanziamenti degli investimenti nel digitale e nell’export che può essere pari al:

  • 40% per le imprese che, alla data di presentazione della domanda, abbiano la sede operativa attiva in sei regioni. Ovvero, in Sicilia, Sardegna, Puglia, Molise, Campania, Calabria, Basilicata e Abruzzo;
  • fino al 25% dell’importo degli investimenti per le imprese che abbiano sede operativa nelle restanti regioni.

Cosa avviene se l’impresa ha già presentato una domanda al Fondo Simest per la transizione ecologica e digitale?

Nel caso in cui l’impresa abbia già presentato una domanda al Fondo 394 di Simest per la transizione ecologica e digitale si può inoltrare una nuova istanza che va ad aggiungersi a quella precedente. In tal caso, l’importo del finanziamento si somma fino alla concorrenza del totale massimo ammissibile pari a un milione di euro. Una quota dell’agevolazione può essere riconosciuta a titolo di cofinanziamento. In ogni caso, fermo restando l’importo limite dell’agevolazione, l’impresa non può esporsi per oltre il 50% dei ricavi medi ottenuti nei precedenti 2 bilanci.

Domande di finanziamento Simest per transizione ecologica e digitale: da quando si può presentare?

Le domande di finanziamento al fondo Simest per la transizione ecologica e digitale e per l’export possono essere presentate a partire dal 12 luglio 2022. L’apertura della piattaforma è prevista per le ore 9:00. La chiusura delle domanda è fissata alle ore 18:00 del 31 ottobre 2022.

Contributi a fondo perduto export imprese danneggiate dalla guerra in Ucraina: 2,2 miliardi le risorse

I contributi a fondo perduto alle imprese esportatrici danneggiate dalla crisi conseguente alla guerra in Ucraina e dal conseguente caro prezzi di fonti energetiche, materie prime e semilavorati, saranno gestiti da Simest insieme al ministero degli Affari esteri. Sarà messo di nuovo in funzione il Fondo 394 con finanziamenti fino a 400 mila euro per ciascuna impresa che presenterà domanda. In tutto, le risorse e gli aiuti a favore delle aziende potrebbero raggiungere la cifra di 2,2 miliardi di euro. È quanto riporta la relazione accompagnatoria al decreto legge “Aiuti”. Il provvedimento è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale lo scorso 17 maggio. Il decreto legge “Aiuti” estende i finanziamenti agevolati già previsti dal decreto legge numero 14 del 25 febbraio 2022.

Quali sono le condizioni di accesso al Fondo 394 per le imprese esportatrici?

L’articolo 5 ter del decreto legge 14 del 2022 prevede, alle lettere a) e b) del comma 1, le condizioni di ammissibilità delle imprese esportatrici ai contributi a fondo perduto Simest e di erogazione dei finanziamenti. La prima condizione impone l’aver avuto rapporti frequenti con i tre Paesi dell’Est Europa (Ucraina, Federazione Russa e Bielorussia). Ovvero, aver realizzato un fatturato pari mediamente a non meno del 20% del fatturato dell’impresa totale mediante operazioni di esportazioni dirette nei tre Paesi. La seconda condizione per usufruire dei contributi a fondo perduto è il limite dell’aiuto. I contributi, infatti, non possono superare il 40% dell’intervento complessivo a sostegno dell’impresa. Inoltre, il regime di aiuti non può prolungarsi oltre il 31 dicembre 2022.

Contributi a fondo perduto imprese dell’export, quali saranno le spese ammissibili?

Le misure di salvaguardia delle imprese esportatrici nei tre Paesi dell’Est europeo mediante l’erogazione dei contributi a fondo perduto sono accompagnate, inoltre, dalla sospensione, fino a 12 mesi, del pagamento della quota capitale e degli interessi delle rate in scadenza dei finanziamenti agevolati concessi a valere sul Fondo 394 nel corso del 2022. Peraltro, il regime di aiuti per l’emergenza della guerra in Ucraina (il cosiddetto Temporary crisis framework), si estende alle difficoltà incontrate dalle imprese imprese esportatrici in questo periodo non solo per i prezzi aumentati dell’energia, delle materie prime, dei prodotti finiti e dei semilavorati, ma anche delle maggiori spese sostenute per il trasporto dei prodotti. Infine, concorre a determinare l’aiuto alle imprese esportatrici anche il rincaro dei prezzi per la ricerca di approvvigionamenti in Paesi alternativi alla Russia, all’Ucraina e alla Bielorussia.

Aiuti Simest alle imprese esportatrici, da oggi il Comitato agevolazioni inizia la messa a punto dei nuovi contributi

Dei nuovi contributi a fondo perduto Simest del Fondo 394 sarà il Comitato agevolazioni a fissare i paletti e le condizioni di acceso delle imprese agli aiuti. Proprio nella giornata di oggi, 26 maggio, è prevista la riunione del Comitato. È quindi probabile che si inizi a mettere a punto le condizioni di accesso ai contributi a fondo perduto Simest. Le risorse che potrebbero essere stanziate arriverebbero a 2,2 miliardi di euro. Al riutilizzo del Fondo 394, infatti, concorrerebbero:

  • le risorse avanzati nel 2021;
  • i nuovi trasferimenti disposti dalle recenti manovre;
  • i 726 milioni di euro di cofinanziamento a fondo perduto.

 

 

Contributi a fondo perduto Simest, apre da oggi lo sportello per gli incentivi

Apre da oggi, 27 aprile 2022, la procedura a sportello per la richiesta dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti agevolati Simest. Il perimetro dei finanziamenti per la transizione ecologica e digitale risulta esteso alle piccole e medie imprese anche con meno di 1.500 addetti, purché a vocazione internazionale. I finanziamenti possono arrivare a un milione di euro. A partire da oggi si può fare il pre-caricamento della domanda per una delle tre agevolazioni previste:

  • transizione ecologica e digitale;
  • fiere e mostre;
  • commercio elettronico.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti Simest: tutte le date per precaricare e inviare la domanda

Lo sportello per inviare le richieste dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti Simest ammetterà le domande pre-caricate nel sistema anche delle piccole e medie imprese. La fase di precaricamento sarà attiva fino a lunedì 2 maggio prossimo.  La domanda vera e propria potrà essere inoltrata a partire da martedì 3 maggio 2022, con scadenza fissata a martedì 10 maggio. La chiusura del portale di tutti i finanziamenti del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) per inoltrare le domande è stata anticipata rispetto alla scadenza originaria del 31 maggio 2022.

Contributi a fondo perduto Simest: le novità di allargamento delle imprese beneficiarie e del tetto massimo di spesa

Due sono le novità dei contributi a fondo perduto Simest per l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. In primis, l’allargamento della platea delle imprese beneficiaria, comprendendo anche quelle fino a 1.500 dipendenti. In secondo luogo, cambia il tetto massimo di ammontare che passa a un milione di euro. Nel dettaglio, l’obiettivo della transizione ecologica e digitale passa da 300 mila euro di contributi a un milione di euro. Le imprese che già in precedenza avevano inviato domanda per i contributi con limite a 300 mila euro, possono presentare una nuova domanda per arrivare al nuovo tetto di incentivi.

Contributi a fondo perduto per la transizione ecologica e digitale: quali finanziamenti possono richiedere le imprese?

Nello specifico degli incentivi per l’internazionalizzazione delle imprese, i contributi a fondo perduto e i finanziamenti richiedibili dalle Pmi per la transizione ecologica e digitale prevede il seguente mix di incentivi:

  • una quota del 50% del totale dei finanziamenti è destinata agli investimenti per la transizione digitale;
  • la restante quota finanzia la competitività internazionale;
  • il finanziamento è a tasso agevolato in regime “de minimis” con cofinanziamento a fondo perduto in regime di “Temporary Framework”;
  • l’importo massimo finanziabile, fino a 1 milione di euro, non deve essere in ogni modo superiore al 25% dei ricavi medi ottenuti negli ultimi due bilanci approvati e depositati dall’impresa;
  • la quota dei contributi a fondo perduto è pari al 40% per le imprese del Sud Italia e fino al 25% per le imprese situate nelle altre zone.
  • la durata del finanziamento è di sei anni, dei quali due di pre-ammortamento.
  • alle imprese del Sud Italia è riservato il 40% della dotazione complessiva del Fondo 394 pari a 480 milioni di euro.

Finanziamenti e contributi a fondo perduto per le fiere e le mostre: in cosa consistono?

I contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati per la partecipazione delle piccole e medie imprese a fiere e mostre internazionali, svolte anche in Italia, consistono in incentivi in regime “de minimis” con co-finanziamento a fondo perduto in regime di “Temporary Framework*”. L’obiettivo è quello di sostenere la partecipazione a un singolo evento internazionale: fiere, mostre, missioni imprenditoriali e missioni di sistema. In tal modo, l’impresa può promuovere la propria attività sui mercati esteri o in Italia. L’incentivo prevede l’erogazione di un finanziamento destinato per almeno il 30% alle spese digitali connesse al progetto. Il vincolo non si applica se l’evento internazionale riguarda tematiche digitali o ecologiche.

Quali finanziamenti possono richiedere le piccole e medie imprese per le mostre e le fiere?

Il mix di incentivi richiedibili dalle imprese per la partecipazione a mostre e a fiere consiste:

  • in aiuti fino a 150 mila euro e, in ogni modo, non superiori al 15% dei ricavi risultanti dall’ultimo bilancio approvato e depositato dall’impresa;
  • una quota di contributo a fondo perduto di massimo il 40% per le piccole e medie imprese del Sud Italia e del 25% per le Pmi delle altre regioni;
  • la quota di cofinanziamento a fondo perduto è ottenibile, in ogni caso, nei limiti dell’importo massimo complessivo di agevolazione in regime di Temporary Framework per impresa. la durata dei finanziamenti agevolati è di quattro anni, dei quali uno di pre-ammortamento.

Finanziamenti per il commercio elettronico con i contributi Simest: in cosa consistono?

Tra gli incentivi ottenibili dalle piccole e medie imprese rientrano quelli per lo sviluppo del commercio elettronico in Paesi esteri. Sono previsti finanziamenti a tasso agevolato in regime de minimis con cofinanziamento a fondo perduto in regime di Temporary Framework. Gli incentivi sono destinati a realizzare progetti di investimento digitale per creare o migliorare piattaforme di commercio elettronico di proprietà (dedicata); o l’accesso a piattaforme di terzi (market place) per commercializzare beni e servizi prodotti in Italia o con marchio italiano.

Mix di incentivi per il commercio elettronico con l’estero targati Simest: cosa si può richiedere?

Gli importi massimi finanziabili con i finanziamenti e i contributi a fondo perduto Simest relativi al commercio elettronico con l’estero prevedono:

  • un tetto massimo di spesa fino a 300 mila euro per una piattaforma elettronica propria. L’importo concedibile non può eccedere, in ogni modo, il tetto del 15% dei ricavi medi ottenuti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati dall’impresa;
  • Il limite di 200 mila euro per una piattaforma di terzi. Anche in questo caso, l’importo concedibile non può eccedere, in ogni modo, il tetto del 15% dei ricavi medi ottenuti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati dall’impresa.
  • l’importo minimo degli incentivi è pari a 10 mila euro;
  • la quota massima dei contributi a fondo perduto è pari al 40% per le piccole e medie imprese del Sud Italia e del 25% per le imprese delle altre zone.
  • la durata del finanziamento è pari a quattro anni, dei quali uno di pre-ammortamento.

Come precaricare la domanda dei finanziamenti Simest per i contributi a fondo perduto alle piccole e medie imprese?

Per precaricare la domanda dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti è necessario andare sul portale Simest e, nella finestra di benvenuto, cliccare nella parte di “Inoltra la tua richiesta”. Il click porta direttamente all’area riservata “Sace Simest” da dove si potrà cliccare su “Accedi”. Nella stessa finestra c’è la possibilità di cliccare su “Registrati” nel caso si tratti del primo accesso alla piattaforma.

Contributi Pmi Fondo 394, in arrivo rimodulazione per il caro materie prime

È in arrivo la rimodulazione del Fondo 394 relativo ai contributi a fondo perduto e ai finanziamenti gestiti da Simest. Il cambio di destinazione delle risorse avverrà nell’ottica di contrastare il rincaro dei prezzi delle materie prime. La revisione è attualmente allo studio del ministero degli Esteri. Sul tavolo della Farnesina vi sarebbero quindi gli aiuti all’internazionalizzazione delle piccole e delle medie imprese (Pmi). Gli aiuti andrebbero a sostenere i costi extra delle imprese e le strozzature negli approvvigionamenti.

Contributi a fonde perduto Simest, i nuovi aiuti alle imprese per l’emergenza guerra in Ucraina

La modifica rispetto agli obiettivi del Fondo 394 per i contributi alle imprese dovrebbe arrivare in un nuovo emendamento del decreto legge, l'”Ucraina 2” arrivato sul tavolo della conversione in legge. Attualmente il provvedimento è atteso in Senato. L’obiettivo più specifico del nuovo decreto è quello di mettere a disposizione delle piccole e medie imprese contributi a fondo perduto per il riposizionamento nei mercati esteri alternativi a quelli nei quali operano. Si tratterebbe dunque di una misura che mira a sottrarre le imprese dai mercati in difficoltà per la situazione del conflitto in Ucraina. Oppure, in alternativa, di sostenere temporaneamente le imprese per il rischio di difficoltà di approvvigionamenti di determinate materie prime.

Come interverrà il Fondo 394 per aiutare le imprese sui prezzi delle materie prime?

Come interverrà il fondo 394 a sostegno delle imprese per i rincari dei prezzi delle materie prime? Si ipotizza che un’impresa italiana con fornitore di materie prime in uno dei Paesi coinvolti nella guerra, trovandosi a dover sostenere un costo extra per il rifornimento, possa decidere di rivolgersi a un mercato alternativo e più competitivo. Il Fondo 394 dovrebbe intervenire in questo caso, coprendo il maggior costo che l’impresa potrebbe trovarsi a sostenere a causa della guerra. La misura, pertanto, andrà a vantaggio delle imprese che intendano riposizionarsi sui mercati alternativi o a sostenere le Pmi dal rischio di una carenza delle materie prime.

Contributi alle Pmi per sostenere i maggiori costi delle materie prime, quando arriverà la misura?

Già nel decreto legge “Ucraina”, approvato in via definitiva, è diventato operativo il Fondo 394 per le Pmi nella misura in cui provvedano a esportazioni verso i Paesi coinvolti nella guerra oppure che abbiano filiali nelle zone di guerra. Inoltre, nella legge di Bilancio 2022 erano stati stanziati 1,5 miliardi di euro per il 2022 e per gli anni fino al 2026 per garantire il supporto alle piccole e medie imprese nei processi di internazionalizzazione. L’ok definitivo alla rimodulazione delle risorse del Fondo 394 dovrà ottenere il via libera di Bruxelles. Ottenuto il quale, verranno fissate le condizioni operative per il sostegno delle imprese. Sui tempi, il ministero degli Esteri conta di rendere operativo il nuovo strumento all’inizio di giugno prossimo.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti Pnrr, prorogata la domanda al 31 maggio

È stato prorogato il termine per la presentazione delle domande dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). La nuova scadenza delle istanze di finanziamento è fisata al 31 maggio 2022. In particolare, risultano ancora ampiamente disponibili le risorse destinate ai nuovi strumenti del Fondo 394 per le tre tipologie di aiuti alle piccole e medie imprese (Pmi).

Contributi a fondo perduto e finanziamenti per le piccole e medie imprese: per cosa si possono richiedere?

Nell’ambito della concessione di contributi a fondo perduto e finanziamenti del Pnrr, sono previste tre tipologie di strumenti dedicati in via esclusiva alle piccole e medie imprese:

  • transizione ecologica e digitale delle Pmi a vocazione internazionale;
  • partecipazione delle piccole e medie imprese alle fiere e alle mostre internazionali, svolte anche in Italia, e le missioni di sistema;
  • sviluppo dell’e-commerce delle Pmi nei paesi esteri (commercio elettronico).

Le piccole e medie imprese interessate possono presentare una sola istanza per la richiesta dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti con i fondi del Pnrr.

Contributi e finanziamenti per la transizione digitale ed economica delle Pmi: come funziona?

I contributi a fondo perduto e i finanziamenti rientranti nella transizione ecologica e digitale sono destinati a investimenti nelle tecnologie e nelle produzioni sostenibili delle Pmi. Si possono finanziare progetti fino a 300 mila euro con durata di 6 anni e 2 di pre-ammortamento purché l’importo non superi il 25% dei ricavi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati. La quota massima del contributo a fondo perduto è fissato al 40% per le piccole e medie imprese con sede nel Sud Italia e del 25% per le restanti Pmi.

Contributi e finanziamenti per la partecipazione delle Pmi a fiere e mostre: in cosa consistono?

I contributi a fondo perduto e i finanziamenti per la partecipazione delle Pmi a fiere e mostre internazionali, anche in Italia, permettono:

  • il tasso agevolato per progetti relativi a ogni singolo evento fino a 150 mila euro, con durata di 4 anni di cui uno di pre-ammortamento;
  • la quota del contributo a fondo perduto del 40% (Pmi del Sud Italia) o del 25% (le restanti imprese) purché l’importo del progetto non superi il 15% dei ricavi dell’ultimo bilancio approvato e depositato dall’impresa.

Finanziamenti e contributi per lo sviluppo del commercio elettronico delle Pmi: quali aiuti alle imprese?

Per i finanziamenti e i contributi a fondo perduto delle Pmi relativi allo sviluppo del commercio elettronico si aiutano le imprese nei progetti della creazione o miglioramento delle piattaforme di e-commerce (anche sviluppate da terzi). Le condizioni degli aiuti prevedono:

  • contributi a fondo perduto fino al 40% (imprese del Sud Italia) o del 25% per le restanti imprese;
  • finanziamenti a tasso agevolato rimborsabili in 4 ani di cui 1 di pre-ammortamento.

L’importo minimo dei progetti delle Pmi è di 10 mila euro, i massimali sono invece fissati in:

  • 300 mila euro per una piattaforma e-commerce propria (e fino a non più del 15% dei ricavi degli ultimi due bilanci);
  • 200 mila euro per una piattaforma e-commerce di terzi (nel limite del 15% dei ricavi medi degli ultimi due bilanci approvati).

Contributi a fondo perduto Pmi transizione ecologica e digitale: come si presenta la domanda?

Per la presentazione della domanda di contributi a fondo perduto o di finanziamento è necessario consultare l’area personale del portale Simest. Ciascuna piccola e media impresa può presentare una sola domanda di finanziamento. Sul portale sono presenti tre fac simile di istanza, una per ogni ambito di richiesta di contributo a fondo perduto e finanziamento. Dall’area personale è possibile verificare il possesso dei requisiti richiesti.

Contributi alle Pmi: quale fondo perduto per l’internazionalizzazione dal 2022 al 2026?

I fondi per l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese (Pmi) sono stati confermati dalla legge di Bilancio 2022 fino al 2026. Per il 2022 le tre misure sicure di poter assegnare contributi a fondo perduto e finanziamenti alle Pmi sono quelle della transizione ecologica e digitale, della partecipazione alle fiere e allo sviluppo dell’e-commerce all’estero. La legge di Bilancio 2022 ha assegnato per l’internazionalizzazione delle imprese 1,5 miliardi di euro per ogni anno a partire dal 2022 al 2026.

Contributi a fondo perduto per le piccole e medie imprese: quali sono le misure a disposizione nel 2022?

Il miliardo e mezzo di euro va a finanziare il fondo rotativo, uno dei due cespiti a disposizione delle piccole e medie imprese per le attività nei mercati esteri. Le tre misure attive per le Pmi riguardano:

  • la transizione ecologica e digitale delle piccole e medie imprese a vocazione internazionale;
  • partecipare a fiere e mostre internazionali, svolte anche in Italia, e le missioni di sistema;
  • sviluppare il commercio elettronico delle piccole e medie imprese nei Paesi esteri.

Contributi a fondo perduto Simest, per il 2022 è possibile che gli ambiti di intervento tornino a sette

Tuttavia, al di là degli ambiti di intervento attuali del fondo, i settori del Simest potrebbero tornare a essere sette, come avveniva in passato. Per le piccole e medie imprese si tratterebbe di un allargamento delle possibilità di ottenere i contributi a fondo perduto per le attività di internazionalizzazione. Quest’ultima interpretazione è stata presa in considerazione anche dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza. I sette ambiti di intervento a favore delle Pmi potrebbero tornare a essere nel 2022:

  • la partecipare alle fiere internazionali;
  • l’inserimento delle piccole e medie imprese nei mercati esteri;
  • l’acquisizione di sevizi di export manager;
  • lo sviluppo di interventi in ambito di commercio elettronico;
  • la ricezione dell’assistenza tecnica all’estero;
  • la patrimonializzazione delle Pmi;
  • lo svolgimento di studi di fattibilità.

Gestione Simest dei contributi a fondo perduto alle Pmi

La gestione dei contributi a fondo perduto per l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese è affidata al Simest. Il fondo era già stato rifinanziato dal decreto legge 121 del 2021 che, all’articolo 11, prevedeva nuove risorse per 1,2 miliardi di euro del Fondo 394. Le risorse della Legge di Bilancio 2022 vanno ad aggiungersi a quanto stanziato nello scorso anno. Simest gestisce i fondi attraverso due canali: il primo prevede i prestiti alle piccole e medie imprese; il secondo i contributi a fondo perduto.

Contributi a fondo perduto e prestiti del Fondo Simest per le piccole e medie imprese

Il canale dei prestiti del Fondo Simest prevede finanziamenti a tasso agevolato per le piccole e medie imprese. La dotazione del canale nello scorso anno era pari a 800 milioni di euro. Il canale dei contributi consente il cofinanziamento a fondo perduto che può arrivare al 50% delle spese ammissibili finanziate con il tasso agevolato. La dotazione dello scorso anno era pari a 400 milioni di euro. La programmazione dei fondi per i prossimi anni dovrà arrivare dal decreto del ministero degli Esteri, dal ministero per lo Sviluppo Economico e da quello dell’Agricoltura.

Come vengono finanziate le piccole e medie imprese con i fondi di internazionalizzazione?

Delle tre misure attualmente in vigore, la prima prevede la transizione digitale delle piccole e medie imprese. Almeno il 50% delle risorse deve essere stanziato a favore di questo obiettivo. La quota residuale delle risorse viene ripartita tra competitività internazionale e transizione ecologica. Con la prima misura si possono finanziare progetti fino a 300 mila euro. Il finanziamento previsto è di 6 anni, dei quali due di preammortamento. Possono accedere le piccole e medie imprese costituite nella forma di società di capitale, che abbiano un fatturato export di minimo il 10% nell’ultimo anno oppure del 20% negli ultimi due anni.

Misura della partecipazione alla partecipazione di fiere delle Pmi: quali progetti si possono finanziare?

Con la seconda misura il Fondo Simest finanzia la partecipazione delle piccole e medie imprese a mostre e a fiere internazionali. Gli eventi si possono svolgere anche in Italia. I finanziamenti concessi devono essere utilizzati per non meno del 30% nelle spese digitali. I progetti finanziabili possono arrivare a 150 mila euro. Ma non devono essere superiori del 15% dei ricavi iscritti nell’ultimo bilancio. I finanziamenti della seconda misura hanno una durata di quattro anni.

Misura dello sviluppo di ecommerce tra gli obiettivi dei fondi per l’internazionalizzazione delle Pmi

L’ultima misura attualmente in vigore per l’internazionalizzazione delle Pmi è quella dello sviluppo dell’e-commerce nei Paesi esteri. Si possono ottenere i contributi a fondo perduto e i finanziamenti, ad esempio, per:

  • creare una piattaforma o migliorare una già esistente di e-commerce;
  • accedere a una piattaforma e-commerce di terzi per vendere servizi e beni la cui produzione sia avvenuta in Italia o che porti il marchio italiano.

 

Simest, prorogata la scadenza del fondo 394 per l’internazionalizzazione delle Pmi

Prorogata fino a fine maggio 2022, rispetto alla chiusura prevista per domani 3 dicembre 2021, la possibilità per le piccole e medie imprese di presentare la domanda per il Fondo 394 per l’internazionalizzazione. Il fondo, gestito da Simest in convenzione con il ministero degli Affari esteri, consente di richiedere finanziamenti a fondo perduto per tre diversi canali di internazionalizzazione.

Simest, disposto l’allungamento della scadenza per il Fondo 394

L’allungamento dei termini per la presentazione delle domande del Fondo 394 è stato deliberato dal Comitato per le agevolazioni, l’organo che provvede ad approvare le misure del Simest, formato da tecnici del ministero degli Affari esteri, dei ministeri dello Sviluppo economico e dell’Economia e dalle Regioni. La proroga è collegata anche all’allungamento dei termini per il Temporary Framework, il regime di aiuti alle imprese che, a sua volta, è stato prorogato fino al termine di giugno 2022.

Quante risorse possono essere richieste dalle Pmi per il Fondo 394 Simest?

A disposizione delle piccole e medie imprese sono a disposizione ancora circa 360 milioni di euro. Il Recovery Plan, infatti, aveva destinato al fondo per l’internazionalizzazione delle imprese un miliardo e 200 milioni. Alla data del 1° dicembre 2021 le imprese che hanno presentato domanda per l’internazionalizzazione sono state 5860, per un complessivo di risorse assegnate pari a 836 milioni di euro.

Fondo Simest internazionalizzazione Pmi, buona la risposta delle imprese

L’obiettivo fissato dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) di 4 mila imprese da coinvolgere nella misura entro la fine dell’anno è stato dunque largamente superato. Buona anche la risposta delle Pmi del Mezzogiorno d’Italia. Infatti, le imprese che hanno fatto richiesta sono state 1830 (il 31% rispetto al totale). I fondi da assegnare sono pari a 246 milioni di euro (il 29% delle risorse).

Fondo perduto Simest per le Pmi del Sud Italia fino al 40% delle spese

Inoltre, le piccole e medie imprese del Sud Italia avranno risorse più ampie da richiedere. Il Recovery Plan ha stanziato per le imprese del Mezzogiorno 480 milioni di euro rispetto al totale di 1,2 miliardi di euro. Le imprese che hanno almeno una sede operativa nel Mezzogiorno d’Italia sono inoltre avvantaggiate dall’assegnazione delle risorse: il fondo perduto può arrivare fino al 40% dell’importo complessivo del progetto. Per le imprese con sede nel Centro e nel Nord Italia, il fondo perduto si ferma al 25%.

Quante risorse ci sono ancora da spendere per il Fondo 394 delle Pmi?

La nuova scadenza al 31 maggio 2022 per la presentazione delle domande del Fondo 394 del Simest permetterà alle Pmi di accedere alle risorse rimanenti. Ad oggi sono di euro che residuano per completare il finanziamento delle imprese. I fondi potranno essere richiesti dunque fino al termine di maggio prossimo, salvo l’esaurimento anticipato degli stessi.

Fondo 394 Simest, quali tipologie di finanziamento sono previste per le Pmi?

Le risorse ancora a disposizione del Fondo 394 Simest potranno essere richieste dalle piccole e medie imprese per tre tipologie di finanziamenti:

  • la transizione digitale ed ecologica;
  • lo sviluppo del commercio elettronico;
  • la partecipazione a mostre e fiere internazionali, anche in Italia.

Per richiedere i finanziamenti le piccole e medie imprese devono accedere all’area personale del portale di Simest.

 

Bandi Simest, domande fino al 3 dicembre: dal 2022 tornano i 7 ambiti di intervento

Ancora pochi giorni per presentare domanda dei bandi Simest. La scadenza dei finanziamenti e del fondo perduto scade mercoledì 3 dicembre. Intanto si anticipano gli interventi previsti nei bandi del 2022. Simest tornerà a finanziare sette ambiti rispetto ai tre previsti per il 2021.

Finanziamenti Simest, per cosa si può presentare domanda fino al 3 dicembre 2021?

Attualmente i bandi Simest in scadenza entro il 3 dicembre 2021 riguardano la transizione verde e digitale delle piccole e medie imprese (Pmi), la partecipazione a mostre e fiere internazionali (anche in Italia) e gli aiuti al settore del commercio elettronico. Il limite del fondo perduto è di 120 mila euro per i progetti presentati dalle imprese del Sud Italia e di 75 mila euro per quelle del Centro e del Nord.

Misure in arrivo da Simest per il 2022

Per i bandi del 2022 si tornerà a sette ambiti di interventi. Lo stanziamento che è stato previsto dal disegno di legge della legge di Bilancio 2022 ammonta a un miliardo e mezzo all’anno fino al 2026 per la parte relativa ai finanziamenti. Per il fondo perduto ogni anno saranno a disposizione delle Pmi 150 milioni di euro.

Finanziamenti Simest 2022, gli ambiti di intervento

I finanziamenti e il fondo perduto dei bandi Simest dal 2022 andranno a intervenire su sette settori delle Pmi. Si andranno a finanziare i settori di normale intervento del Simest, corrispondenti a:

  • partecipare a fiere internazionali;
  • inserirsi nei mercati esteri;
  • acquisire sevizi di export manager;
  • sviluppare interventi in ambito di commercio elettronico;
  • ricevere assistenza tecnica all’estero;
  • patrimonializzazione;
  • svolgere studi di fattibilità.

Domande Simest fino al 3 dicembre: finanziamenti transizione verde e digitale

Fino al 3 dicembre 2021 le attuali domande per il bando Simest relative ai finanziamenti della transizione verde e digitale delle piccole e medie imprese prevedono che almeno la metà dei fondi debbano andare alla transizione digitale. La parte residue può essere richiesta per la competitività in ambito internazionale e per la transizione ecologica. Si può arrivare a un finanziamento per progetto di 300 mila euro.

Partecipazione a fiere e mostre delle Pmi: i finanziamenti Simest

Il secondo ambito di intervento degli attuali bandi Simest riguarda la partecipazione a fiere e mostre delle piccole e medie imprese in ambito internazionale. Le spese, per essere ammissibili, devono riguardare per il 30% quelle digitali. Il massimo ottenibile è 150 mila euro e la durata del finanziamento è fissata in quattro anni.

Commercio elettronico tra i finanziamenti Simest alle Pmi

Infine, gli attuali finanziamenti Simest riguardano il commercio elettronico delle piccole e medie imprese. I progetti possono riguardare sia la realizzazione che il miglioramento di piattaforme di commercio elettronico. È previsto anche che le imprese possano sfruttare i servizi di terzi.

Fondo perduto Simest, ancora 450 milioni da assegnare: come presentare domanda entro il 3 dicembre 2021

Sono disponibili ancora 450 milioni di euro per le domande delle imprese del Fondo 394. Si tratta dei finanziamenti per l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese voluti dal ministero degli Affari esteri. Le tipologie di fondo perduto sono tre: uno riguarda la partecipazione delle Pmi alle mostre e alle fiere internazionali; uno la transizione ecologica e digitale; l’ultimo lo sviluppo dell’e-commerce. Il fondo è stato finanziato nuovamente dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) con i fondi del Next Generation EU per un miliardo e duecento milioni di euro. Dalla riapertura dei termini del 28 ottobre scorso sono arrivate 5321 domande per un’assegnazione dei fondi pari a 766 milioni di euro.

Fondo Simest, le domande arrivate dalle regioni del Sud Italia per il 40% del fondo perduto

Tra le domande pervenute per il Fondo 394, 1659 domande sono arrivate da imprese del Sud Italia per un totale di 227 milioni di euro assegnati. Si tratta di un risultato fino a questo momento positivo anche per la decisione di assegnare il 40% dei fondi (pari a 480 milioni di euro) alle imprese che hanno sede nelle regioni del Mezzogiorno. Per queste imprese la quota a fondo perduto del cofinanziamento può arrivare al 40% dell’investimento.

Quali sono stati i fondi perduti più richiesti finora?

Del fondo perduto Simest, fino a questo momento la maggior parte delle domande hanno riguardato la partecipazione delle piccole e medie imprese alle mostre internazionali (anche se svolte in Italia) e alle missioni di sistema. Si tratta di una delle tre tipologie di fondi previsti. Ad oggi, le domande per questa tipologia hanno riguardato a livello nazionale il 39% del totale delle domande. Le piccole e medie imprese del Sud Italia hanno inoltrato istanza per la partecipazione alle fiere per il 13% del totale. Per questa tipologia di fondo le Pmi possono chiedere un finanziamento che può arrivare a 150 mila euro con almeno il 30% delle spese da destinare alla digitalizzazione relativa all’evento al quale si partecipa.

Domande fondo perduto internazionalizzazione: per quali Paesi si sono presentate più istanze

Le domande di fondo perduto per la partecipazione a mostre e fiere ha riguardato eventi internazionali da tenersi in Italia per il 40%. A seguire, le istanze sono state presentate per la Germania (il 22%), per la Francia (il 7%) e per gli Stati Uniti (il 6%). Sul totale delle domande finora presentate, il 34% riguarda la transizione ecologica e digitale. Per questo fondo le Pmi possono finanziare progetti fino a 300 mila euro dei quali il 50% deve riguardare spese per la digitalizzazione. L’altra metà può essere ripartita per spese relative alla sostenibilità e all’internazionalizzazione.

Fondo perduto e-commerce, quante domande sono arrivate?

Delle 5321 domande complessive finora arrivate, il 27% riguarda spese relative allo sviluppo del commercio elettronico. Le spese ammissibili per questo filone riguardano la creazione o il miglioramento di una piattaforma e-commerce già esistente o di un terzo. Il commercio deve riguardare prodotti e servizi italiani o con marchio dell’Italia.

Come presentare domanda per il fondo perduto Simest entro il 3 dicembre?

Le piccole e medie imprese possono presentare domanda entro il 3 dicembre prossimo. La piattaforma per inoltrare l’istanza è disponibile sul portale Simest. Appena entrati sul sito, una finestra avvisa della possibilità di presentare domanda entrando nell’area personale. All’interno ciascuna impresa può verificare i propri requisiti per presentare la domanda e la relativa documentazione necessaria.